giovedì 20 dicembre 2012

Riso amaro: "Poveri e sfortunati i Popoli che hanno bisogno di comici"


Aspiranti comici

Una volta, negli ambienti cattocomunisti e nei salotti radical chic si pontificava: "Poveri e sfortunati i Popoli che hanno bisogno di eroi". Il tutto di solito sorseggiando champagne per ammorbidire gli ovetti di quaglia ed i crostini al caviale. Mi ha sempre dato fastidio, soprattutto il caviale, preferendo di gran lunga il più naif salame casareccio.

Oggi però mutuo l'assioma, modificandolo un poco: "Poveri e sfortunati i Popoli che hanno bisogno di comici". In questo squinternato Stivale veleggiano col vento in poppa due comici. Uno è il protetto, strapagato, monocorde, presuntuoso e ammanigliato Benigni, che ipnotizza l'inclita ed il volgo con un compitino in verità assai difficile: rendere leggero e gradevole l'elogio funebre di un cadavere. 

La Costituzione che abbiamo in essere è nata troppo tempo fa', con intenti vendicativi, imposta da tre potenze straniere (SUA, URSS e Vaticano), con furore "democratico" e ovviamente mai applicata. Piacevolezze della democrazia parlamentare. E' nata male, è durata troppo ed è finita peggio. Nata "contro" un'Idea il cui unico difetto, forse, era quello di essere in anticipo di mezzo secolo o più sulla realtà Europea, come tutto quello che è "contro" non ha potuto produrre, creare nulla di grande, di positivo, di costruttivo. La realtà che stiamo vivendo ne è il biglietto da visita. Grazie, no.

L'altro comico è Grillo. Sono convinto che ha cominciato anni fa' quasi per caso. Il pieno dei Palazzetti ai suoi spettacoli, unitamente alla costatazione del guano nel quale siamo immersi, ha fatto scaturire il "piano": mettere l'indubbia capacità istrionica ed auto ironica al servizio di un piano per salvare il salvabile. 

La linea di potere che ha in Grillo il terminale sul territorio nasce da lontano. In sintesi la valvola di sfogo segue il progetto di mantenere l'apparato del sistema in vita ed obbediente.  Goldman Sachs, Soros, De'Benedetti, Colaninno, Casaleggio, Grillo. Che smette curiosamente gli attacchi furibondi al comparto bancario. E che vuole migliorare, non sostituire questo sistema. C.V.D.

Il fatto che la casta  debba affidare a due guitti il contatto col Popolo, la dice lunga sul rapporto che i politici hanno con la Gente: nulla, il vuoto pneumatico, la distanza siderale.

Ricordo Mario Merola, il re della sceneggiata napoletana: le mie irritate risate di allora si trasformano quasi in nostalgia della dignità del napoletano. Almeno non pretendeva di meritare l'Oscar e sapeva quello che valeva. E non pretendeva di essere un "unto", un christos.

Povera Italia, asservita, depredata, occupata, spogliata di ogni dignità.

E se buttassimo tutti (politici, funzionari, comici....) a mare? sai che sospiro di sollievo?!?!

Buon Natale, "comico", ma sincero, da parte mia.

Fabrizio Belloni

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