giovedì 18 luglio 2013

Eni e gli affari dietro l'angolo.....tra Kazaki e Kazzari (con spiate del Mossad)




Premesse: 

La richiesta dei pm. «Soldi al genero del presidente Nazarbayev» Corruzione L'ipotesi: corruzione internazionale per 20 milioni fino al 2007

Milano Secondo la Procura vanno fermati i contratti dell'Agip Kco, divisione operativa della società energetica
«Commissariare l'Eni in Kazakhstan»
La richiesta dei pm. «Soldi al genero del presidente Nazarbayev» Corruzione L'ipotesi: corruzione internazionale per 20 milioni fino al 2007 

MILANO - Commissariare la divisione operativa dell'Eni in Kazakhstan, Agip Kco, o in alternativa vietarle di proseguire a negoziare contratti in Kazakhstan nel più grande giacimento petrolifero degli ultimi 30 anni: la Procura lo chiede al Tribunale di Milano perché almeno 20 milioni di dollari di tangenti Eni avrebbero carburato la prima fase (sino al 2007) dell'investimento, arrivando a corrompere il genero del presidente della Repubblica kazaka Nursultan Nazarbayev, Timur Kulibayev, già presidente dell'ente petrolifero statale e del fondo sovrano di Astana, visitata un mese fa dal premier Monti per «colloqui significativi» proprio sui temi dell'energia.
Secondo quanto notificato all'amministratore delegato Eni Paolo Scaroni, non indagato come persona fisica, è questa la «misura interdittiva» che il pm Fabio De Pasquale chiede alla giudice Alfonsa Ferraro di emettere (in udienza il 29 maggio) nei confronti dell'Eni, indagata come persona giuridica per «corruzione internazionale» in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai dirigenti nell'interesse aziendale. Eni, che sino alla nomina a ministro della Giustizia era difesa dall'avvocato Paola Severino, ha nominato il capo degli affari legali Massimo Mantovani e il professor Francesco Centonze (ex studio Severino) come legali in questo filone d'inchiesta che conta tre indagati, tra Guido Michelotti di Agip Kco. La Gdf ha nel contempo eseguito alcune perquisizioni.   Un caro saluto         Francesco

 Ed  un po' di retroscena....

Si alza il sipario e sullo sfondo c'è un bi-Napolitano che tace mentre Alfano va a riferire nelle aule di non sapere praticamente nulla, facendo una figura alquanto mediocre per non dire altro, tutto ciò per coprire un caso, dove c'è sicuramente la ragion di stato. 

Due sono le cose, o lui non sa cosa succede sotto di lui, e quindi si dovrebbe dimettere, oppure i suoi sottoposti agiscono liberamente senza il suo consenso, che è anche peggio, quindi si dovrebbe dimettere, ma non lo fa perché altrimenti cadrebbe il governo. 

Qui le ragioni superiori (quelle usuraie bancarie di incassare) superano le ragioni di stato, quindi si procede e Napolitano garante, almeno del silenzio, continua a tacere. Dalla quinta di destra, si vede la Kazaka che se ne va via con un passaporto forse falso, e di fronte alla sua villa nella località di Casalpalocco vicino Roma c'erano perfino i servizi segreti israeliani, (israeliani? e come mai?), a momenti, tutti sapevano tranne Angelino Alfano che si arrabbia pure dicendo: "Voglio i Nomi!" a Roma gli direbbero come minimo...  a kazzako!!!! 

Ma il teatrino della tragi-commedia è solo al primo atto, tra le quinte infatti sullo sfondo c'è Renzi che va a baciare le mani a sua maestà la Merkel (Renzi dalla Merkel?) mentre aspetta il 30 luglio data in cui la magistratura, che avendo già risolto i casi più gravi (ci sia concessa questa ironia), darà sentenza su Berlusconi e la sua ineleggibilità. Tipica azione, di disturbo e di distruzione utilizzata, quando non si possono usare altri mezzi più definitivi (tipico metodo "Strauss Kahn"). 

L'abilità di Berlusconi, anche se oramai è l'ultimo asso da giocare, è quella di aver detto tra le righe alla "ragion superiore": "se volete ancora mangiare dovete fare i conti con me", anche se loro stanno già pianificando il futuro "addestrando il primo burattino d'Arno". 

Queste ovvie e banali tecniche nonostante siano sotto gli occhi di tutti, purtroppo non passano l'enorme muro fatto da semplici fette di prosciutto generosamente messe sugli occhi del popolo bue incapace di intendere e di volere, ma capace solo di lamentarsi e puntualmente distratto da notizie idiote. Si apre il secondo atto con la parte comica di un Calderoli scontatissimo che esprime (si fa per dire) delle opinioni sbagliate nel momento sbagliato sul ministro di colore e giù a nozze tutti i giornali e tutte le televisioni, che non aspettavano altro, pur di non parlare di argomenti rilevanti come il crak dell'eurotruffa e lo stupro continuo della sovranità italica. 

Sullo sfondo un giudice calabrese di nome D'Amico che si va a "suicidare dolcemente" (almeno lui ha avuto i soldi per farlo) in Svizzera, la patria dei conti offshore, dei regolamenti bancari, del parlamento del popolo eletto e dell'eutanasia, ma comunque "neutrale". Sullo sfondo nel terzo atto, una Italia con la dignità internazionale ridotta al minimo storico, con la vicenda dei due marò che rasenta il ridicolo, dove ancora una volta l'immagine che ne esce fuori è quella di una nazione che sa solo prendere ordini dagli organismi internazionali e quando invece serve l'aiuto di questi, regolarmente spariscono, altro che principio di sussidiarietà. 

Una Italia che forse non sa neanche contrattare in segreto, tutele per operazioni di aziende nazionali come l' ENI in Kazakistan, sotto ricatto di spie e di servizi segreti, che hanno il compito di tutelare gli amici d'oltre oceano affinché permanga lo stato di "sudditanza conquistato" nel 45. 

L'INPS unico ente che ha azioni dirette in Bankitalia S.P.A., in attivo fino a prima dello scempio Fornero (forse complice?) va in rosso perché dovrà pagare le pensioni anche agli statali (INPDAP) dopo la fusione. Lo stato infatti pagava i contributi solo figurativamente, rimanenza giuridica, dovuta al fatto che prima erano coperti con moneta sovrana, mentre adesso dovranno essere presi o dalle tasche degli italiani o in prestito dagli usurai. Prima della scena finale sullo sfondo scorre la scritta "W il neoliberismo e la moneta euro-debito" entra il cerimoniere Letta di lui nipote Goldman, tra una riverenza e l'altra alle associazioni sovranazionali, continua a promettere "assoluzioni" celebrando inutili rinvii di funerali già annunciati. 

Giuseppe Turrisi


P.S. Quindi   Tutto torna   ed i servizi  israeliani   hanno chiuso il cerchio..... (ma le mazzette internazionali  sono sempre esistite e si chiamano provvigioni e viaggiano sulle relazioni personali, ma in Italia abbiamo il mito della competizione regolare, come al solito escono solo quelle a danno dell'Italia).


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