venerdì 31 maggio 2013

Misure amministrative comunali consigliate dal Nuovo Partito Comunista Italiano



Trasformare le Amministrazioni Comunali in Amministrazioni Comunali d’Emergenza!

L’esito delle elezioni comunali di domenica 26 e lunedì 27 maggio conferma chiaramente che cresce l’indignazione delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia e i loro portavoce. L’astensione è il risultato delle mancanza a livello locale di gruppi dirigenti autorevoli che abbiano dimostrato di essere decisi a percorrere la via della costruzione di amministrazioni comunali d’emergenza. Questa è la causa principale dello scarso risultato elettorale nelle elezioni locali anche delle liste del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto un grande successo nelle elezioni nazionali di febbraio. Le esitazioni di Beppe Grillo e del M5S a costituire un Governo di Salvezza Nazionale dopo la vittoria elettorale di febbraio, la rinuncia il 20 aprile a mobilitare le masse per impedire il colpo di Stato perpetrato dai vertici della Repubblica Pontificia, il legalitarismo che ha fatto dell’Amministrazione Comunale di Parma (2012) l’onesta esecutrice delle leggi, norme e imposizioni della Repubblica Pontificia e del suo governo illegittimo e illegale, alla pari dell’Amministrazione De Magistris a Napoli (2011) e Pisapia a Milano (2011), hanno portato l’indignazione crescente delle masse popolari ad esprimersi come mostrano i risultati di domenica e lunedì.

Per restare nell’alveo della Repubblica Pontificia il M5S e Beppe Grillo non devono fare grandi scelte, basta non farne alcuna e mettersi a contendere con gli altri portavoce dei vertici della Repubblica Pontificia e aspiranti tali, anzitutto con il principale di essi, Silvio Berlusconi.

Per confermarsi portavoce della protesta delle masse popolari e mettersi alla testa della loro indignazione il M5S e Beppe Grillo devono invece anzitutto e soprattutto promuovere l’organizzazione delle masse, incitare le masse popolari a costituire di fronte ad ogni necessità Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari e a passare direttamente all’azione, sostenere con la forza della posizione occupata a livello nazionale ogni OO e OP nella sua iniziativa che all’inizio non può che essere locale.

Ogni Amministrazione Comunale per essere all’altezza della situazione e rispondere alle esigenze delle masse popolari deve diventare un’Amministrazione Comunale d’Emergenza. Cosa significa?

Che gli eletti e l’Amministrazione Comunale che essi dirigono devono soprattutto occuparsi di

1. denunciare sistematicamente e a gran voce i provvedimenti antipopolari del governo e delle altre autorità della Repubblica Pontificia;
2. promuovere e mettersi alla testa con grande pubblicità della protesta popolare contro i provvedimenti antipopolari che il governo e le altre autorità della Repubblica Pontificia attuano di propria iniziativa, boicottarne e sabotarne l’esecuzione;
3. astenersi con grande pubblicità dal collaborare con il governo e con le altre autorità della Repubblica Pontificia nella messa in opera dei provvedimenti antipopolari per cui essi richiedono o le leggi e le procedure usuali prevedono il concorso dell’Amministrazione Comunale;
4. astenersi con grande pubblicità dal dare seguito ai provvedimenti antipopolari di loro competenza previsti dalle leggi o dalle procedure della Repubblica Pontificia;
5. prendere con grande pubblicità tutti i provvedimenti utili alle masse popolari di loro competenza o nelle loro disponibilità anche se comportano la violazione di leggi, regole o provvedimenti (come il Patto di Stabilità) imposti dalle autorità della Repubblica Pontificia: Vendola ha candidamente dichiarato che la Regione Puglia dispone di soldi, ma non li impiega in opere utili come messa in sicurezza di scuole, infrastrutture, ecc. perché il governo di Roma non lo permette in nome del Patto di Stabilità: molte Amministrazioni Comunali sono nelle stesse condizioni, inoltre potrebbero far lavorare imprese senza pagare subito le fatture (ci sono già da 70 a 150 miliardi di fatture scadute, quindi le Amministrazioni Comunali troverebbero certamente aziende disposte a lavorare anche se andrebbero ad aumentare di qualche miliardo le fatture in sospeso tanto più che le banche anticiperebbero molti dei pagamenti);
6. sostenere con grande pubblicità, impiegando tutti i mezzi, le risorse e le relazioni di cui dispongono, le iniziative giuste delle OO e OP anche se illegali, se sono conformi agli interessi delle masse popolari (cioè legittime);
7. appaltare e fare per altre vie eseguire i servizi pubblici, con grande pubblicità, i lavori di manutenzione degli stabili, delle scuole, degli ospedali e delle infrastrutture di loro competenza usando tutte le risorse finanziarie che riescono a mobilitare anche se illegalmente;
8. destinare a beneficio delle masse popolari, con grande pubblicità, gli edifici e il resto del patrimonio immobiliare di cui l’Amministrazione Comunale dispone, mobilitando per la riabilitazione necessaria;
9. organizzare con grande pubblicità la remunerazione del lavoro tramite compensi in natura: servizi pubblici, abitazioni, ecc. dati ai lavoratori che prestano la loro opera in attività autorganizzate o promosse dall’Amministrazione Comunale;
10. mobilitare con grande pubblicità professionisti, capitalisti, clero, parrocchie, ecc. perché partecipino alla realizzazione delle parole d’ordine “a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso” e “a ogni individuo i beni e servizi necessari a una vita dignitosa alla sola condizione che adempia scrupolosamente i compiti legittimi che gli sono assegnati” e denunciare quelli che non collaborano;
11. astenersi con grande pubblicità da ogni collaborazione e impedire che gli organi dell’Amministrazione da loro dipendenti collaborino con la NATO, le Forze Armate USA e ogni altra agenzia straniera di stanza in Italia in violazione della nostra Costituzione, negare con grande pubblicità ad esse la fornitura di servizi pubblici dipendenti dalle Amministrazioni Comunali e ogni forma di collaborazione.

Queste ed altre analoghe misure qualificano un’Amministrazione Comunale d’Emergenza.

Oseranno le Autorità della Repubblica Pontificia perseguitare i dirigenti delle ACE? Oseranno sciogliere le amministrazioni locali?
È possibile, ma questo farebbe montare l’indignazione e la mobilitazione delle masse popolari che avrebbero in questi dirigenti delle ACE finalmente i loro dirigenti, i centri di aggregazione della loro mobilitazione di cui hanno bisogno. Ragione per cui anche nei vertici della Repubblica Pontificia si rafforzerebbero le esitazioni ad andare a fondo nella repressione. In una guerra, portare la divisione in campo nemico, accrescere le esitazioni nel suo seno è un’arma formidabile.

È comunque un rischio che bisogna correre per mettersi alla testa dell’indignazione delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia. La persecuzione delle Autorità della Repubblica Pontificia rafforzerà quelli che saranno capaci di mettersi alla testa delle masse popolari perché attuino le misure d’emergenza necessarie.

 La crisi del capitalismo si aggrava nel nostro paese come in ogni paese imperialista e a livello internazionale. È solo con misure d’emergenza che le masse popolari possono farci fronte. Chi vuole sinceramente ed efficacemente mettersi alla loro testa deve farsi promotore delle misure d’emergenza necessarie.

