sabato 31 marzo 2012

Stati mentali alterati e depressione? Basta un sorriso per tirarsi su e scacciare la crisi!

Guardarsi e sorridersi


Nonostante la crisi, svegliarsi con il sorriso, succede a circa il 35% degli italiani. Secondo una recente indagine condotta dalla Doxa, molti si definiscono ancora felici. Una percentuale inferiore a quella mondiale rapportata al 53%, e nello stesso tempo da circa il 10% che si definisce infelice, rispetto alla media mondiale del 13%.

Malgrado tutto, c’è un netto raggio di luce ottimistico. Secondo il sondaggio, condotto alla fine del 2011, la poca fiducia riposta dai cittadini sulla situazione economica del 2012, non riesce ad abbattere un senso di felicità che si manifesta, nonostante la crisi guardando al nuovo anno appena iniziato. Si stima che in Italia rispetto al 2010 gli ottimisti sono aumentati circa del 5%. Ma chi sono gli esseri umani che vedono tutto con il colore rosa?

Per primo troviamo i giovani che di certo non devono assolutamente perdere la speranza nella riuscita di un futuro migliore dell’attuale. Infatti sino a 30 anni la felicità raggiunge circa il 44%, seguono a ruota gli over 65 con la percentuale in salita ben al 43%. Secondo alcuni studi bastano di fatto alcuni secondi per cambiare in meglio una qualsiasi giornata altrui. Un esempio? State su un mezzo pubblico, provate ad effettuare il gioco del telefono senza fili, sussurrando ad una persona che vi sta accanto “buona giornata” quando state per uscire, sperando che la stessa persona ripeta la stesso gesto con chi gli sta accanto. Sembra che la cosa funzioni e dia una stimolo positivo a tutte le persone che ricevono tale saluto.

Altro esempio positivo liberarsi di tutti gli impegni per un giorno e convincete qualcuno che non vedete molto spesso a fare lo stesso. Dedicandogli una giornata di attenzioni, per esempio una passeggiata, un cinema, una pizza od una cena in un locale che piace ad entrambi. Di sicuro vi rilasserà e vi renderà felici. Per rendere felice qualcuno, bastano anche pochi gesti, anche i più banali, alcuni sono ovvi. Altri un po’di meno, basta metterli in pratica. Di sicuro ne abbiamo tutti bisogno.

Per citarne alcuni. Sorridere sembra ovvio ma mette di buon umore. Aiutare qualcuno a portare qualcosa. Ci rende utili e felici. Mandare un email di ringraziamento ci fa sentire bene. Chiamare qualcuno telefonicamente anche solo per informarsi e sentire come sta, ci rende utili. Raccogliere o regalare fiori. Un gesto galante. Preparare un buon pranzo magari per chi ne ha necessità ed rendersi utile senza darlo ad intendere. Scrivere una lettera d’amore o regalare un buon libro è un pensiero gentile e di compagnia che aiuta la mente e la cultura. Preparare un pacco dono da dare in beneficenza.

Ci farà sentire sicuramente migliori sapendo di aver aiutato qualcuno in difficoltà. Piccoli gesti ed attenzioni che rendono positiva la vita e trasformano una giornata in positivo. Ma i sentimenti positivi o negativi che siano, dobbiamo imparare in qualche modo anche a gestirli. In che modo? C’è lo spiega Chip Conley, speaker motivatore ed ideatore di Amazon, con una sorta si equazioni delle emozioni. Prima equazione.

Ansia =incertezza x sensazione di impotenza. In pratica è facile. Basta sentirsi meno incerti e meno impotenti nei confronti della attuale realtà. Cosa dobbiamo fare? Prendere un foglio e scrivere per ogni sensazione di stress. Cosa so. Cosa no so. Cosa posso fare e cosa non posso fare. Scrivere qualcosa per ogni colonna. Tutto questo ci aiuta ad essere meno ansiosi rendendosene conto. Spesso la situazione nello scritto ci appare meno grave di come pensiamo. Altro esempio ed equazione. Felicità = volere ciò che si ha o avere ciò che si vuole. Questo tipo di equazione sembra quasi una relazione di amore-odio. Tutto dipende dalla definizione dei due termini.

