domenica 7 gennaio 2018

La salute non rende è la malattia che conviene all'industria farmaceutica


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La salute non rende: è la malattia che dà sostentamento ad una massa sconfinata di persone. I farmaci che si assumono sono determinanti per farci ammalare. Ogni farmaco genera nuovi disturbi per i quali sarà prodotto un nuovo farmaco per curare i disturbi del primo e così via. Spendiamo per la salute più di quanto si sia mai speso, oggi prendiamo farmaci più di quanti ne prendessimo in passato, eppure siamo più malati di prima.

La scienza medica ha inequivocabilmente fallito il suo obiettivo di curare e prevenire le malattie. Infatti, rispetto al passato un maggior numero di persone soffre di influenze, raffreddori, asma, emicrania, dolori articolari e cervicali, stanchezza cronica, di insonnia, di depressione, ansia, di affezioni dermatologiche, di allergie, di reflusso gastroesofageo,  ulcere, gastriti, disturbi della sfera sessuale e d’infertilità, di diabete, di cancro, di sclerosi multipla, distrofia muscolare… Un maggior numero di donne oggi accusa sindromi premestruali più frequenti, o disturbi dovuti alla menopausa; sono aumentati gli uomini con problema alla prostata, molti più bambini dimostrano disturbi dell’attenzione e iperattività.

Eppure oggi la gente va dal medico più che in passato, si sottopone ad esami diagnostici, a cure mediche, terapie farmacologiche, esami diagnostici, esami del sangue, radiografie, ecografie, TAC, assume farmaci, subisce interventi chirurgici; eppure oggi si ammalano più persone di quanto accadesse prima.

La guerra contro il cancro è perduta. La percentuale di americani che oggi muoiono di cancro è la stessa del 1950. Dal 1971 si sono spesi più di 200 miliardi di dollari nel tentativo di curare e prevenire il cancro, ma la probabilità di ammalarsi oggi è più alta di quanto sia mai stata nella storia e la probabilità di morirne è la stessa del 1950. Gli americani spendono più di 2.000 miliardi di dollari l’anno per la salute, tuttavia la mortalità infantile in America è superiore a quella di altri 20 paesi industrializzati. Gli americani consumano da soli più della metà dei farmaci prodotti nel mondo e la loro aspettativa di vita è al trentesimo posto.

Sul mercato ci sono più di 200.000 farmaci e i medici nel tentativo di curare circa 35.000 sintomi, compilano oltre 3 miliardi di ricette l’anno. I vincitori di questo sistema sono le società farmaceutiche e le aziende del settore sanitario. I profitti dell’industria farmaceutica hanno raggiunto cifre inimmaginabili. L’industria della sanità è la più lucrativa del mondo.

Rispetto al passato un maggior numero di persone segue una dieta, acquista prodotti dietetici, pratica regolarmente attività fisica. Tuttavia cresce il numero di individui in soprappeso: quasi il 70% degli americani ne soffrono. La battaglia è stata vinta dalle aziende che vendono prodotti dietetici, pillole dimagranti e articoli correlati.

Certo servono farmaci e chirurgia. La scienza medica ha ottenuto ottimi risultati nella terapia sintomatica che però ha due difetti: innesca altri disturbi (che in seguito andranno curati) e non cura quasi mai la causa dei sintomi e quando non si cura la causa il problema è solo rimandato. Ci sono però le situazioni di emergenza di vario genere in cui le medicine e gli interventi chirurgici possono salvare la vita: ma medicine e interventi non sono la soluzione del problema.

Perché tutto questo? Semplicemente per denaro, per il vile maledetto denaro. Alle industrie chimico-famaceutiche importa poco della salute delle persone: a loro interessa fare soldi. I rimedi ci sarebbero ma vengono nascosti, ostacolati, soppressi.
Un esempio per tutti: che cosa succederebbe se per ipotesi si scoprisse il rimedio per guarire dal cancro al costo di pochi centesimi? Condannerebbe a morte l’American Cancer Society e tutte le società farmaceutiche che vendono prodotti per la terapia del cancro. Non servirebbe più raccogliere fondi per la ricerca. Gli istituti oncologici di tutto il mondo chiuderebbero i battenti; centinaia di migliaia di persone resterebbero senza lavoro; grandi aziende fallirebbero dalla sera alla mattina e miliardi di dollari non affluirebbero più nelle tasche di chi controlla l’industria del cancro. Identico concetto vale per le automobili che utilizzano come carburante la benzina e che invece potrebbero funzionare ad acqua, ad energia solare ecc.

L’industria della salute non ha interesse a curare, se lo facesse firmerebbe la propria condanna a morte. Il suo obiettivo è assicurarsi che la gente si ammali e che sempre più persone abbiano bisogno di cure mediche e il guadagno è di 1.300 miliardi di dollari l’anno. Il numero delle associazioni coinvolte nell’industria della salute è enorme. L’industria del farmaco versa miliardi di dollari alle scuole di Medicina affinché i suoi prodotti vengano citati nei testi di studio. Non vedrete mai una casa farmaceutica promuovere un rimedio naturale:  perché i rimedi naturali non si possono brevettare.

Tutta la ricerca farmacologia è finanziata dall’industria che dimostra l’efficacia ed i benefici del farmaco, anche se la realtà dimostra il contrario.  Telethon ha raccolto più di un miliardo di dollari per la distrofia muscolare, adesso i malati di distrofia muscolare sono più numerosi di prima.

Identico discorso vale per gli altri grandi organismi che vivono sulla malattia e sulla devianza umana. Immaginiamo che i componenti l’umanità diventino, come coi speriamo, sani in salute, giusti e leali gli uni verso gli altri. Di colpo crollerebbe il sistema politico-economico-tecnologico della società moderna. Sarebbe un cataclisma di dimensioni apocalittiche. L’industria delle armi, che nel mondo dà lavoro a 60 milioni di persone, dovrebbe chiudere i battenti o cambiare prodotto. Gli eserciti sparirebbero, la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i tribunali, le città giudiziarie se non abolite del tutto sarebbero notevolmente ridotte; gli ospedali, le cliniche, gli istituti di ricerca, gli operatori sanitari e tutti gli organismi con cui interagiscono a che servirebbero?

Ma noi sappiamo che un cambiamento della coscienza e dell’intelligenza umana non avverrà mai in modo così repentino, cambierà con la maturazione e l’evoluzione integrale del popolo e quindi si avrà sempre la possibilità di convertire ciò che oggi fa gli interessi solo di alcuni a danno di molti.

Franco Libero Manco

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