giovedì 17 agosto 2017

Affare migranti: una manciata di sabbia nel meccanismo sorosiano - Affare gas: Gentiloni fa la pace con Al Sisi


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Nel Mediterraneo di male in peggio. Quattro "scalzacani" (fuori controllo), giuridici e politici della colonia Italia, a Trapani, Catania e al Ministero degli Interni romano, si permettono di mettere il sale sulla coda alla flotta delle Ong messe in campo dal destabilizzatore umanitario di fiducia George Soros.

Viene buttata una mappata di sabbia negli ingranaggi perfetti della filiera criminale dell’”accoglienza”, che inizia con l’induzione del meglio delle società africane e del Sud del mondo (quelle dei paesi rigurgitanti di risorse) a mollare terra, popolo, Stato, cultura, identità, e che si conclude nei bassifondi sociali di un’Europa meridionale da sprofondare in default vari, economici, sociali, culturali. Due piccioni con la fava del “inarrestabile fenomeno epocale”, evento naturale quanto il crollo dei nostri cavalcavia, o i fuochi della terra dei fuochi.

Mica basta. Forse l’offesa più grave è che, anziché trattare il presidente egiziano Al Sisi da lebbroso che di notte esce per infettare bambinelli, magari europei, come auspica la solita alleanza del buoncostume sinistro, dal “manifesto” a Stampubblica, Roma ha la tracotante impudicizia di ristabilire con lui rapporti normali, quasi quanto quelli di Obama e successori con i nazisti di Kiev e i narcogolpisti dell’Honduras. E addirittura di ingolosirsi alla prospettiva che l’Egitto, detentore con l’ENI del più vasto giacimento di gas dell’intero Mediterraneo, possa rifornirci di energia a costo molto più basso del gas fracking da scisti, che Washington cerca di rifilare all’Europa. E senza i condizionamenti “anti-antisemiti” legati al gas israeliano.

Fulvio Grimaldi



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Post Scriptum

Tricarico sul pozzo nero Regeni e suoi corifei:  

http://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/intervista-generale-tricarico-regeni/ 


Interessanti dichiarazioni del generale Tricarico, che non sembra essere né il caporale di giornata della Nato e dello Stato Profondo golpista Usa, né l’utile idiota degli umanitaristi al traino dei primi.
Ovviamente, per la posizione che ha, si esprime con molta prudenza e trascura il ruolo dei datori di lavoro di Regeni a Londra e Washington (gli spioni e operatori sporchi di Oxford Analytica), ma per il resto ha le idee chiare.
Una boccata d’aria nello tsunami scatenato dal verminaio dei sinistri mobilitati dall’imperialismo contro il nostro paese e contro gli Stati arabi ancora tali,  a cui le forze del colonialismo e della guerra affidano la politica estera anti-italiana da condurre per mezzo di menzogne e ricatti emotivi.
(F.G.)

2 commenti:

  1. A proposito delle dichiarazioni di Tricarico - Scrive V.B. a commento dell'articolo -:

    “Tricarico usa esplicitamente il termine "utili idioti" riferendosi ad alcuni sedicenti "sinistri" in piena confusione che fanno il gioco dei "servizi" imperialisti. Penso che sia necessario ridiscutere sull'uso, o piuttosto sull'abuso, del termine "sinistra", sotto cui si nascondono oggi i peggiori opportunisti, o gente in piena confusione politica. Questo, però, non deve portare a disconoscere i meriti passati di una parte della sinistra storica, come gran parte del grande movimento "comunista". Purtroppo anche quest'ultimo termine oggi rischia di essere sputtanato, visto che il "Manifesto" continua a fregiarsi del titolo di "giornale comunista" (sic!).”

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  2. A proposito delle dichiarazioni di Tricarico - Scrive V.B. a commento dell'articolo -:

    “Tricarico usa esplicitamente il termine "utili idioti" riferendosi ad alcuni sedicenti "sinistri" in piena confusione che fanno il gioco dei "servizi" imperialisti. Penso che sia necessario ridiscutere sull'uso, o piuttosto sull'abuso, del termine "sinistra", sotto cui si nascondono oggi i peggiori opportunisti, o gente in piena confusione politica. Questo, però, non deve portare a disconoscere i meriti passati di una parte della sinistra storica, come gran parte del grande movimento "comunista". Purtroppo anche quest'ultimo termine oggi rischia di essere sputtanato, visto che il "Manifesto" continua a fregiarsi del titolo di "giornale comunista" (sic!).”

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