mercoledì 31 ottobre 2012

Signoraggio bancario e suo funzionamento e conseguenze

Divinazione - Dipinto di Franco Farina




La Banca d’Italia (banca centrale della Repubblica Italiana), che avrebbe dovuto essere del popolo italiano, in realtà è una società a capitale privato diviso tra varie banche.

Quindi non è un istituto del popolo o del governo italiano per servire gli interessi dei cittadini, ma è una società costituita da banche private con lo scopo di conseguire gli interessi di una grande società
per azioni, il cui nome per intero è: Bankitalia S.p.A.

La Bankitalia S.p.A, tra le sue funzioni, esercita anche l’attività di vigilanza sulle banche, quindi il controllore (la Banca d’Italia) è “controllato” dai controllati, cioè per meglio chiarire:  la Bankitalia S.p.A ha, tra i suoi compiti, quella di controllare i propri padroni con i quali costituisce una stessa entità!

In pratica l’intera istituzione monetaria si configura in una assurda contraddizione.

Ora, la domanda nasce spontanea: ma allora chi controlla la Bankitalia S.p.A se la medesima è controllore di se stessa?

Nel 1926 la Banca d’Italia ha ottenuto l’esclusiva sull’emissione della moneta e che in seguito con il D.P.R. del 12 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15 dicembre, è stato cambiato l’articolo 3 dello Statuto dell’Istituto che prevedeva la
presenza dello Stato in Bankitalia!

Il nuovo articolo ha abrogato il vincolo del controllo pubblico di Banca d’Italia!

Con tale D.P.R, (per la cronaca firmato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa) non sono inoltre più in vigore norme che disciplinano i soggetti ammessi alla partecipazione del capitale!

In poche parole, volete sapere a chi appartiene la “nostra” moneta al momento dell’emissione?

Risposta: a Bankitalia S.p.A, ovvero a privati!

Avete capito con chi ci siamo indebitati? O meglio, a chi vanno i nostri sacrifici per pagare il DEBITO PUBBLICO?

Risposta: a Bankitalia S.p.A., cioè a privati!

Forse ancora non tutti sanno che ogni banconota costa, tra stampa, carta e inchiostri, circa 30 centesimi di euro e la Banca Centrale Europea (banca privata ovviamente) invece di cederle alla gente al prezzo di costo le affitta (presta) al valore di facciata aggiungendo un interesse annuo denominato “tasso di sconto”.

Questo significa che una banconota da 100 euro, che potrebbe essere ceduta a pochi centesimi di euro, in realtà ci viene a costare 102,50 euro, cioè più del valore di facciata.

In sintesi cosa è il signoraggio bancario?  E’ la più grande truffa mai inventata. E’ la rinuncia alla sovranità popolare e dello stato di emettere i propri valori di scambio delegando l’operazione ad una banca privata, come è la Banca d’Italia o la BCE, e pagando a detta
banca congrui interessi.

La carta moneta emessa dalla banca, senza alcun controvalore in garanzia, viene ripagata dallo stato con l’emissione di buoni del tesoro ed altri titoli, posti in vendita presso le banche stesse, e per cui lo stato paga un ulteriore interesse (causa Spread etc.). Questo processo perverso è alla radice della formazione del cosiddetto “debito pubblico” che non è altro che l’indebitarsi da parte dello stato, ovvero del popolo, nei
confronti di un privato, che è la banca.

Allora potreste chiedermi: “Perché lo stato si assoggetta a questo salasso, perché non recupera la sua sovranità monetaria?” 


Ed io vi rispondo: Perché il processo di commistione e di sudditanza è andato troppo avanti in questo sistema, dominato dal controllo finanziario di enti privati internazionali. 

Allorché la politica non sarà più soggetta alla corruzione e potrà recuperare la sua funzione primaria, che è quella di servire gli interessi del popolo e non dei potentati
finanziari, che sono la causa prima della corruzione, avrà recuperato la sua indipendenza ed autonomia operativa.

Per quel che riguarda la falsità dell’informazione sul signoraggio bancario e la volontà di mantenere il popolo in ignoranza totale su questa triste verità, vale la stessa risposta, ovvero chi detiene il potere finanziario, e di conseguenza quello economico ed amministrativo, è in grado di controllare l’informazione in tutte le sue forme ed è quindi capace di far credere al popolo qualsiasi
menzogna, pur di mantenere il suo potere acquisito. 


Spiace dirlo ma in Italia e nel mondo non esiste alcuna libertà e verità d’informazione, se non quella “falsata ed ipocrita” foraggiata dal potere finanziario mondiale.

Questo  in conseguenza del  SIGNORAGGIO  bancario da dove deriva il fenomeno della svalutazione, dell’inflazione e del potere d’acquisto del denaro.

Paolo D'Arpini


Portavoce European Consumers Tuscia
Via Del Fontanile snc. Calcata (Vt)



                  Manifesto di Giacinto Auriti per la Sovranità Monetaria

Il debito pubblico può essere eliminato con un semplice atto ... riprendondosi la sovranità monetaria



È possibile tagliar via il 100% del debito del PIL, spingere la crescita, stabilizzare i prezzi e detronizzare i banchieri. Tutto in un solo colpo. Potrebbe essere fatto in modo pulito ed indolore, per legge, ben più velocemente di quanto si possa immaginare.
Il gioco di prestigio consiste nel sostituire il nostro sistema di denaro creato dalle banche private – circa il 97% – con denaro creato dallo Stato. Non sarebbe che un ritorno all’assetto presente prima che Carlo II mettesse in mani private la fornitura del denaro attraverso l’English Free Coinage Act (Atto Inglese di Libero Conio), del 1666 [un triplo 6 c’è già, dunque, ndt].

Praticamente la cosa consiste nel prendere di mira la riserva frazionata. Infatti, se chi presta è obbligato ad avere in deposito il 100% di quello che da in prestito, non può più creare denaro dall’aria fritta e le nazioni recuperano il controllo sovrano sulla fornitura di denaro. Non ci saranno più corse agli sportelli, e molti meno cicli creditizi di espansione-collasso.

Alcuni lettori avranno forse già visto lo studio del FMI, di Jaromir Benes e Michael Kumhof, uscito in agosto ha subito acquistato interesse nel mondo ed ora è un cult.

Si intitola Una revisione del Piano Chicago, e recupera lo schema concepito per primo dai Proff. Henry Simons ed Irving Fisher nel 1936 durante il fermento creativo conseguente alla Grande Depressione. Irving Fisher ritenne che i cicli del credito portassero ad una malsana concentrazione della ricchezza. Lo vide con i propri occhi all’inizio degli anni ’30, con i creditori che facevano fallire le fattorie e si appropriavano delle terre o le pagavano una miseria. Ma alla fine, gli agricoltori trovarono il modo per difendersi: misero in comune quel poco che avevano e si organizzarono fra di loro comperandosi reciprocamente le proprietà alle «aste da un dollaro» pagando quasi nulla e pestando di brutto chiunque si azzardasse a fare un’offerta più alta.

