domenica 30 novembre 2014

Cattive notizie della domenica di Fabrizio Belloni, il maligno....



Un amico mi ha fatto notare che spesso costa di meno
abbattere una vecchia casa malandata, e costruirne una nuova, con
tutti i crismi e rispetto delle regole, piuttosto che ristrutturarla.
Sono d’accordo. Ma poiché sono anche maligno, ho subito pensato che
questa squinternata Italia non può essere “ristrutturata”. Deve essere
rasa al suolo (intendo la classe dirigente, non la gente o la terra),
e lo Stato deve essere sostituito. Questo non sta più in piedi. Non
vorrei che crollasse in testa ai cittadini, ma  temo che questo, in
verità, stia già avvenendo.

·        Il capitalismo è morto. Alla buonora! Il bello è che è morto
sia il capitalismo privato (liberalismo), sia il capitalismo di stato
(socialcomunismo). E allora? Non rispondo, facendo rispettosamente
appello al Quinto Emendamento, perché la risposta potrebbe
incriminarmi.

·        Le vaccinazioni sono sotto giudizio. Se ne parlerà per un po’
di giorni e poi tutto sparirà dai media. Come sempre: per la “viaria”
si sono buttati 320 milioni in vaccini mai distribuiti. Una cosa
vorrei fare, e non è detto che un giorno o l’altro…. Sogno di fermarmi
sull’autostrada vicino a Verona, a bordo di una camionetta Toyota con
sopra montato un cannoncino senza rinculo da 105, e cominciare a
pompare proiettili dirompenti nell’edificio della Glaxo. Poi, se ce la
faccio a scappare, scendere fino a Pisa per ripetere l’operazione con
la Novartis.

     Poi all’arrivo dei Carabinieri, non opporrei resistenza….

Renzi, Berlusconi, Salvini, legge elettorale, elezione del dopo il
savoiardo re Giorgio, crisi di Grillo…. Ma, sacripante! Vogliamo
parlare di POLITICA per la gente? Ci vogliono illustrare uno che è uno
di progetti politici?

Clandestini: se io scappo in Libia, in Marocco, in Algeria, nel
Burkina Faso….. mi danno accoglienza, casa, cibo, assistenza
sanitaria, tessere telefoniche, vestiti, soldi, luce, gas, acqua
gratis…..? Dite di no? Allora difendiamo la nostra Italia e la nostra
Europa. Senza se e senza ma.

Un magrebino ha refilato un pugno in faccia ad un “bangla”. Morto. Lo
stato italiano verserà, vita, natural durante, alla vedova, in
Bangladesh, 2000 (duemila) euro al mese, cioè mille per lei e mille
per i figli: faranno una vita da nababbi, con un reddito medio
nazionale di circa 120 dollari al mese. Lo stesso era avvenuto quando
una donna rumena era stata violentata da quattro o cinque
connazionali, regolarmente tornati in Romania: decine e decine di
migliaia di euro di risarcimento (54.000?). Domanda: perché non ci si
rivolge alle rispettive ambasciate dei delinquenti?

Montezemolo è il nuovo presidente dell’Alitalia. Siamo bizantini:
invece di vendere la compagnia di Bandiera, come hanno fatto altri
(Sabena, Swissair….ecc) noi abbiamo scelto la strada del farla fallire
mettendola nelle mani di chi ha portato la Ferrari, per esempio, a
livelli inverecondi. Gianni Agnelli (!) si rivolta nella tomba.
Nemesi: le colpe dei padri ricadono sui figli.

Per un giorno, un giorno solo, mi lasciate guidare Polizia,
Carabinieri, Guardia di Finanza? Il primo ordine che darei, sarebbe:
se si muovono centri sociali, clandestini, “extra” di tutti i tipi,
picchiate duro, più duro, ancora di più. “Finché il palo non diventi
stoppia” come diceva l’immenso Guareschi. “Ma allora sei per il
sistema”, mi dirà il minorato di turno. No, anzi! Ma se si fa
“baccano” lo si deve fare per vincere, non per fracassare gli zebedei
alla gente. Reato di imbecillità inutile e ripugnante.

Il petrolio è sceso da circa 100 dollari al barile a poco più di
settanta. Due considerazioni: a) alla pompa non ce ne siamo accorti,
al solito; b)io ci vedo una guerra degli yankee contro Russia e
Venezuela. Con la differenza che la Russia ha talmente tante altre
risorse, che potrà reggere all’infinito, mentre il Venezuela già con
una quotazione a 80 dollari rischia il fallimento-paese. E certi
esperti suppongono per il 2015 una ulteriore discesa fino a 35/40
dollari il barile. Rischiamo il collasso generalizzato del sistema
mondiale. Forse è quello che vogliono certi gnomi coi nasi grifagni e
le orecchie lunghe.

E per oggi la smetto di seccarvi. Un sorriso a tutti. Magari il
sorriso sarà un po’ agro, ma non è colpa mia.

Fabrizio Belloni

sabato 29 novembre 2014

PUTIN, LA RUSSIA, LA DESTRA EUROPEA, IL NAZISMO, IL DONBASS.... e la disinformazione USA



Domanda: "Gentile Giulietto, da un po' di tempo leggo inchieste in merito a presunti finanziamenti da parte di Putin (o comunque da parte di banche e finanziarie "vicine" a Putin) dei movimenti di estrema destra europei, tra cui pare Front National, Lega, addirittura Casa Pound. Si parla poco anche delle infiltrazioni rosso brune tra gli insorti della Nova Russia. Ha notizie in tal senso?" (stralcio di una lettera scritta da C.A. a Giulietto Chiesa)

Risposta: "Gentile C.A.,  rispondo a te per rispondere a molti, che chiedono chiarimenti (e li capisco).

Cominciamo con i presunti finanziamenti di Putin al Front National e a
Casa Pound.  Ho cercato i documenti, ma non ho trovato niente di
niente. Ma, soprattutto, sospettavo in anticipo di una classica
operazione di disinformazione, pilotata ovviamente dai servizi segreti
di qualche paese al servizio di Washington. Perché? Perché penso, e
so, che Vladimir Putin non è né uno sciocco, né un ingenuo. Se fosse
così facile prenderlo in castagna sarebbe già morto da tempo. Dire che
una banca russa è “vicina a Putin” è come dire che Papa Francesco
abita in Vaticano. Uno risponde: bella scoperta! E allora? Ma dire che
una banca russa finanzia un partito politico europeo è ancora meno
semplice. Perché presuppone che il Cremlino tutto intero sia composto
di deficienti. Bisogna tirare fuori i documenti e mostrarli bene
chiari. E questi, chissà perché, sono latitanti come quelli
dell’abbattimento del Boeing malaysiano da parte di Putin, o dei suoi
“agenti” nel Donbass. Lasciamo perdere Casa Pound. Questa è la notizia
classica che serve per fare imbestialire i movimenti di sinistra
italiani, che vedono Casa Pound come il babau. Notizia falsa prima di
tutto perché palesemente ad uso e consumo degli italiani fessi, siano
essi di destra o di sinistra.