Nuovo PCI - nuovo-pci@mailtor.org

giovedì 30 maggio 2013

Gli "ismi" italici che tengono stretta la repubblica...

claudio_martinotti_doria
La repubblica italiana è basata su una democrazia rappresentativa estremamente viziata, in quanto divenuta nel tempo una oligarchia priva di ricambio e peggiorata ulteriormente per assenza di selezione qualitativa e formazione politico culturale interna ai partiti, per cui si sono favorite le clientele, familismo, particolarismo, nepotismo, arrivismo, settarismo, trasformismo, ecc. a scapito delle competenze, talenti e meriti. Gli "ismi" italici sono innumerevoli e tutti negativi, come in nessun altro paese al mondo ...
La ricerca del consenso elettorale anziché fondarsi sulla lungimiranza e le capacità progettuali e prospettiche e la comunicazione, ha preferito la scorciatoia delle assunzioni pubbliche e dell'occupazione di tutti gangli della vita pubblica e sociale e soprattutto economica del paese, creando una vastissima rete di complicità e consenso tramite posti di lavoro pubblici fittizi e rendite da posizione privilegiata e concessioni pubbliche all'imprenditoria collusa. Hanno praticamente attinto al denaro pubblico per garantirsi la rielezione e l'assegnazione di posti di potere.
Si è creata cioè una vera e propria casta di parassiti, prevalentemente yes man e quaquaraquà, che raramente sono consapevoli di esserlo (quantomeno non si colpevolizzano mai), in quanto la coscienza viene facilmente addomesticata autoconvincendosi di avere pieno diritto ai privilegi per meriti autoreferenziali ed egoici (una sorta di presunta investitura divina, per motivi che solo loro conoscono).
Non scordiamoci inoltre che il "tengo famiglia" è divenuto un mantra autogiustificativo diffuso ed ormai legittimato.
I partiti sono divenuti pertanto associazioni a delinquere e/o a scopo di business dispensatori di rendite pubbliche (prebende), degenerando nella partitocrazia, che non ha nulla a che vedere con la democrazia, ma ne abusa strumentalmente e mistificatoriamente.
Varie stime che stanno circolando da tempo riferiscono addirittura di mezzo milioni di italiani che vivono direttamente o indirettamente di politica (che nella vita non fanno altro e non sanno fare nulla), una cifra enorme, in quanto a questa andrebbero aggiunti milioni di dipendenti pubblici che dipendono anch'essi dalla politica e che sono sottoposti a impliciti ricatti occupazionali e quindi con scarsissimi o nulli spazi di manovra e di libertà.
Ma l'aspetto più grave non è che per mantenere questa enorme massa di parassiti e loroLa Castaaggregati passivi si spreca denaro pubblico direttamente canalizzato per le loro remunerazioni (che a livello dirigenziale sono le più alte al mondo, secondo il principio che più sei incapace è più sei fedele al partito e quindi vali), ma è il fatto che arrecano danni con il loro comportamento, le loro scelte o non scelte, la loro immoralità,, ignavia, servilismo, imperizia, ecc., per cui tra corruzione, collusione con le organizzazioni criminali, cortomiranza, monocultura della crescita oltranzista (leggasi soprattutto edilizia), controllo gestionale bancario, burocrazia e tassazione patologica, ecc., hanno sprecato la maggioranza delle risorse del paese ed ucciso progressivamente l'economia reale, quella fatta dalle PMI, artigiani, professionisti seri, la vera classe produttiva del paese, imponendo loro condizioni impossibili da sopportare ed estorcendo la stragrande maggioranza del frutto del loro lavoro, inducendoli alla disperazione, esasperazione, nichilismo ed anche oltre.
Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti e sarà sempre più evidente e grave. La distruzione del tessuto produttivo e della creatività imprenditoriale e delle potenzialità culturali che hanno reso il nostro paese celebre in tutti il mondo.Paradossalmente i nostri talenti artistici, scientifici e tecnologici, sono più apprezzati all'Estero che in Italia.
Il processo temo sia ormai irreversibile, perché per cambiare rotta non basterebbe neppure spazzare via l'intera oligarchia (e ci vorrebbe una moltitudine di miracoli) ma riformare radicalmente lo stato, ad esempio sul modello Svizzero cantonale. Ma la partitocrazia si opporrebbe ferocemente, schierandosi in modo compatto, perché un sistema confederale come quello svizzero minerebbe la loro continuità e contiguità al potere a vita, come dei signori feudali partitocratici che rifiutano la concessione di guarentigie.
Una simile situazione non può che indurre inarrestabili e sempre più inqualificabili degenerazioni politiche e comportamentali, della serie "non c'è limite al peggio", come negli ultimi anni e soprattutto mesi, abbiamo avuto ampio riscontro.
E' un paese con risorse culturali ed ambientali ed umane immense, ma purtroppo gestito da pessimi politici che ne inibiscono le potenzialità, schiacciando i talenti e minando ogni prospettiva evolutiva. Lo fanno per il semplice fatto che coloro che sono dotati di meriti farebbero ombra rivelando la mediocrità e stupidità di coloro che gestiscono il potere ad ogni livello, facendoli sentire inadeguati al ruolo. Questi sentendosi insidiati non fanno altro che eliminare il rischio facendo "tabula rasa", azzerando i finanziamenti alla ricerca e cultura, emarginando i "superdotati" intellettualmente ma anche solo normodotati e lobotomizzando la popolazione tramite il controllo mediatico dell'informazione e dell'intrattenimento.
Per una classe politica di tale profilo occorre che la popolazione sia ignorante e fiera di esserlo, ed in tal senso hanno agito in questi decenni con la complicità dei media.
Credo che l'unica arma di cui disponiamo per difenderci sia il linguaggio critico, per cui evitiamo le ipocrisie ed il "politicamente corretto", le piaggerie e la pusillanimità, ed esprimiamoci con chiarezza e se necessario con durezza, e soprattutto rendiamoci conto che se non puntiamo alla massima autonomia localistica con diretto e costante controllo di coloro che deleghiamo al potere, non ci sarà futuro, perché esauriranno ogni risorsa disponibile finché non rimarranno che macerie fisiche e mentali.
Se anche solo centomila persone ogni giorno nei forum e nei commenti o nei contatti sociali e politico istituzionali criticassero aspramente il comportamento politico (anziché lamentarsi inutilmente nei bar), forse nel giro di qualche mese potremmo indurre qualche cambiamento, e le stesse forze dell'ordine che sono costretti a proteggerli, inizierebbero a manifestare una certa intolleranza verso di loro … La Libertà e la Dignità va conquistata, non la regala nessuno, occorre pertanto prendere posizione esponendosi personalmente, correndo qualche rischio, fornendo in tal modo con la coerenza del proprio comportamento un modello di riferimento per altri, per scuoterli dalla loro indifferenza e rassegnazione.
Buona fortuna a tutti.
Claudio Martinotti Doria - (Il corriere di Alessandria)
www.cavalieredimonferrato.it

mercoledì 29 maggio 2013

"Ma che si fuma Beppe Grillo?" - Roma, dopo il primo round... con il mal di pancia grillino inascoltato

Ma che si fuma Beppe Grillo?

Mando a voi ciò che ho cercato di inviare tre volte “in alto”, naturalmente senza alcuna risposta.