Benes e Kumhof riflettono sul fatto che i traumi dovuti ai cicli del credito – dovuti alla creazione del denaro da parte dei privati – ci riportano indietro nella storia e sono alla base dei giubilei del debito presenti nelle antiche religioni della Mesopotamia e del Medio Oriente.

Migliaia di anni fa, le traversie con i raccolti portavano a periodici fallimenti, appropriazioni dei collaterali del debito – beni a garanzia – ed accumulo di ricchezze nelle mani di quelli che davano a prestito. Sciagure che non erano da ascriversi alle avversità climatiche – come sostenuto per anni – ma frutto dell’effetto di crescita del debito.

Solone, capo ateniese, mise a punto nel 559 A.C. il primo Piano Chicago del quale si abbia notizia, concepito per dare sollievo agli agricoltori strozzinati dagli oligarchi privati che si godevano le gioie del coniare denaro. Solone cancellò il debito, restituì le terre sottratte dai creditori, fissò dei prezzi bassi per i beni (analogo a quanto fece Roosevelt) e deliberatamente emise una massa di denaro di fresco conio, emessa dallo Stato e priva di debito.

150 anni più tardi, i Romani inviarono una loro delegazione per studiare le riforme di Solone. È solo un mito innocentemente diffuso da Adam Smith quello secondo cui il denaro si è sviluppato perché mezzo di scambio basato su merci o legato all’oro. L’oro ha sempre avuto un gran valore, e questa è un’altra storia. Gli amanti del metallo prezioso confondono spesso i due aspetti.

Studi antropologici dimostrano che le valute emesse dagli stati [fiat currency, ndt] risalgono all’alba dei tempi. Gli Spartani bandirono le monete d’oro e le rimpiazzarono con dischi di ferro dal minimo valore intrinseco. I Romani usavano all’inizio dei pezzi di bronzo il cui valore era stabilito per legge – un fatto reso esplicito da Aristotele nella sua Etica – come è oggi per il dollaro, l’euro o la sterlina.

Alcuni argomentano che Roma iniziò a perdere il proprio spirito di solidarietà quando, durante le Guerre Puniche, permise ad un gruppo di oligarchi di coniare una moneta d’argento. Il Senato perse così il controllo sul denaro. In quel di Roma si era creato un sistema bancario ombra e le prove dimostrano che divenne una macchina da soldi per l’élite.

Nel Medioevo, ci fu un incontrastato ed incontestato controllo papale sul denaro, fino a che l’Inghilterra ruppe gli stampi nel 1666. Benes e Kimhof affermano che fu in quel momento che iniziò l’epoca dei cicli economici di espansione e collasso.

Certo, si potrebbe ugualmente sostenere che la cosa ha aperto la strada alla rivoluzione agricola dell’Inghilterra dell’inizio 18° secolo e, subito dopo, alla rivoluzione industriale e al più grande salto in avanti economico e tecnologico mai visto prima …

In origine, gli autori del Piano di Chicago intendevano reagire alla Grande Depressione, ritenendo fosse possibile prevenire quei disastri sociali causati dalle oscillazioni selvagge dei cicli espansione/collasso. E pensavano di riuscirci senza fare a pezzi il dinamismo economico. L’effetto collaterale positivo della loro proposta sarebbe consistito in un passaggio da un debito nazionale ad un attivo nazionale, come per magia.

«Poiché nel dispositivo del Piano di Chicago le banche devono andare in prestito dal Tesoro per garantire le proprie posizioni a rischio, il governo acquisisce una posizione molto forte nei confronti delle banche stesse. La nostra analisi indica che il governo rimane quindi con un carico debitorio netto alleggerito, di fatto negativo».

Lo studio del FMI indica che le posizioni debitorie del sistema finanziario USA – sistema bancario ombra incluso – ammontano al 200% del PIL. La nuova regola sulle riserve bancarie sarebbe una manna che potrebbe essere usata per un riacquisto del debito privato che potrebbe salire fino al 100% del PIL.

Washington dovrebbe emettere molto più denaro di Stato, che sarebbe come un titolo azionario di Stato e non più un pezzo di debito.

Elemento chiave del Piano di Chicago è il distinguere fra funzioni monetarie e funzioni di credito del sistema bancario: «La quantità di denaro e la quantità di credito diventerebbero totalmente indipendenti» e chi presta non potrebbe più creare denaro dal nulla. Il nuovo credito bancario dovrebbe essere finanziato con gli utili.

Lo scritto del FMI prosegue così:

«Il controllo della crescita del credito diventa molto più semplice perché le banche per prestare non saranno più in grado di generare il proprio finanziamento ed i propri depositi, come invece fanno oggi. Un privilegio che non si ritrova in nessun altro tipo di attività. Al contrario le banche diventeranno quello che erroneamente si ritiene che siano già oggigiorno e cioè dei semplici intermediari che dipendono dall’ottenere finanziamenti esterni prima di poter erogare il credito».

La Federal Reserve USA avrà così per la prima volta un controllo reale sull’approvvigionamento di denaro e sarà più facile gestire l’inflazione. È esattamente per questo motivo che nel 1967 Milton Friedman sosteneva che le banche dovessero avere riserve a garanzia pari al 100%. Anche il grande liberista dei mercati era a favore di un giro di vite sulla disponibilità di denaro privato.

Una simile modifica darebbe una spinta pari al 10% e «nessuno dei benefici si realizzerebbe alle spese dell’utile funzione centrale di un sistema finanziario privato».

Se negli anni ’30, Simons e Fisher navigavano alla cieca, mancando allora moderni strumenti che macinano numeri, oggi il FMI ha ora rimediato usando il modello stocastico DSGE, un riferimento obbligato nel mondo dell’alta finanza e strumento amato ed odiato in ugual misura.

I risultati prodotti da questo modello sono sorprendenti: Simons e Fisher hanno sottovalutato la portata delle proprie affermazioni: è forse possibile andare contro la testa della plutocrazia bancaria senza mettere in pericolo l’economia.

Benes e Kumhof fanno delle affermazioni molto grosse, che, per essere onesto, mi lasciano perplesso. I lettori in cerca di dettagli tecnici possono farsi la propria idea studiandone il testo, che è disponibile qui.

La coppia del FMI ha i propri sostenitori. Il Professor Richard Werner della Southampton University – l’uomo che negli anni ’90 ha coniato il termine quantitative easing (QE) – ha testimoniato davanti alla Vickers Commission britannica che il passaggio alla valuta di stato produrrebbe guadagni decisivi. Può contare sull’appoggio del gruppo Positive Money e della New Economics Foundation.

