giovedì 7 gennaio 2016

La bomba all'idrogeno che ci mancava... e la favoletta della guerra colorata

"La bomba atomica non è stato un incidente di percorso della nostra civiltà. In realtà ne è parte integrante. È giunto il momento che gli uomini prendano coscienza di quanto i conflitti possano essere inutili e distruttivi e della necessità di bandire la guerra dalle attività del genere umano. È necessario, per la salvaguardia della vita, creare il tabù della guerra. Come da sempre esistono altri tabù, che ci difendono dal caos e dall'autodistruzione, si potrebbe instaurare tra gli uomini questa nuova convenzione sociale" (Alberto Moravia)


La Corea del Nord ha reso noto di aver condotto con successo un test con una bomba nucleare all'idrogeno e che le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano poco prima avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, l'area dei test nucleari nordcoreani. 

La storia che segue è niente di particolare, è solo una favoletta...

Tanto tanto tempo fa, la Guerra sembrava essersi ammalata, sembrava una incurabile dama, in là con gli anni, molti amanti e molti mariti, signori, servi, ancelle, schiavi, figli adottati e naturali, avevano investito montagne di soldi per renderla sana e seducente, avevano incaricato le migliori menti per cercare di darle una vita infinita e un aspetto attraente. 

La signora insaziabile non si piaceva più, aveva un aspetto mortifero e puzzava di cadavere.Qualcosa alla fine del xx secolo poi accadde. La grande e ricca famiglia, ormai mondiale, si riunì al capezzale e pensò al da farsi... Arrivò l'idea geniale e fu un gran giubilo in casa e con un patto di sangue si giurò in segreto di non rivelare mai l'inganno. La vestirono di bianco, lei la Guerra, d'arcobaleni, la profumarono d'incenso e fecero costantemente volare colombe bianche che distraevano, con il loro battito d'ali, gli sguardi più attenti alle rughe. I suoi signori, i signori della guerra,finalmente poterono di nuovo indossare caschi e tute, imbracciare le armi e ripartire per le loro missioni.

La guerra, regina e dominatrice, continuò ad usare il suo potere dal letto. Pareva ringiovanita, le guance avevano ripreso colore, anzi tanti colori, si divertì a lanciare appelli e canzoni, rimaneva ferma e autorevole, le dissero di apparire così, le giovava assai. Non violenta e presente.

Il mondo cominciò a pensare che la Guerra non c'era più, la pace stava arrivando, c'erano tanti portatori di pace, c'erano tante missioni di pace.La pace sarebbe stata infinita, come una volta la guerra. E allora tutti presero a darsi la mano e a fare girotondi e ad invocare quella signora invisibile e vincente. Era bellissimo gridare: pace pace pace, in cielo ed in terra.

Arriviamo ai nostri giorni, care bambine e bambini ormai cresciuti, prima della guerra durante la guerra dopo la guerra, in guerra. 

La Guerra è diventata invisibile come la pace, è di nuovo palesemente malata come la pace: vissute da troppo insieme, si sono cibate una dell'altra. Al capezzale della signora Guerra, oggi ci sono i suoi martiri e i suoi eroi, i suoi fedeli parenti e ammiratori. La sorveglia e la cura la pace, quella finta, perché se morisse, la Pace quella vera tornerebbe visibile e sulla Terra tutti dovrebbero imparare a camminare da soli, senza aiuti umanitari e democratici.

Quindi, come non credete alla Befana non credete neanche alla pace, quella santarella rifatta e costruita, che vi dice cosa fare e non fare. Siete voi che dovete imparare a praticarla la Pace, che non è fantasia, ma è lotta, piccola e grande, solitaria e collettiva e soprattutto non è una favola, così come voi non siete invisibili anche se il mondo non vi vede.


Vi diranno che nessuno lo sapeva, nessuno vi ha visto, nessuno vi ha sentito... il mondo della guerra tiene le bocche cucite, il patto di sangue è stato rinnovato.


Sta a noi non scordarlo mai: "Senz'atomica. Il disarmo parte da me"

Doriana Goracci


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