mercoledì 4 dicembre 2013

Logica post taoista. Considerazioni ulteriori sulla libertà "dal" pensiero



Caro Paolo, ho interpretato la tua ripubblicazione del mio precedente post “taoista” (http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/09/tao-e-spiritualita-laica-getta-via-la.html) come un invito a farmi sentire.

Da come scrivi, da quello che scrivi, dalle fotografie, ecc. traspare un tuo modo d’essere - improntato sulla spontaneità, sulla sincerità e sull’equilibrio - che apprezzo e col quale mi sento in sintonia.

Ciò non vuol dire che condivida tutto quanto circola sul Giornaletto di Saul.


- Non capisco la necessità di sottolineare la possibilità dello “sbattezzo”; è come dare valore a ciò che si pretende di negare. Del resto l’aggettivo “laico”, aggiunto a “spiritualità”, che a me è sempre parso superfluo, non può che dar adito a fraintendimenti. Dare importanza ad un’azione astratta ed esterna come lo “sbattezzo” significa continuare ad agitarsi nella rete dalla quale solo a parole si dice di volersi liberare. Se per qualcuno il battesimo è un’ombra o un fantasma, non sarebbe meglio lasciarlo andare, affinché sia esso stesso ad auto-seppellirsi?

- Il termine evoluzione spesso ritorna; a mio avviso se proprio ci si vuole porre da un punto di vista temporale, trovo più corretta la locuzione “evoluzione regressiva”. L’umanità sta infatti regredendo e non progredendo. In termini soggettivi, la sadhana è un togliere la credenza d’essere all’asciutto e non certo un raggiungere l’acqua nella quale siamo immersi. Al concetto di evoluzione si associa spesso il termine “nuovo”, come se ci fosse qualcosa di nuovo, di mai vissuto da perseguire; in tal modo però si perde l’originario, l’eternamente presente. E inoltre si fa inconsapevolmente il gioco dell’ideologia nichilista che spinge sempre in là, verso il niente. 

Trovo significativa la seguente riflessione di Raphael: «D'altra parte, se la vera Rivoluzione (metánoia) per i più non può attuarsi, allora si lasci che il ciclo si volga inesorabilmente al tramonto perché da una "catastrofe" imposta dal "Cielo" non può non rinascere un'epoca purificata ed illuminata. Dopo il tramonto vi è sempre l'alba, e l'umanità non è la prima volta che subisce questa alternanza di Tenebra-Luce. Chi è fisso nel Principio che è e non diviene non ha nulla da temere; di là da ogni sentimentalismo borghese vi sono necessità cosmiche  che sanno rimediare alla cecità di enti che hanno preferito la Tenebra alla Luce, la morte all'Immortalità, il non essere all'Essere».

- Mi ha colpito come una nota stonata il respiro di sollievo di un lettore per l’espulsione di Berlusconi. Ma come, non si è ancora capito che non si tratta di tagliare un ramo malato qua e là? Il marcio sta alla radice ed è innanzitutto dentro di noi. Sino a ché ci si accanisce su questo o quel personaggio si fallisce il bersaglio. Mentre un tartufaro - incontrato durante la mia passeggiata quotidiana - si lamentava dell’inquinamento, del malgoverno, del dilagare dei cattivi costumi, gettava il sacchetto di plastica che teneva in mano giù per un greppo. L’andazzo solito è questo: si guarda puntualmente là, fuori di sé, ma in tal modo non ci si accorge che è la nostra stessa ignoranza ad alimentare l’“inferno”.

Ci sono ovviamente anche cose belle e vere che circolano sul Giornaletto, nel quale profondi tante cure: innanzitutto post o notizie che testimoniano una diffusa aspirazione a liberarsi dai più svariati plagi ideologici per ritornare a pensare con la propria testa o, meglio, con l’Intelligenza del Cuore.

Un fraterno saluto e auguri di buona vita,

Subramanyam


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Mia rispostina: "Caro Subramanyam, ...in verità mi piace  giocare all'alchimista, per questa ragione (e non avendo una specifica preferenza per gli elementi disponibili all'esperimento informativo) sento il bisogno di correzioni ed aggiunte da "altra fonte".  A causa della "sonnolenza" nel compimento e della ripetitività degli eventi, ci vuole ogni tanto una sveglia. Chi fa il gioco delle tre carte ha bisogno dell'occhio attento del contendente per non restare incastrato nei soliti vecchi trucchetti. Essere sgamato è quindi un aiuto.... D'altronde fra compari ci si intende!"


 

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