Da tempo dicevo, anche allo Stardust, che stavamo perdendo consensi. Mi sono anche confidato con qualcuno di voi. Se vogliamo recuperare qualche posizione è necessario fare una disamina di quanto avvenuto. Il Movimento è stato votato perché andasse al Governo, contro i ladri e i mafiosi. Così avevamo sperato e per questo ci siamo battuti al freddo e alla pioggia, nei mercatini e alle riunioni, ai tavoli di lavoro e anche tra noi. Abbiamo fatto un sacco di proseliti. E ce li siamo “giocati” con una condotta assurda. 

Iniziamo dall’alto.
-         Grillo ha continuato a fare il comico e per giunta onnipotente. Ha seguitato a tirare fuori battute macabre, offensive, triviali e soprattutto gratuite e inefficaci. Che ottiene urlando PirLETTA? Oppure offendendo la Idem, che al suo paese è tanto stimata, al punto che veniva votata anche dagli avversari?
-         Abbiamo le mani pulite, ma le teniamo ancora in tasca. Il suo aventinismo da duri e puri ha rotto i coglioni anche a noi, che volevamo romperli agli altri
-        Non si è capito che in politica è necessaria, oltre al rispetto dello statuto interno, anche una STRATEGIA. Un appoggio esterno al PD avrebbe intanto tolto di mezzo Berlusca, il conflitto di interessi, avrebbe modificato davvero la legge elettorale e dato al Movimento il merito che ci eravamo conquistato. “Si…ma poi,  un domani, non più “in accordo” col Pd, avrebbero detto che la colpa della caduta del Governo sarebbe stata del Movimento”.  BALLE! 

Stiamo meglio ora?!? E non parlo certo a cose fatte, lo avevamo percepito tutti, tranne Grillo. Che oltre ad accaparrarsi l’antipatia crescente degli avversari anche verso il Movimento, si è pure messo a dire che “Un sondaggio tedesco ci da al 31%..!”, manco il peggior Berlusca avrebbe potuto spararla più grossa…
-        I portavoce scelti sono stati un disastro. Lei è simpatica come la forfora e neppure preparata, ma saccente e supponente. Lui è una catastrofe, ogni volta che apre bocca. Gli avvicinarono il microfono e disse. “Sono in silenzio stampa!” UN PORTAVOCE..! IN SILENZIO! Ieri l’altro, dopo le proiezioni, verso le 20.30, a chi gli ha chiesto come è andata, ha risposto:” Non ho seguito le elezioni.” (SIC!) Ma come non le hai seguite, ma non è il tuo lavoro?!? Figure di merda a ripetizione e su tutti i fronti.
-        Tutti coloro che non sono informatizzati, ma anche tanti che lo sono, NON HANNO POSSIBILITA’ DI AVERE NOTIZIE! Solo nelle grandi città e soprattutto i giovani, si collegano per sapere…e tutti gli altri?!? Siamo scollegati con la Nazione, in questo modo! La TV detta legge. E dalla TV ce ne dicono di tutti i colori, senza che noi ribattiamo, se non sulla rete..! E non facciamo sentire la nostra voce, per giunta.
-        Ci siamo nascosti, e continuiamo a farlo, quasi avessimo qualcosa da nascondere…forse ce l’abbiamo?
-        Abbiamo lavorato duro e con tenacia, meritavamo per lo meno di essere ascoltati. La favola che Grillo e Casaleggio “non decidono” è una CAZZATA IMMANE! Provate a mandare un vostro pensiero e aspettate la risposta…capisco che non si possa rispondere a tutti, ma almeno agli attivisti che si rendono conto della realtà del territorio che li circonda e lanciano allarmi preoccupati…invece no! Le “critiche” non sono ammesse. Anche se sono, come questa, costruttive e foriere di migliorie.
-        Ai tavoli di lavoro ho trovato gente preparata e decisa a combattere, ma abbandonata a se stessa e con parecchie cose da chiedere e chiarire. L’astensione è un segnale chiaro. Avevo portato, col mio entusiasmo, diverse persone alle riunioni, ma ultimamente erano piene di dubbi che nessuno ha fugato. E non sono andate a votare, ne ho contate personalmente 27. Se si è soli, ci si spaventa.
-        Adesso che faremo? Ci asterremo, come ha detto De Vito (che ho votato), così i fascisti si confermeranno a Roma? Voterò Marino, PER STRATEGIA, e non mi sento di tradire il dettato dello statuto interno. E spero che molti altri seguano il mio esempio. Il detto “Chi vota per PD e PdL vota per la rovina dell’Italia”, andava bene FINO ALLE ELEZIONI POLITICHE. Ora l’astensione a chi servirebbe? A dimostrarci “puri”? Ma perché non posso esprimere la mia volontà di andare CONTRO, in questo caso i fascisti?
-         “Abbiamo raddoppiato rispetto alle ultime amministrative..” ha detto Grillo!!! Pazzesco! Come direbbe lui, è la stessa uscita di Berlusconi quando perde…ha fatto migliore figura Aledanno:”Colpa del derby..”

Ma che si fuma Grillo?!? Io non fumo, vorrei sapere che cosa ne pensate. Spero di avere torto, ma i fatti sono incontrovertibili, mi hanno insegnato. Sennò brinderemo per il successo ottenuto: abbiamo raddoppiato..!

Con sempre maggiore determinazione e sempre minore speranza,
vi abbraccio tutti.

Fabrizio Virgili

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Integrazioni:

Caro Fabrizio, come non essere d'accordo con te? 
Dobbiamo amaramente riconoscere che il M5S ha fatto "flop" e che Grillo ha le sue grandi responsabilità. 
A tale proposito non posso non ricordare che il Prof. Tamburrino aveva offerto al M5S di proporre una straordinaria idea per il futuro della Città. Nell'assoluto vuoto progettuale di tutti gli altri concorrenti, Marcello De Vito avrebbero potuto procurarsi un vantaggio enorme, forse decisivo.
Ho fatto addirittura venire a Roma un cine-operatore della Casaleggio, che ha prodotto un'egregia intervista con il professore. La pubblicazione di quell'intervista sarebbe stata un incredibile "assist" per Marcello. Ma lo Staff di Grillo ha scelto di non sentire e di non capire. E, così facendo, ha fatto scivolare il M5S verso un'insignificante mediocrità. Ma la colpa è stata anche di Marcello, che non ha saputo emanciparsi da una forma di politica perdente.
Ciao, Paolo

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Un evento *vissuto*, come lo è una elezione locale, cioè a casa tua, produce numerose *visuali* nei numerosi attori. Attori che sono affaticati e che, quindi, hanno bisogno di un attimo di riposo. Sedetevi e ..... meditate gente. Pertanto, non ascoltate (adesso) i numerosi *commenti* (quelli pertinenti e quelli impertinenti).
Parlo di Roma e per Roma.

Sapete bene che, da parecchi anni, la vivibilità a Roma - la patente sulla emergenza da traffico e mobilità è del 4.8.2006, col DPCM - è anormale; non si possono pretendere azioni *serene e pacifiche* dai cittadini *intossicati ed innervositi*. 
Ogni candidato è un attrattore di voti ed, a Roma, i candidati nelle amministrative erano oltre 7.000 contro i 4 gatti delle politiche.