Ma la teoria ha anche dei forti detrattori: Tim Congdom della International Monetary Research sostiene che, in un certo senso, le banche siano già forzate ad aumentare le proprie riserve a causa delle regole dell’Unione Europea e di Basilea III. L’effetto è stato un soffocamento dell’attività di credito al settore privato. Congdom argomenta che questo sia il motivo principale per il quale le economie risultano impantanate in un quasi-collasso e sempre a causa del quale le banche centrali devono fare da ammortizzatori con il QE e dichiara: «Se si autorizzasse il Piano di Chicago, sarebbe una strage per i profitti delle banche e ci sarebbe un disastro deflazionistico e sarebbe necessario un QE al quadrato».

Ciò porterebbe ad un massiccio spostamento nei bilanci delle banche: dal prestito nel settore privato ai titoli di Stato. La cosa è avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma si trattava dell’anomalo prezzo da pagare. Farlo in modo permanente ed in tempo di pace equivarrebbe al cambiare la natura del capitalismo occidentale e, afferma Congdom, «la gente non avrebbe più prestiti dalle banche e ci sarebbe un grave danno per l’efficienza dell’economia». Secondo Congdom dunque, si soffocherà la libertà e si metterebbe al potere un sistema di governo mastodontico. Alla lunga la cosa sarebbe ben più problematica dell’odierno governo dei banchieri privati.

Personalmente, sono ben lontano dall’essere giunto ad una conclusione. Andiamo avanti, continuiamo a discutere animatamente, una cosa è certa: se una qualsiasi forma di Piano di Chicago ricevesse mai un ampio sostegno, la City, a Londra, avrebbe il suo bel da fare a tenersi i guadagni.

Ambrose Evans-Pritchard
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla

Fonte >
Telegraph

martedì 30 ottobre 2012

Sicilia. Regionali 2012 - Non è il caso di cantar vittoria..!


Dunque, le elezioni in Sicilia
 le ha vinte il partito dell’astensione con quasi il 53% dei consensi. Rispetto al 2008, l’affluenza è crollata di oltre 20 punti percentuali. Questo è il primo elemento politico imprescindibile per poter fare qualsiasi analisi politica seria su questo voto.


Qualcuno dirà che quattro anni fa si votava in concomitanza con le politiche, che si aveva un giorno in più, ma a ben vedere sono scuse che reggono poco: la verità è che nessuna delle opzioni in campo ha veramente convinto i siciliani.
Il Pd e l’Udc esultano, ma non si capisce bene perché: hanno perso una valanga di voti rispetto a 4 anni fa e Crocetta, che esce vittorioso dalla competizione, non ha la maggioranza per governare, a meno che non si accordi con Musumeci e Miccicché.
Se proprio si vuole trovare un vincitore di queste elezioni, questo è Beppe Grillo, il cui risultato non è nemmeno eclatante se contiamo l’astensione di massa: passando da un insignificante 1,76% ad oltre il 18, il M5S diventa il primo partito dell'isola e si conferma l’unica novità nel panorama politico siciliano.
Il PDL è scomparso, inghiottito dalla crisi del suo leader e quasi sicuramente del suo braccio destro imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, Marcello Dell’Utri: sono finiti i tempi dei 61 collegi a 0 del 2001, questo è sotto gli occhi di tutti.
La vera domanda è: che fine hanno fatto i voti di Cosa Nostra? È rimasta a casa, “ad osservare”, come ha detto Grillo, oppure ha votato per qualcuno? Il tracollo del PDL e la perdita di voti dell’UDC, che in questa legislatura ha avuto rappresentanza al Senato grazie ai voti di Cuffaro, in carcere per mafia, si sono tradotti in uno spostamento verso altre formazioni?
È ancora presto per dirlo. C’è però un precedente storico, che dovrebbe quanto meno mettere in allarme: quello dellepolitiche del 1987, quando i Corleonesi decisero di inviare un preciso messaggio alla Democrazia Cristiana, votando per il Partito socialista di Craxi. Infatti, il Maxiprocesso andava avanti e le promesse non erano state ancora mantenute (e non lo saranno, per questo verrà ammazzato Salvo Lima, vicerè andreottiano nella regione).
Che Cosa Nostra, oltre a controllare una parte dell’astensione, abbia votato M5S per dare un segnale? Chissà…
Certo è che di storico in questa pseudo-vittoria di Crocettanon c’è proprio un bel nulla: la coalizione che lo sostiene (e che nemmeno ha guadagnato una percentuale paragonabile a quella che prese Rita Borsellino nel 2006) è composta da Pd, Udc, Api, Psi, che in Sicilia fino all’altro giorno erano al governo con Lombardo. Non stona un po’ la figlia di Paolo Borsellino con il partito di Cuffaro? E Crocetta cosa farà per governare, si accorderà con Miccicché che vuole cambiare il nome all’aeroporto di Palermo, intitolato a Falcone e Borsellino?
Questa è una vittoria di Pirro: il dato politico evidente è che le cosiddette autonomie, in ogni ambito, generano disastri in un Paese che non ha ancora risolto da oltre duecento anni la Questione Morale, in quanto diventano semplici moltiplicatori di centri di corruzione e clientela. Una legge elettorale del genere è costruita apposta per favorire l’inciucio, il compromesso, l’opacità, gli accordi sotto-banco: roba che al confronto il Porcellum di Calderoli è grasso che cola.
In tutto ciò la Sinistra (quella di Vendola e Di Pietro) è ufficialmente morta e sepolta, per la gioia dei vari Renzi, Fioroni & Co., che non vedevano l’ora di poter intonare il de profundis e andare a braccetto con Casini per ricreare, de facto, la Democrazia Cristiana.
Le vittime di mafia, da Salvatore Carnevale a Pio La Torre, si stanno rivoltando nella tomba.

