domenica 1 maggio 2016

Matrix... (film, incubo mito o profezia?) - Recensione



Una parabola epopea che mette un dolorosissimo dito sulla piaga moderna, una civiltà ben descritta nella sua inesorabile evoluzione  tecnologica = involuzione umana e soprattutto spirituale.


Nel film l'umanità ha sviluppato macchine che, in grado di pensare, si sono rese indipendenti e hanno cancellato l'umanità, distruggendo tutto. E creando, al tempo stesso una realtà simulata, virtuale, in cui gli esseri umani, "coltivati" come fonte di energia per sostenere le macchine, si muovono come marionette mosse dai fili delle macchine loro padrone.

In questo scenario si inserisce un gruppo di "ribelli" che vuol mettere le cose a posto. Vivono a bordo di una sorta di aeronave che solca gli infiniti sotterranei del mondo: e riescono, mediante una speciale tecnologia di trasferimento psichico, a "entrare" virtualmente nella simulazione mentre il loro corpo rimane in catalessi sull'aeronave.


Le varie vicissitudini sono condite da tante, troppe scene di violenza (per compiacere Hollywood) ma il senso della storia è perfettamente in linea con l'antica saggezza che vuole il mondo come manifestazione  dell'Illusione, su cui noi proiettiamo la nostra essenza: ma, come i protagonisti del film, il segreto sta nel non identificarsi, avere la
consapevolezza di essere "nel mondo ma non del mondo", fondamentalmente degli stranieri in terra. 


Chi si identifica troppo o abbassa la guardia, come alcuni "ribelli" e viene ucciso nella realtà simulata, muore anche nella "vera" realtà. 

Singolare e originale il modo di entrata ed uscita dalla simulazione: attraverso un apparecchio  telefonico, simbolico del sintonizzarsi su di un diverso piano di realtà. La nave dei ribelli riprende il mito degli Argonauti, e si muove su di un piano superiore di realtà (pur essendo sottoterra: in questo riecheggia la "discesa agli inferi" delle antiche tradizioni  spirituali.)

Simon Smeraldo



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Integrazione dell'autore: 

"Custodisci il tuo cuore sopra ogni cosa,poichè da esso procedono le fonti della vita"
-Dai "Proverbi" di Salomone
Nell'antico Egitto il cuore, rappresentato da un vaso con due maniglie ai lati - dunque un contenitore -, era considerato sotto tre diversi aspetti. Essi vanno di pari passo con la suddivisione in tre componenti dell'essere umano secondo le correnti spirituali interpreti della "Philosophia perennis" ossia di quegli insegnamenti spirituali tramandati da tempi antichissimi e presenti in ogni grande civiltà ispirata alla Tradizione dei primordi.
Dunque i tre livelli erano: quello fisico, corrispondente ovviamente al corpo, ed era l'organo muscolare;poi c'era il cuore considerato come sede delle passioni che è necessario dominare per trascendere la natura inferiore che la lega alla sfera terrena: corrisponde alla sfera psichica (o anima), detta anche "astrale", una zona interiore molto fluida e spesso ambigua: se non la si domina ci si fa dominare da essa, come accade alla maggior parte di un'umanità infantile,bambinesca, immatura, come la nostra, preda delle proprie passioni,emozioni e sentimenti da cui ci si fa spesso controllare con risultati frequentemente deleteri.
Il terzo livello è quello della comprensione superiore che corrisponde allo spirito: questo livello del cuore ,pur essendo in potenza alla portata di tutti, va educato, risvegliato e indirizzato con un lavoro interiore molto impegnativo, altrimenti è come se non ci fosse.Questo lavoro non consiste nello spogliarsi dell'abito con cui si vive nel mondo - l'io - ma nel non identificarsi con esso, nel non lasciarlo in balia delle forze inconsce il cui unico fine è la sopravvivenza nei piaceri e dispiaceri materiali (poichè di tali energie si nutrono queste forze-come le macchine di Matrix). In altri termini,bisogna liberarlo dalla schiavitù dell'ego.
In uno stato coscienziale del genere non saranno più le pulsioni inconsce ed animali a governare le azioni,le parole e i pensieri, vincolando l'essere a un'esistenza ciclica priva di ogni creatività e di ogni incidenza sull'assoluto,ma interverrà un'altra natura,più consapevole, realmente libera di muoversi e di procedere nella vita.

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