Ognuno di questi oltre 7mila *maratoneti* ha cercato la personale visibilità nel modo che ha ritenuto più utile allo scopo. Per gli elettori che l'hanno vista come kermesse è positivo; per quelli che l'hanno vista come una costrizione (che si aggiunge al pesante momento "politico" che viviamo) è negativo. La quantitativa partecipazione (o meno) al voto ha seguito questo dualismo.

Nel momento che l'idealismo è minimo ed il materialismo è al massimo, per coerenza, al risultato elettorale dobbiamo assegnare il valore materiale.

Quanti consiglieri comunali e municipali aveva m5s nei 19 Consigli Municipali ed in quello Comunale? Quanti ne avrà oggi? (E' una unità di misura valida per tutte le località.) 

Pertanto, se ieri erano in X consilieri a cantare *mapì, mapò*, oggi che sono Y consiglieri  canteranno (meglio) *mapì, mapò*.

Dopo aver meditato e riposato un po', alzatevi ed iniziate ad organizzare bene (possibilmente senza commettere errori grossolani) i cantanti e le (adeguate) nuove partiture cercando (e non disdegnando) le collaborazioni.

Salvare i beni comuni; tra questi, *la strada* va resa civile e vissuta da tutti con pari dignità e diritti. Sulla strada devono convivere civilmente le varie *mobilità* (pedonale; ciclistica; TPL; e con veicoli propri). Per fare questo occorre che gli spazi necessari ad ogni tipo di mobilità vengano resi efficienti ed efficaci. Deve trovare uno spiragli di vita l'attuale illegalità diffusa. Deve scomparire *'e subito* il gioco delle tre carte. Azione immediata: nella Sala Giulio Cesare, devono entrare i cittadini fin da prima che inizi la seduta consiliare perché hanno quel diritto. Oggi viene utilizzata l'offensiva e degradante denominazione di *ospite*. 

I consiglieri m5s arrivano un po' prima dell'orario stabilito e fanno entrare tutti  i cittadini che attendono di entrare per *diritto*: cessa la fase della concessione. Così l'art. 3 della Costituzione passa dall'attuale disprezzo alla esaltazione. Così finisce un'era incivile ed inizia l'era del rispetto dei cittadini.
Un abbraccio. Vito De Russis


martedì 28 maggio 2013

Laicità di pensiero - Essere umani prima di cristiani, buddisti, ebrei o maomettani....




Prima ancora di essere  cristiani, ebrei, maomettani o buddisti, noi siamo “coscienza” ma tale consapevolezza è talmente offuscata che le nostre intrinseche qualità  vengono sommerse da una pletora di idee, costrizioni e strutturazioni precostituite da vari credo religiosi. Un recinto che impedisce la libertà espressiva in termini di spiritualità naturale dell’uomo.

Basti vedere l’uso improprio che viene fatto  del termine “laico” dalla religione cattolica, sottintendendo si tratti di persona  non "ordinata" ma membro della religione. Cosa assurda dal punto di vista  etimologico e glottologico. Ma questo misuso viene portato sfacciatamente avanti nelle menzioni fatte dal vaticano in riferimento ai cosiddetti credenti “laici”  della chiesa (intendendo persone comuni, capifamiglia od altro non ordinati nella casta sacerdotale ma appartenenti alla religione).    Questo imbroglio lessicale contribuisce a mistificare  e differenziare  quel che è  assolutamente indivisibile: lo spirito.

Dalla nascita alla morte restiamo in una gabbia ed uscirne sembra quasi impossibile. Pian piano l’uomo si sta riconoscendo  sempre più nella comune appartenenza all'esistenza e non particolarmente come membro di una religione od etnia. Questa tendenza alla “unità” va aiutata  attraverso  la coscienza di una vera spiritualità naturale e laica, che riporti la libertà personale dell’uomo alla sua originaria manifestazione.

I bambini, i neonati, sono i primi sfruttati, in senso ideologico e religioso, obbligati dai loro stessi genitori  e dagli obblighi “sociali” (ormai consolidati) a sottostare alle  strumentalizzazioni religiose.  Prima ancora che abbia potuto capire cosa significhi “religione”, un bambino innocente viene obbligato ad un percorso religioso, del tutto inconsapevolmente,  cominciando con il battesimo, poi  la cresima e poi ancora  la comunione. Il bambino incolpevole viene legato ai riti e ad una fede che non conosce e non ha l’età per capire se sia buona o cattiva.

In tal modo non si aiuta la libera espressione spirituale ma si rinchiude la società in una prigione di pensieri, e ciò vale sia per le religioni che per le ideologie.

Invito le persone per bene e sincere a divenire consapevoli di ciò, contemporaneamente invito i “religiosi” (ovvero gli ipocriti imbroglioni) a smetterla con questo  massacro dell’intelligenza umana.


Paolo D'Arpini


Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista che si tiene a Vignola dal 22 al 23 giugno 2013:



lunedì 27 maggio 2013

NPCI: "Se la prossima sfida politica sarà fra un capocomico ed uno psiconano.."


Se il prossimo scontro politico in Italia si riducesse davvero allo scontro elettorale tra un capocomico e un nano, certamente sarebbero i vertici della Repubblica Pontificia a vincere: con il nano o con il capocomico!


Beppe Grillo ha proclamato che alle elezioni previste per il prossimo autunno, lo scontro sarà tra lui, capocomico sconclusionato (così lo aveva qualificato Berlusconi), e il nano (così Grillo ha qualificato Berlusconi). Ma lo scontro sarebbe tra un nano e un capocomico, solo se Grillo si candidasse anche lui a diventare il portavoce politico dei vertici della Repubblica Pontificia. 

Da quasi trent’anni i vertici della Repubblica Pontificia non hanno trovato portavoce politico migliore di Berlusconi, capo della criminalità organizzata e prima burattinaio di Craxi e poi, dopo “la trattativa Stato-Mafia” dei primi anni ’90, in prima persona in combinazione con Prodi, come ben sanno Napolitano, Violante & C: “come tutti sanno” direbbe D’Alema. Berlusconi ha molti nemici anche nei vertici della Repubblica Pontificia, ma sostituirlo non è facile. Ci hanno provato con Prodi e con Monti, ma i risultati non sono stati buoni per i vertici della Repubblica Pontificia.

Lo scontro principale nel nostro paese non è tra la banda Berlusconi e le masse popolari. Lo scontro principale è tra le masse popolari e i vertici della Repubblica Pontificia. Lo scontro tra personaggi e clan per formare il governo dei vertici della Repubblica Pontificia è uno scontro anch’esso reale, ma per le masse popolari secondario. Se in autunno i vertici della Repubblica Pontificia dovranno ricorrere a nuove elezioni, come hanno dovuto ricorrervi quest’inverno, sarà comunque ancora il loro candidato a formare il governo, anche se invece della vesti del nano vestisse quelle del capocomico, finché i vertici della Repubblica Pontificia controlleranno la situazione politica del paese. I due scontri si condizionano a vicenda, ma chi li considera un unico scontro non comprende l’essenziale della lotta di classe che si svolge nel nostro paese e non è assolutamente in grado di dirigere efficacemente la classe operaia e le altre classi delle masse popolari a vincere. Lo vogliano o no, Beppe Grillo e il M5S in questi mesi decidono in quale dei due scontri si inseriscono da protagonisti.