Pierpaolo Farina - Qualcosa di Sinistra

lunedì 29 ottobre 2012

Elezioni siciliane: “Cave Canem” – La cacarella politica è inarrestabile


Mi tocca scrivere un comunicato politico. Sono costretto dagli eventi.
Già ieri leggendo i giornali sui quali ancora nulla trapelava delle elezioni siciliane.. sotto sotto si intravvedeva il timore dei cronisti asserviti alla greppia delle conseguenze a livello nazionale di quanto sarebbe avvenuto in Sicilia, in seguito alla caduta della giunta Lombardo, sostenuta dal PDL UDC e destre varie.
La paura è che la Sicilia diventi ingovernabile…. E le notizie che man a mano giungono confermano quanto sospettato. In Sicilia c’è stato un solo vincitore: l’astensionismo. I siciliani forse hanno perso fiducia anche nei “picciotti” che da sempre danno indicazioni precise su chi votare… stavolta non sono stati ascoltati nemmeno quei consigli ed ha vinto il “non voto”.
Ma a questo punto sorge legittima una obiezione. Se i quattro candidati debbono spartirsi meno del 40% dei voti validi (tanti ne restano dopo l’astensione al voto del 57% degli aventi diritto), quale potrà essere la maggioranza che dovrebbe governare l’isola? Si può definire democratico un governo che rappresenta il 10 o il 12 per cento dei cittadini? E’ tale governo autorizzato e legittimato ad operare scelte politiche economiche e ambientali per l’intera comunità?
Da qui, a livello nazionale, il terrore dei vari napolitano alfano monti bersani e compari vari… Il re improvvisamente è messo a nudo e mostra la sua vera identità. Quella di tiranno al servizio dei potentati stranieri.. poiché un governo che non è sostenuto dal popolo è un governo fantoccio.
Persino l’idea, mai abbandonata da parte dei nostri masanielli al potere, di continuare con la “grande coalizione” risulterebbe una finzione pacchiana. Il senatore a vita, tal monti, eletto dal napoletano, al momento è sostenuto da tutti i partiti dell’arco costituzionale, meno quelli “bruciati” per ragioni politiche. Ma se tutti quei partiti messi assieme non sarebbero nemmeno in grado di fare una maggioranza… come si può continuare a definire “democratico” il nostro sistema?
E la cacarella politica non è finita con il voto di Sicilia, tremori ben più forti assalgono le budella dei partiti al governo, in previsione delle votazioni nel Lazio e in Lombardia per non parlare delle nazionali prossime venture…. Si prevede che in queste condizioni un “tutti a casa” risulterebbe alquanto doloroso… per chi sinora ha governato gli italiani per il proprio tornaconto…. “Cave Canem!”
Paolo D’Arpini
Portavoce Europeanconsumers Tuscia - Via Del Fontanile snc - Calcata (Vt)
Paolo D'Arpini

Ultime Notizie sui risultati del voto:

Rosario Crocetta, sostenuto da Pd e Udc, si attesta al 31%, seguono Nello Musumeci al 25%, Giancarlo Cancelleri al 18% e Gianfranco Micciché al 15%. Giovanna Marano al 6%. Gli altri candidati non arrivano all'1%. L'uomo di Grillo non sfonda, ma il Movimento 5 Stelle è il primo partito. Crollo dell'affluenza al 47,42%.

Crocetta: "Sono stato scelto dalla base. Niente inciuci, chiederò il voto sui provvedimenti. Se mi boicottano si torna alle urne. Il M5S? Un ottimo interlocutore". 



………………………
Interventi ricevuti:
Scrive Fabrizio Belloni: “In Sicilia ha vinto il Popolo. Hanno votato solo il 47,5% degli aventi diritto. E ancora mancano i dati delle schede bianche e delle schede nulle. La Gente di Sicilia ha detto un chiaro forte inequivocabile BASTA alla casta, ai giochetti, alle incestuose alleanze sopra o sotto il tavolo, alla desistenza, agli inciuci. La Sicilia si è svegliata. Il bis lo vedremo nel Lazio ed in Lombardia. In attesa di averne conferma alle “nazionali”. La casta non capisce, non vuole capire, non ha la forza morale di capire. Non ha soprattutto interesse -personale!- a capire. Una sola domanda: i nostri militari cosa fanno? Hanno gli attributi o pensano solo a mandare a morire i nostri ragazzi in guerre mercenarie al servizio dei potentati d’oltre Mediterraneo e d’oltre Atlantico?”

Scrive Vincenzo Mannello: “Non vi crediamo più ! Questo hanno confermato i Siciliani mandando in minoranza i partiti ed i politici che chiedevano “fiducia”. Ha stravinto l’astensione , con il 53% dei NON voti ! Senza contare schede bianche e nulle. La cosiddetta “antipolitica” , osteggiata e criminalizzata da tutti, da Napolitano a Grillo, dai Vescovi a tutti i media, dai professoroni ai moralisti, tutti galoppini della partitocrazia più ladra e becera che infesta la Sicilia e l’Italia tutta , ha dimostrato inequivocabilmente quale sia la volontà dei Siciliani. Non crediamo più a nessuno! Ed i politici eletti farebbero bene a dimettersi subito. Che democrazia è quella che NON rappresenta il Popolo e governa in minoranza?”

domenica 28 ottobre 2012

La religione massonica e le tre guerre mondiali... (la terza sta per venire...)




Malgrado oggi la maggior parte dei massoni americani non lo abbiano mai sentito nominare,  Albert Pike è stato uno dei più illustri e famosi capi della Massoneria di Rito Scozzese.

Ricoprì la funzione di Sovrano Gran Commendatore dal 1859 fino alla sua morte, nel 1891.

In un discorso del 1889, tenuto in Francia agli alti gradi della Massoneria, il generale Pike aveva pronunciato parole che ancora oggi danno vita a ampi dibattiti: “Ciò che dobbiamo dire alle folle è che (…) la religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza della dottrina luciferina.
Lucifero è Dio e sfortunatamente anche Adonai è Dio. Per la legge eterna, per cui non v’è luce senza ombra, bellezza senza bruttezza, bianco senza nero, l’assoluto può esistere solo come due divinità: essendo l’oscurità necessaria alla luce per servirle da contrasto…”

Nel 1871, Pike scrisse una lettera in cui esponeva chiaramente gli scenari che si sarebbero dovuti verificare con le 3 guerre mondiali.

“La prima guerra mondiale – scriveva – deve essere determinata per consentire agli Illuminati di distruggere il potere degli Zar in Russia e di rendere quel paese una fortezza del comunismo ateo.
Le divergenze causate dagli agentur degli Illuminati fra gli imperi britannici e germanici saranno usate per fomentare questa guerra. Alla conclusione della guerra, il comunismo sarà sviluppato ed usato per distruggere gli altri governi e per indebolire le religioni.

La seconda guerra mondiale deve essere fomentata approfittando delle differenze fra i fascisti ed i sionisti politici. Questa guerra deve essere determinata in modo da distruggere il nazismo e che il sionismo politico sia abbastanza forte per istituire uno stato sovrano di Israele in Palestina.

La Terza guerra mondiale deve essere fomentata approfittando delle differenze causate dagli agenti degli Illuminati fra i sionisti politici ed i capi del mondo islamico.

La guerra deve essere condotta in modo tale che l’Islam e il sionismo politico si distruggano reciprocamente.
Nel frattempo le altre nazioni, una volta di più divise su questa circostanza saranno costrette a combattere fino al punto di un completo esaurimento fisico, morale, spirituale ed economico… “

Ralf

I Ching - Calendario agricolo e archetipi ed elementi degli anni venienti





Negli antichi calendari dell'emisfero settentrionale, sia in Europa che  in Cina. Vi erano degli "appuntamenti" che sancivano l'interruzione o la ripresa del lavoro agricolo. La fine dell'anno lavorativo subentrava grosso modo con la fine di ottobre-primi di novembre. Era il momento della raccolta degli ultimi frutti e il momento della semina. Dopodiche c'era una sorta di stasi invernale in attesa che -dopo l'avvento del solstizio invernale e l'allungamento delle giornate- si potesse ritornare a lavorare nei campi. 

E' cosa risaputa che in tutto il mondo conosciuto  l'inizio dell'anno combaciava con l'avvento della primavera. Avveniva all'incirca nel mese dei Pesci che era sia l'ultimo mese del ciclo che il nuovo inizio. 

