mercoledì 16 marzo 2016

“Gertrude Bell. L’Occidente in Oriente” - Recensione




Il 14 marzo 2016, alla Sapienza, il Dipartimento di Scienze dell’Antichità ha organizzato un convegno su Gertrude Bell -  “Gertrude Bell. L’Occidente in Oriente”   http://www.antichita.uniroma1.it/node/7805

Detto in sintesi, la Bell era una coltissima e intelligente archeologa che durante la I Guerra Mondiale servì nell’Ufficio Arabo, assieme a Lawrence, ovvero nei Servizi Segreti britannici. Detto in termini volgari, era una spia.
La Bell, come Lawrence, è una figura chiave per capire il Medioriente Moderno, particolarmente per via dei suoi intrallazzi con i Saud e con Feisal, principe Hashemita, al quale avevano promesso la guida di una grande confederazione araba, i cui territori erano invece già stati spartiti tra Inghilterra e Francia con gli accordi Sykes-Picot.

Insomma, ce n’era per parlare di cosa sta succedendo adesso. Invece l’impressione è stata che la consegna fosse quella di non parlare di attualità.

La stessa persona che ha introdotto il convegno, una docente del Dipartimento, faceva trasparire il suo nervosismo e disappunto per quel che sta avvenendo, ma poi si autoreprimeva sentenziando a) che non si sarebbe parlato di attualità, b) che non ci sarebbe stato dibattito e, anzi, se rimaneva tempo si sarebbe allungata la pausa caffè. Pazzesco.

Le quattro relatrici donne, purtroppo mi hanno deluso. A parte che tre leggevano mettendo a dura prova lo stato di veglia, tutte, tranne l’ultima, si mantenevano fedeli alla consegna e sfarfalleggiavano sull’esser donna, viaggiatrice instancabile assieme alle amiche sue e poliglotta e geniale archeologa della Bell, nonché fondatrice del Museo di Baghdad. Che poi questo sia stato deliberatamente e premeditatamente depredato dagli Unni statunitensi, non si è mai detto. Il dato politico sottolineato era la sua avversione per le suffragette. Un po’ poco per una signora chiamata da Churchill a fare il bello e il cattivo tempo in Medioriente, ad esempio alla Conferenza del Cairo del 1921 (di questo evento si è sottolineato solo che la Bell era l’unica donna e che Churchill chiamava i convocati “I 40 ladroni” - cinico, spudorato, ma vero).

Non me ne vogliano le amiche  e compagne donne, ma la cosa è andata così.

L’ultima relatrice, che parlava (o avrebbe dovuto) sul rapporto tra la Bell e Feisal, pur leggendo anch’essa, aveva anche cose interessanti da dire. E non sorprende, dato che la Bell si trovò ad inventarsi il Regno d’Iraq per sistemare il principe Feisal, un po’ innervosito dal rischiare di avere fatto la Rivolta Araba per nulla. Purtroppo la relatrice ha sprecato parte del tempo a sua disposizione per parlarci della famiglia di provenienza della Bell, delle sue fortune economiche e della perdita della madre. Il tutto per poter dire che forse la Bell coi suoi viaggi e la sua indipendenza personale (ma dipendenza professionale dall’Intelligence britannica) voleva sopperire alla prematura perdita della madre. Cosicché le cose importanti sono state dette in fretta e furia.

Notevole una relatrice che presa da simpatia per questa straordinaria donna l’ha promossa da spia a “diplomatica”.

Ben più interessante la relazione di un allievo (maschio) della professoressa Scarcia Amoretti (che dal canto suo non è certo una donna che sfarfalleggia ma dice invece cose molto importanti, intelligenti e fuori dal coro, cosa che testimonia che lo sfarfalleggiamento non è una caratteristica di genere ma culturale-politica). Parlava delle nuove forme di orientalismo (dopo le famose tesi di Edward Said). Interessante ma con un eloquio un po’ prolisso che ha finito per mangiare il tempo dell’ultima relatrice (anche grazie all’incapacità disciplinare della moderatrice).

L’intervento di gran lunga più interessante e centrato è stato quello del professor Paolo Matthiae, scopritore del sito di Ebla, veterano degli scavi in Siria, Libano e Palestina.

Senza autocensurarsi Matthiae ha fatto chiaramente capire la sua avversione per l’aggressione alla Siria e per la politica sionista. Il tutto commentato con una interessante spiegazione delle politiche di scavo (cosa ti fanno scavare e cosa no, cosa devi trovare e cosa no).

Sarebbe molto interessante organizzare un convegno facendo parlare i professori Matthiae e Scarcia Amoretti.

Piero 

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