Per quanto concerne il razzismo dei russi, mi pare che quel tipo di
razzismo lo abbiamo anche in Italia. E accusare Putin di questo
sarebbe come accusare Renzi di quello italiano. I nazisti russi ci
sono, certamente. Più o meno quanti sono i nazisti italiani. Non vedo
la differenza, se non che ho l’impressione che in Russia ce ne siano
percentualmente di meno. E’ vero, verissimo, che Putin non disdegna
affatto il rapporto con le destre europee che stanno sorgendo. In una
situazione come quella in cui è costretto, non vedo perché non
dovrebbe farlo. Tutte le sinistre moderate e tutti i liberali europei
sono contro la Russia. Ovvio che lo stato russo cerchi
gl’interlocutori che si presentano. Dunque, prima di criticare Putin
si chieda alle sinistre europee perché sono emigrate quasi tutte in
America.

Quanto alle “infiltrazioni fasciste” tra gl’insorti del Donbass si può
dire molto e niente. Dovunque ci sono state guerre di questo genere si
sono sempre verificati inquinamenti di questo genere. Il mondo attuale
è pieno di disperati e di disgraziati che cercano avventure. In questo
caso, per motivi che riguardano loro, per esempio Forza Nuova ha rotto
i rapporti con i fascisti-nazisti-nazionalisti ucraini (che aveva in
abbondanza prima del golpe di febbraio) perché è molto più
antiamericana di quanto non sia amica dei nazisti. E poiché questi
sono marionette nelle mani di Washington, ha preferito il
conservatorismo (quello che considera tale) della Russia attuale. Non
so se abbia mandato volontari, ma penso che di personaggi del genere
ce ne sia andato più d’uno. E dubito che nel Donbass, che ha bisogno
di combattenti, siano andati troppo per il sottile nell’arruolarli.
Dubito anche che dispongano degli strumenti politici e culturali per
distinguere. Per loro l’Europa, che aiuta i nazisti di Kiev, è il
nemico, dunque tutti quelli che sono contro questa Europa sono, per
loro i benvenuti. Chi si scandalizza, in Italia, è un sepolcro
imbiancato. Ci sono cose ben più gravi su cui i sepolcri imbiancati
italiani non si scandalizzano affatto. Per esempio il pogrom di Odessa
del 2 maggio 2014. Semmai occorre dire che certi sciocchi gruppuscoli
italiani stanno dipingendo la ribellione del Donbass come un movimento
militare antifascista tout court. Qualcuno addirittura, fantasticando,
lo dipinge come un movimento dai contorni marxisti-leninisti e
rivoluzionari. Tutte sciocchezze senza senso e senza verifica, dare
credito alle quali porta soltanto ad aumentare la confusione. La
Novorossia non è una rivoluzione sociale: è un evento complesso, con
molte striature, ma più importante, essenziale, è rappresentata dalla
difesa dell’etnia e della lingua russe di fronte a una svolta nazista
antirussa che è nata da un intreccio tra intolleranza russofobica
interna al paese, e il suo uso politico e militare da parte degli
Stati Uniti e di un gruppo di paesi europei che agiscono come diretti
agenti degl’interessi strategici americani di preparazione allo sconto
con la Russia.

Infine: sono anch’io preoccupato per i focolai nazisti e fascisti che
si accendono in Europa, ma penso che quello ucraino (che è al momento
l’unico che ha caratteristiche di massa) sia il più pericoloso di
tutti. Se questa Ucraina dovesse entrare in Europa, credo che
l’infezione sarebbe gigantesca. Avremmo migliaia di fanatici e
assassini, pagati dai servizi segreti americani, che invadono l’Europa
e cominciano la caccia all’uomo, così come stanno facendo in Ucraina.
Sarebbe un cambio qualitativo e quantitativo.

Queste, in estrema sintesi , sono le mie opinioni sui temi che mi hai
proposto.
Cordiali saluti

Giulietto Chiesa




https://www.facebook.com/giuliettochiesa/posts/10152831134495269

venerdì 28 novembre 2014

Tanzania - Masai addio... arrivano gli emiri



Il governo della Tanzania ordina ai nobilissimi pastori
masai di lasciar libero entro la fine dell’anno attorno a Loliondo,
tra le montagne e le savane del parco nazionale del Serengheti, al
confine tra Kenia e Tanzania, a est del Lago Vittoria la cui fauna
ittica è stata già distrutta anni fa da una multinazionale che l’ha
trasformato in un vivaio di persici, specie dalla carne delicatissima
però vorace predatrice che ha distrutto l’ambiente. Ora, dai 40.000
agli 80.000 allevatori di bestiame bovino con le loro famiglie
sembrano costretti ad andarsene dalla loro terra per consentire al
governo di creare una riserva di caccia di 1500 chilometri quadrati
che servirà alle battute di caccia degli emiri del Golfo Persico e dei
loro amici ed ospiti. Ovviamente, i pastori-guerrieri sfrattati
riceveranno un compenso: meno di mezzo milione di euri, ovviamente non
cash bensì sotto forma di “progetto di sviluppo”. Il danno e la beffa.

Protagonisti di questo crimine sarebbero principalmente i gentiluomini
della Ortelo Business Corporation (OBC), collegata all’emiro del
Dubai, che organizza safari di lusso in un continente che muore di
fame, di sete, di AIDS e forse ormai anche di Ebola. Le terre masai
erano un oasi serena. Ovviamente, a molti masai è già stato proposto
un ingaggio come guardiani della nuova riserva; altri si guadagneranno
da vivere con i loro bei mantelli rossi e le loro elegantissime
zagaglie come attrazione per turisti e altri ancora, per campare,
continueranno a fare i bracconieri e i mercanti abusivi di zanne di
elefante. I masai erano già stati costretti a sloggiare dalle loro
sedi originarie nel 1959 dal governo britannico. Adesso, il nuovo
scempio si annuncia anche coperto dal pretesto della “conservazione
della natura”., Via le mucche da latte (e da sangue) dei masai,
benvenuto a nuove colonie di gazzelle per la delizia dei cacciatori di
lusso. Aggiungete quest’altra espressione al vocabolarietto dei
crimini chic: il land grabbing, cioè la sottrazione ai nativi di terra
da destinare alla speculazione estera. Cercate sul web Avaaz.org, per
informazioni e per eventuali firme di protesta. Per quello che serve…

Franco Cardini
Fonte: www.francocardini.net

giovedì 27 novembre 2014

Il "Mistero" di Adam Kadmon ed il mistero del carabiniere "suicidato" a Roma



Una notizia a dir poco incredibile sta impazzando sul web ed alcune
circostanze molto sospette sembrerebbero confermare questa ipotesi: un
Carabiniere trovato morto in circostanze misteriose, sul suo profilo
di Facebook aveva scritto: ”Sono Adam Kadmon, mi chiuderanno la bocca
molto presto..qualcuno mi conosce sente le mie parole alla TV mi sono
creato il personaggio con un attore di Adam kadmon, vi avevo promesso
che avrei levato la maschera..” .

Luis Miguel Chiasso, un carabiniere di Monterubiaglio (Terni) in
servizio a Roma, è stato trovato il 26 novembre in caserma senza
vita; l’uomo è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. La sua
morte è avvolta nel mistero per via di un messaggio lasciato dal
ragazzo, poche ore prima di morire, sulla sua pagina Facebook.

