venerdì 2 settembre 2016

La gente li chiama giornalisti... ma son solo "presstituti"


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Riccardo Iacona, già mio collega al TG3 e considerato da allora un raro esempio di giornalismo investigativo onesto e perspicace, o ha fatta la sua lucida savianata erigendosi un piedistallo con alcune trasmissioni eterodosse e fuori dal seminato sistemico per poi, dall'alto della credibilità conseguita, sparare informazione tossica sui fedeli; o ha subito una conversione sulla via del deposito di Paperon de' Paperoni. In particolare le due ultime puntate di Presa Diretta sono con ogni evidenza formale e contenutistica operazioni in linea con interessi e dettami dei servizi e delle multinazionali.

Tanto elementari e scoperte, quanto indecenti nel loro intento propagandistico, tale da marchiare l'autore della nobile qualifica di "presstitute", hanno, la prima, esaltato gli OGM che gli Usa, attraverso il letale e tecnonazistico TTIP vogliono imporre all'Europa e, la seconda, ripercorso tutta la costruzione imperialista di demonizzazione dell'Egitto laico e indipendente di Al Sisi, attraverso la vicenda del collaboratore del genocida John Negroponte (Oxford Analytica), Giulio Regeni, con ogni probabilità sacrificato dai suoi sponsor spioni per preparare l'opinione pubblica all'ennesima aggressione a uno Stato arabo laico, indipendente, nazionale.

Ridottosi a cantore delle virtù degli OGM e delle nequizie del presidente Al Sisi, Jacona non ha nemmeno preso in considerazione il trucco elementare di ogni disinformatore di far parlare anche una voce contro, magari in subordine, minoritaria, debole, ma contro. Due ore di soffietti appassionati per gli OGM e non un controcanto della vastissima schiera di scienziati che ne hanno documentato gli effetti negativi. Idem per Regeni e l'evidentissima manovra di destabilizzazione di un paese arabo che si permette di entrare in campo sul suo vicino arabo che altri vogliono depredare e che, a dispetto di una strategia USraeliana di lungo respiro di frantumazione delle nazioni arabe, via i Fratelli musulmani e Morsi, resta in piedi e non si fa tappare gli occhi da stelle e strisce.

Iacona si era già accreditato dove conviene quando, poco dopo il genocidio libico per mano del mostro imperialista, aveva mandato in onda un gruppo di gaglioffi di matrice Cia e Soros per giustificare la distruzione di un paese felice e prospero attraverso la solita grossolana satanizzazione del suo leader. Era arrivato a dire che nel paese più avanzato e scolarizzato d'Africa non c'erano nè scuole, nè tribunali.

Non stupisce che gli ascari di Renzi, Campo Dall'Orto, Monica Maggiorni, Irene Bignardi (della cosca Sofri), nella tempesta di epurazioni di gente che non era sufficientemente facinorosa nel sostegno al mafioregime, abbiano risparmiato Jacona. Come Gabanelli, come Formigli, come Santoro...

E c'è chi li chiama giornalisti.

Fulvio Grimaldi

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