Finora Beppe Grillo e il M5S hanno avuto il ruolo positivo di dar voce all’indignazione delle masse popolari contro la putrefazione della Repubblica Pontificia e alla protesta crescente delle masse popolari contro la crisi del capitalismo entrata alla fine del 2007 nella sua fase acuta e terminale. Ma Berlusconi ha colto nel segno quando di Beppe Grillo e del M5S ha detto che sono “sconclusionati”. In effetti non hanno ancora optato con decisione e coerenza né per l’una né per l’altra delle due sole vie che oggi sono aperte nel nostro paese, quindi non è ancora detto a quale conclusione approderanno.

Nell’immediato per il nostro paese sono aperte solo due strade.

O un governo d’emergenza per far fronte alla crisi del capitalismo secondo gli interessi delle masse popolari. Esso potrà costituirsi e soprattutto mantenersi e svolgere la sua attività solo in stretta collaborazione con le masse popolari organizzate (le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari). Esso attuerà un programma che è sostanzialmente indicato dalle Sei Misure Generali e, volente o nolente, anche solo con la lotta per far fronte al sabotaggio, al boicottaggio e all’aggressione inevitabili da parte delle istituzioni italiane ed estere della borghesia imperialista e del clero vaticano, faciliterà la rinascita del movimento comunista fino all’instaurazione del socialismo.
Oppure un governo d’emergenza della borghesia imperialista europea, americana e sionista e della Corte Pontificia, quale era già la Giunta Monti-Napolitano e quale lo è il governo Letta-Napolitano-Berlusconi.

Se in autunno i vertici della Repubblica Pontificia dovranno ricorrere a nuove elezioni, non saranno la ripetizione delle elezioni di febbraio, con Beppe Grillo e il M5S che vincono le elezioni e i vertici della Repubblica Pontificia che devono fare un colpo di Stato e costituire il loro governo con i partiti che hanno perso le elezioni. I vertici della Repubblica Pontificia hanno sufficiente esperienza di potere per tirare la lezione delle elezioni di febbraio. Il problema è se Grillo e il M5S hanno deciso di tener fede ai propositi dichiarati prima delle elezioni di febbraio e hanno anche loro tirato la lezione delle elezioni di febbraio e del colpo di Stato perpetrato dai vertici della Repubblica Pontificia.

Cosa devono fare ora, subito Beppe Grillo e il M5S se hanno deciso di diventare portavoce delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia?

Contro i vertici della Repubblica Pontificia Beppe Grillo e il M5S possono vincere solo se portati in alto da una marea montante di Organizzazioni Operaie e di Organizzazioni Popolari. Ma lo saranno solo se diventano essi stessi da subito promotori e portabandiera delle OO e OP. Solo se Grillo avrà fatto tesoro della lezione delle elezioni di febbraio e della vergognosa ritirata a cui è stato costretto il 20 aprile e avrà deciso per tempo di essere portabandiera delle masse popolari e promotore della loro organizzazione. Se Beppe Grillo e il M5S vincessero le prossime elezioni e formassero il governo senza la marea montante delle OO e OP, significherebbe che in realtà sono diventati una marionetta nelle mani dei vertici della Repubblica Pontificia, sono diventati la loro foglia di fico. Solo in questo caso Beppe Grillo potrebbe prendere il posto del nano.
Un individuo non ha la forza e neanche un partito ha la forza per far fronte da solo ai vertici della Repubblica Pontificia e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, di cui i vertici della Repubblica Pontificia sono parte integrante e la Corte Pontificia una delle colonne portanti. È possibile far ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia il Governo di Blocco Popolare, è possibile far fronte alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, ma solo la marea montante di OO e OP può fare questa e l’altra cosa. Chi si propone questo obiettivo, deve far montare la marea delle OO e OP. Per far questo, non occorre aspettare le elezioni.

Dal 2008, quando tutto il mondo è entrato nella fase acuta e terminale della crisi del capitalismo, in Italia noi comunisti e con noi tutti gli operai avanzati e gli esponenti avanzati delle altre classi delle masse popolari siamo impegnati a promuovere la moltiplicazione del numero delle OO e OP, l’elevamento del loro orientamento politico, il loro coordinamento, il loro passaggio su grande scala dalla difesa e dalla rivendicazione all’attacco, fino a porsi l’obiettivo di costituire un loro governo d’emergenza, il GBP.

È ora e non in autunno che Beppe Grillo e il M5S nella pratica decidono il loro ruolo futuro. Non è un buon segnale il fatto che Beppe Grillo non si è dato molto da fare per prendere subito in mano l’Amministrazione Comunale di Roma. Ancora meno sarebbe un buon segnale se stesse ad aspettare le elezioni d’autunno senza costituire da subito un Governo di Salvezza Nazionale.
Per tener fede ai propositi con cui hanno vinto le elezioni di febbraio, Beppe Grillo e il M5S devono costituire al più presto un Governo di Salvezza Nazionale, denominazione più netta e coerente ancora di quella di Comitato di Salvezza Nazionale, perché implica la dichiarazione di guerra senza tregua, antagonista, senza conciliazione o combinazioni possibili, al Governo illegittimo e illegale costituito in aprile dai vertici della Repubblica Pontificia. E questo Grillo e il M5S sono in condizioni di farlo da subito, come sono in grado da subito di far diventare Amministrazioni Locali d’Emergenza le Amministrazioni Comunali dove hanno vinto e dove vinceranno. Basta che ne concepiscono la necessità e hanno la volontà e il coraggio di farlo.
Dalla posizione che attualmente già occupano, per costituire un GSN basta che Beppe Grillo e il M5S chiamano a raccolta la parte più avanzata e responsabile dei dirigenti dei sindacati di base e alternativi e della sinistra dei sindacati di regime, gli esponenti democratici della società civile, delle professioni liberali, delle Università e della stessa Amministrazione Pubblica, delle Forze Armate, della stessa borghesia industriale e del clero, i sindaci e consiglieri delle amministrazioni locali decisi a rompere con i vertici della Repubblica Pontificia, i portavoce della sinistra borghese non accecati dall’anticomunismo. La risposta che ognuno di questi dà oggi a un simile appello di Beppe Grillo e del M5S sarà anche la verifica della sua attitudine a far parte del GSN oggi e del GBP domani.

Un GSN così costituito non è ancora il governo effettivo del paese, ma lo diventerebbe in tempi ragionevoli.

Infatti un simile Governo di Salvezza Nazionale deve anzitutto e soprattutto incoraggiare le masse popolari a organizzarsi, a costituire di fronte a ogni necessità Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari e a passare direttamente all’azione: prendere in mano capillarmente, localmente, ognuno con i mezzi di cui dispone e nelle forme che al momento sa praticare, i servizi pubblici che le Autorità della Repubblica Pontificia riducono e lasciano andare in malora, far funzionare le aziende che i padroni vogliono chiudere o hanno già chiuso, aprire nuove agenzie pubbliche e aziende private o collettive per attivare servizi e produzioni che servono alle masse popolari dando attuazione pratica alle parole d’ordine “a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso” e “a ogni individuo i beni e servizi necessari a una vita civile alla sola condizione che svolga scrupolosamente un lavoro utile”, mettere in uso e riabilitare tutto il patrimonio edilizio del paese, salvaguardare le infrastrutture, valorizzare il patrimonio artistico e proteggere il territorio dall’inquinamento e dai disastri naturali, convincere con le buone o le cattive le agenzie locali del sistema bancario a fornire i crediti necessari per queste iniziative, favorire in ogni modo la partecipazione delle masse popolari alla gestione della vita sociale, alle attività culturali e artistiche, alla ricerca scientifica e allo sport, mettere i mezzi di comunicazione e di informazione gratuitamente a disposizione delle masse popolari organizzate.

