mercoledì 9 novembre 2016

Dove Osho e Giordano Bruno s'incontrano





A dimostrazione che un Dio onnipotente ha presente ogni via per il raggiungimento della sua opera, l'uomo è a immagine di Dio anche nella onnipotenza, ma questo è al di fuori dell'architettura del senso di colpa che ha imposto la "chiesa volendo" mediare - per forza - il rapporto diretto con La forza dell'universo, chi media usura sempre sopratutto se è un messaggio diretta allo spirito, un Dio che ha bisogno dell'uomo per parlare all'altro uomo è già un dio fallito. Non è comprensibile se non si ha la luce dell'intelletto predisposta allo spirito la mente è piena di dogane intellettuali, imposte dalla nostra cultura in cui siamo cullati. 

Dio non ha tempo spazio e storia.... sono gli uomini che speculano sull'utilità di Dio per soggiogare gli altri uomini... Per fortuna che qualcuno come Giordano Bruno, Krishnamurti, Gesù, Osho e molti altri lo hanno sentito compreso e trasmesso come a loro è stato possibile. Un Dio non può scegliere un tempo storico per rivelarsi più tosto che un altro, farebbe una ingiustizia a chi è venuto prima o a chi è venuto dopo. Dio usa tutta la storia, tutto il tempo, ogni modo ed ogni via per far nascere la sua onnipotenza in ogni uomo!

Come saluto (ed augurio) vi lascio con alcune considerazioni...



“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente ed a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, ad una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo … l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”.  (Giordano BRUNO, filosofo, scrittore e frate domenicano nato a Nola [in provincia di Napoli, al centro del Regno Duosiciliano], arso con la lingua stretta da ganasce a 52 anni come eretico dall’Inquisizione cattolica, il 17 febbraio 1600, a Roma)


“In questo consiste l’intera tragedia della vita umana. Tu sei addormentato ed il mondo esterno ti domina creando una mente in base ai loro bisogni. E la mente è un burattino. Quando la tua consapevolezza sarà una fiamma ardente, brucerà tutta la schiavitù creata dalla tua mente. E non esiste beatitudine più preziosa della libertà, dell’essere padroni del proprio destino …” (Osho RAJNEESH, mistico e maestro spirituale indù, nato a Praisen [distretto di di Madhya Pradesh, al centro della penisola Indiana], morto a Pune a soli 58 anni, il 19 gennaio 1990 per avvelenamento da tallio, di cui era imbevuto il pagliericcio nelle celle USA della Carolina del nord, durante il suo arresto per falsi motivi, 5 anni prima)

Cosa hanno in comune questi due personaggi?

Molte cose, anche se le loro vicende sono distanti nel tempo (quasi 4 secoli) e nello spazio (più di 6.000 km).

Nati al centro di una penisola, in un periodo di splendore intellettuale, predicano entrambi la stessa dottrina: l’uomo, anche se nato schiavo, può diventare libero, trovando la piena, serena, luminosa consapevolezza di sé.

Sono stati soppressi per la loro ideologia, per una visione del mondo che va contro la vulgata corrente, contro i falsi miti su cui si regge il sistema, qualcosa che fa svanire i confini, che azzera le differenze etniche, che abbatte l’aggressività, che rende inutili preti, politici, militari, che rende impossibile la prevaricazione, la violenza, la guerra.

Per i loro seguaci non sono morti ma hanno solo cambiato forma, ed il loro pensiero è ancor più vivo adesso di quando erano nel corpo fisico.

Il sistema, terrorizzato della loro importante presenza, se n’è apparentemente liberato ma li ha, in tal modo, resi immortali.

La loro forza sia con te …

Alex Focus

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