sabato 23 aprile 2011

Noemi Longo allo specchio e la … farina del suo sacco!

(Nella foto: Fiore di Bosco di Gustavo Piccinini)

• Scrivo, e dunque Signori, vi confido che questo è indice di follia tanto più che la pratica della lettura.

Dichiaro di non aver mai letto questo libro e di non riconoscerne autore alcuno, titolo ne artefice autentico.

Dall'anonimo libro si costruisce l'edificio, come fosse la cattedrale immaginifica, come fosse realmente quel santuario del culto umano che da sempre guida la coscienza dell'uomo.

Unendo presente e futuro passato in un solo tempo, conciso e disteso, un libro si sottrae alla parola muta affinchè si possa rigenerare nella pura immagine filmica dell'intelletto umano.

Quando gli accordi non si cercano, si trovano perchè quando si persegue il pensiero si ci accorda per recuperare le redini.

Dai tempi in cui la priorità era trovare punti di riferimento, alla volontà dei tempi che richiedono di doverli perdere tutti contemporaneamente.

Riprendetevi gli occhi e prestate ascolto, perchè per risalire fin qui non bisogna chiedersi dove si sta andando, ma domandarsi, dove si era rimasti.

....Come se tecnica ed evoluzione progredissero insieme...

Noemi Longo


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Post scriptum

Dopo che avevo commentato questo testo di Noemi Longo con la domanda "... farina del tuo sacco?"

Ecco la sua risposta: "A Paolo vorrei dire che purtroppo o per fortuna a me sembrerebbe essere farina del mio sacco, e anche se non posso dire con certezza la farina di chi sia, nel mio sacco sembra comunque si contenga"

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