venerdì 25 maggio 2012

Considerazioni di un giovane sulla condizione vitale e considerazioni di Franco Farina sul momento presente

Scia d'amore e di pace


Caro Paolo D'Arpini, ho pensato subito a te leggendo lo scritto inviatomi oggi da un mio ex alunno.... Te lo invio, sicura che ne apprezzeri sensibilmente i "contenuti" sottilmente espressi e "non"! Un caro abbraccio
Antonella Pedicelli


Cara professoressa,

Ancora una volta mi ha aperto la mente con queste poche parole, io ho sempre detto che se ci fosse un pulsante per spegnere i pensieri, per trasformarsi, io lo
schiaccerei subito. Il fatto è che mi sono sorpreso quando ho capito che questa
frase ha anche altri significati, come ad esempio: sono disposto a fare di tutto
per cambiare, tranne che cambiare! oppure vorrei che qualcuno o qualcosa produc
a il cambiamento in me! certo che volendo una cosa del genere non si arriva lont
ano, eppure io ero convinto che quello che volevo di più era illuminarmi. Eviden
temente, non è così, se non sono disposto a cambiare di una virgola per farlo. T
utti vorrebbero spingere dei pulsanti e vedere i propri desideri avverarsi uno p
er uno, ma non è possibile. Ho vissuto la vita in una totale mancanza di libertà
, sotto l'autorità di tutto e di tutti, e la mia volontà spariva lentamente, mi
sentivo vittima di tutto e di tutti.

Adesso almeno una cosa è cambiata, non sono più vittima di nulla e di nessuno. e
ssere vittima è un inferno di tormenti di rabbia di schifo.

Per me, ammettere di essere la vittima più schifosa di questo pianeta mi ha camb
iato la vita. Mi ha reso più responsabile. E mi ha dato più voglia di viere.

Convivo adesso con le mie giganti fobie, ma qualcosa è cambiato, ho capito che s
ono mie e solo mie nessuno le determina, convivo con loro più serenamente. Ho im
parato ad accettare di essere schiavo di me stesso,perchè non sono mai stato sch
iavo di qualcosa che non sia io, e dunque non sono vittima. e quando sarò pronto
mi libererò anche di queste paure e di queste convinzioni che mi rendono una pe
rsona di poco valore. è facile e consolante essere vittima quando hai tutti i ra
pporti che vanno a rotoli, quando le case bruciano, quando la vita è piena di fa
llimenti, ma il dato di fatto è che sono io che desidero questo, e quando riusci
rò a desiderare qualcosa di diverso allora la mia vita cambierà totalmente. Per
il momento accetto e sono felice di quello che ho, di quello che sono, perchè bi
asimarmi non serve che a peggiorare la situazione, a perseverare in essa. Sono c
ontento della consapevolezza che ho adesso, ancora poca ma c'è, e ci sono sempre
meno motivi per arrabbiarsi, non sono più vittima di nulla e di nessuno, per quale motivo arrabbiarsi? Per quale motivo esssere tristi?

In ogni caso sono molto più sereno. Quando mi perdo nelle paure, nelle incertezz
e, nell'angoscia, nella rabbia, mi ricordo di questo, e mi passa. Mi rendo conto
che fino a che continuerò a mentirmi ci sarà da soffrire, e tutto passa. E mi ricordo di quel detto secondo cui raccogli quello che hai seminato, mi metto l'anima in pace rendendomi conto che lo schifo che raccolgo l'ho seminato io. E non
è roba da poco, perchè non sono più vittima, e non mi arrabbio per quello che raccolgo. La prossima volta cercherò di seminare qualcosa di migliore. Nessun altro semina nel mio giardino, è inutile che me la prendo con altri.

A presto proff


...................

Considerazioni. Visto il momento.

Certe volte nella vita non tutte le pagine che scriviamo son belle.
Ci svegliamo volendo fare un capolavoro e creando qualcosa di molto bello.
E poi ci accorgiamo che quello che stiamo creando prende una piega indesiderata.
Un po’ come il dipinto che ce lo immaginavamo così bello e poi non esce come vogliamo.
Quindi cosa facciamo?
Strappiamo questo libro?
Distruggiamo la tela su cui dipingiamo?
Diamo un saluto a quella pagina o a quella tela mal riuscita senza troppo rancore e giriamo pagina.
Una nuova pagina bianca o una nuova candida tela.
Riprendiamo a scrivere e dipingere la prossima puntata di questa storia.
Una storia che viviamo insieme.
Non importa se siamo ai capi opposti del pianeta ma è una storia che viviamo insieme perché siamo tutti in questo eterno momento che è il presente. In una certa forma siamo tutti in comunicazione ed entrambi contribuiamo a creare questo presente.
Desiderato voluto o rifiutato ma in qualche modo contribuiamo a creare questo momento presente. Non siamo una nullità persa nell’infinito ma siamo gli attori che recitano su questo palcoscenico.
Ciò che pensi ha valore, ciò che decidi oggi contribuisce a creare il tuo domani, e ciò che fai crea sempre un effetto, bello o brutto che sia.
Non sottovalutarti mai.
Franco Farina

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.