lunedì 2 novembre 2015

Ostracismo omofilo sul web - Arrivano le liste di proscrizione



Sei vittima di omofobia o di razzismo? Un personaggio pubblico si pronuncia contro unioni o adozioni gay e ti dà fastidio? Segnala il cattivone intollerante su RiRO. Signore e signori, ecco l’ultima novità dal mondo alla rovescia: il registro razzista online. Il sito sul web dal 31 ottobre 2015, risponde al “nobile” intento di sputtanare pubblicamente l’omofobo, ormai uno stigma, una comoda etichetta da appiccicare addosso a chi dissente dal pensiero dominante.

Che il sito sia una presa per il culo fatta da quattro omosessualisti annoiati e  ai danni degli eterosessuali “oscurantisti” (per poter denigrare i siti “complottisti” che ci sono cascati e hanno pubblicato la notizia indignati) o sia una cosa seria, poco importa. Esso descrive le dinamiche reali che stanno imponendo
l’ideologia gender – anche, e soprattutto, a livello giuridico, vedi legge contro l’omofobia – nel mondo contemporaneo.


Ecco come si descrivono i Robin Hood del LGBT:

«RIRO è un modo di difendersi dalle persone pericolose che ogni giorno
cercano volontariamente o involontariamente di fare del male al
prossimo. Ogni sistema di controllo coercitivo del prossimo è stato
caratterizzato da alcune terribili circostanze, come il marchio.
Marchiare il prossimo ad esempio, era un modo per i Nazisti di ridurre
ad oggetto lo schiavo ebreo, omosessuale, di un’altra qualsiasi
minoranza etnica. per rendere schiavo un essere umano, farlo diventare
un numero. Lo scopo di RIRO è ritorcere quest’arma contro le persone
che sono figlie di quel tipo di comportamenti, come razzisti, omofobi
e altra gente simile, RIRO e le persone che inseriscono i nominativi
non cercano vendetta, ma come fratelli uniti, avvisiamo altri fratelli
della pericolosità di determinate persone, così che si possa starne
alla larga, evitarle, emarginarle.»

Insomma, nella black list ci possono entrare tutti, da personaggi
pubblici come Vittorio Sgarbi al vicino di casa che ha visto due froci
baciarsi su una panchina e ha detto che gli fanno schifo. Tutti messi
alla gogna, con tanto di foto e descrizione, così se li incontri per
strada puoi anche riconoscerli e trattarli per quello che sono, dei
razzifascistiomofobi, retrogradi e pericolosi, rifiuti sociali che non
meritano di vivere. Una valvola di sfogo per riversare odio e rancore
su di loro, colpevoli di pensarla diversamente. Salvo però aggiungere
che «in RIRO non inseriremo MAI indirizzi delle abitazioni dei nostri
nominativi, perché non vogliamo metterli in pericolo, non vogliamo
nemmeno punirli. Vogliamo soltanto difenderci dai loro modi di fare
incivili e bizzarri allontanandoli dai consessi civili nei quali ci
ritroviamo». Ah beh, bella tutela per il mostro omofobo, di pura
scuola liberale.

La dittatura del pensiero unico è arrivata ormai a livelli orwelliani.
L’intolleranza della minoranza arrogante si fa sempre più strada. Oggi
per chi non accetta l’omofollia ci sono le liste di proscrizione…
domani ci ghigliottinerete tutti?!

Azione Tradizionale

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