venerdì 19 ottobre 2012

Stop alla riforma territoriale contro province e comuni


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Riguardo l’accorpamento delle province e dei comuni, Venetie per l’Autogoverno, partito del popolo veneto, ha inviato ai comuni delle province di Rovigo e Belluno e alle province del Veneto, la formale richiesta che le rispettive comunità vengano consultate con referendum in quanto imposto dalla “Carta Europea del’autogoverno locale” del Consiglio d’Europa ratificato con LEGGE 30 DICEMBRE 1989, n. 439.

Il partito ha dato così uno stop alla cancellazione delle province di Belluno e Rovigo, oltre che all’accorpamento dei comuni nella cosiddetta Area Metropolitana di Venezia,.oltre ad aver chiarito come sia illegale l’ingerenza del Governo Centrale in molti altri ambiti

Nello specifico l’articolo 5 della carta sull’autogoverno recita che “PER OGNI MODIFICA DEI LIMITI LOCALI TERRITORIALI, LE COLLETTIVITÀ LOCALI INTERESSATE, DOVRANNO ESSERE PRELIMINARMENTE CONSULTATE, EVENTUALMENTE MEDIANTE REFERENDUM, QUALORA CIÒ SIA CONSENTITO DALLA LEGGE.”, dunque il referendum è dovuto e deve essere svolto non solo nei territori accorpati ad altri, ma anche nei territori che si vorrebbe allargare le cui popolazioni possono non volere la “diluizione” degli enti.

Il partito ha sottolineato che la carta sull’autogoverno ha già innestato nel sistema italiano il federalismo anche fiscale fin dal 1989, ma gli amministratori locali non la conoscono, nemmeno i partiti che si dicono federalisti.
Eppure il rispetto della Carta è obbligatorio per l’art.10 della Costituzione italiana in quanto lo Stato l’ha ratificata. con legge.

Fra i vari impegni presi, la carta obbliga il Governo centrale a non imporre limiti di spesa ai comuni virtuosi in quanto l’autonoma di gestione deve essere garantita, fatti salvi gli obbiettivi minimi e il non eccesso di spesa in deficit.

Anche la soppressione degli ospedali minori da parte del governo non è ammessa, in quanto la sanità è una competenza assegnata alle regioni che vanno lasciate gestire autonomamente la delega entro i paletti di livelli essenziali garantiti.
Inoltre il partito ha sottolineato come sia illegale programmare nel bilancio del comune le multe come fossero una fonte di finanziamento.

Il Governo non rispetta la Carta Europea nemmeno dove impone che alle competenze assegnate ad un ente locale siano corrispondenti mezzi o finanziamenti sufficienti a svolgerli: lo stato centrale contribuisce solo per il 10% in molti comuni delle Venezie.

La Carta ( STCE n° : 122 ) del Consiglio d’Europa è per altro un potente strumento per i comuni che poteva essere usato per opporsi a molte delle pretese dello stato di intromettersi nella loro amministrazione anche con vincoli immotivati, come il vincolo di stabilità ai comuni virtuosi.
Il testo della legge e della lettera è disponibile nel sito del Partito.
Venetie per l’autogoverno, nato nel 2009, è l’unico partito “venetista” che persegue l’autogoverno del popolo veneto a norma di legge, e chiede il trasferimento delle funzioni a questo ente legalmente riconosciuto.

L’autogoverno e il bilinguismo delle Venezie, similmente al Sud Tirolo, sono dovuti da norme interne e internazionali, che lo stato non rispetta.
Purtroppo la politica italiana, con i casi di corruzione, non vuole assolutamente che i veneti possano ottenere i loro diritti dovuti per legge, il che pone in serio dubbio la legalità dello Stato sul territorio, uno stato che pur di far pagare di più ai veneti, sopprime la loro lingua, cancella la cultura, travolge la costituzione e le norme internazionali.

Il partito ha già fatto diversi ricorsi portandoli fino alla cassazione e sta attendendo risposte dalla UE e dal Consiglio d’Europa.
ponendo queste questioni.

La realizzabilità immediata del partito, in quanto dovute per legge, spiega perché il partito sia l’unico partito “venetista” censurato dai giornali del Veneto e d’Italia.

Partito del Popolo Veneto
(http://venetie.in/)

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