lunedì 22 aprile 2013

David Grossman, finto pacifista, non è degno di diventare cagliaritano


Ante scriptum

"Credo  che la questione non dovrebbe essere vista come solo un scontro  tra i palestinesi cagliaritani contro Grossman ma piuttosto tra i  cittadini di Cagliari che credano nella giustizia, libertà e  eguaglianza, contro l'intenzione dell'amministrazione comunale."
Fawzi Ismail - Presidente dell'Associazione Culturale Amicizia Sardegna Palestina




L’intenzione dell’amministrazione comunale della città di Cagliari di conferire la cittadinanza onoraria allo scrittore israeliano David Grossman è un fatto politico grave, quanto di basso profilo; vissuto dalla comunità arabo-palestinese di Cagliari come uno schiaffo morale e politico alle aspirazione di libertà e giustizia del popolo palestinese. I valori morali di David Grossman, ritenuto nella proposta di conferimento della cittadinanza onoraria “sostenitore del dialogo” e “ambasciatore di pace in tutto il mondo”, non coincidono nei fatti con l’atteggiamento tenuto dallo scrittore israeliano in più di una occasione a favore di guerre di aggressione ai danni sia della popolazione libanese (attacco israeliano del sud del Libano nell’estate del 2006), sia di quella palestinese, come l’attacco a Gaza del 2008-2009, in cui le forze armate israeliane sono state ritenute responsabili dall’Onu (“Rapporto Goldstone”) di aver deliberatamente colpito dei civili in più occasioni, specialmente donne e bambini.

Lo scrittore è tra coloro che negano il diritto al ritorno del popolo palestinese, diritto fondamentale per la pace, sancito dalle Nazione unite con la risoluzione numero 194 del 1948.

In un recente articolo pubblicato dal quotidiano israeliano “Haaretz”, Grossman ha riaffermato tra l’altro anche la legalità dell’occupazione militare israeliana nei territori palestinesi. Tanti intellettuali, scrittori e artisti israeliani di fama internazionale hanno denunciato pubblicamente la dubbia moralità di David Grossman, accusandolo, nel suo “travestimento da uomo di pace”, di essere responsabile della “propaganda ipocrita e bellicosa” di Israele.

Per esempio, Yitzhak Laor, nel suo saggio intitolato “Il nuovo filosemitismo europeo e il ‘campo della pace’ in Israele” (Le Nuove Muse, Torino 2008), sottolinea che

La responsabilità della propaganda ipocrita e bellicosa ricade anche su intellettuali israeliani che si presentano come “pacifisti”, i “laburisti di servizio”, tra i quali David Grossman, Amos Oz, Abraham B. Yeoshuah. 

Quegli scrittori, laici e laburisti, travestiti da uomini di pace, che in Israele si proclamano “campo della pace”, sono soprattutto preoccupati, tanto laggiù quanto in Occidente, di essere considerati parte viva dell’intelligentia occidentale. Con quell’obiettivo, assumono il ruolo di esorcizzare, per conto dell’opinione pubblica europea, l’odio e la paura per l’Islam e per gli Arabi e il compito riconosciuto di garantire in Medio Oriente un baluardo in difesa della civiltà occidentale che in cambio accoglie anche, con convenzionale e unanime favore, i modi ipocriti della propaganda diffusa da tutte le loro opere.
(Fonte: www.lenuovemuse.it/pub/autore.php?nt=011)

Gideon Levy, in risposta alla domanda di Marco Cesareo su cosa pensasse dell’atteggiamento di scrittori come Abraham Yehoshua, Amos Oz e David Grossman, apertamente favorevoli alla guerra, rispose:
Io ho criticato aspramente la guerra denunciando il massacro di civili innocenti e per questa ragione sono stato molto criticato in Israele. Credo che chiunque abbia sostenuto questa guerra debba sostenere anche i crimini di guerra commessi laggiù. Ecco perché sono profondamente dispiaciuto che persone con una moralità del loro calibro si siano schierate a favore di questa guerra perché si è trattato di una guerra immorale. (l’aggressione a Gaza “piombo fuso 2008-2009 ndr)
(Fonte: http://www.resetdoc.org/story/00000001199).

Il pubblicista e musicista Gilad Atzmon, invece, ritiene che

Il mondo, così sembra, sta accogliendo con una grande ovazione il nuovo oratore israeliano, l’autore David Grossman. Le pubbliche relazioni di Israele hanno disperatamente bisogno di un intellettuale retto, un autore che ‘parli di pace’, un uomo che predichi la ‘riconciliazione’, un uomo di shalom. Ieri The Guardian ha pubblicato un discorso di Grossman, tenuto la scorsa settimana a Tel Aviv davanti al monumento eretto in memoria di Yitzhak Rabin. Grossman è un “israeliano illuminato” di 52 anni, un sionista della sinistra moderata che anela a un cambiamento. Ho letto il discorso di Grossman, e devo dire che benché questa persona venga vista come un israeliano intellettuale di sinistra, io vedo riflesso nelle sue parole nient’altro che il cuore della supremazia ebraica, e anche la difesa dei vecchi e crudeli piani razziali sionisti. Grossman, come altri Israeliani, è totalmente immerso nel discorso fanatico e centralista sionista, un discorso di negazione della causa Palestinese; cioè il diritto al ritorno. (Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=662)

Considerando questi gravi e documentati presupposti che mettono in dubbio, anche all’interno di Israele, l’impegno morale e civile dello scrittore israeliano, non sussistendo di fatto le motivazioni della benemerenza, vi chiediamo di rinunciare al conferimento della cittadinanza onoraria a David Grossman, onorificenza che, non solo non darebbe nessun lustro alla città, ma farebbe di Cagliari un avamposto nel Mediterraneo di propagazione di inimicizia, invece che crocevia di pace e simbolo di “integrazione tra le genti”.

Fawzi Ismail

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