venerdì 31 maggio 2013

Misure amministrative comunali consigliate dal Nuovo Partito Comunista Italiano



Trasformare le Amministrazioni Comunali in Amministrazioni Comunali d’Emergenza!

L’esito delle elezioni comunali di domenica 26 e lunedì 27 maggio conferma chiaramente che cresce l’indignazione delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia e i loro portavoce. L’astensione è il risultato delle mancanza a livello locale di gruppi dirigenti autorevoli che abbiano dimostrato di essere decisi a percorrere la via della costruzione di amministrazioni comunali d’emergenza. Questa è la causa principale dello scarso risultato elettorale nelle elezioni locali anche delle liste del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto un grande successo nelle elezioni nazionali di febbraio. Le esitazioni di Beppe Grillo e del M5S a costituire un Governo di Salvezza Nazionale dopo la vittoria elettorale di febbraio, la rinuncia il 20 aprile a mobilitare le masse per impedire il colpo di Stato perpetrato dai vertici della Repubblica Pontificia, il legalitarismo che ha fatto dell’Amministrazione Comunale di Parma (2012) l’onesta esecutrice delle leggi, norme e imposizioni della Repubblica Pontificia e del suo governo illegittimo e illegale, alla pari dell’Amministrazione De Magistris a Napoli (2011) e Pisapia a Milano (2011), hanno portato l’indignazione crescente delle masse popolari ad esprimersi come mostrano i risultati di domenica e lunedì.

Per restare nell’alveo della Repubblica Pontificia il M5S e Beppe Grillo non devono fare grandi scelte, basta non farne alcuna e mettersi a contendere con gli altri portavoce dei vertici della Repubblica Pontificia e aspiranti tali, anzitutto con il principale di essi, Silvio Berlusconi.

Per confermarsi portavoce della protesta delle masse popolari e mettersi alla testa della loro indignazione il M5S e Beppe Grillo devono invece anzitutto e soprattutto promuovere l’organizzazione delle masse, incitare le masse popolari a costituire di fronte ad ogni necessità Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari e a passare direttamente all’azione, sostenere con la forza della posizione occupata a livello nazionale ogni OO e OP nella sua iniziativa che all’inizio non può che essere locale.

Ogni Amministrazione Comunale per essere all’altezza della situazione e rispondere alle esigenze delle masse popolari deve diventare un’Amministrazione Comunale d’Emergenza. Cosa significa?

Che gli eletti e l’Amministrazione Comunale che essi dirigono devono soprattutto occuparsi di

1. denunciare sistematicamente e a gran voce i provvedimenti antipopolari del governo e delle altre autorità della Repubblica Pontificia;
2. promuovere e mettersi alla testa con grande pubblicità della protesta popolare contro i provvedimenti antipopolari che il governo e le altre autorità della Repubblica Pontificia attuano di propria iniziativa, boicottarne e sabotarne l’esecuzione;
3. astenersi con grande pubblicità dal collaborare con il governo e con le altre autorità della Repubblica Pontificia nella messa in opera dei provvedimenti antipopolari per cui essi richiedono o le leggi e le procedure usuali prevedono il concorso dell’Amministrazione Comunale;
4. astenersi con grande pubblicità dal dare seguito ai provvedimenti antipopolari di loro competenza previsti dalle leggi o dalle procedure della Repubblica Pontificia;
5. prendere con grande pubblicità tutti i provvedimenti utili alle masse popolari di loro competenza o nelle loro disponibilità anche se comportano la violazione di leggi, regole o provvedimenti (come il Patto di Stabilità) imposti dalle autorità della Repubblica Pontificia: Vendola ha candidamente dichiarato che la Regione Puglia dispone di soldi, ma non li impiega in opere utili come messa in sicurezza di scuole, infrastrutture, ecc. perché il governo di Roma non lo permette in nome del Patto di Stabilità: molte Amministrazioni Comunali sono nelle stesse condizioni, inoltre potrebbero far lavorare imprese senza pagare subito le fatture (ci sono già da 70 a 150 miliardi di fatture scadute, quindi le Amministrazioni Comunali troverebbero certamente aziende disposte a lavorare anche se andrebbero ad aumentare di qualche miliardo le fatture in sospeso tanto più che le banche anticiperebbero molti dei pagamenti);
6. sostenere con grande pubblicità, impiegando tutti i mezzi, le risorse e le relazioni di cui dispongono, le iniziative giuste delle OO e OP anche se illegali, se sono conformi agli interessi delle masse popolari (cioè legittime);
7. appaltare e fare per altre vie eseguire i servizi pubblici, con grande pubblicità, i lavori di manutenzione degli stabili, delle scuole, degli ospedali e delle infrastrutture di loro competenza usando tutte le risorse finanziarie che riescono a mobilitare anche se illegalmente;
8. destinare a beneficio delle masse popolari, con grande pubblicità, gli edifici e il resto del patrimonio immobiliare di cui l’Amministrazione Comunale dispone, mobilitando per la riabilitazione necessaria;
9. organizzare con grande pubblicità la remunerazione del lavoro tramite compensi in natura: servizi pubblici, abitazioni, ecc. dati ai lavoratori che prestano la loro opera in attività autorganizzate o promosse dall’Amministrazione Comunale;
10. mobilitare con grande pubblicità professionisti, capitalisti, clero, parrocchie, ecc. perché partecipino alla realizzazione delle parole d’ordine “a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso” e “a ogni individuo i beni e servizi necessari a una vita dignitosa alla sola condizione che adempia scrupolosamente i compiti legittimi che gli sono assegnati” e denunciare quelli che non collaborano;
11. astenersi con grande pubblicità da ogni collaborazione e impedire che gli organi dell’Amministrazione da loro dipendenti collaborino con la NATO, le Forze Armate USA e ogni altra agenzia straniera di stanza in Italia in violazione della nostra Costituzione, negare con grande pubblicità ad esse la fornitura di servizi pubblici dipendenti dalle Amministrazioni Comunali e ogni forma di collaborazione.

Queste ed altre analoghe misure qualificano un’Amministrazione Comunale d’Emergenza.

Oseranno le Autorità della Repubblica Pontificia perseguitare i dirigenti delle ACE? Oseranno sciogliere le amministrazioni locali?
È possibile, ma questo farebbe montare l’indignazione e la mobilitazione delle masse popolari che avrebbero in questi dirigenti delle ACE finalmente i loro dirigenti, i centri di aggregazione della loro mobilitazione di cui hanno bisogno. Ragione per cui anche nei vertici della Repubblica Pontificia si rafforzerebbero le esitazioni ad andare a fondo nella repressione. In una guerra, portare la divisione in campo nemico, accrescere le esitazioni nel suo seno è un’arma formidabile.

È comunque un rischio che bisogna correre per mettersi alla testa dell’indignazione delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia. La persecuzione delle Autorità della Repubblica Pontificia rafforzerà quelli che saranno capaci di mettersi alla testa delle masse popolari perché attuino le misure d’emergenza necessarie.

 La crisi del capitalismo si aggrava nel nostro paese come in ogni paese imperialista e a livello internazionale. È solo con misure d’emergenza che le masse popolari possono farci fronte. Chi vuole sinceramente ed efficacemente mettersi alla loro testa deve farsi promotore delle misure d’emergenza necessarie.

Nuovo PCI - nuovo-pci@mailtor.org

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