In Cina la Festa della Primavera - o inizio del nuovo anno- coincide con la luna nuova in un  ciclo completo  di 13 lune. Questa tradizione affonda le sue radici nella società primitiva. Nella società agricola, l'arrivo della Primavera coincide con la fine stagionale del riposo dal lavoro nei campi. I contadini  offrono sacrifici agli antenati ringraziando la natura per il suo ritorno alla fertilità. Oggi è la festa più importante in Cina. Come accennato, l'anno nuovo cinese inizia in concomitanza con la prima luna nuova dell'anno, ovvero il novilunio successivo al 12º o, negli anni particolari detti embolismici, composti da 13 mesi, al 13º dell'anno precedente (ciò significa anche il 2º o, raramente, il 3º novilunio dopo il solstizio d'inverno). Nel calendario gregoriano, tale giorno può cadere tra il 21 gennaio e il 19 febbraio.


Anni venienti e qualità elementali ed archetipali ad essi collegati, secondo il calendario cinese:

1. Anno in corso 2012   Drago   - dal 23 gennaio 2012 al 9 febbraio 2013 -  Acqua
2 Serpente -  Si  dal 10 febbraio 2013 al 30 gennaio 2014 acqua
3 Cavallo  -  Wu  dal 31 gennaio 2014  al 18 febbraio 2015 legno
4 Capra -  Wei  dal 19 febbraio 2015  al 7 febbraio 2016 legno
5 Scimmia -  Shen   dal 8 febbraio 2016  al 27 gennaio 2017 fuoco
6 Gallo  -  You  dal 28   gennaio 2017 al 15 febbraio 2018 fuoco
7 Cane  -  Xu  dal  16  febbraio 2018  al 4 febbraio 2019 terra
8 Maiale -  Hai   dal 5 febbraio 2019   terra

sabato 27 ottobre 2012

Silvio Berlusconi - Sic transit gloria mundi.... in attesa di scovare il mario(lo)


Paolo D'Arpini  legge la sentenza 


Care, cari,

imperversano le polemiche sui 4 anni di galera comminati a Silvio Berlusconi per “evasione”. Trovo che 4 anni non son poi tanti per i danni causati globalmente alla nazione, magari il cavaliere è stato condannato per qualcosa che non ha a che vedere con le sue “funzioni” politiche ma diciamo che con i suoi comportamenti “se l'era cercata..”. Come lui stesso disse alla caduta del suo ex amico tradito Geddafi- “sic transit gloria mundi” o come si dice a Roma “a chi tocca nun s'engrugna” od anche “pija incarta e porta a casa..”. In fondo è andata peggio al Bettino che di colpe ne aveva pure meno... Anzi trovo che questa condanna impartita dai giudici possa risultare di buon esempio per future condanne di reati ben più gravi.

Ad esempio che dire del golpe di quel napoletano che abita al Quirinale che ha voluto insediare alla guida del paese un uomo indicato dall'alta finanza e dal mercato, mai eletto dal popolo, il quale ha eseguito a puntino gli interessi e gli ordini delle banche, contro gli italiani? Che condanna spetta al mario(lo) “bancario” (e figlio di bancari) per aver rovinato milioni di persone e causato la morte di centinaia di sventurati, suicidi o di crepacuore, in seguito alle sue inique esazioni e distruzioni di beni nazionali e privati? Quanti anni di galera o di lavori forzati nei campi (che almeno -come dice la Fornero- imparerà ad essere meno choosy, dovendo fare un lavoro che veramente gli compete) meriterà quel “desso”?

Spero che i giudici non siano così clementi come con il Berlusconi.

A tal fine faccio presente che sono state presentate diverse denunce contro il napoletano e contro il menzionato mario(lo)...



Paolo D'Arpini - Portavoce Europeanconsumers Tuscia
Via Del Fontanile snc - Calcata (Vt)


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Dichiarazione di Berlusconi dopo la condanna: "Confermo il mio messaggio agli italiani: non mi presenterò come candidato alla presidenza del Consiglio e quindi si terranno le primarie fra i moderati, ma mi sento obbligato a restare in politica per cambiare la giustizia e modernizzare il paese"



Commento di Adriano Rebecchi: "Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione (3 condonati per l’indulto!!) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per “frode fiscale”, per essere stato l’ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale, dalla quale l’ex Presidente del Consiglio ha conseguito un’immensa disponibilità economica all’estero, ai danni non solo dello Stato ma anche di Mediaset e, in termini di concorrenza sleale, delle altre società del settore tv. E’ stato condannato in qualità di fondatore di Fininvest e di azionista di maggioranza di Mediaset. La condanna è arrivata malgrado tutti gli ostacoli frapposti al processo, dalle sospensioni per “legittimo impedimento” (grazie al Lodo Alfano) alla legge ad personam che ha ridotto i termini della “prescrizione” dei reati. E’ appena il caso di ricordare che la riduzione dei termini di prescrizione dei reati ha fatto finire nel nulla migliaia di processi in corso e moltissimi cittadini non hanno avuto giustizia dei reati e dei danni patiti. Gli effetti tributari dell’evasione si sono trascinati fino al 2004 e questo mentre Berlusconi era Capo del governo in carica!!"


Commento di Econews: "Fine dell’incubo: 'Berlusconi game over' . Altrove lo avrebbero cacciato a furor di popolo, in Italia c’ è voluta Santa Magistratura: Silvio Berlusconi condannato (Frode fiscale, Carcere, Interdizione dai pubblici uffici). Per ben 4 volte supervotato dagli Italiani, ora ci lascia (come previsto) un bel cumulo di macerie, economiche, ma soprattutto morali"



Commento di Fabrizio Belloni: “Berlusconi fa un passo indietro. Berlusconi è stato condannato. Berlusconi ulula contro la magistratura politicizzata. Tranne il furbo passo indietro, tutto il resto è la solita minestra, sentita e risentita, digerita, metabolizzata. Il Silvio questa volta però si è spinto oltre il limite “politicamente corretto” e (volendo? lapsus freudiano? decisione eroica? Il futuro lo dirà) ha messo il dito sulla piaga, nella piaga. E ha rivelato una verità scomoda e terribile. E’ vero che la magistratura si è <>. E’ vero che tenta di oltrepassare quelli che sono i limiti dell’”Ordine” (la magistratura non è un “Potere”: quelli sono il legislativo, cioè fare le leggi, l’esecutivo, cioè gestire la res publica e il giudiziario, cioè amministrare la giustizia. La magistratura è solo PARTE del giudiziario, un “ordine”, appunto), è vero anche che molti giudici appaiono troppo spesso in tv e che molti giudici sono dichiaratamente e platealmente schierati politicamente. Ma.
Ma la magistratura si sta solo impadronendo dello spazio che la politica ha abbandonato. Ecco il vero dramma. La politica in Italia non esiste praticamente più. E la magistratura ne approfitta (fu Oscar Wilde che disse “a tutto resisto tranne che alle tentazioni”). Debolezza umana. Mancanza del senso dello Stato. Libido di potere. Fate voi.
Ma, -ed ecco di nuovo il vero dramma italiano-, questo è il punto cui non si poteva non arrivare. Non siamo sovrani. Siamo occupati da forze straniere.
I nostri politici prendono ordini dai potentati finanziari (e, tanto per non nascondermi dietro un dito, i potentati di cui parlo sono la Godman Sachs).va
I nostri politici non hanno spazio di manovra e devono dire sissignore. I nostri politici hanno abbandonato il potere ai voleri altrui e gestiscono la borsa privata, con soddisfazione.
Non se ne esce. Non in modo tranquillo. Siamo al dunque. Di una cosa sono certo, però. Non sarà Berlusconi a risolvere il nodo gordiano. La va a pochi, gente.”

