venerdì 14 ottobre 2016

Siria, Iraq e Yemen. Avanti a menar il can per l'aia, con tutto quel che ciò può significare


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I mezzi di distrazioni di massa possono menare il can per l'aia finché vogliono, ma l'unico dato rilevante della situazione attuale in Siria è il seguente: gli Stati Uniti hanno deciso di interrompere i colloqui dopo che Russia e governo siriano hanno chiesto il ritiro dei combattenti di al-Qa'ida (Fronte al-Nusra, ISIS, Fatah al-Sham, ecc.) da Aleppo. 

Questo è il casus belli. 

In altre parole, gli americani sono pronti ad aprire le ostilità contro la Russia per assicurare ai jihadisti il diritto di rimanere tenendo in ostaggio l'intera città. Come al solito, i media mainstream hanno alzato un gran polverone "umanitario" sui bambini sofferenti di Aleppo. Perché Aleppo e non Mosul, con le sue vittime sempre più numerose? Solo perché gli assassini di Mosul sono sostenuti dagli Stati Uniti? 

Perché non lo Yemen, dove le truppe saudite, usando armi americane (procurate tramite robuste bustarelle alla cassaforte di guerra della Clinton), hanno ucciso più bambini di tutti quelli che si trovano ad Aleppo?

Solo perché gli assassini di Mosul sono sostenuti dagli Stati Uniti? 

Perché non lo Yemen, dove le truppe saudite, usando armi americane (procurate tramite robuste bustarelle alla cassaforte di guerra della Clinton), hanno ucciso più bambini di tutti quelli che si trovano ad Aleppo? 

E dov’è la grande e fraterna sostenitrice di Madame Clinton, la signora Albright, famosa per aver detto “ne valeva la pena”, riferendosi all’uccisione di 500.000 bambini in Iraq? A quanto pare, dunque, l’unico modo per salvare i tagliagole islamisti (in tutte le sue multiformi incarnazioni) è fare scoppiare un Armageddon con la Russia, con tutto ciò che questo può significare.  

Paolo Sensini

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