mercoledì 18 maggio 2016

Quel glifosato non fa male... anzi piace... secondo i burocrati delle commissioni UE



La rivista il Salvagente rivela residui dell'erbicida Glifosate, in una cinquantina di alimenti a base di cereali, definiti fortunatamente nei limiti di legge. Secondo i produttori non ci sarebbe nessun rischio neppure mangiando 200 kg di cibo al giorno. In realtà tali affermazioni sono molto pericolose per la salute pubblica e l'ambiente, diritti tutelati dalla Costituzione Italiana e dal Principio di Precauzione Europeo, per cui andrebbero perseguite. Libertà di parola sì, ma non di falsificazione.

IL GRANO MANITOBA IN PARTICOLARE, USATO PER LA PIZZA E IL PANE

Grano Manitoba, il cosiddetto grano di forza per la pizza e il pane sta nel mirino. Come poi le altre farine di importazione da agricolture che consentono la pratica incivile e criminale di disseccare le coltivazioni con agenti chimici che uccidono tutto prima della raccolta. Ma non solo grano. 

CEREALI, LEGUMI, PATATE, VEGETALI COMUNI SOTTOPOSTI ALL'AGENTE ARANCIO SECCA-TUTTO


Anche cereali, legumi, patate, e altre comuni risorse vegetali, tutto sottoposti all'agente arancio secca-tutto che in tal modo avvelena la base della dieta umana e crea scorretta concorrenza contro le zone agricole a maggior vocazione per le colture cerealicole e i legumi, ovvero il Mediterraneo laddove le coltivazioni maturano e si asciugano al Sole.

TUTTO AVVELENATO A NORMA DI LEGGE DA PESTICIDI NON BIODEGRADABILI

Grano per la pasta e il pane, orzo per la Birra o granella per il bestiame. Tutto al glifosate, dannosissimo per la salute e distruttore dell'ambiente e dell'humus dei terreni, con residui in continuo aumento negli alimenti e nelle acque, con bio-accumulo nelle catene alimentari e con l'Uomo al vertice del rischio. Tutto innaturalmente avvelenato a norma di legge, visto che tali residui chimici sono follemente consentiti negli alimenti. I pesticidi in questione non sono biodegradabili ed una volta usati persistono per lunghissimi periodi.

ALL'AUMENTO CONTINUO DEI PESTICIDI CORRISPONDE UN PARALLELO INCREMENTO DELLE MALATTIE DEGENERATIVE

Assistiamo da decenni al continuo incremento nell'uso di pesticidi e al parallelo drammatico aumento di malattie degenerative come celiachia, tumori, linfomi, sterilità, sensibilità chimica multipla ed altre ancora. Come si può tranquillizzare gli Italiani dicendo che i residui di Glifosate trovati negli alimenti sono inferiori ai limiti di legge ?

I PIÙ DEBOLI RISULTANO ESSERE I PIÙ COLPITI, E QUESTO VALE IN PARTICOLARE PER I BAMBINI

Gli effetti di tali sostanze non dipendono poi dalla loro quantità bensì dalla diversa sensibilità delle persone, per cui i più deboli risultano le prime vittime, insieme agli agricoltori che ne fanno uso ed abuso. In particolare i bambini rappresentano la categoria a massimo rischio, dal momento che i cosiddetti limiti, che definirei di vera e propria intolleranza, sono stabiliti su un corpo di 60 kg di peso, ovvero un adulto, violando in tal modo sia il principio di precauzione che gli Art. 32 e 3 della Costituzione, sul diritto alla salute e sull'uguaglianza e pari dignità dei cittadini di fronte alla legge.

IL GLIFOSATE ALTERA E DISTRUGGE I MICRORGANISMI INTESTINALI

Il glifosate altera l'equilibrio dei microrganismi intestinali, uccidendone diversi, ed è un probabile cancerogeno secondo lo IARC (Istituto di ricerca sul cancro di Lione, dell'OMS). Tale probabilità non dipende dalla sostanza, come si diceva poc'anzi, bensì dalle vittime della contaminazione, più o meno sensibili alla sostanza stessa, cancerogena.

IN ITALIA SI USA IL 35% DI TUTTI I PESTICIDI EUROPEI CON INTENSITÀ 10 VOLTE SUPERIORE PER ETTARO E PER ABITANTE

L'Italia, dove si usa oltre il 35% di tutti i pesticidi europei con un livello circa dieci volte maggiore per ettaro e per abitante rispetto ai partners UE, ha raggiunto il record mondiale dei tumori dell'Infanzia (dati OMS), perdendo almeno 8 anni di aspettativa di vita sana nell'ultimo decennio (dati Eurostat). Ricerche svedesi di molti anni fa correlano il Glifosate all'incremento del Linfoma Non Hodgkin. Per questo motivo la Svezia ha denunciato la commissione europea per non aver applicato il principio di precauzione, vietando immediatamente tale sostanza da ogni uso.