Luis prima di morire ha lanciato un messaggio incredibile alla
popolazione italiana invitandola a diffondere queste dichiarazioni.
Inoltre il ragazzo ha affermato di essere proprio lui l’informatore
del noto attore Adam Kadmon, autore di dichiarazioni scottanti
direttamente dalla trasmissione “Mistero”.

Vi riportiamo direttamente dalla sua pagina Facebook il suo messaggio:

“Ciao popolo. Vi prego condividete e urlate al mondo intero. Sono Luis
Miguel Chiasso, qualcuno mi conosce sente le mie parole alla TV mi
sono creato il personaggio con un attore di Adam Kadmon, vi avevo
promesso che avrei levato la maschera come faccio a sapere tante cose?
Semplice, lavoro per i servizi segreti italiani ed internazionali da
tempo sto vedendo cose a noi sconosciute cose non di questo mondo ma
dei nostri creatori, purtroppo sapere determinate cose porta delle
responsabilità , mi resta poco da vivere so già che stanno arrivando
per chiudere la mia bocca per sempre.

Anni fa giurai questo “Giuro di essere fedele alla Repubblica
italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con
disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della
Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni”.

E ora popolo vi dico combattete ribellatevi fate che la mia morte non
sia vana perché il popolo ha il diritto alla disobbedienza verso il
governo quando questo perda legittimità agendo fuori dai limiti del
mandato e il diritto all’uso consapevole dell’illegalità giustificato
dallo stato di guerra che i governanti, tradendo il patto, avrebbero
ripristinato: “E se coloro che con la forza sopprimono il governo sono ribelli, i
governanti stessi non possono essere giudicati altrimenti, se essi,
che sono stati istituiti per la protezione e la conservazione del
popolo e delle sue libertà e proprietà, le violano con la forza e
tentano di sopprimerle, e quindi, ponendosi in stato di guerra con
quelli che li avevano stabiliti come protettori e custodi della loro
pace, sono propriamente, e con la maggiore aggravante, rebellantes,
cioè a dire ribelli.

Ma se coloro, che dicono che questa dottrina getta il fondamento della
ribellione, vogliono dire che può dare occasione a guerre civili o
disordini intestini il dire al popolo che esso è sciolto
dall’obbedienza quando si perpetrano attentati illegali contro le sue
libertà e proprietà e può opporsi alla violenza illegittima dei suoi
governanti istituiti, quando essi violino le sue proprietà contro la
fiducia posta in loro, e che perciò questa dottrina, essendo così
esiziale per la pace nel mondo, non deve essere ammessa, per la stessa
ragione essi potrebbero parimenti dire che uomini onesti non possono
opporsi a briganti e pirati, per il fatto che ciò può dar occasione a
disordini o versamenti di sangue. Se in tali occasioni avviene qualche
male, esso non deve essere imputato a chi difende il proprio diritto,
ma a chi viola il diritto dei vicini. Se l’uomo innocente e onesto
deve, per amor di pace, cedere passivamente tutto ciò che possiede a
colui che vi attenta con la violenza, vorrei che si pensasse che razza
di pace vi sarebbe al mondo, se la pace non consistesse che in
violenza e rapine, e non dovesse essere conservata che per il
vantaggio di briganti e oppressori. “

Un abbraccio Luis Miguel Chiasso (Adam)



Queste dichiarazioni stanno lasciando letteralmente a bocca aperta il
popolo del web e alcuni quotidiani nazionali ne danno notizia oggi. Ma
è anche vero che ci si sta interrogando su questa storia assurda.
Questo post su Facebook è stato pubblicato intorno alle ore 21 del 25
novembre 2014, dunque poche ore prima della sua morte. Al momento
l’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere quella del suicidio, ma
le indagini sono ancora in corso.

Le sue dichiarazioni sono esplosive, ed i carabinieri stanno
effettuando tutte le verifiche del caso. Le dinamiche della sua morte
sono ancora poco chiare ma molto strane secondo i racconti degli altri
carabinieri che hanno provato a soccorrere il ragazzo.

Luis, poco prima di morire, avrebbe chiamato il 112 in stato
confusionale, l’allarme è stato dato dal militare che ha risposto alla
chiamata ed alcuni colleghi si sono immediatamente catapultati nella stanza del ragazzo.
Dopo aver forzato la porta hanno trovato il corpo di Luis in una pozza
di sangue; il ragazzo si sarebbe ucciso con l’arma di ordinanza.

In questi casi bisogna proseguire con i piedi di piombo, ma queste
circostanze sono alquanto sospette. Stiamo parlando di un ragazzo
“scomodo” e troppo informato sulla realtà dei fatti? Si tratta
realmente dell’ideatore del personaggio di Adam Kadmon? Era veramente
lui l’anima del personaggio che diffondeva al mondo la verità? Le
domande e gli interrogativi sono molteplici e la morte di questo
povero ragazzo è avvolta nel mistero: chi era realmente?

Stefano S.

Redazione Segnidalcielo
http://www.segnidalcielo.it/

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Notizie di cronaca:

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/carabiniere_morto_servizi_suicida_roma_facebook/notizie/1033179.shtml


https://www.facebook.com/luismiguel.chiasso


Carabiniere si spara in caserma a Roma, su Fb "vogliono chiudermi
bocca"

16:22 26 NOV 2014


(AGI) - Roma, 26 nov. - Un giovane carabiniere della provincia di
Terni e' stato trovato morto ieri sera intorno alle 22.30 nella
caserma 'Salvo D'Acquisto' di Roma. Si tratta di un probabile
suicidio. Secondo una prima ricostruzione, il militare, che era
effettivo all'VIII reggimento Lazio reparto che si occupa di ordine
pubblico, supporto all'Arma territoriale e vigilanze, si e' sparato
al
petto con la pistola d'ordinanza. Scioccante l'ultimo post affidato
a
Facebook, in cui il militare scrive "Lavoro per i Servizi. Vogliono
chiudermi la bocca". Il giovane carabiniere e' stato trovato morto
dai
colleghi della 'Salvo D'Acquisto' nella sua cameretta - chiusa
dall'interno - allertati da una telefonata dei carabinieri del Nucleo
investigativo di Roma, a loro volta chiamati da un operatore del 112
cui si era rivolta la vittima.
Poco prima di suicidarsi, infatti, il giovane ha telefonato al 112 in
stato confusionale e quando l'operatore ha cercato di trattenerlo al
telefono lui ha riattaccato. L'operatore ha quindi tentato di
richiamarlo senza ricevere risposta. Da li' e' scattata
l'allerta e
poco dopo e' stato ritrovato il corpo.
I rilievi e le indagini sono affidati ai carabinieri del Nucleo
Investigatvo di Roma.

http://www.agi.it/cronaca/notizie/carabiniere_si_spara_in_caserma_su_fb_vogliono_chiudermi_bocca-201411261622-cro-rt10110

mercoledì 26 novembre 2014

Libia - Colonnelli si muore... Alcune cose su Gheddafi che non debbono essere dette



Che cosa pensi quando senti il nome del Colonnello Gheddafi? Un tiranno? Un dittatore? Un terrorista? Beh, un cittadino della Libia potrebbe anche non essere d’accordo, ma vogliamo che sia tu a decidere.

