sabato 24 gennaio 2015

Unica scienza esatta: il buddismo



"Spezzato il circolo vizioso, conquistata la libertà dal desiderio, la fiumana, prosciugata, non fluisce più; la ruota, infranta, più non rivolve. Questa, solo questa, è la fine del dolore."  (Buddha Sakyamuni, in Udana, VII, 2)  
Questa è davvero la massima più ostica per gli occidentali. Però, se ci si pensa bene, quanta verità – e sempre più evidente, anche e soprattutto a noi – nel detto lapidario… 
In effetti la società del crepuscolo borghese, dello spettacolo-degli spettri, “produce” gli esseri umani proprio in quanto “macchine desideranti”… 
Un continuo trapassare da un oggetto all’altro, anzi ormai da un sostituto spettrale a uno successivo, senza tregua, all’infinito, “individui” soggetti all’oggetto come a una chimera, consumati e annullati nel mulinello delirante. Il “pieno appagamento” non può esistere, perché niente e nessuno lo può pagare-comprare. E, d’altra parte, è inconcepibile dentro la macchina-vortice, che gira e vive solo in base all’insoddisfazione sempre rinnovata, inesausta. 
A me interessa per gli spunti di liberazione che può dare OGGI, quell’antico sguardo cristallino,  chiamato "buddismo". Anzi, mi sembra che essendo, prima che “religione”, una grandiosa disciplina – atea – di disvelamento degli errori-illusioni della mente, proprio nel regno della menzogna universale e della servitù volontaria compiuta possa rivelarsi particolarmente efficace. Fermandoci per un istante (eterno), almeno con la meditazione, la natura del desiderio e la sua valenza intrinseca in rapporto alla autodeterminazione dell’individuo ci può finalmente apparire sotto una luce diversa. Molte certezze svaniscono, ma si è come sgravati da un incubo. Più leggeri e più liberi”
Ciò che occorrerebbe nel campo della ricerca interiore, secondo me, è una completa e radicale de-”massonizzazione”, id est de-giudaizzazione (la massoneria letteralmente si disfa e svanisce come castello di spettri al sole se le si toglie la cabala, la Torah e tutto il cumulo di illusioni-menzogne chimeriche all’uncino, DOC, che la informano). 
E’ solo a causa del trionfo “ecumenico” del cristianesimo che la lebbra veterotestamentaria si installò stabilmente in ogni ambito della spiritualità, così di quella ufficiale come, ancor più, di quella segreta. Si pensi alle “Chiese gnostiche” dell’Otto-Novecento, agli “Eliphas Levi”, allo stesso Martinez de Pasqually e ai suoi “Eletti Cohen”, a tutti gli ordini e gradi, appunto, della massoneria (del cui albero le varie conventicole “esoteriche” moderne sono state quasi sempre fronde)… Rarissimi i ricercatori spirituali che seppero fuoriuscire da questa radice appestata, respirare aria scevra dai suoi miasmi – non Evola, e neanche Guénon. 
Eppure esisteva, esiste, un bacino enorme e meraviglioso di conoscenze (e di vie d’autorealizzazione) che prescindono completamente dall’ebraismo e dalle sue emanazioni: l’Egitto immenso, il mondo politeista greco-romano, l’oriente donde viene la luce. Questa necessità VITALE l’aveva ben compresa il mio primo Maestro d’astrologia, scomparso prematuramente, Angelo Angelini, che sempre ricordo con grandissima stima…
Joe Fallisi

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