sabato 17 settembre 2011

"La tutela dell'ambiente non può essere scissa dall'uomo..."





Aver posto l'ambiente al centro anzichè l'uomo è il grande errore - verrebbe da dire il peccato, perchè si tratta di un errore consapevole - dell'ambientalismo, che diventa puntello ideologico di tutta una serie di opzioni che sono oggettivamente contro l'uomo.

Una di queste scelte è stata quella, ad esempio, di scindere la responsabilità del controllo dell'inquinamento (quello vero) da quello della salute. In questo modo è stata del tutto depotenziata la possibilità di intervento dei servizi di prevenzione sanitaria nei confronti delle industrie inquinanti (e come tali dannose per la salute umana), attribuendo invece il compito del "monitoraggio" ambientale, scisso dalle sue finalità di tutela della salute, alle agenzie per l'ambiente, messe sotto il controllo politico, controllo che è stato esteso, del resto, anche al servizio sanitario attraverso i meccanismi di nomina dei suoi dirigenti.

Avviene così che industrie responsabili di diffusione nell'aria o nell'acqua o nel cibo di pericolosi cancerogeni o di altre sostanze altamente tossiche e, quel che peggio, persistenti, vengano al più ritenute responsabili di "danno ambientale" e non di tentato omicidio o attentato alla salute. Il nostro ambiente di vita è stato e continua ad essere trasformato in un pericolosissimo terreno minato, al punto che oggi una persona su due, indipendentemente dal sesso, ha la probabilità di mettere un piede su una mina e di beccarsi una diagnosi di cancro, per non contare poi tutti quelli che si ammalano di altre malattie cronico-degenerative direttamente collegabili all'inquinamento ambientale.

Se invece di pensare alla "pericolosissima" CO2 emessa dai tubi di scappamento delle auto, pensassimo un pò più al benzene (additivo della benzina "verde") o al benzo(a)pirene (due cancerogeni certi per l'uomo) a all'altra miriade di inquinanti tossici, genotossici, mutageni, cancerogeni che escono sì dai tubi di scappamento ma anche dalle ciminiere, forse la nostra salute ne guadagnerebbe. Non ne guadagnerebbe di sicuro, però, il grande business che ruota attorno alla cura delle malattie, guarda caso controllato da quelle stesse grandi corporation che producono quella pletora di sostanze pericolose per la salute che vengono immesse sul mercato e che da questo, attraverso l'ambiente o il cibo, arrivano all'uomo.

Tutelando autenticamente la vita e la salute umana, verrebbe tutelato anche l'ambiente, che di tale vita e di tale salute è un determinante fondamentale. Una tutela dell'ambiente che prescinda dalla salvaguardia della salute e delle condizioni di vita dell'uomo è solo un grande inganno il cui effetto non è sicuramente quello di proteggere l'ambiente, ma quello di tutelare potere e profitti di qualcuno.

(Tra parentesi: mentre molte sostanze prodotte artificiamente volutamente o come sottoprodotti indesiderati e poi diffuse in ambiente sono persistenti e difficilmente eliminabili una volta diffuse, la CO2 non è affatto persistente in natura: tutta la biochimica vegetale è uno straordinario "spazzino" di CO2. Altro che bruciare biomasse per produrre energia!)

Cordialmente,

Giovanni Malatesta

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