Per 41 anni, fino alla sua morte, nell’Ottobre del 2011, Muammar Gheddafi ha fatto delle cose davvero sorprendenti per il suo Paese e ha cercato ripetutamente di unire e rendere più forte il continente africano.

Così, nonostante ciò che puoi aver sentito per radio o visto attraverso i media o la televisione, Gheddafi ha fatto cose rilevanti, che poco si addicono all’immagine di quel “feroce dittatore” dipinto dai media occidentali.

Ecco dieci cose che Gheddafi ha fatto per la Libia che probabilmente non conosci…

1. In Libia la casa era considerata un diritto umano naturale.
Nel Libro Verde di Gheddafi c’è scritto: ”La casa è un bisogno fondamentale sia dell’individuo che della famiglia, quindi non dovrebbe essere proprietà di altri”. Il Libro Verde di Gheddafi è la filosofia politica dell’ex leader, fu pubblicato per la prima volta nel 1975 allo scopo di essere letto da tutti i Libici ed era inserito anche nei programmi nazionali d’istruzione.

2. L’istruzione e le cure mediche erano completamente gratuite.
Sotto Gheddafi, la Libia poteva vantare uno dei migliori servizi sanitari del Medio Oriente e dell’Africa. Inoltre, se un cittadino libico non poteva accedere al corso di formazione desiderato o a un particolare trattamento medico in Libia, erano previsti finanziamenti per andare all’estero.

3. Gheddafi ha effettuato il più grande progetto di irrigazione del mondo.
Il più grande sistema di irrigazione del mondo, conosciuto anche come il grande fiume artificiale, fu progettato per rendere l’acqua facilmente disponibile per tutti i Libici in tutto il Paese. Fu finanziato dal governo Gheddafi e si dice che lo stesso Gheddafi lo abbia definito “l’ottava meraviglia del mondo”.
4. Tutti potevano avviare gratuitamente un’azienda agricola.
Se qualunque Libico avesse voluto avviare una fattoria, gli veniva data una casa, terreni agricoli, animali e semi, tutto gratuitamente.
5. Le madri con neonati ricevevano un sussidio in denaro.
Quando una donna libica dava alla luce un bambino, riceveva 5.000 dollari USA per sé e per il bambino.
6. L’elettricità era gratuita.
L’elettricità era gratuita in Libia. Ciò significa che non esistevano bollette dell’elettricità!
7. Benzina a buon mercato.
Durante il periodo di Gheddafi la benzina in Libia costava solo 0,14 dollari USA al litro.
8. Gheddafi ha innalzato il livello dell’istruzione.
Prima di Gheddafi solo il 25% dei Libici era alfabetizzato. Questa cifra è stata portata fino all’87% con un aumento del 25% dei laureati.
9. La Libia aveva la propria banca di Stato.
La Libia aveva una propria banca di Stato, che ha fornito ai cittadini prestiti a tasso zero per legge, e non aveva debito estero.
10. Il dinaro d’oro.
Prima della caduta di Tripoli e della sua prematura scomparsa, Gheddafi stava cercando di introdurre un’unica moneta africana legata all’oro. Seguendo le orme del defunto grande pioniere Marcus Garvey, che per primo coniò il termine di ”Stati Uniti d’Africa”, Gheddafi voleva iniziare il commercio con il solo dinaro africano d’oro – una mossa che avrebbe gettato nel caos l’economia mondiale.
Il dinaro è stato ampiamente osteggiato dalle ‘élites’ della società odierna. E chi potrebbe biasimarle? Le nazioni africane avrebbero finalmente avuto il potere di uscire dal debito e dalla povertà per commerciare solo con questa moneta. Avrebbero potuto finalmente dire “no” allo sfruttamento esterno e pagare quanto ritenevano giusto per le risorse preziose. Si è detto che il dinaro d’oro è stata la vera ragione per la ribellione guidata dalla NATO, nel tentativo di rovesciare un leader dal linguaggio molto chiaro.

Dunque, Muammar Gheddafi era un terrorista?

Pochi potrebbero rispondere in modo del tutto corretto a questa domanda; ma fra chi può farlo, sicuramente c’è chi è vissuto sotto il suo regime. In ogni caso, sembra abbastanza evidente che Gheddafi, nonostante la fama negativa che circonda il suo nome, ha fatto molte cose positive per il suo Paese. E questo è qualcosa che dovresti cercare di ricordare nei tuoi giudizi futuri.

Allora, cosa ne pensi?

Siovhan Cleo Crombie per urbantimes
(Traduzione di M. Guidoni)

martedì 25 novembre 2014

La grande bugia: i 26 punti che svelano l'alleanza tra Usa e Isis

La grande bugia: i 26 punti che svelano l'alleanza tra Usa e Isis     

 
La guerra al terrore è in realtà un supporto all'Islam radicale

Un professore emerito dell'Università di Ottawa, in Canada, ha spiegato in 26 concetti perché lo Stato islamico è un importante alleato degli Stati Uniti e come la "guerra al terrore" è in realtà un supporto all’Islam radicale.
 
"La guerra degli Stati Uniti contro lo Stato islamico è una grande bugia." Così inizia il suo articolo Michel Cossudovsky, un economista canadese, scrittore e professore dell'Università di Ottawa, in Canada, pubblicato sul sito web del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione.
 
Dopo aver analizzato centinaia di documenti, il professore giunge ad una serie di conclusioni che a prima vista sembrano un paradosso: l'intera politica degli Stati Uniti relativa alla lotta contro il terrorismo in realtà serve gli interessi jihadisti, a loro volta, sono supportati e finanziati dal governo degli Stati Uniti. In 26 concetti Cossudovky spiega come è arrivato ad avere questa opinione.
 
Storia di Al Qaeda
 
1. Al Qaeda ed i suoi affiliati ricevono il pieno sostegno degli Stati Uniti quasi 40 anni fa, all'inizio della guerra sovietico-afghana (1979-1989).
 
2. In un periodo di dieci anni 1982-1992 circa 35.000 jihadisti provenienti da 43 paesi sono reclutati per la jihad afgana nei campi di addestramento della CIA (Agenzia di intelligence) in Pakistan. Migliaia di annunci, pagati dagli Stati Uniti, sono apparsi nei media di tutto il mondo per motivare i giovani a unirsi alla jihad.
 
3. L'Università del Nebraska, negli Stati Uniti, pubblica libri jihadisti per diffonderli, a quel tempo, nelle scuole dell’Afghanistan. 
 
4. Osama bin Laden, il terrorista "numero uno" per gli Stati Uniti, è reclutato dalla CIA nel 1979 quando lancia la guerra jihadista patrocinata dagli USA contro l'Unione Sovietica in Afghanistan. Ha 22 anni quando termina la sua formazione nel campo di guerriglia della CIA.
 
5. Ronald Reagan, quarantesimo presidente degli Stati Uniti, chiama i terroristi di Al Qaeda "combattenti per la libertà". Il governo statunitense fornisce armi alle brigate islamiche per combattere contro l'Unione Sovietica. Il cambio di regime porta alla fine del governo laico in Afghanistan.

