giovedì 4 settembre 2014

Perdita della libertà…. – Emissione monetaria bancaria e debito pubblico

Giordano Bruno

“Il potere non è riformabile”: lo dichiarava espressamente già Giordano Bruno, quattro secolo or sono.
Ma il potere sociale si nutre dell’obbedienza generata dall’ideologia che diffonde.
E questa ideologia si fonda su una collezione di menzogne.
Questo genere di potere non va “riformato”: va distrutto.
“Bisogna lavorare di più perché il Pil è basso”: è vero il contrario, produciamo così tanto che il capitalismo distrugge prodotti per sostenere il profitto, e, nella guerra, distrugge persino forza produttiva.
“Servono sacrifici, perché il debito è troppo alto”: è vero il contrario, perché il “debito” non esiste, trattandosi di una truffa contabile delle banche centrali all’emissione, che genera fallimenti e svendite a vantaggio dei plutocrati.
“Sarete più felici possedendo più oggetti”: non è affatto vero, a giudicare dalla diffusione di ansie e nevrosi di ogni genere nella società industriale.
Sono quella ideologia e quelle menzogne ciò che bisogna distruggere con tenacia, fino ad espellerle completamente dalla nostra cultura sociale, togliendo le fondamenta dell’obbedienza all’impero.
Il mito americano fatto di grattacieli, automobili e tv si fonda sul sangue delle guerre e l’infelicità ansiosa del cittadino medio, stritolato da una ideologia economicista delirante, cui corrisponde solo una società predatoria di rapina per vantaggio di pochi predoni.
Il filosofo Diego Fusaro, assieme ad altri, ce l’ha a morte con il “cretinismo economicista”, e bisogna dargli ragione.
Tuttavia bisogna anche conoscere la struttura economica quanto basta per poterne demistificare gli inganni. Cosa che non sempre i filosofi hanno tanta voglia di fare, forse perché, bisogna ammetterlo, le strutture economiche del capitale sono, oltre che devastanti, anche….molto noiose da capire.
Ma per difendersi dal truffatore bisogna pur comprendere come sono congegnate le sue truffe.
A voler essere precisi, l’intero sistema economico in cui viviamo, fondato su prestiti, azioni e titoli, è una colossale truffa fin dalle sue fondamenta.
Quando Tizio dà a Caio 1000 euro per riceverne poi 1100 (aggiungendo l’interesse, o la resa azionaria), quei 100 euro in più sono un semplice furto, come chiunque capisce, sapendo che il denaro è un oggetto, cioè non lavora e non produce, quindi qualche uomo ha lavorato per produrre 100 euro di valore in più, ma ne è stato derubato, poiché quei 100 euro sono finiti in tasca a Tizio, che lavorato non ha, ha investito.
La parola “Investimento”; nella società del capitale, significa automaticamente “furto”.
E tutta la propaganda politica economica si fonda sul mito dell’investimento bancario. L’investimento crea sì, ricchezza: rubata al produttore per regalarla al ladro.
Non è il capitale ciò che crea il valore: è il lavoro. Ovvero, è il lavoratore, un essere umano in carne ed ossa, di cui l’economicismo “turbocapitalista” (come lo soprannominò il criminale internazionale Dick Cheney) volutamente si dimentica, ignorandolo.
Vincenzo Zamboni

Integrazione dell’autore: “L’intera propaganda politica massmediatica si fonda su due assunti falsi martellati ogni giorno. 1) C’è troppo debito: falso, è un debito fraudolento costruito via falso contabile originale all’emissione. 2) C’è poco Pil: falso, ce ne è troppo, come testimonia la sua distruzione, per sostenere i prezzi e per la guerra. Il castello di carte sta in piedi su due bugie macroscopiche e clamorose, a vantaggio del capitalismo monopolista parassitario sulla pelle dei popoli…”


Integrazione di Casimiro Corsi: “Se lo Stato, massima autorità di una nazione, creasse moneta in proprio avrebbe le risorse per garantire il benessere dei suoi cittadini. Invece deve andare in una banca privata e chiedere un mutuo inestinguibile pagando le banconote che riceve non al costo di creazione ma al valore facciale e deve far pagare il mutuo ai cittadini con le tasse. La BCE, una banca privata, presta denaro creato dal nulla, di cui non è proprietaria, e chiede un interesse che non ha creato nel silenzio dei politici compiacenti. La banca ha la stessa natura del tumore. E’ un organismo dentro un altro organismo. Anche la banca, come i tumori tende a immalignire, crescere e svilupparsi a detrimento dell’organismo di cui è ospite sgradito. La banca, nutrendosi del popolo e della nazione, svuota a poco a poco il popolo e la nazione perché crea e presta denaro di cui non è proprietaria all’emissione e pretende un interesse che ella non ha ancora creato. Le tasse in euro dovrebbero essere pagate con moneta Sovrana emessa da uno Stato Sovrano e usate per la collettività e invece sono pagate con un numerario emesso a debito da una società privata, la BCE, il cui unico scopo e trarre profitto dalla creazione del denaro ex nihilo e servono solamente a restituire il Debito pubblico, irredimibile, contratto con le banche commerciali che sono solo foglie di fico.”

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