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE ED INVERSIONE DELL'ONERE DELLA PROVA

Si rammenta che il principio di Precauzione, base del diritto europeo e nazionale, prevede l'inversione dell'onere della prova, ovvero che prima di immettere sostanze nell'ambiente e in particolare nell'agricoltura, dev'essere dimostrata la loro innocuità. Succede invece che, per il Glifosate come per tutti i Pesticidi chimici, si continua a violare il diritto alla salute consentendo 50 anni di impieghi agroalimentari, per poi scoprire la tossicità e imporre i divieti quando i danni sono accertati e ormai irreversibili.

QUALCUNO DOVRÀ PUR PAGARE I DANNI

Chi paga questi danni? In una situazione di Stato di Diritto, come quella europea, le ditte produttrici di pesticidi chimici che forniscono i dossier sulla sicurezza delle sostanze e le commissioni che li approvano dovrebbero essere tenute a pagare, ovviamente.

È PAZZESCO AVERE AUTORIZZATO UN DISSECCANTE CHE UCCIDE TUTTO

Il Glifosate non ha tempo di carenza in quanto è un disseccante totale che uccide tutto, per cui viene venduto per distruggere l'erba prima di seminare i terreni o per disseccarla sotto le coltivazioni arboree. 
Ma quale pazzo lo ha autorizzato per disseccare i raccolti? Verifichiamo chi è stato e fermiamolo! C'è una commissione interministeriale presieduta dal Ministero della Sanità  che decide per tutti, sulla pelle di tutti.

BANDIRE IL GLIFOSATE IN LINEA CON QUANTO STABILITO DALLA COSTITUZIONE

Bandire il glifosate, arma di distruzione di massa che sta devastando la salute planetaria e l'ambiente, modificando il clima, distruggendo l'humus dei terreni e la fotosintesi. Non basta che un'applicazione chimica o tecnologica sia giudicata economicamente utile a qualcuno per poterla applicare. La Costituzione Italiana regola l'attività economica al fine di garantirne l'aspetto sociale (Art. 41 e 42 Costituzione) e lo sfruttamento razionale dei suoli (Art. 44), incompatibile con l'impiego dei disseccanti totali che lo sterilizzano. Tale modus operandi, seppur divenuto normale e sempre più abusato, non per questo è considerabile legittimo. Anzi s'impone un rafforzamento dell'azione di controllo e repressione.

SI IMPONE UN FRENO IMMEDIATO ALLE IRRORAZIONI CHIMICHE

È necessario e improcrastinabile, per le drammatiche conseguenze e costi sociali di tali comportamenti irrazionali, mettere un freno immediato all'irrorazione di sostanze chimiche sintetiche in agricoltura imponendo sic et simpliciter, oggi e non domani, l'applicazione delle tecniche di coltivazione biologica, non essendo logico né ammissibile alcuna attività economica, né tanto meno un guadagno, che arrechi danno ad altri.

EVITIAMO LA FORCHETTATA LETALE, EVITIAMO LA ROULETTE RUSSA DEI PESTICIDI

Le analisi di tipo quantitativo, usate per determinare l'eventuale superamento dei limiti di legge dei residui chimici negli alimenti e nell'acqua, rappresentano solo dei dati medi. L'irrorazione con mezzi manuali o meccanici, non è mai uniforme su tutta la coltivazione, dipendendo da numerosi fattori, mai controllabili con precisione, come il diverso sviluppo vegetativo delle singole piante, la ventosità, l'avanzamento non omogeneo delle macchine, difformità del terreno. Chi mangerà le frazioni più contaminate dei raccolti, per il casuale effetto di un vento assassino, subirà quindi un maggior danno per la propria salute, con ulteriore violazione del principio di uguaglianza e pari dignità (Art. 3 Cost.)

L'USO DELLA CHIMICA IN AGRICOLTURA È OGGI TOTALMENTE INUTILE

Vietiamo la chimica in agricoltura, oggi per lo più inutile visti i progressi delle tecniche biologiche. Utilizziamo correttamente i fondi europei destinati a compensare i mancati raccolti e i maggiori costi della produzione biologica. Abbiamo a disposizione 12 miliardi di euro all'anno di fondi europei per l'agricoltura dal 23016 al 2020. Ne bastano 7 per riconvertire tutta l'Italia alla coltivazione biologica, garantendo agli agricoltori il 30% di reddito in più. Stiamo spendendo oltre 100 miliardi l'anno per malattie degenerative provocate dai 300 pesticidi presenti negli alimenti e nelle acque che beviamo, e il maggiore inquinante presente è proprio il glifosfate. Di fatto, il glifosate è vietato dalle leggi nazionali ed europee e non può essere usato né in ambito agricolo che in quello extra-agricolo.

Giuseppe Altieri, agroecologo


Avvelenatori legiferano

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