 
Lo Stato islamico (IS)
 
6. Lo Stato islamico è inizialmente un’entità affiliata di Al Qaeda creata dai servizi segreti americani, con il sostegno del MI6 britannico, dal Mossad di Israele e dalle intelligence di Pakistan e l'Arabia Saudita.
 
7. Le brigate dell’Is partecipano con gli Stati Uniti e la NATO nella guerra civile in Siria diretta contro il governo di Bashar al Assad.
 
8. La NATO e gli alti funzionari turchi sono i responsabili del reclutamento di militanti dello Stato islamico e di al-Nusra (gruppo radicale islamico siriano) dall'inizio del conflitto in Siria nel 2011.
 
9. Nelle file dell’Isis c’è una rappresentanza dell'esercito e dell'intelligence degli stati occidentali. Così, il MI6 britannico partecipa alla formazione dei jihadisti ribelli in Siria.
 
10. In una informazione della CNN il 9 Dicembre 2012 un alto funzionario statunitense e diversi diplomatici di alto livello ammettono che "Stati Uniti e alcuni alleati europei, attraverso militari specializzati, addestrano i ribelli siriani affinché garantiscano scorte di armi chimiche in Siria."
 
11. La pratica delle decapitazioni dell’Isis fa parte di programmi di formazione degli jihadisti attuati in Arabia Saudita e Qatar.
 
12. L’Arabia Saudita, alleato degli Stati Uniti, libera dalle sue carceri migliaia di detenuti a condizione che si uniscano alla lotta dell’Isis contro Assad in Siria.
 
13. Israele sostiene le brigate di Is e al-Nusra nel Golan, un territorio conteso da Israele e Siria. Nel febbraio 2014 il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, visita un ospedale al confine con la Siria, dove stringe la mano ad un ribelle siriano ferito.
 

Siria e Iraq.
 
14. L'Isis agisce come un avamposto militare degli interessi degli Stati Uniti e dei suoi alleati dal momento che causa distruzione e caos politico ed economico in Siria e Iraq.
 
15. L'attuale senatore degli Stati Uniti John McCain incontra i leader terroristi jihadisti, tra cui militanti dell’Isis, in Siria.
 

16. Lo Stato islamico, che presumibilmente resiste al bombardamento della coalizione guidata dagli Stati Uniti, continua a ricevere aiuti militari segreti dagli Stati Uniti.
 
17. I bombardamenti di Usa e dei suoi alleati non sono diretti allo Stato islamico, ma all'infrastruttura economica dell'Iraq e della Siria tra cui fabbriche e raffinerie di petrolio.
 
18. Il progetto del califfato si inserisce perfettamente nell'agenda della politica estera degli Stati Uniti da molti anni al fine di dividere Iraq e Siria in tre aree distinte: una repubblica del Kurdistan, un califfato islamico sunnita e una Repubblica araba sciita.

"La guerra contro il terrorismo"

19. "La guerra contro il terrorismo", una campagna degli Stati Uniti iniziata nel 2001 e supportata da alcuni membri della NATO, si presenta come uno "scontro di civiltà", quando in realtà persegue obiettivi economici e strategici.
 
20. Gli Stati Uniti appoggiano segretamente vari affiliati di Al Qaeda in Medio Oriente, in Africa sub-sahariana e in Asia per creare conflitti interni e destabilizzare i paesi indipendenti.
 
21. In questi gruppi si possono nominare Boko Haram in Nigeria, il Gruppo combattente islamico in Libia o Jemaah Islamiyah in Indonesia.
 
22. Le organizzazioni affiliate ad Al Qaeda nella regione autonoma di Xinjiang Uigur, in Cina, ricevono anche il sostegno degli Stati Uniti. Lo scopo dichiarato di queste organizzazioni jihadiste è di stabilire un califfato islamico nella Cina occidentale.

"I nostri" terroristi.

23. Il paradosso è che, mentre l'Isis è cresciuta grazie al sostegno americano, l'obiettivo "strategico" degli Stati Uniti è la lotta contro l’islamismo radicale del gruppo jihadista.
 
24. La minaccia terroristica è una creazione puramente americana che è promossa da altri governi occidentali e dai media. Sotto l'obiettivo della difesa della vita dei suoi cittadini, dall'altra parte libertà civili e privacy vengono violate.
 
25. La campagna anti-terroristica contro Al Qaeda e lo Stato islamico ha contribuito notevolmente alla "demonizzazione" dei musulmani, che vengono associati alle crudeltà dei jihadisti.
 
26. Chiunque metta in discussione la "guerra al terrore" è dichiarato terrorista e sottoposto alle numerose leggi anti-terrorismo approvate negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti.

L'Antidiplomatico

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=9497
La guerra al terrore è in realtà un supporto all'Islam radicale
Un professore emerito dell'Università di Ottawa, in Canada, ha spiegato in 26 concetti perché lo Stato islamico è un importante alleato degli Stati Uniti e come la "guerra al terrore" è in realtà un supporto all’Islam radicale.
"La guerra degli Stati Uniti contro lo Stato islamico è una grande bugia." Così inizia il suo articolo Michel Cossudovsky, un economista canadese, scrittore e professore dell'Università di Ottawa, in Canada, pubblicato sul sito web del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione.
Dopo aver analizzato centinaia di documenti, il professore giunge ad una serie di conclusioni che a prima vista sembrano un paradosso: l'intera politica degli Stati Uniti relativa alla lotta contro il terrorismo in realtà serve gli interessi jihadisti, a loro volta, sono supportati e finanziati dal governo degli Stati Uniti. In 26 concetti Cossudovky spiega come è arrivato ad avere questa opinione.
Storia di Al Qaeda
1. Al Qaeda ed i suoi affiliati ricevono il pieno sostegno degli Stati Uniti quasi 40 anni fa, all'inizio della guerra sovietico-afghana (1979-1989).
2. In un periodo di dieci anni 1982-1992 circa 35.000 jihadisti provenienti da 43 paesi sono reclutati per la jihad afgana nei campi di addestramento della CIA (Agenzia di intelligence) in Pakistan. Migliaia di annunci, pagati dagli Stati Uniti, sono apparsi nei media di tutto il mondo per motivare i giovani a unirsi alla jihad.
3. L'Università del Nebraska, negli Stati Uniti, pubblica libri jihadisti per diffonderli, a quel tempo, nelle scuole dell’Afghanistan.
4. Osama bin Laden, il terrorista "numero uno" per gli Stati Uniti, è reclutato dalla CIA nel 1979 quando lancia la guerra jihadista patrocinata dagli USA contro l'Unione Sovietica in Afghanistan. Ha 22 anni quando termina la sua formazione nel campo di guerriglia della CIA.
5. Ronald Reagan, quarantesimo presidente degli Stati Uniti, chiama i terroristi di Al Qaeda "combattenti per la libertà". Il governo statunitense fornisce armi alle brigate islamiche per combattere contro l'Unione Sovietica. Il cambio di regime porta alla fine del governo laico in Afghanistan.