venerdì 26 ottobre 2012

Gaza - Ammazzare i bambini per impedire il futuro della Palestina




"Urlate, perché è vicino il giorno del Signore, esso viene come una devastazione... e il giorno del Signore arriva, crudele, … per fare della terra un deserto e sterminare da essa i peccatori.... chiunque sarà incontrato, sarà trafitto, e chiunque sarà sorpreso, cadrà di spada. I loro piccoli saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate le loro mogli violate"

“Parola del Signore”, verrebbe da dire, sembra si dicesse qualcosa del genere alla messa, la domenica.

Il Signore degli ebrei, che formano la pressoché totalità della nazione israeliana; quello pagano di romani e greci, invece, era piuttosto impegnato a cornificare la moglie e si dedicava alle stupide guerre degli uomini soltanto per doveri istituzionali, facendone infatti volentieri a meno.

In ogni caso, quello soprastante è un brano tratto da Isaia, l'istigazione allo sterminio, che come si premura di informare il redattore della Bibbia edita dalle edizioni PAOLINE, è un libro profetico. Ossia dice quello che poi si dovrebbe verificare.

Per fugare ogni dubbio sul fatto che tale Isaia sia un unico esaltato, necessitante di un trattamento sanitario obbligatorio se non addirittura del carcere duro, è sufficiente aprire, sempre a casaccio, il libro sacro degli ebrei e quindi anche degli israeliani per rendersi conto che, come si dice a Roma, è una fissa ricorrente, lo sterminio.

Tali simpatiche iniziative che oggi vediamo concretamente grazie alla testolina simpatica della bambina appena ammazzata dagli altrettanto simpatici seguaci di tali amorevoli messaggi, con la bocca piena di terra, sono suggerite, istigate, pressantemente richieste ai seguaci del libro sacro.

Lo ha capito, ci domandiamo, Geremia, che a mettere in pratica quello che suggerisce ai suoi seguaci, i risultati sono quelli che oggi vediamo?

Anche perché, ad onor del vero, gli ebrei nell'antichità non avevano mai brillato per capacità militari con questa sorta di paradosso che abbiamo ritrovato in tempi recenti a proposito dei croati, un po' tipo i leghisti di oggi.

Quindi leggiamo l'annuncio dell'invasione dal Nord: “..è uscito un leone dalla sua tana e un distruttore di nazioni s'è mosso; è uscito dalla sua dimora per mettere il tuo paese a soqquadro: le tue città saranno distrutte, senza abitanti”.

Poco dopo, prendiamo nota di altre piacevolezze quali, a esempio, il biasimo verso chi batte la fiacca: "Maledetto chi esegue l'opera del Signore fiaccamente e maledetto chi trattiene la sua spada dal sangue”. Insomma "quasi" come il nostro: "chi non fa la pipì in compagnia, o è un ladro o è una spia”.

Perché rovina la festa, il rammollito: "sono prese le città, le fortezze conquistate;... sarà sterminato Moab, non vi sarà più popolo. Chi fugge lontano dal terrore e cadrà nel trabocchetto e chi esce dal trabocchetto sarà preso nel tranello”. E dai! Sembra quasi il Jovanotti dei tempi migliori, quello che non si era debosciato con Francesca e le lagne attuali.

Peraltro tale città potrebbe gemellarsi con le altre oggetto dell'impeto di tale popolo, che però viene definito “perseguitato”, come ogni giorno ci viene ricordato dai quotidiani (di parte) nazionali ed internazionali.

Quindi Ammon oppure  Edom anche se un occhio di riguardo e nei confronti di Babilonia, l'attuale capitale dell'Irak, per la quale si auspica un programma tale per il quale gli ultrà delle nostre squadre appaiono essere dei moderati: “fate sterminio”.

Finalmente però arriviamo a Gaza, grazie ad Amos, che dopo aver rendicontato riguardo i desideri del Signore: “..manderò il fuoco dentro la casa di Cazael e divorerà i palazzi di Ben-Adad. Spezzerò la sbarra della porta di Damasco, sterminerò l'abitante da Bikeat-Aven” si può quindi dedicare alla città oggi così famosa.

Tutto questo casino, quindi, al quale stiamo assistendo oggi, dipende da quanto “… ha detto il Signore”.

“ Per tre prevaricazioni di Gaza che per quattro non la farò tornare: per aver essi deportato popolazioni intere per consegnarle a Edom. Manderò fuoco dentro le mura di Gaza e divorerà i suoi palazzi. Sterminerò l’abitante di Asdòd e chi detiene lo scettro da Ascalon ecc. ecc.”.

Ora, di fronte a queste farneticanti dichiarazioni, la legge Mancino relativa all'incitamento dell'odio razziale appare essere poca cosa.

Siamo infatti assistendo allo sterminio sistematico di un popolo dopo che allo stesso gli è stato sottratto il territorio storico nel quale viveva da secoli.

In pratica, la dirigenza israeliana è ben consapevole di quello che è già successo nel Kosovo laddove l'unica bomba che ha distrutto veramente i serbi è stata quella demografica. Degli albanesi.

Per questo gli israeliani fanno quello che stanno facendo: non c'è nessun errore. C'è un preciso disegno strategico: ammazzare i bambini.

Vittorio Marinelli

giovedì 25 ottobre 2012

...ebbene sì... stamattina al baretto di Treia ho capito come vanno le cose in Italia


Quasi quasi non mi alzo....


