venerdì 13 febbraio 2015

Jerusalem Post: "Fra terroristi ci si aiuta, sempre..."



I terroristi che in Siria combattono contro le forze unite dell'esercito e dell'Hezbollah libanese hanno contattato Israele chiedendo come soccorso il bombardamento delle forze governative siriane.

Lo ha riferito giovedì 12 febbraio 2015 il quotidiano israeliano Jerusalem Post che spiega che la richiesta e' giunta a seguito delle pesanti sconfitte che i militanti antigovernativi hanno subito negli ultimi giorni. 

Il quotidiano rivela inoltre che Mendi Safadi, tra le autorità israeliane, ha incontrato circa 10 giorni fa' in Bulgaria rappresentanti dei terroristi attivi in Siria ed ha portato successivamente i loro messaggi all'ufficio del premier Benjamin Netanyahu. 

Safadi ha detto al Jerusalem Post che le forze siriane stanno usando qualsiasi strumento per riottenere il controllo delle zone del sud della Siria e che un capo dei ribelli avrebbe mandato a lui un messaggio via Whatsapp chiedendo che Israele dia un altro colpo all'Iran e a Hezbollah per frenare l'avanzata delle forze del governo siriano. 

Il Jerusalem Post ammette inoltre che negli ultimi giorni circa 2000 militanti sono stati trasferiti nei territori occupati da Israele per essere curati.

(Fonte: IRIB)


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Articolo integrativo:

L’Esercito siriano e Hezbollah avanzano, fallito l’appoggio di Israele

Mentre continua l’avanzata dell’esercito siriano nelle province di
Daraa e di Quneitra, Siria meridionale, le autorità israeliane stanno
monitorando attentamente quello che sta accadendo e già vedono i
combattenti di Hezbollah sulla linea di confine con il Golan occupato.

 L’operazione definita “Martiri di Quneitra”, in riferimento i al
convoglio di sei dirigenti di Hezbollah e del colonnello dei  Pasdaran
dell’Iran, caduti martiri in un raid israeliano il 18 gennaio scorso,
ha permesso all’esercito siriano di prendere pezzi importanti di
questa regione, importanti strategicamente anche a livello locale,
perché è la porta a sud di Damasco, come a livello regionale si trova
a cavallo tra il Libano, la Giordania e la Palestina occupata.

 Israele chiede il ritorno del UNDOF

 Ufficialmente, come riporta il canale televisivo arabo Al-Mayadeen,
il rappresentante della entità sionista ha chiesto alle Nazioni Unite
il ritorno dei soldati dell’ONU del UNDOF nella zona. Questi erano
stati indotti ad andare via lo scorso anno dal braccio armato di Al
Qaeda in Siria, Al-Nusra, e con il tacito consenso israeliano.

 Nel frattempo, i media evocano la possibilità della maggior presenza
di Hezbollah sulla linea di confine con il Golan occupato.

 Il lavoro di un anno vaporizzato

 Secondo il canale7 della Tv israeliana, « il lavoro di un intero anno
di supporto ai moderati anti-Assad si è vaporizzato in poche ore»”

 Sapendo che l’entità sionista non ha solo supportato in questa
regione i “moderati”, ma anche i takfiri islamisti del braccio armato
di Al Qaeda, in Siria, Al-Nusra, come hanno confermato le Nazioni
Unite.

 Sempre secondo il canale televisivo israeliano 7, «le milizie stanno
lottando per fermare l’avanzata dell’esercito siriano e di Hezbollah,
il prossimo obiettivo sarà senza dubbio prendere Tal al-Harat» riporta
il sito di notizie libanese al-Hadath News.

 Quest’ultima è una collina situata vicino a quelle di Tillal
al-Ahmar, che si trovano di fronte alla regione Golan.

Quneitra come Qusayr

 «Quello che succede a Quneitra è molto simile alla battaglia che
Hezbollah aveva portato ad Al-Qusayr, al confine siro-libanese. Il
problema sta nel fatto che riescono a cacciare gli insorti da lì – e
non vedo che accadrà, ma può succedere-, se caccia gli insorti e
arrivano ai nostri confini, credo che questo sia l’ultima cosa che
Israele voglia vedere, ovvero un nuovo fronte con Hezbollah. Parlano
ora di una resistenza popolare e la formazione di un fronte unito», ha
così descritto lo scenario che si presenta il cronista del canale
televisivo israeliano 2, Ehud Yaari , preoccupato per i problemi di
sicurezza.

 Ricordando che i combattimenti sono a 10 chilometri dalla linea che
divide le forze Golan, Yaari pone la questione della reazione di
Israele, soprattutto dopo le dichiarazioni lanciate il mese scorso, il
rifiuto di consentire ad Hezbollah di formare una base in questa
regione.

 Per quanto riguarda la stazione televisiva israeliana 10, vicina
all’esercito israeliano, vede ciò che sta accadendo a sud della Siria
come «il ripetersi dello scenario di Shebaa nel Golan».

 Il coinvolgimento dei combattenti Hezbollah in questa battaglia è
stato riconosciuto da una fonte militare siriano ha riferito l’AFP
lunedì scorso.

Battaglia preventiva

 Per gli osservatori arabi citati dal canale televisivo arabo Al
Mayadeen, l’offensiva dell’esercito siriano è principalmente
un’operazione preventiva perché impedisce l’avvio di un attacco su
larga scala contro la capitale siriana preparato dalle milizie della
regione.

L’operazione è anche un monito per la Giordania, la cui interferenza
nella regione siriana non conosce tregua.

 «Questo non è più ammesso. Come un camion dei rifiuti portano le
milizie in Siria, dopo averle sottoposto un addestramento militare
necessaria in coordinamento con gli americani», ha indicato uno di
loro, riferisce Al-Hadath News.

 Campo di Battaglia

 Sul terreno, dopo essersi assicurate le località di Der Maker, Der
ADASS e Al Danaji e le colline Tallet Arouss, Tallet Sarjat, Tallet
Msayyeh e Tallet Merii, a nord della provincia di Deraa, le truppe
governative avanzano verso l’est di Deraa, e precisamente a Kherbet
Saltanet e Tallat  Fatima che sono sotto il fuoco dell’artiglieria
dell’esercito siriano, nonché a Kfar Chams, a ovest della provincia di
Deraa

Secondo il corrispondente della stazione televisiva al-Manar, nel sud
della Siria, l’esercito siriano procede nella sua avanzata in
orizzontale e verticale e non si accontenta solo di attaccare le
posizioni delle milizie, permettendo così di guadagnare terreno e di
confondere, allo stesso tempo, i miliziani.

 Il corrispondente di al-Manar assicura anche che l’asse dei
combattimenti è tra Kherbet-Saltanet, Habbariyé e Kfar Shams.

 Quest’ultima è la roccaforte militare della milizia, il braccio
armato di Al-Qaeda, Al-Nusra, il Battaglione al-Fourqane i, Tawhid
al-Umma (Unify Nation) ei terroristi della Valle di Hourane.

Secondo al-Akhbar, divergenze sono scoppiate tra i gruppi terroristi
del FSA, e molti di loro hanno lasciato la città in cui rimangono solo
gli elementi di Nosra e i loro alleati. La milizia di Al Qaeda detiene
missili anti-tank di tipo Taw, altre strutture fornite dagli Stati
Uniti e una rete di comunicazione in codice difficile da essere
intercettata.

al manar

 [Trad. dal francese per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]

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