Lo Stato islamico (IS)
6. Lo Stato islamico è inizialmente un’entità affiliata di Al Qaeda creata dai servizi segreti americani, con il sostegno del MI6 britannico, dal Mossad di Israele e dalle intelligence di Pakistan e l'Arabia Saudita.
7. Le brigate dell’Is partecipano con gli Stati Uniti e la NATO nella guerra civile in Siria diretta contro il governo di Bashar al Assad.
8. La NATO e gli alti funzionari turchi sono i responsabili del reclutamento di militanti dello Stato islamico e di al-Nusra (gruppo radicale islamico siriano) dall'inizio del conflitto in Siria nel 2011.
9. Nelle file dell’Isis c’è una rappresentanza dell'esercito e dell'intelligence degli stati occidentali. Così, il MI6 britannico partecipa alla formazione dei jihadisti ribelli in Siria.
10. In una informazione della CNN il 9 Dicembre 2012 un alto funzionario statunitense e diversi diplomatici di alto livello ammettono che "Stati Uniti e alcuni alleati europei, attraverso militari specializzati, addestrano i ribelli siriani affinché garantiscano scorte di armi chimiche in Siria."
11. La pratica delle decapitazioni dell’Isis fa parte di programmi di formazione degli jihadisti attuati in Arabia Saudita e Qatar.
12. L’Arabia Saudita, alleato degli Stati Uniti, libera dalle sue carceri migliaia di detenuti a condizione che si uniscano alla lotta dell’Isis contro Assad in Siria.
13. Israele sostiene le brigate di Is e al-Nusra nel Golan, un territorio conteso da Israele e Siria. Nel febbraio 2014 il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, visita un ospedale al confine con la Siria, dove stringe la mano ad un ribelle siriano ferito.

Siria e Iraq.
14. L'Isis agisce come un avamposto militare degli interessi degli Stati Uniti e dei suoi alleati dal momento che causa distruzione e caos politico ed economico in Siria e Iraq.
15. L'attuale senatore degli Stati Uniti John McCain incontra i leader terroristi jihadisti, tra cui militanti dell’Isis, in Siria.

16. Lo Stato islamico, che presumibilmente resiste al bombardamento della coalizione guidata dagli Stati Uniti, continua a ricevere aiuti militari segreti dagli Stati Uniti.
17. I bombardamenti di Usa e dei suoi alleati non sono diretti allo Stato islamico, ma all'infrastruttura economica dell'Iraq e della Siria tra cui fabbriche e raffinerie di petrolio.
18. Il progetto del califfato si inserisce perfettamente nell'agenda della politica estera degli Stati Uniti da molti anni al fine di dividere Iraq e Siria in tre aree distinte: una repubblica del Kurdistan, un califfato islamico sunnita e una Repubblica araba sciita.
"La guerra contro il terrorismo"
19. "La guerra contro il terrorismo", una campagna degli Stati Uniti iniziata nel 2001 e supportata da alcuni membri della NATO, si presenta come uno "scontro di civiltà", quando in realtà persegue obiettivi economici e strategici.
20. Gli Stati Uniti appoggiano segretamente vari affiliati di Al Qaeda in Medio Oriente, in Africa sub-sahariana e in Asia per creare conflitti interni e destabilizzare i paesi indipendenti.
21. In questi gruppi si possono nominare Boko Haram in Nigeria, il Gruppo combattente islamico in Libia o Jemaah Islamiyah in Indonesia.
22. Le organizzazioni affiliate ad Al Qaeda nella regione autonoma di Xinjiang Uigur, in Cina, ricevono anche il sostegno degli Stati Uniti. Lo scopo dichiarato di queste organizzazioni jihadiste è di stabilire un califfato islamico nella Cina occidentale.
"I nostri" terroristi.
23. Il paradosso è che, mentre l'Isis è cresciuta grazie al sostegno americano, l'obiettivo "strategico" degli Stati Uniti è la lotta contro l’islamismo radicale del gruppo jihadista.
24. La minaccia terroristica è una creazione puramente americana che è promossa da altri governi occidentali e dai media. Sotto l'obiettivo della difesa della vita dei suoi cittadini, dall'altra parte libertà civili e privacy vengono violate.
25. La campagna anti-terroristica contro Al Qaeda e lo Stato islamico ha contribuito notevolmente alla "demonizzazione" dei musulmani, che vengono associati alle crudeltà dei jihadisti.
26. Chiunque metta in discussione la "guerra al terrore" è dichiarato terrorista e sottoposto alle numerose leggi anti-terrorismo approvate negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti.

lunedì 24 novembre 2014

Stop Vivisection al Parlamento Europeo - Presentazione firme il 26 novembre 2014


A seguito dell’iniziativa dei Cittadini Europei promossa da STOP VIVISECTION, sono state raccolte 1.170.326 firme, che saranno presentate, con una Conferenza Stampa, alla Commissione europea di Strasburgo, mercoledì 26 novembre 2014, per poter finalmente discutere degli efficaci metodi scientifici alternativi alla vivisezione.

Le firme, certificate dalle Autorità nazionali di tutti gli Stati membri dell'UE, sono la testimonianza della forte volontà dei cittadini europei, e di molti dei loro dirigenti politici, di  porre fine alla sperimentazione animale e sostituirla con una ricerca biomedica che abbia base scientifica, al fine di affrontare con efficacia, su scala globale, le urgenti necessità di tutela della salute umana, in relazione ai rischi derivanti dalle sostanze chimiche.

Durante la conferenza, i rappresentanti del Comitato Scientifico di Stop Vivisection (*) spiegheranno il retroscena scientifico ed economico di questa Iniziativa dei Cittadini Europei, di così grande successo, con un sondaggio dei problemi di salute che interessano tutti noi.

Nella conferenza stampa, verranno presentati documenti scientifici relativi alla questione della sperimentazione animale e alla impellente necessità di utilizzare metodi sostitutivi senza animali, come la strategia di prove in sequenza, che sono di gran lunga più affidabili e pertinenti per la specie umana e più rapidi ed economici, consentendo quindi l’avvio del progresso scientifico nella ricerca biomedica.
Saranno anche illustrati i prossimi traguardi dell'iniziativa.
 (*)
  • André Menache (Regno Unito) - Zoologo e medico veterinario, direttore generale di ”Antidote Europe”.
  • Claude Reiss (Francia) - Fisico e biologo cellulare, per 30 anni Direttore del Laboratorio del CNRS di Parigi e presso il Jacques Monod Institute, docente presso l'Università di Lille, presidente di "Antidote Europe".
  • Gianni Tamino (Italia) - Professore di biologia presso l'Università di Padova, ex membro del Parlamento europeo e del Parlamento italiano, Presidente del Comitato Scientifico EQUIVITA.

Per ulteriori informazioni:
Vanna Brocca: 0039 335.8214023  
Fabrizia Pratesi: 0039 335.8444949  

domenica 23 novembre 2014

Tasse e Politica economica interna: "Proposte (in)decenti..."


Mi rendo conto che buona parte della opinione pubblica si tiene a debita distanza dagli argomenti più importanti per rimettere a posto l'intero Paese preferendo porre la attenzione unicamente sulle promesse che sembrano utili per rimettere a posto la propria situazione personale.  In Italia abbiamo 50 milioni di elettori, e, quindi, potenzialmente altrettante storie private.  Ciascuno sta lottando e sgomitando per salvare la propria storia.  Chi ci guadagna ?  La politica che, ovviamente, del "DIVIDE ED IMPERA" conosce tutte le tecniche. Creare classi in perenne antagonismo, mostrare a tutti una "carota" di colore diverso, crearsi un elettorato di riferimento cui riservare privilegi e gratifiche.  Questo è il paese di oggi. 