Ante scriptum

...ebbene sì... stamattina al baretto di Treia ho capito come vanno le cose in Italia. Avevo appena agguantato il papier del Corriere della Sera (stavolta lo nomino correttamente) che mi salta all'occhio la notizia "Berlusconi: non mi ricandido...". La barista stava lì che mi guardava e presto le dico: "Hai visto? Il Berlusca si sacrifica per il bene dell'Italia". E lei: "... si vede che gli conviene...". Ah, mai verità fu detta così, in tre parole". Barista saggia e sintetica! Ma non so se considerare questa notizia come buona, alla stessa stregua della non ricandidatura di Baffetto Dalemino, perché in fondo si sa come vanno 'ste cose: "Vai avanti tu che a me me viè da ride...". Ed infatti gli uomini cambiano ma non il sistema. E poi, leggendo avidamente l'articolo sulla rinuncia del Berlusca, cosa scopro? Che il Berlusca spera di poter candidare il monti mario al posto suo, come conducator del PDL (o forza mafia o viva la gnocca o quel che sia il partito del cavaliere). E così si scoprono definitivamente gli altarini. In fondo il Berlusca è grande amico del monti (e delle banche da esso rappresentate) e mai e poi mai rinuncerebbe all'opportunità di continuare il governissimo. Rispettando così -sempre a detta del Corriere- il dettame del napoletano del Quirinale, che dice: "Dobbiamo continuare con la politica del  rigore (montis)". Ma noi a votare che ci andremo a fare? Forse per capirlo conviene leggere il prosieguo...

(Paolo D'Arpini)

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Italia in coma

Berlusconi fa un passo indietro per l'Italia, si direbbe "sale dal capo", dopo la discesa, senza commentare il suo operato di equilibrismi tra liberismo e nazionalismo al punto di essere considerato schizofrenico certamente ha arginato l'arginabile ma con un occhietto vigile ai sui interessi, il problema che all'orizzonte c'è  meno che il nulla. 

Il PDL da chi dovrebbe essere portato avanti da Alfano dalla Santanchè, da chi? Certo lo scivolone verso un Monti bis ha tutto il sapore di una paura recondita relativa al giorno in cui gli veniva "suggerito" di dimettersi e poiché resisteva le azioni delle sue aziende ebbero un attacco speculativo  che in una solo seduta persero circa 350 milioni di euro. 

Chi c'è dietro Berlusconi politicante parlando?  Purtroppo si vede solo fumo. Non c'è nessuno in grado di capire la gravità della situazione, tanto meno di avere un solido programma per rimettere in sesto le cose. Qualsiasi programma anche il più brillante che venga costruito sopra le sabbie mobili del tritato della sovranità è destinato a fallire, lo stesso Renzi che va ad "ingraziarsi" i rappresentanti dei poteri forti, delle banche e delle assicurazioni è la palese e chiara prova che nessuno di questi ha il senso dello stato che è la espressione della sovranità di un popolo. Siamo destinati nel prossimo futuro, nel migliore dei casi (vincesse Renzi) ad una lenta agonia sotto la scure dell'eurotruffa, ad una eutanasia monetaria, che ci porterà alla completa disfatta sociale ed umana, sarà distrutto ogni riferimento di comunità e di stato,  ogni struttura che possa rispettare  e difendere il cittadino per cui uno stato ha il significato di esistere. 

Nel peggiore dei casi ci sarà la risoluzione e la guerra civile.  Ci sarà  un far west neoliberista dove tutti saranno contro tutti e dove vince il più furbo ed il più ricco, un darvinismo sociale, per dirla alla Giorgio Vitali. Usciranno bande armate, le rapine e gli omicidi aumenteranno, i saccheggi aumenteranno, anche le guardie private senza scrupoli difenderanno i possedimenti dei ricchi, l'individualismo egocentrico sfrenato che schiaccia la natura sociale e lo spirito di aiuto, la magistratura sarà sempre meno forte e sopratutto sempre meno credibile con uomini del tutto impreparate e sempre più senza mezzi, le forze dell'ordine tradizionali che non hanno capito niente di quel che sta succedendo e che molto presto saranno inutili, demotivate e senza mezzi. Il neoliberismo ha vinto, lo snellimento dello stato è arrivato al punto di renderlo anoressico e sotto peso che non sa più badare a se stesso. 

L'Europa politica è una pura utopia, è più facile che sbarchino i marziani con tre antenne, che ci sia in un futuro l'unità politica, questa Europa è stata fatta ad uso e consumo del potere bancario, il parlamento europeo oltre ad essere scandalosamente costoso è perfettamente inutile. 

Le oligarchie finanziarie continuano imperterrite il loro gioco di "rarefazione monetata" per comprare a man bassa tutto il possibile a due soldi per scappare prima del crac finale dell'euro. 

Ma del resto da dopo la seconda guerra sono cresciute una serie di generazioni che credevano nella "liberazione americana" a "costo zero", solo perché erano bravi belli e buoni e portavano i cioccolatini. 

Oggi si stanno prendendo il frutto dei loro investimenti, stanno incassando quello per cui erano venuti. Fessi sono stati tutti quelli che ci hanno creduto e ancora peggio tutti quelli che ancora ci credono. Le "Alleanze" obbligatorie non sono mai belle cosi come le "Democrazie" obbligatorie. 

Una filosofia che dovrebbe far rabbrividire ed invece l'accettiamo come naturale, "non esiste altra democrazia se non quella esportata dell'America", non esiste libertà se non quella gestita dai caccia americani. Qualunque stato non accetti il dominio americano (e soci) è un dittatore, e dovrà essere destituito se resiste eliminato (non è fantasia basta vedere con occhi oggettivi cosa hanno lascito dove sono passati). Se non riusciamo a comprendere questo "monopolio di democrazia" che la rende la peggior dittatura allora vuol dire che ci meritiamo tutto questo e di più di questo. 

Sull'orizzonte c'è il movimento di Grillo che potrebbe scalfire un pochino questa oscena democrazia paralizzata e tenuta in come con il vaccino americano. Ma Grillo cosa ha veramente in mente? Dice solo quello che può dire per tattica e poi farà? Se sale veramente al potere dovrà trattare (con gli americani)? Certamente all'apparenza è l'unica pietra in un deserto di sabbie mobili. Grillo sa dove sta la verità, ma sa anche che se la dice tutta si perderebbe una quantità di voti dei plagiati di sinistra e anche qualcuno di destra (perché la cosa bella e che  considerano Grillo di sinistra, nonostante ciò che dice e come gestisce il suo gruppo). 

Il voto di rivolta è certamente dalla sua parte, maggiormente oggi che destra e sinistra hanno perso ogni significato in quanto i vari rappresentanti italiani da un lato e dall'altro e per un motivo o l'altro hanno tradito sia l'ideologia di riferimento sia il proprio elettorato per fare spazio ai poteri finanziari sposando la moneta debito ed il neoliberismo. 

Ci sarebbero poi le sottospecie di aggregati inutili al popolo, ma estremamente utili a tenere frazionato il sistema (FLI, IDV SEL, ecc) secondo la antica legge del "dividi et impera", che hanno la funzione di dare l'illusione della pluralità (con dichiarazioni estemporanee qua è la contro il sistema, Di Pietro è il più bravo)  ma che sostanzialmente sono schierati con il sistema debito. 

Ecco a voi il coro monofonico italiano diretto dalla finanza intenzionale con uno stonato che chiede di entrare che si chiama Grillo.  Intanto il massacro del MES e del FISCAL COMPACT è dietro l'angolo utile ad indebolire e mettere ancora più inginocchio la nazione. 