Infatti, volere ciò che si ha sta a significare riconoscenza nei confronti della realtà. Mentre avere ciò che si vuole, per la maggior parte degli uomini, sta a significare una continua ricerca di autorealizzazione. Ma questo può essere anche controproducente. Accanendosi ad inseguire obiettivi. Spesso si perde di vista la realtà, cosa abbiamo già. Ognuno di noi nel suo piccolo deve sforzarsi di mettere in pratica dei piccoli trucchi giornalieri per essere felici, quindi un semplice gesto quotidiano come un sorriso, che non costa nulla, rende la vita migliore a che lo riceve e noi che lo doniamo con amore, provare per credere.

Rita De Angelis


...............


“L’incantesimo della Vita”


Questo è il paese incantato.

Benvenuto.

In un incantesimo sei caduto bevendo l’acqua dell’incoscienza

Dimentico di chi sei veramente, sei nato qui sulla Terra.

Caduto in questo oscuro incantesimo

Dimentico del tempo passato.

Un incantesimo bellissimo meraviglioso ed affascinante di questo universo

Ammagliato dalle sue stelle e dalle sue nebulose

Viaggiando per spazzi infiniti

Hai viaggiato varcando le soglie del tempo e dello spazio

Sei giunto fin qui sulla Terra

Forse da un altro regno od universo?

Forse non ricordi ma la nebbia della tua mente si può diradare

E i vapori dell’incoscienza vanificare

E di nuovo potresti conoscere

In che incantesimo Ti sei messo… che Tu chiami vita.

Così bella così emozionante così piena di sensazioni e anche di dolore…

Ma tanto bella da morirne pur di viverla.


Franco Farina

UGDA: "Vivisezione, pratica barbara ed inutile...."



...oggi ti chiedo aiuto con la massima diffusione alla tua mailing list se puoi. Questa è la nota che ho scritto dopo una riunione fiume con il Sen. Filippi e altri senatori che si batteranno contro la vivisezione.
Sotto il titolo ho inserito anche il link perchè le nostre note sono pubbliche e chiunque può commentare. Il sondaggio è importantissimo per mostrare al Parlamento la volontà popolare. Se farano inciuci con le multinazionali li massacreremo elettoralmente parlando.
Dopo che avremo inviato mail e risposto al sondaggio, non potrannno dire di non sapere!
A noi si associano nella battaglia anche Freccia 45 e tantissime altre associazioni che man, mano inserirò nella nota appena i presidenti mi avranno inviato mail con il loro parere in merito.
Tanti cari saluti e grazie di cuore per tutto quello che potrai fare !
Paola (UGDA)





LEGGE VIVISEZIONE :RISPONDETE AL SONDAGGIO CHE PORTEREMO AL SEN FILIPPI . ORA TOCCA A TUTTI NOI ! ! !
https://www.facebook.com/note.php?note_id=387634351261309

pubblicata da Comitato Nazionale Ugda il giorno giovedì 29 marzo 2012 alle ore 18.23 ·
ATTENZIONE :CONDIVIDETE DENTRO LA NOTA, FATE CONDIVIDERE DENTRO LA NOTA, RISPONDETE AL SONDAGGIO, FATE RISPONDERE AL SONDAGGIO, INVIATE LE MAIL E FATE INVIARE LE MAIL A RAFFICA !!!!!


LEGGERE TUTTO FINO IN FONDO .DOBBIAMO ATTIVARCI TUTTI SENZA SOSTA PER LE TRE INIZIATIVE QUI DI SEGUITO.

OLTRE AI SEMPLICI CITTADINI INVITIAMO TUTTE LE ASSOCIAZIONI A UNIRSI PER QUESTA BATTAGLIA PER LA QUALE NON CI SARA' UNA SECONDA OCCASIONE

Carissimi amici,

dopo la manifestazione di martedì 27 a Roma, abbiamo incontrato il Sen. Filippi e altri Senatori in una lunghissima riunione di tre ore presenti Mauro Munari, gli avvocati UGDA Giulia Bamonte e Loretta Fè Garosi e la sottoscritta Paola Suà.

