mercoledì 14 ottobre 2015

Riforme costituzionali - Chi deve decidere è il popolo italiano!



Il 13 ottobre 2015 il governo antidemocratico di Renzi, con l’appoggio determinante della nuova P2 di Verdini, è riuscito a far passare al Senato il Disegno di legge (Ddl) sulle controriforme istituzionali, cuneo della trasformazione reazionaria e autoritaria dello Stato borghese.

“Una bellissima giornata” l’ha definita il segretario del PD. Sicuramente lo è stata per Squinzi, Marchionne e i pescecani dell’alta finanza che lo hanno messo a Palazzo Chigi, d’intesa con Washington e la cupola vaticana.

Da tempo abbiamo denunciato con forza il tentativo della frazione dominante della borghesia di rafforzare - con l'abolizione del bicameralismo "perfetto", la limitazione delle prerogative parlamentari e altre misure che stravolgono i fondamenti costituzionali - la sua dittatura, di consolidare il ruolo del governo quale suo "comitato d'affari", tanto prono ai voleri del capitale monopolistico quanto ostile ai lavoratori.

Per contrastare questo disegno eversivo non ci aspettavamo nulla da un Parlamento che con il mercimonio dei voti, il trasformismo più sfacciato di questo o quel gruppo parlamentare, il nullismo aventiniano, le risse da bettola, ha dato eloquenti prove della sua inarrestabile decadenza.

Non ci sbagliavamo. Ma oggi c'è un'altra questione che vogliamo porre all'attenzione della parte più avanzata degli operai e dei lavoratori.

Anche se il Ddl Renzi-Verdini passerà in quarta lettura alla Camera, esso dovrà essere sottoposto al referendum popolare confermativo previsto dall'art. 138 della Costituzione, poiché sarà approvato, quasi certamente, con una maggioranza inferiore ai due terzi.

Chi deve decidere dunque, sui tentativi di modifica reazionaria della Costituzione repubblicana non sono i politicanti e i partiti borghesi, con le loro miserabili manovre e contromanovre parlamentari, e tanto meno la massoneria filoatlantica.

Chi deve decidere in ultima istanza è il popolo italiano, come già fece nel 2006 bocciando nettamente il progetto controriformatore di Berlusconi, che aveva la stessa natura di quello promosso oggi dal bulletto fiorentino.

Ma cosa si sta facendo per assicurare fin d'ora una futura vittoria dei NO alla controriforma? 

Abbiamo assistito nelle ultime settimane ad uno squallido spettacolo: nulla hanno fatto le varie componenti della sinistra riformista e socialdemocratica (la minoranza PD, SEL, Rifondazione, PdCI, ecc.) per denunciare il carattere di classe delle controriforme, per chiamare seriamente le masse alla lotta contro la svolta autoritaria, per preparare il terreno alla battaglia referendaria che si dovrà tenere il prossimo anno. Si ripete sul piano politico lo stesso cedimento avvenuto sul terreno sindacale sul Jobs Act.

Operai, lavoratori sfruttati! A voi spetta prendere nelle vostre mani la lotta per sconfiggere, con una potente mobilitazione di massa, il disegno reazionario della borghesia italiana. Su tutti i terreni e con tutti i mezzi a ciò necessari. Con il fronte unico di lotta nelle fabbriche e nelle piazze, e con il NO al Ddl Renzi-Verdini nel futuro referendum! Uniamoci, organizziamoci, lottiamo!

 
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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