venerdì 3 maggio 2013

Nel mercato dell'uguaglianza / omologazione si vende solo alienazione e sconforto



Non c'è niente che possa rendere uguali due persone nemmeno nell'apparenza in quanto già una differenza è quella di occupare due spaziotempo diversi, eppure una pesante propaganda, figlia della "democrazia industriale, della uguaglianza ha fatto si programmare schiavi uguali per il sistema. 

La differenza è un errore che il sistema non può sopportare, causa la rottura. Nella programmazione che riceviamo fin da piccoli a studiare sugli stessi libri di scuole che hanno ricevuto l'imprimatur dai guardiani della verità, fino alla potenza del lavaggio del cervello attuato dai media, sopratutto dai quei programmi che mirano ad essere nell'immaginario collettivo di controinformazione, leggasi striscia la notizia, le iene, Santoro e report. 

Queste trasmissioni omologanti oltre alle inchieste all'interno della mappa del territorio che il sistema ben definisce ed oltre del quale non si può andare, realizzano qualche volta delle inchieste che sono lo specchietto per le allodole, magari utilizzando inchieste che servono solo ad assestare le lotte intestine all'interno dei potentati. 

Una inchiesta su una specifica banca da l'idea al popolo che Report si occupi del sistema bancario, e ciò è anche vero, ma spesso quella puntata viene mandata in onda in quel preciso momento anche per dare messaggi ad altri livelli, non certamente per mettere in discussione il sistema monetario. Report si è già scoperta diverse volte, per esempio con la puntata ad orologeria su Di Pietro, oppure sulla difesa della moneta elettronica.  

Tornando al mercato della uguaglianza è fondamentale programmare il cittadino modello, e tutto questo attraverso ogni tipo di prodotto televisivo, dal film Hollywoodiano al mercato delle cosce delle veline, da Amici della De Filippo fino alla "Storia siamo noi", in cui la famiglia allargata pensa a lavorare, a spendere, a comprare e ricomprare, a telefonare e a distrarsi con la programmazione televisiva. Un ominide con una intelligenza limitata, con delle idee che crede proprie e uniche quando invece sono le stesse di milioni di simili a lui e quindi uguali per forza. 

Una uguaglianza imposta culturalmente, economicamente, politicamente, e anche spiritualmente naturalmente tutto al ribasso di una poltiglia di melma di new-age. Una uguaglianza imposta e programmata ad ogni livello in modo da rendere inutili ed intercambiabili tutti gli individui secondo la legge della rarità voluta del pensiero unico dominante del neoliberismo che vuole il darvinismo sociale. Più si livella la marmaglia del popolino e gli si rende difficile la scalata sociale più facile è governare. I tagli alla scuola e alla ricerca hanno questo obbiettivo finale ossia quello di uniformare e livellare l'ignoranza in modo da imporre indirettamente l'uguaglianza. 

Il popolo si deve trovare nella stessa condizione in modo da comprendere che la sua non è una condizione di sfortuna ma una condizione quasi naturale per cui "mal comune mezzo gaudio".  Poiché vi è una programmazione sulla uguaglianza ideologica alla fine è facile accettare anche la condizione di disperazione uguale per tutti i poveri. C'è nella programmazione genetica una "aggressività per la sopravivenza" che il potere conosce bene e che sfrutta in questo mercato dell'uguaglianza per il proprio torna conto, infatti nel bisogno a secondo della tipologia di uomo può scattare o la solidarietà, oppure la lotta per la sopravivenza. 

C'è un limite biologico in cui la condizione materiale va a toccare il codice genetico della sopravivenza della specie in cui scatta la difesa della vita di aggressione verso tutti per difendersi. Il suicidio è di fatto un prodotto della programmazione deviato, in quanto sul codice genetico di fatto c'è scritto un'altro comportamento, ma l'uguaglianza imposta dal contesto impone una programmazione mentale che va contro quella biologica. Si passa da una natura "istintivistica" di tipo emozionale e naturale ad una natura "comportamentale" di tipo razionale e innaturale. In natura raramente c'è una specie che uccide se stessa al contrario si uccide tutto ciò che minaccia la specie. 

L'uomo, la specie più programmabile (addestrabile) in assoluto, è quella specie che riesce ad avere un programma mentale che va contro il programma biologico che scaturisce o in malattie (stress, parchinson, cancro) o in suicidi. Tutto contro natura. 

L'evoluzione umana  (in cui c'è la realizzazione dell'essere unico ed irripetibile) che non preveda la conservazione della natura umana tutta non può che produrre disastri. C'è una trasmutazione continua  tra il singolo uomo e l'umanità che rigenera se stessa, cosi come ogni cellula fa il corpo. Se si rompe lo scambio anche di un singolo uomo con l'umanità, tutta l'umanità è obbligata e ripetersi in cicli e contro cicli al fine di raggiungere la perfetta sintonia dell'uno nel tutto e del tutto nell'uno. 

Ogni uomo non è uomo se non c'è l'umanità e l'umanità non è  umanità se non c'è il singolo uomo. La consapevolezza a questo tipo di realtà potrebbe arrivare da subito se non subissimo pesanti programmazioni di uguaglianza fin da piccoli.  Se si desse la stessa opportunità allo spirito di evolversi fin dall'infanzia, che invece il mondo materiale da solo alla mente razionale si potrebbe essere veramente dei creatori e di energia, ed invece siamo costretti a vivere in una finestra che fa commettere continui errori per la distorsione che lo spazio infligge al tempo e viceversa. 

Giuseppe Turrisi

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