sabato 6 settembre 2014

Capo Frasca, 13 settembre 2014: Basta bombe... Sardegna libera da servitù militari


"L'occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare. La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.
I movimenti indipendentisti invitano "tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari" e la chiusura di "tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate".

Cagliari, 18 ago. - (Adnkronos) - "L'occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare. La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio". E' l'invito che i movimenti indipendentisti, A Manca pro s'Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu, Comitato Civico Su Sentidu rivolgono ai sardi per partecipare alla manifestazione contro le esercitazioni militari nel poligono dell'Aeronautica di Capo Frasca, in comune di Arbus (Vs), a 90 km da Cagliari.

"Col passare del tempo - si legge in una nota - lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari. L'occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardegna all'infamante ruolo di area di servizio della guerra". Gli indipendentisti affermano che vogliono "che la Sardegna diventi un'isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili. Chiediamo che la Sardegna sia immediatamente e per sempre interdetta all'aviazione militare israeliana".

I movimenti indipendentisti invitano "tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari" e la chiusura di "tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate".


"L'occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare. La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.

I movimenti indipendentisti invitano "tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari" e la chiusura di "tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate".

Cagliari, 18 ago. - (Adnkronos) - "L'occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare. La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio". E' l'invito che i movimenti indipendentisti, A Manca pro s'Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu, Comitato Civico Su Sentidu rivolgono ai sardi per partecipare alla manifestazione contro le esercitazioni militari nel poligono dell'Aeronautica di Capo Frasca, in comune di Arbus (Vs), a 90 km da Cagliari.

"Col passare del tempo - si legge in una nota - lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari. L'occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardegna all'infamante ruolo di area di servizio della guerra". Gli indipendentisti affermano che vogliono "che la Sardegna diventi un'isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili. Chiediamo che la Sardegna sia immediatamente e per sempre interdetta all'aviazione militare israeliana".

I movimenti indipendentisti invitano "tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre 2014 per pretendere a gran voce il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari" e la chiusura di "tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate".
(Inviato da Vittorio Arrigoni)


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Comunicato integrativo:

INCENDI IN GRIGIO-VERDE

Sardegna, Poligono di Capo Frasca, esercitazioni militari mandano a
fuoco 25 ettari di territorio  (4, 5, 6 settembre 2014, Unione Sarda,
La Nuova Sardegna)

 Governatore e varie autorità locali finalmente si scuotono dal
letargo. In linea con l'obiettivo/filosofia della mitigazione del
danno propongono la soluzione al problema ricorrente degli incendi con
le stellette: estendere a giugno e settembre la sospensione delle
manovre di guerra. L’argomento portante è la presenza estiva di
turisti, parrebbe quindi che negli altri mesi dell’anno sia
accettabile il rischio che il territorio vada in fiamme e gli indios
sardi siano arrostiti. La scadenza dei roghi provocati dalle attività
militari di routine e dalle mancate bonifiche dimostra, purtroppo, che
la misura ventilata è miseramente insufficiente, è un placebo che poco
o nulla incide su rischi e danni determinati  dalla pervasiva presenza
militare.

Gettiamo le Basi ribadisce che l’obiettivo deve essere l’eliminazione
delle cause di danni e rischi, ripropone ancora una volta le “vecchie”
osservazioni su tre gravi incendi  nei poligoni di Capo Teulada e
Salto di Quirra scatenati nell’ultima settimana dell’agosto 2000, in
periodo di blocco delle esercitazioni.

Comitato Gettiamo le Basi
tel 34670885

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