giovedì 5 novembre 2015

Houston - Battaglia per i cessi pubblici promiscui - Houston Proposition 1 Bathroom Ordinance.



Breaking news, vittoria a Houston! I legislatori votanti a Houston hanno respinto la Ordinanza sui Bagni Houston's Proposition 1 Bathroom Ordinance. È il pomeriggio di mercoledì 4 novembre 2015 in Europa, quando finalmente e dopo giornate di tensione, da Houston giunge la buona notizia... "il contatto radio" tra i legislatori e il mondo reale è stato ripreso!

Erano settimane infatti che il mondo teneva il fiato sospeso, le stesse preoccupazioni avevano investito qualche hanno orsono l'intero Parlamento Italiano: nei bagni pubblici, incluse le scuole, si pensava di introdurre una stravagante innovazione.

Non oso pensare quanto il grande G.K. Chesterton avrebbe riso e ironizzato su queste notizie. Il solo fatto che accadano e si debba parlarne rende onore al suo realismo e alla sua gioiosa polemica. Non siamo più costretti a difendere con le spade il semplice fatto che le foglie ingialliscano in autunno o che a primavera divengano verdi. Ora siamo costretti a difendere il diritto alla privacy nella toilette.

La normativa che si voleva introdurre a Houston, era l'obbligo di rispettare la fluida identità di genere sino al punto di consentire (o meglio di obbligare a rispettare) la decisione istintiva e volubile di studenti e avventori di locali. Infatti, ogni persona 'fluida', a partire dai transgenders, avrebbe potuto scegliere in qualunque giorno dell'anno e in qualunque momento della giornata se recarsi nel bagno (o negli spogliatoi delle palestre) delle femmine o dei maschi.

La stessa discussione - stravagante sino al punto da assumere i contorni di patologie mediche - era avvenuta nel Parlamento Italiano nel lontano ottobre 2006. Allora il noto transgender italiano Vladimiro Guadagno, in arte Luxuria, voleva pretendere di recarsi nei bagni delle colleghe deputate femmine. Si alzò un legittimo putiferio da parte delle deputate parlamentari che volevano mantenere la loro privacy e, soprattutto, non trovarsi a condividere i bagni con un uomo di sesso maschile. Ci fu una grande polemica sicché le cose si accomodarono diversamente dai desideri del Luxuria.

A Houston, nei giorni scorsi, poteva accadere anche peggio ai teen agers delle scuole pubbliche e private, se fosse passata la normativa.

Non vogliamo qui discutere di igiene personale (o sulla stessa necessità della privacy) e dunque sulla separazione dei bagni tra femmine e maschi. Ci sembra però opportuno giudicare come anche questo recente e stravagante caso imponga una riflessione. L'ideologia gender mostra segni di intolleranza verso la diversità e la non omologazione.

Non si vogliono combattere le ingiustizie che derivano dalle differenze. Tutti infatti apprezziamo le differenze che esistono tra noi, i nostri caratteri, i nostri talenti, i nostri diversi diritti di proprietari, lavoratori e/o imprenditori eccetera. No, quel che si mostra con questa clamorosa discussione è la pretesa assoluta che ogni differenza venga annullata anche attraverso il nuovo ideale e coerente apice della ideologia gender: il transgenderismo.

In una parola, senza nessuna intenzione offensiva nei confronti di alcuno, potremmo dire la che la 'lotta del cesso' a Houston come a Roma, dimostra quanto alcune ideologie vogliano trascinare l'umanità in un buco scuro, persino maleodorante.

"Houston, abbiamo avuto un problema", comunicavano gli astronauti dell'Apollo 13 alla base (di Houston), dopo che il 14 aprile del 1970 un serbatoio dell'ossigeno esplose a 321.860 km da terra.

Forse, un po' di ossigeno manca anche a noi, oggi.

Sursum Corda!

Luca Volontè
CEO Fondazione Novae Terrae

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