giovedì 12 aprile 2018

Kazary convertiti - A proposito del popolo eletto ...


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Una considerazione storico culturale importante, che molti trascurano o non ne sono informati o al contrario ne esagerano l'importanza, riguarda i Cazari (o Kazary), una popolazione eterogenea e seminomade di idioma turco, originaria delle steppe dell'Asia centrale, che nell'Alto Medioevo ha fondato il Gran Khanato di Khazaria, un vastissimo impero situato tra il Mar Nero e il Mar Caspio e una gran parte dell'attuale Russia europea.

I Cazari nei decenni a cavallo tra l'VIII ed il IX secolo si convertirono al giudaismo indotti dal Khan e dalla nobiltà, scelta dettata probabilmente per motivi politici, invitando nel loro territorio numerosi rabbini e costruendo sinagoghe.
Per quanto a livello storiografico l'interpretazione sia ancora molto controversa, alcuni studiosi ritengono che siano stati i cazari con questa conversione di massa a rimpinguare e rivitalizzare la religione giudaica, essendosi soprattutto dispersi nei secoli successivi nei paesi del Centro e dell'Est europeo e in Russia, che sono stati i luoghi primari di diffusione dell'ebraismo nel mondo nel corso del XX secolo.

Il Gran Khanato di Khazaria o Khanato di Khazaria o Impero di Khazaria (618 – 1016) nella sua massima espansione occupò i territori a nord del Mar Nero, del Mar Caspio fino al Lago d'Aral.

Pertanto costituirebbero una cospicua componente dell'attuale popolo ebraico, il quale è attualmente presente per un terzo in Israele e due terzi nel mondo, una minoranza molto influente che detiene le leve del potere politico economico, per il controllo finanziario di cui dispone e che costituisce la maggioranza dei cosiddetti neocons negli USA, il governo profondo e occulto (Deep State) che manovra dietro le quinte gli USA e soprattutto l'apparato industriale militare e il Pentagono.
Anche questa argomentazione smentisce totalmente l'attualità del patto con Yahweh, che riguardava solo la tribù di Giacobbe, cioè il popolo di Israele (Israeliti, da non confondere con gli attuali israeliani), in quanto la stragrande maggioranza degli attuali ebrei nulla hanno a che fare con gli Israeliti biblici originari.

Ci sarebbe anche da approfondire l'attuale influenza politica esercitata da parte dei sabbatei, cioè i seguaci di Sabbatai Zevi, il rabbino che nel XVII secolo riuscì a convincere la metà dell'allora popolo ebraico di essere il Messia (il suo movimento contava circa un milione di seguaci), finché per salvarsi la vita commise apostasia e si convertì all'Islam.

Una minoranza dei suoi seguaci continuarono a rimanergli fedeli giustificandolo a oltranza, elaborando sofisticati alibi e improbabili interpretazioni dottrinali e teologiche per favorirlo, legittimando il suo comportamento iniquo.

Tale andazzo pare sia proseguito nei secoli da parte di questa setta ed alcuni studiosi sono convinti che sia ancora oggi molto influente in Israele, caratterizzandosi per cinismo e immoralità, aberrazione ed empietà, convinti di essere in pieno diritto di comportarsi in tal modo per diritto divino, essendo il popolo eletto, e che la redenzione (che per loro ha un significato pragmatico egoico) avvenga solo tramite i più turpi comportamenti peccaminosi e spietati. Una specie di ritorno etnico-culturale alle origini del popolo d’Israele ai tempi in cui realmente governava Yahweh, con la sua presenza fisica, potenza militare e crudeltà.
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Estratto dal libro di prossima pubblicazione, di Claudio Martinotti Doria:
LE VERE ORIGINI DELLE CREDENZE RELIGIOSE
Propedeutica allo studio dei testi antichi e loro ripercussioni nel tempo.

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