Per il solo fatto della sua costituzione, per la sua dichiarazione di guerra senza tregua e senza conciliazione possibile al governo illegittimo e illegale Letta-Napolitano-Berlusconi, con la sua esistenza, la sua propaganda e le relazioni che svilupperà, per le adesioni che raccoglierà, per gli effetti che la sua costituzione, la sua esistenza e la sua attività provocheranno nel campo nemico, un simile Governo di Salvezza Nazionale darà un impulso potente alla moltiplicazione delle OO e OP, all’elevamento del loro orientamento politico e allo sviluppo della loro iniziativa.

Le OO e OP individueranno caso per caso e zona per zona i provvedimenti necessari e li metteranno in opera. Il GSN coordinerà le attività delle OO e OP, le sosterrà, predisporrà le relazioni internazionali necessarie, svilupperà nel paese ogni forma di solidarietà collettiva per le iniziative di ogni singola OO e OP. Le OO e OP saranno anche la vera forza del GSN, la forza che lo renderà invincibile: renderanno il paese ingovernabile dal governo illegittimo e illegale Letta-Napolitano-Berlusconi e costringeranno gli stessi vertici della Repubblica Pontificia e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialista europei, americani e sionisti a ingoiare per il momento la costituzione del GSN e la sua trasformazione in governo effettivo del paese, in GBP. Non sono preparati a scatenare la guerra civile in uno dei grandi paesi europei, nel paese sede del Vaticano e della Corte Papale, uno dei pilastri della stessa Comunità Internazionale: conteranno di guadagnare tempo per riprendere in mano la situazione. Ma questo sarà un altro capitolo della storia  anche per noi. Intanto la situazione si svilupperà anche negli altri paesi imperialisti e nel mondo.

La crisi del capitalismo si aggrava in ogni paese imperialista e a livello internazionale. La crisi e la guerra si diffondono in tutto il mondo. Anche nei paesi imperialisti la democrazia borghese è sempre più un’espressione vuota, un ordinamento ufficiale e frasi scritte nelle costituzioni sistematicamente aggirate dalle classi dominanti, l’ordine è sempre più uno schermo per il caos e la criminalità. Disoccupazione e miseria, marasma morale e intellettuale, disgregazione sociale, degrado ambientale e guerre sempre più caratterizzano la condizione dell’umanità in ogni angolo del mondo. Lo sfruttamento barbarico degli operai e la distruzione persino delle tradizionali e primitive condizioni dell’esistenza caratterizzano i paesi oppressi dal sistema imperialista mondiale. Il disordine è grande sotto il cielo, anche nei paesi imperialisti più ricchi. La borghesia e il clero non riescono a dare un indirizzo duraturo al corso della vita. Anche nei più ricchi paesi imperialisti crescono di giorno in giorno le file di quelli che non hanno più nulla da perdere e tutto da guadagnare dalla rivoluzione socialista. Per le classi sfruttate e i popoli oppressi dal sistema imperialista mondiale la situazione è eccellente, il potere della borghesia imperialista e del clero va in pezzi, è l’ora della trasformazione e della liberazione.

L’ordine della borghesia e del clero, l’ordine delle vecchie classi dominanti, basato sulle aziende capitaliste è saltato. Mai è stato così evidente che l’umanità deve instaurare il socialismo. L’umanità ha in sé i presupposti per instaurare il socialismo. La lotta è dura, la guerra sarà lunga ma la nostra vittoria è sicura.

In ogni paese imperialista gli operai sono la parte decisiva delle masse popolari nella lotta per instaurare il socialismo, quindi i comunisti devono guidare le masse popolari e anzitutto gli operai a seguire passo dopo passo il cammino che li porterà a organizzarsi, a prendere in mano il paese, a costituire il Governo di Blocco Popolare e poi a proseguire la lotta contro la borghesia e il clero fino a instaurare il socialismo.

Avanti quindi nel consolidamento e rafforzamento del nuovo Partito Comunista Italiano!

NUOVO PARTITO COMUNISTA ITALIANO - nuovo-pci@mailtor.org

domenica 26 maggio 2013

"Chi sponsorizza Beppe Grillo è lo stesso che ha promosso Monti, Letta e compari..." - Giovanna Canzano intervista Marco Bava


…“Il progetto Gaia ha messo Beppe Grillo tra le pedine per governare il mondo,  quello che non ha detto il progetto Gaia è  chi comanderà il mondo. Io mi do una risposta, sono le stese multinazionali che hanno nominato Monti e che fanno capo a David ROCKFELLER , padrone di J.P.Morgan Chesa , Exon, General Elettric. … pensiamo a tutti quelli arrabbiati che fino ad ieri pagavano per vedere i suoi spettacoli, adesso vanno a vedere i suoi spettacoli gratis dove paga qualcun altro e loro pagano con il voto”… (Marco Bava)

