martedì 3 giugno 2014

La spiritualità "religiosa" è una invenzione delle religioni per giustificare la propria esistenza


A RIGOR DI LOGICA, DI SPIRITUALITA' RELIGIOSA NON SI DOVREBBE NEMMENO PARLARE. INFATTI, PER DEFINIZIONE, LO SPIRITO è LIBERTà. ANZI, LIBERTà ASSOLUTA. 

TALE è LA VISIONE DI SPIRITO CHE CI HA LASCIATO LA CLASSICITA' GRECA E LATINA, DERIVATA IN MODO EVIDENTE DA QUELLA ASSIRO-SUMERICA E INDIANA. LO SPIRITO è ASSOLUTO, E NON PUò ESSERE RISTRETTO NELLE PASTOIE DELLE DOTTRINE RELIGIOSE, CHE LO ELIMINANO PROPRIO DALLA COSCIENZA, COME DIMOSTRATO DAI GRANDI ASCETI E MISTICI (ANCHE CRISTIANI) COME JACOB BOHME, Meister Eckart, Dionigi Aeropagita, teresa d'Avila, Giovanni della Croce  e tantissimi altri, ai quali vorrei aggiungere anche San Padre Pio, per via della manifestazione eclatante della incarnazione dello Spirito attraverso le stimmate. Anche Giordano Bruno fu a modo suo un mistico, in quanto la sua visione del mondo era consona con la cultura neopagana della spiritualità NON a caso lo hanno bruciato vivo. 

La Chiesa è terrestre, concreta, "storica e storicizzata", e persegue fini terrestri, molto concreti. E spiace dover constatare che le persone citate da Paolo D'Arpini, degnissime persone, siano condizionate dal concetto di Spirito imposto dalla Chiesa. 

Bisogna riconoscere che l'immagine del dio-potente è fortemente radicata nella razza umana. E questa identificazione del Dio potente con lo Spirito è quanto di più alienante che ci possa essere (a questo punto preferisco l'idea di spirito immanente della spiritualità novecentesca, quella espressa dalla teosofia, oppure quella dell'IDEALISMO attualista). 

Fabrizio De André in LAUDATE HOMINEM , in alternativa al classico Laudate Dominum, scrive a proposito di Gesù, facendo parlare gli umili, gli straccioni, (riprendendo da Francoi Villon, e di conseguenza da da Georges Brassens: "IL POTERE CHE CERCAVA/ IL NOSTRO UMORE/MENTRE UCCIDEVA/ NEL NOME DI UN DIO/UCCIDEVA UN UOMO/ NEL NOME DI QUEL DIO/ SI ASSOLSE..... perciò non voglio.. non posso.. non devo pensarti figlio di dio... ma figlio dell'uomo...fratello anche mio..." 

Beaumarchais diceva....." Come sono bestie le persone di spirito!...

Ma Georges interviene.....: "Je serai triste comme un saule 
Quand le Dieu qui partout me suit
Me dira, la main sur l'épaule
" Va t'en voir là-haut si j'y suis"
Alors, du Ciel et de la Terre
il me faudra faire mon deuil...
Est'il ancore debout la chène
ou le sapin de mon cercueil?...
...J'ai quitté la vie san' rancune
J'aurais plus jamais mal aux dents
Me v'là dans la fosse commune
La fosse commune du temps...."

Interviene l'amico e poeta Giuseppe Spadaro:
E' confermato: i poeti
ci azzeccano spesso
a furia di meditare
seduti sul cesso
hanno illuminazioni funeste
Come fa a vivere un uomo
con tale idea di se stesso?
Così non facèvano
gli antiqui romani
che seduti a contatto di culo
dispotavan di filosofia
e coi rotoli di Alicarnasso
non si pulivano i deretani
ma diventavano più umani
annusandosi l'un l'altro.

SCRIVEVA, in attesa di essere impiccato, Dietrich Bonhoeffer, pastore tedesco: "Dio ci fa sapere che noi uomini dobbiamo arrivare a vivere senza Dio. Dinnanzi a Dio, e con lui, noi viviamo senza Dio...Dio è impotente e debole nel mondo e solo così egli è con noi e ci aiuta"

Scrive Giuliano Kremmerz (La Porta Ermetica) AVETE VOI CONCEPITO CIOè PENSATO ERMETICAMENTE LA MENTE-MOTO-.SPAZIO senza luogo dimensione e tempo? Se si, svegliatevi alla realtà delle cose e pensate alla Mente nei limiti delle dimensioni, nella necessità dei confini, nella relatività del tempo. E ritornate alla Materia, al Caos, al primo Utero, al grande Utero in cui la volontà universale della Grande Sintesi getta il suo seme. Eccovi nel campo volgare, nel concepibile dai volgari, dove tutto appare, cresce, dimnuisce e scompare.

In conclusione, e per dimostrare come il cristianesimo si sia da troppo tempo ridotto a pura espressione terrestre, cogliamo una frase dalla rivista Saturnia Regna, n. 54: "L'imperatore cristianizzato giunse, quale SOMMA autorità riconosciuta dai vescovi, a convocare i concili presiedendoli, ciò comportò l'assimilazione degli atti di formulazione dottrinale ai pronunciamenti legali. Il risultato fu che le verità di Ordine Metafisico furono ridotte a DOGMI LIMITATI per l'ottenimento del CONSENSO dei molti, e tradotte in decreti giuridici eretti a norme di Verità, alle quali si doveva riferire ogni speculazione intellettuale o teologica canonica, speculazione che, fuoriuscendo da questi decreti, sarebbe stata dichiarata eterodossa o eretica."
   
 Chiudo con questo concetto: LA PURA LIBERTA' METAFISICA NON PUò ESSERE CONDIZIONATA DALLA FORMULAZIONE DOGMATICA "ORTODOSSA", LA PROSPETTIVA METAFISICA INTEGRALE è ASSOLUTAMENTE UNIVERSALE E INFINITA.

Giorgio Vitali




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Post Scriptum

C'è ANCORA QUALCOSA DA DIRE..... come sappiamo dalla storia del kattolicesimo, sono fioriti anche in quel seno molti movimenti mistici o misticheggianti. MOLTI sono stati subito messi in condizione di NON nuocere. Spesso si trattava, come dimostrato ampiamente, di fenomeni collettivi, assimilabili a quelli della caccia alle streghe, fioriti nei monasteri dove povere ragazze, ivi recluse CONTRO LA PROPRIA VOLONTA', ( si tratta di un  infanticidio posposto) costrette a digiuni e preghiere da madri badesse a dir poco SADICHE, e la Monaca di Monza ne è un esempio morale che il grande Manzoni ci ha voluto lasciare, diventavano troppo spesso anoressiche e subivano gravi forme allucinatorie, come quelle di CONGIUNGERSI carnalmente col buon Gesù. VEDANSI, a tal proposito, quadri e sculture relative alle cosiddette ESTASI DI QUESTE PERSONE. POTREMMO SEGUITARE A LUNGO. Ma qui vorrei aggiungere una nota sulla PROTERVIA di chi crede di poter imporre la propria religione. ELIO DONATO, grammatico latino, (IV sec. d.C.) scriveva: "Pereant qui, ante nos, nostra dixerunt". Periscano coloro che NOi abbiamo copiato. Più chiaramente, un prete del XVII secolo se la prendeva con Ercole per aver anticipato le sofferenze che invece spettavano a Cristo (sappiamo tutti che il mito di Cristo è stato coniato sulla base di figure come Socrate, Seneca e che le sofferenze ricalcano quelle del Mito di Ercole, che ha rappresentato un CULTO millenario dell'Area mediterranea). GV

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