martedì 2 novembre 2010

“Roma bioregionale, a piedi nella città verde…” – Appello al sindaco Alemanno per la riscoperta dei sentieri pedonali interni della capitale.



Spesso gli amici mi dicono “beato te che vivi a Calcata” ed ogni volta rispondo loro “ogni luogo è paese, basta saperci vivere”.

Ed è proprio così, infatti se pensassimo che si può essere ecologisti e bioregionalisti solo se stiamo in campagna, od in un paesino alternativo come Calcata, allora non riusciremo mai a cogliere il punto dell’abitare il luogo in cui siamo come se fosse tutta la terra. La Terra è una e non ha cantoni, è una palla rotonda ed omogenea, tutto corrisponde al tutto, il vento spira ovunque, l’acqua scorre ovunque e la vegetazione e gli animali e l’uomo sono presenti ovunque.

Certo, in città abbiamo la sensazione che la natura non esista ma è solo una distrazione, una mancanza di attenzione a quel che ci circonda, tanto siamo avvezzi alla virtualità, impigriti dai percorsi obbligati della civiltà metropolitana: mezzi di trasporto, locali chiusi, atmosfere condizionate, luoghi d’incontro in cui non ci si incontra, luoghi di ascolto in cui non si ascolta, insomma ci siamo viziati nell’assenza di presenza. Ed è solo per questo che non percepiamo la bellezza di una città “bioregionale” come Roma.

Quando abitavo a Roma facevo lunghissime passeggiate, ultimamente abitavo in Via Emanuele Filiberto (Piazza Vittorio) e da lì andavo tutti i giorni a piedi a Trinità dei Monti o Piazza Navona. Dovete sapere che conoscevo così bene i percorsi pedonali che in 30 minuti arrivavo in centro, passando quasi sempre in mezzo al verde di cui Roma è ricca. Infatti Roma è una città verde ma uno se ne rende conto solo se cammina nei posti giusti… Se ti muovi in macchina od in autobus allora stai sempre imbottigliato nel traffico e nello smog. Un giorno vi racconterò meglio di questi miei percorsi, durante i quali trovavo anche frutta e verdura. Sì avete letto bene, proprio frutta e verdura, giacché Roma è ricca di alberi da frutto e di tante erbe che crescono spontanee nei parchi e nei diversi giardinetti. Credetemi è meglio degli “orti di guerra” di mussoliniana memoria!

Alemanno, il sindaco di Roma, dovrebbe incentivare l’uso di questi percorsi pedonali bellissimi, una cosa pubblica ancora misconosciuta. E colgo l’occasione di questa lettera proprio per rivolgergli un appello, affinché mappi e valorizzi i sentieri e le viuzze interne di Roma. A piedi Roma è più bella!

Paolo D’Arpini

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