Giovanna Canzano intervista Marco Bava
Canzano – Grillo e i retroscena dei soldi della politica.
Bava – Il servizio di Report della scorsa domenica, ha fato notare che i partiti hanno intestato gli immobili come il PCI che sono spariti nelle fondazioni dove vediamo che i componenti ai vertici di destra e sinistra sono intestatari della stessa fondazione. Poi c’è il fenomeno Grillo. Grillo è un grosso catalizzatore di voti è molto convincente.
Canzano -  In passato lei ha collaborato con Grillo?
Bava – Infatti, io per  dieci anni ho fatto per Grillo le analisi sulla Fiat ci eravamo conosciuti ad una assemblea della STET lui parlava dell’auto ecologica, quella ad idrogeno ed io ottenni  da Romiti, l’autorizzazione di portare Grillo del centro di ricerche FIAT per diventare testimonial delle vetture ecologiche, poi questo progetto non andò avanti per alcuni ostacoli lui mi chiese comunque di continuare a fare per lui le analisi su Fiat e io gliele feci.  Infatti, tutto quello che lui diceva sulla Fiat, erano cose che io gli comunicavo telefonicamente oppure quando veniva a Torino, si svegliava a mezzogiorno e poi faceva un briefing con le persone che avevano da dire qualcosa sulla città di Torino io ero con lui a questi  incontri, e, notavo che aveva una capacità di assimilazione favolosa lui sentiva queste persone che erano i referenti della città che per i temi gli interessava sviluppare durante il suo spettacolo lui assimilava tutto quello che sentiva, e, la sera durante lo spettacolo ripeteva tutto anche senza avere preso appunti di quanto gli avevano detto in precedente, cioè Grillo ha una memoria incredibile, è un grande attore capacissimo. Dopo lo spettacolo si andava a cena insieme, anche con persone importati di Torino. Durante la cena commentavamo lo spettacolo, dove, potevo dire quello che volevo commentando ciò che era stato detto e lui aveva una buona capacità di discussione e, l’ha dimostrato anche recentemente. Il suo problema è che lui fa parte del progetto Gaia.
Canzano – Ho visto il video e sono spaventata.
Bava – Anche io vedendolo, mi ha fatto riflettere. Ho avuto due occasioni di incontrare Casaleggio telefonicamente quando Grillo voleva fare la raccolta deleghe per Telecom io gli dicevo che si poteva fare attraverso la raccolta come cerco di fare io con i miei siti chesono www.marcobava.it e www.marcobava.eu.  Durante la telefonata con Casaleggio, capì che non gli interessava fare questa cosa poi grillo andò in assemblea, ma non fece niente per cui le deleghe erano inutilizzabili.  La stessa cosa farà adesso dei voti che ha ricevuto alle recenti elezioni  non saprà come utilizzarli.
Il progetto Gaia ha messo Beppe Grillo tra le pedine per governare il mondo quello che non ha detto il progetto Gaia è  chi comanderà il mondo. Io mi do una risposta, sono le stese multinazionali che hanno nominato Monti e che fanno capo a David ROCKFELLER , padrone di J.P.Morgan Chesa , Exon, General Elettric.
Canzano – Il Bildenberg in qualche modo?
Bava – Bildenberg, Trilaterale Petrolieri  USA.  Non a caso l’ambasciatore americano è stato uno dei pochi che si è espresso a favore di Grillo, poi è vero che lo hanno sostituito dopo poche settimane, ma l’ha fatto. Stiamo parlando di un ambasciatore professionista. Chiaramente Beppe Grillo è un catalizzatore di voti, per vanificarli . Quando stava entrando in politica ho tentato di parlargli per dirgli guarda se vuoi farlo, fallo da solo non farlo con Casaleggio perche tu rischi di illudere delle persone che secondo me la cosa più grave che una persona possa fare. Lui invece evitò di parlarmi, lo chiamai anche a casa e, mi faceva rispondere dalla domestica dicendomi che non era a casa. Successivamente ho rivisto Casaleggio quando è venuto a Torino, gli ho parlato del mio progetto di un nuovo modello di sviluppo energia rinnovabile detassata quella che non consuma sul territorio, fotovoltaica Casaleggio ha preso nota e mi ha data l’impressione di non essere il burattinaio siamo di fronte ad una serie di burattini anche Letta è un burattino attenzione lo è Alfano, lo è Berlusconi sotto certi aspetti. I burattinai sono sempre i soliti.
Canzano – Gli stessi burattinai di cui parla Gelli?
Bava – Si, ma anche Gelli non è un burattinaio, ma un burattino. Io ho seguito l’Avvocato AGNELLI per circa una decina di anni, nel periodo intorno al 1992, dove Gianluigi Gabetti, disse che l’Avvocato vedeva più me che lui. Se c’era un appuntamento, lui non poteva mancare che era in ottobre della Chase Manhattan Bank, (che nel 2000 l'azienda si è fusa con la J.P. Morgan & Co. dando vita alla JPMorgan Chase) e, ho capito da solo, che il grande capo di Agnelli  era David Rockfeller la ciglia di trasmissione era Kissinger. Adesso c’è stato un tentativo da parte di Montezemolo di accreditarsi al posto dell’Avvocato, e, secondo me, avrebbe potuto  farlo in un altro modo. Marchionne invece, è il vero rappresentante in Italia degli USA, non lo è né Letta nè Berlusconi, quindi siamo davanti ad un sistema che si perpetua peggiorando la situazione.
Canzano -  Ritornando al fenomeno Grillo, anche lui fa parte del ‘giro’ dei potenti, se nò, non gli avrebbero permesso di creare un movimento così vasto?

Bava – Per usare le stesse parole di Grillo, lui è come un sacco di boxer, che si allena, si sfoga per da pugni  sul sacco perché non ha una persona da abbattere, quindi pensiamo a tutti quelli arrabbiati che fino ad ieri pagavano per vedere i suoi spettacoli, adesso vanno a vedere i suoi spettacoli gratis dove paga qualcun altro e loro pagano con il voto. I ‘votanti’ pensano che hanno trovato qualcuno su cui sfogarsi, pensando che li rappresenti li faccia trionfare credendo di trovarsi con Robin Hood, ma Grillo è un Robin Hood all’incontrario, perché Grillo viene pagato attraverso la pubblicità. Casaleggio è un personaggio che rappresenta un  ordine mondiale, queste cose non le troviamo scritte, ma le percepiamo. Noi dovremmo essere la nuova Cina. La globalizzazione è uno spostamento di reddito tra i vari paesi. Adesso noi stiamo spostando il nostro reddito dalla Cina, cioè, stiamo dando i soldi ai cinesi, a questo punto loro saranno più ricchi e noi sempre più poveri, a questo punto loro cominceranno a chiedere salari più alti mentre noi diventeremo poveri e guadagneremo sempre di meno e cominceremo a produrre a prezzo dei cinesi per i cinesi. Così, potremmo essere un po’ più ricchi, ma non ricchi come oggi.  Io credo che è talmente folle come disegno che non può riuscire.
Link video - https://www.youtube.com/watch?v=YCRO4pEnYok
www.giovannacanzano.it
giovanna.canzano@yahoo.it
338.3275925

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Commento di Olivier Turquet:

 Caro Paolo D'Arpini, cosa volevano dire quelli che sparlano di Grillo e Zeitgeist?  Al di là delle questioni specifiche trovo sempre antipatico parlar male della gente senza contesto e dati; in più lo trovo inutile nel doveroso obiettivo di rincuorare un po' i nostri cuori, già abbastanza depressi. Il mio amico Silo diceva: "è sempre importante la critica ma la cosa più importante è fare qualcosa di diverso da quello che critichiamo".
Caro puoi parlare male di chi ti pare: ma con dati e contesto.
In genere non trovo calunnie in quello che riporti, stamattina ne ho trovate due. A me, a livello di pelle, mi sta più simpatico Zeitgeist che Grillo ma chi se ne frega delle mie particolari simpatie: se avrò da fare una critica la farò ma senza citare ipotetici e fumosi progetti o sentiti dire di varia natura: le critiche si fanno mostrando dati, fatti, argomentando opinioni, non diffondendo velate calunnie."



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Mia rispostina:
Hai ragione Olivier...., forse, magari formalmente,  ma qui si tratta di non alimentare illusioni indebite verso l'una o l'altra parte. Non possiamo, purtroppo, prendere per buono qualsiasi esponente del potere costituito. Grillo compreso. Una botta al cerchio ed una alla botte per staccarsi dal sistema e galleggiare cercando di sopravvivere  (nei limiti del possibile). Sono pessimista? Chissà.... . Io mi sono limitato a dare spazio ad un intervento. L'intervista è di Giovanna Canzano e le parole critiche sono di  Marco Bava....  Vuoi rispondere "a modo" tu? (P.D'A.)

