sabato 29 novembre 2014

PUTIN, LA RUSSIA, LA DESTRA EUROPEA, IL NAZISMO, IL DONBASS.... e la disinformazione USA



Domanda: "Gentile Giulietto, da un po' di tempo leggo inchieste in merito a presunti finanziamenti da parte di Putin (o comunque da parte di banche e finanziarie "vicine" a Putin) dei movimenti di estrema destra europei, tra cui pare Front National, Lega, addirittura Casa Pound. Si parla poco anche delle infiltrazioni rosso brune tra gli insorti della Nova Russia. Ha notizie in tal senso?" (stralcio di una lettera scritta da C.A. a Giulietto Chiesa)

Risposta: "Gentile C.A.,  rispondo a te per rispondere a molti, che chiedono chiarimenti (e li capisco).

Cominciamo con i presunti finanziamenti di Putin al Front National e a
Casa Pound.  Ho cercato i documenti, ma non ho trovato niente di
niente. Ma, soprattutto, sospettavo in anticipo di una classica
operazione di disinformazione, pilotata ovviamente dai servizi segreti
di qualche paese al servizio di Washington. Perché? Perché penso, e
so, che Vladimir Putin non è né uno sciocco, né un ingenuo. Se fosse
così facile prenderlo in castagna sarebbe già morto da tempo. Dire che
una banca russa è “vicina a Putin” è come dire che Papa Francesco
abita in Vaticano. Uno risponde: bella scoperta! E allora? Ma dire che
una banca russa finanzia un partito politico europeo è ancora meno
semplice. Perché presuppone che il Cremlino tutto intero sia composto
di deficienti. Bisogna tirare fuori i documenti e mostrarli bene
chiari. E questi, chissà perché, sono latitanti come quelli
dell’abbattimento del Boeing malaysiano da parte di Putin, o dei suoi
“agenti” nel Donbass. Lasciamo perdere Casa Pound. Questa è la notizia
classica che serve per fare imbestialire i movimenti di sinistra
italiani, che vedono Casa Pound come il babau. Notizia falsa prima di
tutto perché palesemente ad uso e consumo degli italiani fessi, siano
essi di destra o di sinistra.

Per quanto concerne il razzismo dei russi, mi pare che quel tipo di
razzismo lo abbiamo anche in Italia. E accusare Putin di questo
sarebbe come accusare Renzi di quello italiano. I nazisti russi ci
sono, certamente. Più o meno quanti sono i nazisti italiani. Non vedo
la differenza, se non che ho l’impressione che in Russia ce ne siano
percentualmente di meno. E’ vero, verissimo, che Putin non disdegna
affatto il rapporto con le destre europee che stanno sorgendo. In una
situazione come quella in cui è costretto, non vedo perché non
dovrebbe farlo. Tutte le sinistre moderate e tutti i liberali europei
sono contro la Russia. Ovvio che lo stato russo cerchi
gl’interlocutori che si presentano. Dunque, prima di criticare Putin
si chieda alle sinistre europee perché sono emigrate quasi tutte in
America.

Quanto alle “infiltrazioni fasciste” tra gl’insorti del Donbass si può
dire molto e niente. Dovunque ci sono state guerre di questo genere si
sono sempre verificati inquinamenti di questo genere. Il mondo attuale
è pieno di disperati e di disgraziati che cercano avventure. In questo
caso, per motivi che riguardano loro, per esempio Forza Nuova ha rotto
i rapporti con i fascisti-nazisti-nazionalisti ucraini (che aveva in
abbondanza prima del golpe di febbraio) perché è molto più
antiamericana di quanto non sia amica dei nazisti. E poiché questi
sono marionette nelle mani di Washington, ha preferito il
conservatorismo (quello che considera tale) della Russia attuale. Non
so se abbia mandato volontari, ma penso che di personaggi del genere
ce ne sia andato più d’uno. E dubito che nel Donbass, che ha bisogno
di combattenti, siano andati troppo per il sottile nell’arruolarli.
Dubito anche che dispongano degli strumenti politici e culturali per
distinguere. Per loro l’Europa, che aiuta i nazisti di Kiev, è il
nemico, dunque tutti quelli che sono contro questa Europa sono, per
loro i benvenuti. Chi si scandalizza, in Italia, è un sepolcro
imbiancato. Ci sono cose ben più gravi su cui i sepolcri imbiancati
italiani non si scandalizzano affatto. Per esempio il pogrom di Odessa
del 2 maggio 2014. Semmai occorre dire che certi sciocchi gruppuscoli
italiani stanno dipingendo la ribellione del Donbass come un movimento
militare antifascista tout court. Qualcuno addirittura, fantasticando,
lo dipinge come un movimento dai contorni marxisti-leninisti e
rivoluzionari. Tutte sciocchezze senza senso e senza verifica, dare
credito alle quali porta soltanto ad aumentare la confusione. La
Novorossia non è una rivoluzione sociale: è un evento complesso, con
molte striature, ma più importante, essenziale, è rappresentata dalla
difesa dell’etnia e della lingua russe di fronte a una svolta nazista
antirussa che è nata da un intreccio tra intolleranza russofobica
interna al paese, e il suo uso politico e militare da parte degli
Stati Uniti e di un gruppo di paesi europei che agiscono come diretti
agenti degl’interessi strategici americani di preparazione allo sconto
con la Russia.

Infine: sono anch’io preoccupato per i focolai nazisti e fascisti che
si accendono in Europa, ma penso che quello ucraino (che è al momento
l’unico che ha caratteristiche di massa) sia il più pericoloso di
tutti. Se questa Ucraina dovesse entrare in Europa, credo che
l’infezione sarebbe gigantesca. Avremmo migliaia di fanatici e
assassini, pagati dai servizi segreti americani, che invadono l’Europa
e cominciano la caccia all’uomo, così come stanno facendo in Ucraina.
Sarebbe un cambio qualitativo e quantitativo.

Queste, in estrema sintesi , sono le mie opinioni sui temi che mi hai
proposto.
Cordiali saluti

Giulietto Chiesa




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