Il sig. Napolitano sottolinea di tenere presente "l'esperienza Monti" (urca)  e che per fare crescita dobbiamo ancora "cedere sovranità" (a ri-urca) , il direttivo della protezione civile che si dimette perché il vecchio direttivo è stato condannato. Finmeccanica sempre più nello spezzatino per essere definitivamente svenduta. Cieli solcati da aerei non meglio identificati che passeggiano in continuazione, basi italiane praticamente espropriate da stranieri. Scuola in rivolta, sindacati silenti, a parte Trefiletti che va in tv a sponsorizzare l'euro, medici sotto inchiesta per vaccini inutili (forse dannosi), benzina a 2 euro, ecc ecc. 

Questo quadro in altri tempi avrebbe dovuto far scatenare degli scioperi generali ad oltranza ed invece tutto ok, niente di niente, la droga (scie?) del plagio sta facendo il suo effetto. La tua vita non conta niente  mettila nelle nostre mani che ne facciamo macinato per salsicce. Aveva ragione qualcuno a dire che "governare gli italiani non è impossibile ma semplicemente inutile" 

Giuseppe Turrisi

mercoledì 24 ottobre 2012

Meteorologia e geofisica come armi per la guerra ambientale in atto – Gordon J.F. MacDonald: “A meno che non venga la pace..”


Il castello del mago - Dipinto di Franco Farina


La guerra ambientale e meteorologica è già cominciata…. Se ne parla in una conferenza a FIRENZE il 27 ottobre 2012 con il Generale Fabio Mini.
Nel 1966, il professor Gordon J.F. MacDonald, allora direttore associato dell’Istituto di Geofisica e Fisica Planetaria della University of California di Los Angeles aveva scritto il libro “Unless Peace Comes” (“A meno che non venga la pace”).
Lo specialista in strategie di guerra ne intitolava un capitolo con una domanda piuttosto inquietante: “COME DISTRUGGERE L’AMBIENTE? ”. Scriveva MacDonald: “Tra i futuri mezzi per conseguire gli obiettivi nazionali con la forza, una possibilità dipende dalla capacità dell’uomo di controllare e manipolare l’ambiente del suo pianeta. Una volta ottenuta, questo potere sull’ambiente fornirà all’uomo una nuova forza in grado di fare danni grandi e indiscriminati. La nostra comprensione attuale del cambiamento ambientale intenzionale rende difficile immaginare un mondo in cui si svolgerà la guerra geofisica.“
Secondo MacDonald le armi geofisiche potevano diventare parte dell’armamento di ogni nazione e rivelarsi particolarmente adatte per guerre sotto copertura o segrete. Parlava di scioglimento o destabilizzazione delle calotte polari, tecniche di impoverimento dell’ozono, ingegnerizzazione dei terremoti, controllo delle onde oceaniche e manipolazione delle onde cerebrali attraverso l’azione sui campi energetici del pianeta.
Il ruolo che rivestiva il prof. Mac Donald era tutt’altro che insignificante: nel 1966 era consigliere del Presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson ed in seguito diverrà membro del consiglio per il controllo tecnologico sugli armamenti.

Nel 2007 sarà il generale Fabio Mini ad affrontare apertamente la questione delle guerre del futuro e dell’ obiettivo del controllo ambientale. Lo farà in un articolo pubblicato su LIMES. Scriveva qualche anno fa il generale Mini: “La guerra ambientale, in qualunque forma, è proibita dalle leggi internazionali. Le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali, il che rende ingiustificabile qualsiasi guerra proprio per i suoi effetti sull’ambiente, ma come succede a molte convenzioni, quella del 1977 è stata ignorata ed i militari hanno anzi accelerato la ricerca e l’applicazione delle tecniche di modificazione del tempo e del clima, facendole passare alla clandestinità. Se prima di quella data, l’uso delle devastazioni ambientali era chiaro e se le modifiche ambientali anche gravissime erano codificate e persino elevate al rango di sviluppo strategico o di progresso tecnologico, oggi non si sa più dove si diriga la ricerca e come si orientino le nuove armi”.
Ma cosa hanno a che fare queste autorevoli considerazioni sulla possibilità di usare l’ambiente come arma col dibattito sull’importanza della lotta al riscaldamento globale che investe l’opinione pubblica da almeno due decenni?
Tutti ci stiamo rendendo conto della grave incidenza degli eventi atmosferici e dei mutamenti climatici, ma è la CO2 il vero responsabile di questi cambiamenti, o le responsabilità di questa situazione vanno ricercate in altri ambiti ?
Ed ancora, la questione del riscaldamento globale non si sta trasformando in un cavallo di Troia per introdurre una militarizzazione forzata dell’ambiente attraverso tecnologie di intervento sull’atmosfera e sull’ambiente?
A seguito di questi eventi atmosferici e climatici infatti, i governi ed gli esperti stanno spingendo affincheé la lotta ai cambiamenti climatici diventi materia di sicurezza e quindi ambito gestito dai militari.
I passaggi in questa direzione sono già avvenuti, e sono in via di perfezionamento. La militarizzazione completa del pianeta con la scusa di dover debellare il più grande pericolo che l’umanità dovrà affrontare, il “Global Warming Antropico”, è già in atto.
La pressione sull’opinione pubblica viene attuata con ogni mezzo. Il mondo si muove verso una militarizzazione non solo dello spazio, ma di ogni ambito instaurando un sistema di sorveglianza elettronica globale.
Di questo si parlerà in una conferenza dal titolo “LA GUERRA AMBIENTALE E’ IN ATTO: dalle mistificazioni sul Global Warming alle modificazioni globali della Geoingegneria” che si svolgerà il 27 ottobre 2012 alle ore 15.00 a Firenze presso la Sala Vanni di piazza del Carmine, a cui parteciperanno come relatori il già citato generale Fabio Mini, il biologo Enzo Pennetta e il giornalista Antonio Mazzeo.
Enzo Pennetta esaminerà la controversa questione del riscaldamento globale e i suoi risvolti. Il generale Mini parlerà di “guerra ambientale”, mentre Antonio Mazzeo, affronterà il tema riportando l’esperienza del Comitato NoMUOS, che da anni si batte contro l’installazione del MUOS a Niscemi. Definito l’occhio del Pentagono in Sicilia il MUOS, un potente sistema di antenne e radar, è ritenuto dagli Stati Uniti un elemento fondamentale del sistema globale per la gestione delle guerre future e il controllo del pianeta. Tre punti di vista, tre approfondimenti per aprire un dibattito su un tema cruciale per il nostro presente e futuro.
La conferenza è stata voluta fortemente da un gruppo di cittadini da qualche anno impegnati nella questione. L’intento è aprire una seria discussione su scenari tanto preoccupanti quanto concreti. Gli strumenti della guerra climatica sono in grado di destabilizzare il suolo e le correnti atmosferiche, e di conseguenza l’ambiente in cui viviamo, le nostre economie e dunque le nostre vite.
Maria Heibel
Info sull’incontro: www.nogeoingegneria.com