La ragione per cui gli Italiani continuano a farsi ingannare non la capisco, dato che chi è onesto ha tutto l'interesse a che da questa onestà scaturisca un premio anche in termini di minori tasse, ad esempio. E' altrettanto chiaro che sino a quando questa materia resterà materia per "pochi", quei pochi decideranno per tutti. 

Devo ammettere con estrema tristezza che, in questo momento la gran parte delle persone che incontro per strada,  SEMBRA ESSERE PRONTA A DARE IL PROPRIO VOTO (come ha sempre fatto dagli anni '80...)  A CHI PROMETTERÀ  IL VALORE PIU' BASSO DI TASSE.  

Le prossime elezioni politiche (ammesso che ne faremo ancora, cosa di cui qualcuno comincia a dubitare..)  potrebbero quindi somigliare ad una gara di appalto, in cui vince chi va al massimo ribasso.  La apoteosi della ignoranza, esattamente come lo sono i regolamenti di appalto attualmente in vigore. 

Ragion per cui, temo, se uscisse uno dei soliti pifferai magici a dire "VOTATEMI E NON AVRETE PIU' TASSE",  avrebbe non meno del 30-40%  di consenso. E questo, ahimè, SENZA SAPERE che le tasse (fiscalità generale) sono le uniche risorse finanziarie che possono essere messe in comune per pagare le spese sociali e quelle pubbliche.   Salvo cose nuove che la finanza creativa dei governativi  (che peraltro hanno  già sperimentato in passato  ma  a nostro immane danno...) può tentare di  mettere a punto,  anche un alunno delle scuole medie sa che TASSE=ZERO significa solo con  AZZERAMENTO delle SPESE PUBBLICHE!


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Questo, con un gioco di parole,  è il PREZZO DA PAGARE per NON PAGARE. 
I cittadini che si spellano le mani per applaudire i leader attuali dovrebbero almeno essere a conoscenza di queste cose, prima di dire "A me, A me!".   Votare sulla base di elargizioni (peraltro utili per chi ne ha usufruito, perbacco !) come i mitici 80 Euro,  e soprattutto continuare in questo modo, significa, per noi Italiani, avviarsi a diventare un paese di accattoni.
Ridurre lo Stato ad una struttura TOTALMENTE PRIVATA, a disposizione 24 ore al giorno  (come le Wedding Chappels di Las Vegas)  ma.... solo per chi ha reddito a sufficienza per occuparsi di sè stesso e del propri cari, sembra essere  la priorità del Governo per il nostro Paese.  Un mortale abbraccio favore-voto che da decenni rappresenta il peso al collo del paese. 

Un paese che si avvia a uscire dai principi di solidarietà sociale scolpiti nella nostra  Costituzione per diventare "Un paese per ricchi",  per quelli che possono permettersi una vita dignitosa o agiata, per quelli che possono permettersi i trattamenti privati, le assicurazioni  e via discorrendo. 

Per gli altri, sembra di capire, "fatti  loro" (non si può salvare tutti, per cui prima i ricchi ed i potenti poi, se avanza, le donne ed i bambini). 

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Dovete cominciare a schieravi

SE SIETE PER UNO STATO SOCIALE MINIMO , anzi ASSENTE  (a meno di un pronto soccorso minimale per evitare i morti per strada ed un pasto caldo per chi non può pagarsi tutti i servizi di cui avrebbe bisogno...) allora siamo sulla strada giusta.Perchè questo, signori, è il percorso nel quale state scegliendo di andare. E non venga nessuno dei politici attuali  a raccontare altri film, in quanto questo è il versante che ci stanno facendo percorrere. 

SE SIETE PER UNO STATO SOCIALE CHE CONSENTA LO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA, allora mi dispiace, ma dovete cominciare ad appoggiare le iniziative per la attuazione piena degli articoli  della Costituzione (2,3,4, ...... 32, 33, etc...) ci vuole la solidarietà sociale ed il concorso di tutti alle spese pubbliche in modo equo e redistribuito secondo l'Articolo 53.

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E Allora, cosa serve ? Non certo quello che sentiamo o vediamo oggi, attraverso le proposte più squinternate che neanche un bimbo tirerebbe fuori ma 

Una riforma tributaria coraggiosa e radicale  (non ulteriormente rinviabile...)  che sia DI SVOLTA SOCIALE per un paese in cui la maggior parte dei cittadini si dissangua quotidianamente per pagare, con le proprie tasse (dirette ed indirette) , i servizi di evasori e furbi di ogni genere,  di gente i cui comportamenti sono da troppi anni tollerati se non addirittura giustificati ed elogiati, in cui vi sono persone che uno stato vorace e pletorico tartassa allo stremo, fino a ridurle letteralmente in miseria, mentre vi sono categorie di cittadini che continuano ad arricchirsi, ad accumulare ricchezza a causa della mancata redistribuzione del carico fiscale ed a beneficiare di vantaggi indebiti e non giustificati.  

Una riforma tributaria che segni il primo passo, necessario e fondamentale, nella direzione della Attuazione della Costituzione e che, per la prima volta dalla sua entrata in vigore nel gennaio del 1948, attui in modo integrale il dettato dell'art.53 che così stabilisce:  «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». «Il sistema tributario è informato a criteri di progressività».

Una riforma tributaria che , dopo le iniquità che durano da decenni, restituisca alla imposizione fiscale la missione sociale per cui è nata nel disegno dei Costituenti: concorso di tutti  alle spese pubbliche secondo la propria effettiva capacità contributiva, in modo che il carico complessivo gravante su ciascun cittadino soddisfi i criteri di progressività e di “sopportazione”,in modo che la progressione applicata ai tributi sui redditi e sul patrimonio sia tale da correggere le iniquità derivanti dagli altri tributi, in particolare da quelli sui consumi (IVA ed accise) 

Una riforma tributaria che, per la prima volta, metta il cittadino con i suoi bisogni di vita e la persona umana con i suoi diritti inviolabili al centro, con lo stato al loro servizio, come sancito dalla Costituzione.  
Oggi  assistiamo, in misura di giorno in giorno più ampia, all’esatto contrario, cosa che sta producendo una lesione gravissima delle prerogative democratiche e del diritto per tutti al pieno sviluppo della persona umana e alla effettiva partecipazione all'organizzazione politica,economica e sociale del Paese.

Una riforma tributaria che, attuando la Costituzione, assicuri a tutti i cittadini le seguenti cose:

a.  la attuazione di quei principi  sanciti e riconosciuti dalla Costituzione che non sono mai stati realizzati  per i cittadini del nostro paese in quanto sistematicamente traditi e sostituiti da surrogati materiali quali i seguenti: “il più forte vince” , “fatti furbo anche tu e  non pagare”, “chi è fesso paga fino all’ultimo euro” e così via.

b.la creazione di un sistema di tassazione improntato, perla prima volta nella storia repubblicana, sui valori Costituzionali di equità, sostenibilità,  solidarietà,progressività, giustizia e democrazia sociale secondo quanto indicato da Padri e Madri costituenti

c. la determinazione per tutti (senza distinzione di classe o di tipo di reddito) della effettiva capacità contributiva, calcolata finalmente come somma di tutti i redditi comunque conseguiti meno tutte le spese regolarmente documentate e sostenute dal cittadino per soddisfare i bisogni elementari di vita propri e delle persone fiscalmente a carico.  

