giovedì 29 agosto 2013

Cipro - Denunciata la Troika per il prelievo forzoso delle banche


L'Associazioni dei Giuristi Anglo-Ellenici e Ciprioti intende avviare una class-action alla Corte Europea di Giustizia contro il bail-in effettuato a Cipro. Stando al Cyprus Mail del 22 agosto, l'Associazione, che ha sede nel Regno Unito, sostiene che il prelievo forzoso ha "provocato problemi insopportabili" ai cittadini che hanno perso i risparmi di una vita. Inoltre non è stata data alcuna spiegazione, a parte i vaghi riferimenti ai gravi problemi finanziari di Cipro. Né è stata data spiegazione del perché sia stata attuata "per la prima volta a Cipro ai danni di risparmiatori innocenti e ignari".

L'Associazione, il cui presidente è l'Avv. Katherine Alexander-Theodotou, il cui studio legale ha sede a Londra, accusa la Troika di aver agito in maniera arbitraria e nella mancanza totale di rispetto per gli individui e le loro proprietà. Il procedimento legale, secondo il Famagusta Gazette, definisce il prelievo forzoso una violazione dei diritti umani. L'associazione terrà una conferenza in settembre per raccogliere sostegno pubblico all'iniziativa.

Come ha annunciate alla fine di luglio il governo cipriota, i risparmiatori perderanno il 47,5% dei loro depositi al di sopra di 100.000 Euro nella Banca di Cipro, che verranno trasformati in titoli senza valore della banca. I più colpiti saranno i fondi pensione che appartengono ai dipendenti statali. Ma le cose vanno ancora peggio per i clienti della banca Laiki, che hanno perso tutto al di sopra dei 100.000 Euro, e otterranno il 18% delle azioni della Banca di Cipro, a cui è stata accorpata.

Incidentalmente, è interessante vedere quali centri bancari abbiano tratto più profitto dalla calamità bancaria di Cipro. Dalla fine dello scorso anno, Cipro non è più interessante per i capitali in fuga dalla Russia, e nel primo trimestre del 2013 quasi la metà dei 50 miliardi di Euro di capitali russi fuggiti, 23.7 miliardi di Euro, hanno preso la strada delle Isole Vergini, un territorio britannico nei Caraibi. Il secondo beneficiario è stato il Lussemburgo, con 10 miliardi.

Oltre alle denunce dell'Associazione dei Giuristi Anglo-Ellenici e Ciprioti, un altro avvocato, Christakis Paschalides, ha avviato un procedimento civile contro la Commissione Europea e la BCE per conto di sei individui e società, sostenendo l'illegalità del memorandum firmato tra le due istituzioni UE e la Repubblica di Cipro. L'Avv. Paschalides, il cui studio legale ha sede nel Regno Unito, sostiene che le condizioni di quel memorandum siano "inaccettabili ed irregolari e non possono essere imposte". La sua causa è stata avviata entro i due mesi previsti per i ricorsi contro il memorandum, a partire dalla data della firma.


Come è noto l'attuazione "senza precedenti" del prelievo forzoso a Cipro nel frattempo è diventata politica ufficiale dell'Unione Europea e della Svizzera. 


Fonte: EIRExecutive Intelligence Review -                                                                       anno 22 n. 35

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