martedì 18 gennaio 2011

Sunti sul corso dell'I Ching, zodiaco cinese e sistema elementale indiano a Treia: quarto incontro 12 dicembre 2010 e quinto incontro 9 gennaio 2011



Nella foto: prima a sinistra Orietta Duca, in centro Paolo D'Arpini con la cagnetta Magò, a destra Renata Bevilacqua



Quarta Lezione: 12 dicembre 2010

Esagramma N° 19 Tigre Acquario
11 Coniglio Pesci
34 Drago Ariete
43 Serpente Toro
1 Cavallo Gemelli
44 Pecora Cancro
33 Scimmia Leone
12 Gallo Vergine
20 Cane Bilancia
23 Cinghiale Scorpione
2 Topo Sagittario
24 Bufalo Capricorno

Questa tabella (numeri a sinistra) ci consente di vedere gli esagrammi di riferimento abbinati ai rispettivi animali (sia quelli dello zodiaco cinese che i segni occidentali).

Consideriamo ora il fatto che gli animali si associano a loro volta agli elementi, (Terra, Metallo, Acqua, Legno, Fuoco) in questo modo vengono modificati gli aspetti dell'animale stesso; le sue caratteristiche psichiche si “colorano” in modo diverso a seconda degli elementi a cui si abbinano.

Dovremmo cercare di integrare tutti gli aspetti archetipici che ci riguardano per evitare di creare delle disarmonie dovute alla repressione di alcuni tratti e questa eventualità potrebbe portare addirittura ad una “esplosione” delle caratteristiche trascurate (che si manifesta in forma di malattia o malessere). Aderendo alle qualità dello spazio-tempo come le stagioni dell'anno o i momenti zodiacali possiamo trovare i periodi più adatti per estrinsecare le nostre qualità espressive.


Archetipo del Momento Corrente: Il Topo (dal 22 novembre al 21 dicembre)
Vari tipi di Topo

Topo/Metallo: raffinato, edonista. 1900 e 1960
Topo/Acqua: intelligente, astuto, profondo, talentuoso. 1912 e 1972
Topo/Legno: estroverso, amichevole, brioso, insicuro. 1924 e 1984
Topo/Fuoco: originale, indipendente, energico. 1936 e 1996
Topo/Terra: coscienzioso, egocentrico. 1948 e 2008

…..........................
Quinta Lezione: 9 gennaio 2011 - Calendario cinese e forma oracolare:

Come accennato in precedenza il calendario cinese è un calendario lunare in cui l'inizio dell'anno è sancito dal passaggio di tredici lune (si considera il passaggio delle lune nuove o nere).

Il Libro dei Mutamenti, come tradizione orale, addirittura precede la formazione del calendario cinese: si trattava inizialmente di un sistema divinatorio basato sulle coordinare spazio-temporali e su di un responso oracolare affermativo o negativo in cui la linea spezzata rappresentava il no e la linea intera rappresentava il si, in modo del tutto analogo al sistema divinatorio degli sciamani mongoli e tibetani (a cui è collegato) e a quello della Pizia o delle Sibille nel mondo mediterraneo.
I cicli di base del calendario cinese sono costituiti da sessanta anni. I Cinesi erano pragmatici ed il sistema lunare si rifà alla condizione spazio-temporale sulla terra, ai cicli stagionali che riguardano tutti gli esseri viventi; i movimenti dei pianeti, al contrario, non vengono analizzati perché si privilegia l'aspetto del qui ed ora in cui ci troviamo immersi.


Commentari del Libro dei Mutamenti:

I commentari sono ad opera di Lao Tze con il Taoismo e di Confucio e/o dei suoi discepoli, circa nel 600 a.c. Nell'I Chin si possono riconoscere anche alcune influenze di tipo buddista.
Secondo la filosofia cinese gli aspetti negativi non vanno scartati ma per dare la giusta risposta è necessario tenere il giusto comportamento. Questo comportamento è rappresentativo dell'evoluzione.
Secondo il criterio cinese ed indiano (soprattutto nel sistema Taoista ed Advaita) è necessario vivere la propria natura liberandosi dalle sovrastrutture come le influenze culturali e sociali.
Lo Zen stesso ci esorta a perseguire l'autenticità piuttosto che la perfettibilità.
A questo proposito rammento un proverbio della Tuscia: “Il Meglio è nemico del Bene”.


Come leggere il Libro dei Mutamenti:

Il Libro dei Mutamenti è un libro di conoscenza e andrebbe letto come un “romanzo” in cui i personaggi sono costituiti dagli esagrammi stessi.
Lasciarsi pervadere dalle immagini evocate senza tentare un'analisi è il modo migliore per avvicinarsi ad esso; il testo va compreso sia per mezzo della razionalità che per mezzo dell'intuizione, usando cioè la mente con la sua parte sia logica che analogica ovvero Yang e Yin.
Il nostro studio ci porta ad analizzare tutti i modi espressivi della mente fino ad arrivare a comprendere che colui che osserva non è diverso da quello che è osservato (e questo viene corroborato persino dalle recenti scoperte della fisica quantistica).


