sabato 6 febbraio 2016

Settentrione e mafia periferica - Prima puntata




Tutti ricordano il moto di disgusto quando gli schermi e le pagine ci portarono le notizie delle miserabili vicende che avevano intriso la vita della capitale. Tutti ci sentimmo indignati. Per due motivi di fondo. Il primo risiede nel fatto che la grande maggioranza delle persone è composta da persone normali. Magari disposte a piccoli compromessi, a leggere infrazioni: la sosta vietata, la coda saltata, un po’ di nero da sottrarre alle adunche mani degli sgherri del potere… Ma tutti reati piccolo borghesi, accettati dalla morale corrente. Ma tutti si inquietano quando verificano che alcuni furbi e malandrini si abboffano di pubblico denaro, soldi di tutti noi, con intrallazzi politici, con corruttele bipartisan (pecunia non olet!), con protezioni o distrazioni di chi dovrebbe controllare. Alti si levarono i lai, i muggiti di riprovazione.

Il secondo motivo risiedeva nel fatto che le porcherie si erano sviluppate ed aggrovigliate in quel di Roma, capitale di due Stati, accettata con riserve viscerali, soprattutto al nord. Anzi, qualcuno trovava una sorta di sottile piacere nell’ennesima verifica che la cloaca maxima non fu solo un’opera grandiosa di pubblico igiene fatta dai Romani antichi, quelli tosti, ma sopravviveva, almeno come metafora, nei millenni.

Invece, purtroppo, Roma mafia non è figlia unica.
Ha sorelle ovunque.
Abito, per grazia di dio, nel nord est, ove, a ben guardare, affiora ancora un’impronta dell’Imperiale Regio Governo Austro Ungarico. Pensavo di essere un privilegiato, lontano da cloache e simili.
Ed invece…..
Ed invece, in una importante città del settentrione, abbiamo assistito a qualcosa di…… curioso (eufemismo)
In sintesi:
  • Un sindaco di centro sinistra (?) crea una Società comunale con un compito preciso.
  • Il successivo sindaco di centro destra (?) fa “esplodere” in senso di attribuzioni, ma soprattutto di prerogative, tale società (anagrafe, archivio comunale, storia delle delibere dei vari bandi e concorsi, ecc. ). Però la suddetta società rimane quasi una scatola vuota, senza dipendenti. Strano e poco credibile. Tanto più che la suddetta società fattura assai e crea sotto di sé almeno quattro altre società attive nei settori più appetitosi.
  • Cambiato ancora sindaco e tornato il centro sinistra (?), il nuovo sindaco guarda le carte, si mette con la schiena al muro e, a scanso di equivoci e non volendo aver eventuali coinvolgimenti, manda tutto il malloppo riguardante la società-scatola-vuota e le derivate, alla Corte dei Conti. Che da quattro e più anni non ha ancora palesato il proprio pensiero al riguardo. Strano, molto strano

Il bello (si fa per dire) è che attorno a questa intricata galassia girano sempre le stesse persone: intrecci bipartisan, che la stampa locale, sempre sollecita in altri settori, ha evitato di portare alla ribalta. Sempre più curioso.
Nelle prossime puntate, con visure e documentazione alla mano, continueremo a divertirci.
E in arrivo ci sono le elezioni amministrative: capito, gente?


Fabrizio Belloni


(prima puntata)

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