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Replica di Olivier Turquet:
Caro Paolo, l'intervista di Giovanna Canzano è su radio vaticana che non è un organo di diffusione della New Age ma, giustamente dal suo punto di vista, si preoccupa di chiarire le pecorelle smarrite. Devo aggiungere altro? No perché credo nell'intelligenza umana. Chiunque è e deve essere libero di esprimere la sua opinione e di diffondere le proprie idee; però io sono molto cauto quando qualcuno mi dice che qualcun'altro si riferisce a non so quali poteri occulti: faccio domande in giro, svolgo inchieste, consulto fonti svariate; e, nella maggior parte dei casi, non pubblico nulla :-)) E rivendico il diritto di ogni essere umano di credere o non credere in Dio, di credere o non credere nell'Immortalità Un abbraccio

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Mia considerazione:
Beh, non sento il dovere di mondare il grano dal loglio... e tu? Pare di sì.. a quel che dici. Eppure sono critico verso tutto ed allo stesso tempo accetto tutto, che posso farci?
Sarà per questa ragione che spesso vengo definito "non affidabile" (tu non sei il primo)... Avevo così tanto apprezzato il film Rashomon che poi l'ho messo in pratica. (P.D'A.) 

sabato 25 maggio 2013

Venegono Superiore (Va) - 1 e 2 giugno 2013 - Armi, guerre e territorio



SABATO 1 E DOMENICA 2 GIUGNO A VENEGONO SUPERIORE (VA)
presso il Castello dei Comboniani (Via della Missione 12)
INCONTRO/CONVEGNO:
ARMI, GUERRE, TERRITORIO
DOBBIAMO PER FORZA FABBRICARE ARMI, FARE GUERRE, UCCIDERE, O ABBIAMO IL DIRITTO DI VIVERE PACIFICAMENTE E DI RESTARE UMANI?
Oltre ai diversi relatori con i quali approfondiremo le varie tematiche relative
alle produzioni di morte e alla guerra, sono invitate a partecipare le realtà di
movimento che lottano contro la militarizzazione dei territori e le produzioni
belliche. Per un confronto tra esperienze recenti e passate, alla ricerca di
strategie e strumenti più efficaci per le lotte attuali e future.

PRIMA GIORNATA (SABATO DALLE 15:00 ALLE 19:00)

Introduzione a cura di Alex Zanotelli

1) Dalle nuove strategie militari di USA, NATO, Italia, UE, CSCE alle “Nuove guerre” e
al“terrorismo umanitario”, dal 1990 ad oggi. (Manlio Dinucci)

2) Il diritto internazionale “della pace, per la pace” sotto i colpi della guerra: cosa resta dello Statuto dell’ONU e dell’art. 11 della costituzione italiana.

3) Guerra S.p.A.. Il “Complesso militar-industriale”: basi militari e industria bellica. Il caso Finmeccanica. (Rossana De Simone e Antonio Mazzeo)

4) Commercio di armi e “Nuovo ordine militare internazionale”. (Giorgio Beretta)

5) Guerra e informazione, l’informazione manipolata come arma di “distrazione di massa”. (Carlo Remeny)

SECONDA GIORNATA (DOMENICA DALLE 9:00 ALLE 14:30)

a cura dei comitati di base contro le basi e le produzioni militari

Le alternative alla guerra (Aboliamo la guerra, Obiezioni alla guerra, Difesa popolare non armata e nonviolenta, Smilitarizzazione del territorio, Riconversione dell’industria bellica, Economia di giustizia per la pace).

Le iniziative di base contro la militarizzazione dei territori e le produzioni belliche (confronto tra esperienze recenti e passate, alla ricerca di strategie e strumenti più efficaci)

Il Forum contro la guerra, prospettive

Comitato NO-M346 del varesotto - Movimento NO-F35 del novarese

UNA PROPOSTA DI “FORUM” CONTRO LA GUERRA

Il Movimento NO-F35 del novarese - Comitato NO-M346 del varesotto fanno appello

• a tutte le realtà impegnate sul tema “guerra, pace, armamenti, disarmo”
• a tutte le “comunità in lotta” situate vicino ad aziende belliche e basi militari ed operanti per la riconversione e la smilitarizzazione dei vari territori del paese,
per riuscire a dar vita ad una rete di collegamento, flessibile e stabile allo stesso tempo, che rilanci il movimento pacifista ed antimilitarista.

Un “nuovo ordine mondiale” targato Usa-Nato, in cui dal 1991 si inserisce il “Nuovo modello di difesa” italiano e un crescente coinvolgimento di UE ed Israele, vuol garantire con le armi il modello di vita e gli interessi dei paesi industrializzati attraverso continue guerre, definite “operazioni di pace, umanitarie, di difesa della democrazia” contro i “dittatori” ed il “terrorismo internazionale”, combattute sempre in casa d’altri, con mezzi sempre più sofisticati ed impersonali. Tutto ciò richiede una crescente militarizzazione del territorio ed una sempre più alta spesa militare, ovunque pagata dai cittadini attraverso limitazioni della democrazia e tagli alle spese sociali.
Contemporaneamente una finanza internazionale che ‘non ha nazione’ agisce su scala globale sottraendo sovranità agli Stati anche con la complicità degli stessi, ricattandoli con un “debito” che in realtà nasce da un furto. “We are the 99”, slogan del movimento “Occupy Wall Street”, ricorda che siamo il 99% della popolazione, quelli che subiscono gli effetti dei “giochi” della finanza globalizzata.

Una iniziativa contro la guerra deve far perno su un’economia non predatoria delle vite altrui e non distruttiva dell’ ambiente e del tessuto sociale; un’economia che metta al centro l’uomo e la tutela dei beni comuni, nel rispetto di tutti gli est e sud del mondo, contro una strategia egemonica imperniata sull’ideologia ultraliberista ancora dominante. L’economia deve basarsi su una condivisione del processo decisionale sul cosa produrre. La riconversione al civile delle produzioni belliche potrebbe essere percepita dai lavoratori del settore come lesiva del loro interesse vitale ed immediato, ponendoli dunque in conflitto contro chi, come noi, auspica invece questa scelta.
Ma i lavoratori non sono né possono diventare i nostri antagonisti; anzi a loro va la nostra solidarietà in quanto sfruttati e costretti a scelte antietiche.

Dalla manifestazione del 13 ottobre 2012 contro la produzione e l’uso bellico di velivoli militari prodotti in Italia, svoltasi intorno all’aeroporto/fabbrica di armi/sede nazionale di AleniaAermacchi-Finmeccanica di Venegono Sup. (VA), è sorta l’idea di proporre questo “FORUM contro la guerra”, che sia forma organizzativa funzionale al comune scopo ma anche luogo fisico d’incontro e di servizio, simbolicamente situato presso il castello dei Missionari Comboniani, sulla collina che sovrasta questa “fabbrica di morte”.

Per dire il nostro NO e per esprimere la maggior capacità di azione occorre organizzarsi ed unirsi in una rete tra i vari soggetti che si riconoscono negli stessi grandi obiettivi; questo richiede uno sforzo di elaborazione e studio ed una costante ricerca di denominatori comuni, nel confronto fra concezioni e visioni diverse, in un clima di fiducia che non nasconda ed anzi valorizzi eventuali differenze, per progettare una linea di azione coinvolgente, semplice ed efficace. Non si tratta quindi di costituire un’ennesima organizzazione, né di inventarsi un “nuovo” attore che si aggiunga a tutti gli altri, magari con mire “egemoniche”, ma di affiancarci fra noi, valorizzando il più possibile ciò che già esiste, secondo il modello del Forum Acqua.
Dobbiamo puntare a costruire efficaci azioni di promozione della pace e di contrasto a tutte le guerre; azioni che, maturando dentro comunità altamente solidali e producendo nuova solidarietà, siano in grado di togliere il consenso alle strutture che sostengono il complesso militare-industriale e la guerra.

A un anno dalla sua morte sarà ricordato il pacifista varesino Stefano Ferrario, presentando un libro con

i suoi scritti intitolato “Stefano, un gigante di pace”