Quindi redditi effettivi e spese reali,perché le spese di tutti vanno a formare i redditi di tutti. 

d.     la cancellazione immediata di tutte le norme speciali, delle eccezioni e dei trattamenti forfetari(quali gli Studi di Settore, le tassazioni separate e quelle forfetarie, le cedolari e anche l’attuale IRAP)  che stanno producendo evidenti lacerazioni nel tessuto sociale determinando non solo disuguaglianze tra classi di cittadini e fra territori, ma anche complessità, quando non  impossibilità,nell’accertamento delle effettive capacità contributive con un immane ammanco per l’erario (non meno di 200 miliardi di euro l’anno), ammanco che deve poi essere ripianato dai “soliti noti” con aumenti di tasse regressive, tasse di scopo, IVA. ACCISE e, addirittura, con tasse sulle tasse e tasse sulla onestà,

e. la riduzione delle aliquote delle imposte regressive ed inique come IVA, Accise, bolli, con il passaggio immediato alla  deduzione delle spese ed una progressività garantita attraverso aliquote crescenti su capacità contributive maggiori. Il tutto in modo tale che non si generi mai più ingiustizia per nessuno, povero o ricco che sia, ma sia invece esaltata la uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.

Claudio Mazzoccoli

email:    mazzclaudio@libero.it

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Ecco l'appello che lancio a tutti. Schieratevi !

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sabato 22 novembre 2014

Il razzismo inverso del sinistro/cristiano


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L'alleanza tra Radical Chic, ricchi,  dei quartieri bene e le organizzazioni immigrazioniste esprime un odio razziale contro i  nostri concittadini che hanno il difetto di essere poveri e di non  capire per quale fottuta ragione debbono sobbarcarsi i disastri dell'Africa.
 
La catto-sinistra ha  l'atteggiamento di chi si è sradicato dal proprio corpo e si è iscritto ad una patria immaginaria i cui confini sono quelli  dell'utopia. Si tratta di una riedizione del paradiso cristiano in versione laica in cui il rifiuto della realtà assume una chiave  moralista immaginando una giustizia che coincide con i desideri dei  psichicamente deboli.

E si trasferisce in un piano politico i cui capisaldi sono la fedeltà a dei principi astratti alla cui obbedienza i  sinistrati attribuiscono una versione taumaturgica e salvifica. E amore verso una versione paradisiaca irreale in cui in cui la fine dei conflitti si realizza con una versione ridicola del pensiero magico.

Così, come nella magia un atto simbolico porterebbe a modificare la  realtà, la sinistra utopista  crede  di annullare la storia e meritare la pace come una sorta di grazia divina, che dal mesciaggio razziale genererà l'umanità unica. Il disprezzo sinistrese e cristiano per razza, stirpe e popolo è un masochismo folle ma coerente con chi disprezza il corpo umano integrato nella realtà storica in cui esso vive,  quello della catena di umani simili per genetica e cultura i quali, attraverso le generazioni generano  i popoli.

Ognuno di noi è quello che è in quanto generato dagli altri umani da cui è nato o venuto in contatto. Geni, idee, comportamenti sono determinati da tutte le interazioni che abbiamo avuto.

La stessa intelligenza è sempre di gruppo mai del singolo.

Le stesse personalità geniali hanno avuto maestri e sostenitori. Leonardo da Vinci, Einstein e similia se fossero vissuti  orfani in una giungla, magari allevati da animali, sarebbero stati solo dei minorati. Solo in quanto comunità organizzate possiamo esprimere una volontà capace di cambiare la realtà e costruire un esistenza a nostra misura. E  quello che favorisce tale organizzazione è bene, male quello che facilità la disgregazione. Una mente comune è favorita da una predisposizione caratteriale simile nei membri del popolo.

La somiglianza genetica aiuta a considerare il connazionale come un  parente. Con cui ci saranno divergenze di interessi ma non di visione del  mondo, non di radicale estraneità come nelle società miste. Quindi la logica stessa dovrebbe portare a preferire la difesa dei  confini alla sua abolizione.

 Ma non è così.

Mentre il catto/sinistro afferma la non esistenza delle razze, e contrasta la mentalità che divide l'umanità in gruppi etnici, diventa a sua volta  razzista per danneggiare la sua stirpe,nazione e razza. Ci dice ad esempio che anche gli italiani sono migrati e si sono comportati male all'estero. Ma facendo così usa categorie razziali.

Un vero individualista direbbe che gli italiani migrati all'estero non sono più tali e nulla hanno in comune con chi rimasto in Italia. Perché  quindi sentirsi in colpa per degli estranei alla società definita giuridicamente come quella iscritta nei confini nazionali?

Ci dice poi che anche tra gli italiani ci sono tanti criminali e non abbiamo il diritto morale di criticare gli allogeni. Ma perché noi  dovremmo sentirci legati ai delinquenti se siamo tutti individui?

Un criminale italiano è legato a me solo perché connazionale? Non è razzismo anche questo? Una perversa solidarietà di sangue che funziona  solo a nostro danno?

Se non sono complice il delinquente è a me estraneo e semmai aggiungere a quelli indigeni anche quelli allogeni è pura follia. Che interesse abbiamo ad accogliere e mantenere degli invasori? Nessuno.

E se anche un apporto estero si rendesse necessario dovrebbe comunque  essere deciso dopo una discussione libera e democratica ove il nostro  interesse dovrebbe avere la preminenza assoluta.E una migrazione  temporanea sarebbe certamente preferibile ad una stanziale.
 
Il catto/sinistro se ne infischia del vantaggio nazionale in quanto ha escluso  la nazione e la stirpe dal novero delle categorie legittime di  pensiero. Il sacrificio umano dei popoli europei favorisce la vittoria  del parassita memetico cristianomorfo che, come un fungo  parassita, spinge la sua vittima al suicidio ma propaga il fungo a sue spese.

La natura criminale dell'immigrazione è testimoniata dal reato  d'opinione con cui è stata favorita, dal lavoro nero con è stata  sistemata economicamente, e dai discorsi razzisti con cui è stata  giustificata stile "gli italiani non vogliono più lavorare e fare figli  perché sono viziati e fannulloni ecc."  con cui una catto/sinistra assassina e  ormai sinistrata dai propri fallimenti rinnega la realtà in cui vive e  si rifugia per morire nella sua patria utopia. Ormai divenuta vero campo di concentramento mentale in quanto inutile a  interpretare la realtà per salvaguardare anche il solo vantaggio  personale, la semplice salvaguardia degli interessi vitali. Basta  rispondere alla semplice domanda: "cosa hanno guadagnato le masse  popolari,tra cui poveri,disoccupati e operai dall'immigrazione?".

I cristiani possono credere nel paradiso dei pazzi ma le masse popolari?

(Stralcio di una lettera ricevuta da Luigi - luleonin@libero.it)