Ambito di formazione del Libro dei Mutamenti:

Nel periodo iniziale della formazione del Libro dei Mutamenti vigeva ancora il matriarcato ed in esso se ne trovano delle tracce, per esempio nell'esagramma “Il Farsi Incontro” in cui vediamola donna prendere l'iniziativa nell'avvicinarsi ad un gruppo di uomini.

Nella cultura greca assistiamo alla lotta tra Venere, rappresentante del fascino femminile, e Minerva che rappresenta l'intelligenza nelle sue qualità femminili.
Al tempo della fondazione dell'impero cinese c'era già il patriarcato che arriverà in Europa con gli Indo-Europei scalzando il matriarcato (vedi studi dell'archeologa lituana Maria Ginbutas), le cui ultime vestigia sono ravvisabili a Creta ed in Sardegna, luoghi abitati delle ultime enclavi di stampo matriarcale.
Le divinità tipiche del periodo matriarcale sono le divinità ctonie (della terra e sotterranee) mentre quelle relative al periodo patriarcale sono le divinità “celesti” che “virtualizzano” il concetto stesso di divinità, per esempio il dio dei Giudei (che è poi lo stesso del cristianesimo e dell'islam).

Nel sistema zodiacale indiano e nel libro dei Mutamenti il principio maschile e quello femminile sono considerati paritari salvo che per un lieve accento a favore della cultura patriarcale; come esempio portiamo il concetto, presente nel Libro dei Mutamenti, secondo il quale la Terra senza la fecondazione del Cielo non potrebbe produrre i suoi frutti. E' da notare comunque che la Devozione è la qualità principale della Terra e la Conoscenza è la qualità del Cielo. I due aspetti vanno integrati in quanto costituiscono una realtà unica.

Ricordiamo qui che il greco ed il latino sono lingue di derivazione sanscrita; parimenti la filosofia greca rappresenta un aspetto speculativo simile a quello della filosofia indiana (vedi Socrate e Plotino). Infatti i Greci sono di origine indoeuropea (tale civiltà parte dalla valle dell'Indo e del fiume Sarasvati ora prosciugato e si estese fino alla Persia). Altra popolazione indoeuropea furono gli Ittiti, che invasero la Mesopotamia e zone limitrofe.

Alcune considerazioni filosofiche:
Possiamo dire che la perfezione nella forma è una convenzione e come tale “perfettibile”; la perfezione per i Cinesi e gli Indiani risiede piuttosto nell'assoluto, nella coscienza interiore, nella fase che precede ogni attributo. Da qui il concetto di verità indefinibile ed ineffabile che può essere solo evocata e vissuta nello scioglimento del soggetto individuale nel soggetto universale.
L'esistenza è espressione dell'assoluto che non si comprende né si descrive, ma all'interno del dualismo appare in forma di conoscenza empirica di un soggetto che conosce l'oggetto.

La nostra ricerca presente è basata sulla conoscenza degli aspetti pratici di questa manifestazione duale, salvo il negarlo di tanto in tanto per ricordarci che non è la verità ultima, questo percorso non è di apprendimento per conoscere quello che intimamente siamo, Coscienza Assoluta, ma ci serve soprattutto per “disintossicarci” dalla tendenza esternalizzante e da tutto ciò che essa produce (il senso di identificazione con la forma ed il nome) perché vogliamo dare meno valore a questo aspetto specifico. In realtà analizziamo l'esterno (ovvero gli aspetti riconoscibili della mente) solo allo scopo di poterne riconoscere la non-sostanzialità.

Reincarnazione e Buddismo:
La reincarnazione secondo il concetto buddista non è di tipo personale.
L'incontro dello Yin con lo Yang porta alla manifestazione fisica e psichica senza che questo percorso formativo sia legato all'essitenza di un io individuale; si tratta piuttosto di un modo espressivo della coscienza che assume una determinata sembianza ed identità sulla base delle caratteristiche psicofisiche in cui si imbatte.

In altre parole l'io individuale è solo una tendenza mentale, un pensiero, una capacità identificativa, che non ha sostanza ed è solo un riflesso che si forma nella coscienza. Perciò secondo il criterio buddista non c'è alcun io individuale che si reincarna ma solo una sequenza di pensieri e tendenze mentali in una sorta di prosieguo evolutivo.

Per questa ragione si indica la realizzazione di Sé come un “ritrovare” ciò che si è sempre stati e non il raggiungimento di un qualcosa che si ottiene ex novo, questa “conoscenza di sé e allo stesso tempo imponderabile ed indefinibile ed onnicomprensivo. L'insieme di tutto ciò che è.
Mentre credere in uno stato duale (dio e anima, creatore e creatura, io e l'altro, etc.) significa fissazione su un fotogramma mentale e quindi corrisponde alla morte. Qui si pone l'esempio dell'esame di un organismo, in cui non si tiene conto dell'insieme vitale, che è come il sezionare un cadavere per capirne il funzionamento. Ma la comprensione di quel che è vita può venire solo dalla diretta esperienza e non da una sterile analisi sul cadavere.
La coscienza è, non è coscienza di, e noi siamo coscienza.

