sabato 11 luglio 2015

Denaro da denaro - Il fascino indiscreto dei foglietti di carta colorata

"L'amore per il denaro come possesso, e distinto dall'amore per il denaro come mezzo per godere i piaceri della vita, sarà riconosciuto per quello che è: una passione morbosa, un po' ripugnante, una di quelle propensioni a metà criminali e a metà patologiche che di solito si consegnano con un brivido allo specialista di malattie mentali". (John Maynard Keynes, Economie per i nostri nipoti, 1930)

"La felicità è la realizzazione differita di un desiderio preistorico. Ecco perchè la ricchezza dà così poca felicità: il denaro non è un desiderio infantile".
(Freud, lettera a Wilheilm Fliess, 1898)


Il denaro, tuttavia, ha il suo fascino per gli infelici, che vi vedono lo strumento per acquisire potenza tramite il prossimo, sicchè ottenere denaro tramite il denaro è un'arte che si è andata raffinando nel corso dei secoli da parte dei regnanti effettivi. I principi impararono ben presto ad emettere monete sottotitolate in metallo prezioso, ad esempio contenenti il 10% di argento di meno di quello dichiarato, ma del pari constatarono che la truffa rientrava a loro danno tramite le tasse. 

Perciò impararono l'arte di emettere bandi nei quali si dichiarava la scoperta della circolazione di monete false, tacendo di sapere il nome del falsario, e imponendo ai proprietari l'obbligo di rifusione con il titolo legale, pena l'incriminazione, che poteva portare all'impiccagione.

Detto in altri termini, i principi impararono l'arte di emettere moneta falsa, ed imporre con la violenza ai sudditi di trasformarla in moneta vera, a loro spese, come rilevò Marx nel suo "Miseria della filosofia".

Non a caso lo stesso Marx, che già aveva accusato di "grande usura" la Banca d'Inghilterra, nella sua analisi della Comune di Parigi non dimenticò di sottolineare l'errore commesso nel dimenticare di occupare la Banca centrale per controllarla, il che fu il cavallo di Troia che condusse alla  successiva reazione repressiva.
I contemporanei non hanno perduto questa arte della truffa, che hanno fatta propria migliorandola, attraverso l'acquisizione privata delle banche centrali ed il loro controllo operativo.

La banca centrale europea presta soldi alle banche commerciali a tassi (dell'ordine dell'1%) inferiori a quelli con cui gli stati si trovano costretti ad emettere i loro titoli di debito (al 5% in Italia, addirittura al 15% in Grecia), dimostrando così di conoscere benissimo l'arte degli strozzini che sanno trarre nuovo denaro dal vecchio denaro senza nemmeno sporcarsi le mani con la produzione: le banche commerciali, acquisendo i titoli di debito, si impossessano gratis della differenza di interesse, che gli stati scaricano come rapina fiscale sui cittadini.

Il problema è stato evidenziato in pubblico dallo scontro del governo di Syriza contro i banchieri, rompendo una specie di tabù, che ha spinto persino vecchi complici del sistema di rapina (come D'Alema e  Amato) ad esporsi per la prima volta con ammissioni prima negate, benchè chiunque avesse un minimo di conoscenze già ne era al corrente da anni: sì, certo, i soldi "salvastati" sono in realtà salvabanche, visto che dei 240 mld dati alla Grecia 220 in realtà sono serviti a salvare le banche tedesche e francesi, niente affatto i greci,riconosce D'Alema, sì, sapevamo di costruire un meccanismo folle e mai sperimentato, ammette Amato, ma abbiamo avuto la presunzione di riuscire a controllarlo.

 Il Grexit, con ritorno alla dracma nazionale come moneta del popolo e non dei banchieri sarebbe la soluzione ottimale, ed è difeso come tale anche da Paul Krugman, non da ieri.

Bisogna vedere quanta parte del popolo greco lo capisca e concordi: secondo i sondaggi, nei cinque mesi di foverno Syriza ha guadagnato consenso e la politica governativa ha raggiunto il 60-70% di approvazione , confermata dal "no" al referndum con il 61,4%, ma l'ipotesi di abbandonare l'euro raccoglieva solo il 25-30%.

Chi progetta la rivoluzione vive comunque nel mondo che c'è, poichè non si abita un progetto, si abita una casa.

E con quella bisogna fare i conti.

Inclusa l'incultura economica e monetaria spacciata dalla propaganda goebblesiana dei mass media austeristi euristi, complici dei ladri di regime bancario privato a spese del popolo.

Un modello ed una pratica che debbono venire distrutte fin dalle loro fondamenta, tramite la acquisizione di una autentica sovranità monetaria del popolo.
Nel frattempo, comunque vadano le cose, Syriza ha stretto relazioni economiche con i Brics.

In cinque mesi ha concluso due grossi contratti commerciali con la Russia, uno per la esportazione agricola e l'altro per il gasdotto, indifferente alle politiche di "sanzioni" volute dalla Casa Bianca rossa di sangue ed accettate senza batter ciglio dai viscidi governi europei.
Si tratta dell'inizio di rottura del fronte di guerra economica del circuito bancariopolitico occidentale verso il mondo.
L'impero che pretendeva di imporre al mondo un New World Order americano continua la strada del proprio lento declino.

Vincenzo Zamboni

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