giovedì 9 febbraio 2017

False notizie e Libertà di pensiero


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E' ormai chiaro che la prossima e urgente battaglia deve essere per la difesa delle libertà fondamentali: la libertà di pensiero, di espressione e di coscienza

L'atteggiamento isterico dell'establishment - di cui sotto abbiamo un esempio - è chiaro indice di panico, di non saper più che pesci pigliare. Le élite finora al potere, si rendono conto che il loro soft power non funziona più come dovrebbe. Sotto i colpi della crisi le persone hanno smesso di credere ai fabbricanti seriali di fake news 24/7, cioè i media mainstream alias Ministero Transnazionale della Cultura Popolare, e quindi l'establishment corre al riparo. 

Tra poco codificheranno serie restrizioni alle elezioni, perché persino la loro democrazia borghese gli è diventata d'intralcio. In Italia il bipartitismo, le liste bloccate, il Mattarellum, il Porcellum, l'Italicum sono tutti tentativi, a volte patentemente maldestri, raffazzonati e dettati dall'ansia, di sbarazzarsi di ogni parvenza di volontà popolare. Si è arrivati a una vera sequenza di presidenti del consiglio nominati effettivamente e non solo nominalmente dal presidente della Repubblica - due, Monti e Renzi, addirittura mai eletti al Parlamento -  con governi sostenuti da una maggioranza espressa da una legge elettorale che la Consulta ha dichiarato incostituzionale. Enon stiamo parlando di governi che potrebbero dire veramente la loro, ma di governi che poi prenderanno ordini dalla Nato, dalla BCE, dall'FMI e dalla Commissione Europea, noti organismi rappresentativi. E' come se si volessero oscurare dei vetri già opachi. E' come prendere un pulman con un autista che non conoscete (e magari è un po' fatto) che va dove vuole lui su strade pericolosissime, si ferma dove vuole lui, ha in testa - forse - una meta che sicuramente non è la vostra, e vi scaraventa giù dal pulman se solo osate rivolgergli la parola e fare domande.

A quanto pare, persino la vecchia legge truffa non darebbe sufficienti garanzie all'establishment. D'altra parte se uno rappresenta solo l'1% della società, prima o poi deve per forza andare verso la restrizione degli spazi democratici. E' elementare Watson. O no? Mark Twain (che era membro della Lega Americana Antimperialista ) diceva che se le elezioni contassero qualcosa non sarebbero permesse. Siamo quindi giunti al paradosso che anche ciò che non conta nulla fa lo stesso paura alle élite. Il caos sistemico sta portando al panico sistemico.

Comunque, per via della storia che la nostra società ha alle spalle e i relativi anticorpi ideologici e ideali che si dovrebbero essere formati, forse a questo punto non è  difficile condurre una battaglia sotto due capibilissime ed elementari parole d'ordine: Pace e Democrazia. Più semplice e chiaro di così non si può. Non vi pare?
Dirò però una cosa. Credo che sia utopistico pensare che noi da soli si possa mettere insieme un movimento di un certo peso. Se mi si permette una metafora evangelica, l'unica possibilità che abbiamo è essere come il sale. Non possiamo pensare di essere noi il cibo. E io, per quel che mi riguarda, penso che occorra salare il Movimento 5 Stelle, se vogliamo avere un'effettiva possibilità di incidere. E' l'unica forza politica che si è dimostrata essere attenta ai due pilastri della democrazia e della pace e che abbia possibilità di contare.
Anche se si iniziano a vedere alcuni segni di riscatto o ripensamento da parte di singoli esponenti della vecchia sinistra radicale (ripeto: singoli esponenti) e anche se alcuni ristrettissimi circoli di sinistra hanno mantenuto una loro dignità, purtroppo l'ambiente socio-politico di origine sessantottarda nel suo complesso deve essere dato per perso. Nell'ala più radicale di quell'ambiente le persone sono strette in una camicia di forza identitaristica, per cui, tra l'altro, mettono subito in croce chi si riscatta o si ravvede. I meno radicali ragionano ripetendo a papera il mainstream per cui continuerebbero a votare PD anche se questo partito adottasse la svastica come simbolo (cosa nemmeno lontana, perché non sono lontani i loro amati squadroni della morte nazisti che uccidono nel Donbass!). 

Ho molti amici, degnissime persone, colte e intelligenti, che concordano con me al 90% sulle malefatte del PD o di Renzi o di Obama, ma poi non vedono alternative e continueranno a votare PD e, per quel che conta, a pensare che la Clinton era meglio di Trump (ovvero che la crocefissione era meglio della fucilazione). E se gli dici che c'è anche il Movimento 5 Stelle la loro indipendenza di giudizio va subito a farsi benedire e sciorinano tutte le litanie "antigrilline" del mainstream. Un riflesso di Pavlov. Non perché sono cattivi, ma perché li hanno disegnati così, cioè non riescono ad immaginarsi niente che sia al di fuori di ciò che viene disegnato dal loro identitarismo ideologico ed esistenzial-anagrafico.


Alcuni, del tutto in buona fede e come se fosse una conclusione naturale, ti vengono persino a dire che forse effettivamente la democrazia non è la migliore forma di governo - come di fatto pensano diversi papaveri del PD - che è meglio la "kallipolis", la repubblica dei filosofi di Platone. E ti guardano come per dirti: "Beh, non ti pare?". Allora gli domandi: "Chi decide chi è filosofo?" e il ragionamento va subito in tilt, perché è evidente che solo un filosofo può decidere chi è filosofo, perché se lo decide il popolo siamo da capo a quindici. 


Quindi alla fine, stringi stringi, non vogliono altro che la repubblica delle galline (che fanno le uova che fanno le galline, tipo il filosofo Napolitano che dichiara filosofo Monti). In altri termini, la repubblica di chi se la suona e se la canta.
Ma tra l'altro è qui che si sbagliano, perché la repubblica di chi se la suona e se la canta da solo c'è già, vogliono solo trovare il modo di codificarla.


E' chiaro che i nostri interlocutori non possono essere persone così. 



Piotr

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Washington, 7 feb. (AdnKronos) - L'intelligence degli Stati Uniti sta lavorando con i governi di alcuni Paesi europei per evitare che siano vittime degli stessi cyber attacchi e interferenze avvenuti durante la campagna elettorale americana dell'autunno scorso. Lo scrive "Politico", che cita fonti dell'intelligence e parlamentari delle commissioni competenti, secondo cui i servizi americani hanno condiviso con molti governi europei la versione classificata del rapporto delle settimane scorse su quello che ritengono essere stato un complotto russo contro Hillary Clinton ed a favore di Donald Trump.
L'obiettivo di questa condivisione è di evitare che quanto successo negli Stati Uniti possa ripetersi in Europa, dove nei prossimi mesi andranno a votare Olanda, Francia, Norvegia e Germania, favorendo candidati graditi alla Russia. Funzionari del Cremlino, denuncia il senatore democratico Tim Kaine, in corsa come vice presidente con la Clinton, "vogliono indebolire la validità del modello democratico e cercano di suggerire che un modello autocratico è egualmente valido, stanno cercando di indebolire in modo specifico le democrazie occidentali e istituzioni come la Nato che considerano come una minaccia quotidiana".

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