Rappresentanze collegate alle linee che compongono gli esagrammi:

Primo Trigramma:
(in basso)
1a linea (dal basso)- Terra/Gente Comune
2a linea- Uomo/ Professionista, Capacità Imprenditoriale
3a linea- Cielo/Funzionario, Sacerdote

Secondo trigramma:
(sovrastante)

1a linea (dal basso)- Terra/Ministro
2a linea- Uomo/Sovrano
3a linea- Cielo/Supremo

Si noti come tra il primo ed il secondo trigramma la scala gerarchica salga per abbracciare tutti i modi espressivi. La modalità “ottimale”, sulla base di una confacenza, viene esplicitata nell'esagramma 63 “Dopo il Compimento” ed evidenziata nella sua propensione al compimento nel l'esagramma 64 “Prima del Compimento”. Il 64 è l'ultimo esagramma nel Libro dei Mutamenti ed è considerato di maggior valore rispetto al precedente perché il movimento insito in esso porta ad un senso di perenne accrescimento e ricerca di armonia.
Ma non dimentichiamo che tutti gli esagrammi sono formati dall'incontro della Terra con il Cielo.


Esagramma del Momento Corrente: “Il Ritorno” (Dal 22 dicembre-20 gennaio)

Fino al Solstizio le giornate si accorciano sempre più ed il Solstizio stesso rappresenta la giornata più corta dell'intero anno, dopo la quale il periodo di luce prende gradualmente ad aumentare di nuovo. Questa dinamica viene rappresentata visivamente da cinque linee spezzate con una sola linea intera alla base: la “luce che entra dal basso” ritorna.
“Radice e tronco del carattere”- il carattere è la capacità estrinsecativa; la linea intera sottostante alle cinque spezzate rappresenta il bene in quanto essa è la radice che inizia a formare il carattere.
In questo caso gli “ignobili” sono ancora in maggioranza ma si percepisce la “luce interiore” o “bene” che inizia la sua ascesa.
In questa circostanza sentiamo il richiamo del bene presente come coscienza come sostanziale e la luce come da sua natura si pone ad emendare ciò che è disdicevole per la crescita del nostro carattere.

La capacità evolutiva è la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta; rappresenta anche ogni inversione di rotta, l'autocritica, la conoscenza di sé: si voltano le spalle alla confusione dell'esteriorità (l'apparire, la ricchezza, ecc.) e si scorge il divino nel profondo dell'anima, ovvero l'Uno.

La suddetta visione è in stato germinale ma possiede già un valore intrinseco rispetto agli oggetti esteriori: l'Uno è la nostra natura e troviamo l'identità nella forza evolutiva che si compie nell'esistenza.
L'animale archetipale corrispondente è il Bufalo (Capricorno); esso rappresenta l'intelligenza minervina femminile ed ordinativa, il risveglio dell'anima. L'ordinamento è meritocrazia senza prevaricazione, la modalità appunto matriarcale. Per ottenere questo tipo di ordine è necessario l'abbandono dell'emozionalità.
Il bufalo rappresenta inoltre la forza stabilizzatrice nelle prove della vita, l'integrità. Esso possiede autocontrollo, dedizione e fedeltà; è conservatore ed analitico.

Il Nobile e L'ignobile:
Le Vie del Nobile e dell'Ignobile sono prodotte dal movimento interno alla psiche collettiva.

Il Nobile non può seguire la via degli Ignobili per sconfiggere i medesimi in quanto seguirebbe il “male” nel suo percorso. Ciò che il Nobile può fare è conservare il seme dell'intelligenza, non certo ricercare risultati nel mondo esterno. Questa qualità va preservata in vista di un successivo sviluppo della coscienza a favore dell'evoluzione.

La massa segue sempre l'energia dominante, positiva o negativa che sia. Al momento in cui la massa raggiunge il suo massimo livello di espansione si ottiene il seguente livello evolutivo o della coscienza. La spirale evolutiva è un processo eterno che non può compiersi all'interno del processo stesso in quanto si svolgerebbe nello spazio-tempo.

Ci è concesso coltivare noi stessi a patto di rispettare le condizioni in cui ci troviamo: non dobbiamo quindi rinunciare allo svolgimento delle funzioni nell'ambito esterno ma evitare accuratamente di subire il fascino di tutti quei meccanismi che indeboliscono il potere della coscienza (qui intesa anche in senso morale).

Si trova il “retto agire” per mezzo di verosimili sforzi volti ad ampliare e condividere la coscienza che ci appartiene; questo atteggiamento è tipicamente confuciano mentre il Taoismo è più improntato all'osservazione distaccata.
Il mondo spirituale si trova qui nella vita quotidiana, è sempre presente nella manifestazione a rappresentare il potere della manifestazione stessa.
Le identificazioni sono tutte di carattere illusorio ma allargando il campo dall'interesse da esclusivamente personale a quello della propria famiglia, della terra di origine e così via, si allargano i confini della nostra “gabbia” mentale fino a trascenderli, in un vero e proprio processo di espansione della coscienza... che infine trova il compimento in se stessa.

Renata Bevilacqua

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