Ecco cosa possiamo fare VIRIBUS UNITIS, cittadini e associazioni, per appoggiare la battaglia di civiltà che si sta svolgendo al Senato contro la vivisezione

1) SONDAGGIO - IN QUESTA NOTA INDICARE NEI POSTS SE :

a) vogliamo che venga portato avanti ogni tipo di emendamento contro la vivisezione con il possibile rischio che non ci siano i numeri a sostegno e/o che un conseguente ritorno alla Camera dei Deputati possa bocciare eventuali nuovi emendamenti approvati dal Senato

b) ci accontentiamo di un compromesso per evitare il rischio che il Senato possa annullare anche la decisione della Camera dei Deputati: il solo divieto di allevamento di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione

SCRIVERE NEI POSTS NELLA NOTA a) oppure b)

Tutti noi UGDA presenti all'incontro non abbiamo avuto il minimo dubbio in proposito : siamo per a) vogliamo che venga portato avanti ogni tipo di emendamento contro la vivisezione .L'emendamento approvato alla Camera non cambia di fatto nulla per gli animali, che verrebbero semplicemente importati ! Noi non vogliamo la vivisezione nel nostro Paese !

L'esito del sondaggio proposto da noi che verrà effettuato anche da altre associazioni fornirà al Senatore Filippi una chiara idea di come procedere secondo la volontà popolare.

2) SCRIVERE AL PRESIDENTE DEL SENATO, RENATO SCHIFANI, E AI PRESIDENTI/VICEPRESIDENTI DI TUTTE LE COMMISSIONI DEL SENATO, OLTRE CHE AI CAPIGRUPPO DEI VARI PARTITI QUESTA MAIL:

Onorevole Presidente, onorevoli Senatori

il popolo italiano sovrano non vuole la vivisezione (EURISPES 85% di cittadini contrari) ! Riteniamo, perciò, che chi ci rappresenta non possa dire ciò che il popolo non dice e decidere ciò che il popolo non vuole .

La direttiva europea è contraria alle norme di grado superiore vigenti nello Stato che ratifica, nella fattispecie l'Italia, e gli animali sono soggetti di diritto (legge 189/2004)

Chiediamo perciò a gran voce che i diritti dei cittadini e degli animali tutelati dalle nostre leggi nazionali non vengano ignorati da chi è tenuto a rappresentare il popolo sovrano e che il Senato proceda anche in tempi veloci con la calendarizzazione del DdL n° 3084 presentato dal Sen. Alberto Filippi che prevede l' abolizione della vivisezione e l’adozione di metodi di ricerca alternativi !

Distinti saluti
(firma.... )

Ecco gli indirizzi:

PRESIDENTE DEL SENATO

renato.schifani@senato.it

CAPIGRUPPO:

presidentecn@senato.it
felice.belisario@senato.it
stefania.larosa@senato.it
anna.finocchiaro@senato.it
francesco.rutelli@senato.it
maurizio.gasparri@senato.it
francesca.mangone@senato.it
giampiero.dalia@senato.it


PRESIDENTI COMMISSIONI


vizzini@senato.it
filippo.berselli@senato.it
lamberto.dini@senato.it
gianpiero.carlo@senato.it
antonio.azzolini@senato.it
mario.baldassarri@senato.it
guido.possa@senato.it
luigi.grillo@senato.it
paolo.scarpabonazzabuora@senato.it
cesare.cursi@senato.it
pasquale.giuliano@senato.it
antonio.tomassini@senato.it
antonio.dali@senato.it
rossana.boldi@senato.it
silvana.amati@senato.it


3) SCRIVERE ALLA SENATRICE ROSSANA BOLDI E AL SENATORE ROBERTO DI GIOVANPAOLO, RISPETTIVAMENTE PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE, DELLA COMMISSIONE CHE STA DISCUTENDO IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA.

In merito alla posizione della Sentarice Boldi e del senatore Di Giovanpaolo non abbiamo parole lasciamo, perciò, che ognuno scriva loro in piena libertà di espressione e democrazia quello che ritiene più opportuno raccomandando, però, che i toni siano civili e leciti.

Ecco il loro indirizzo:

rossana.boldi@senato.it
roberto.digiovanpaolo@senato.it


RAGAZZI, COME UGDA ABBIAMO FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA IN NOSTRO POTERE FARE. IL SEN. FILIPPI E GLI ALTRI SENATORI CONTRARI ALLA VIVISEZIONE BATTAGLIERANNO PER TUTTI NOI. SE LA DIRETTIVA EUROPEA VERRA' RECEPITA DALL'ITALIA SENZA EMENDAMENTI MIGLIORATIVI LA VERGOGNA RICADRA' SOLO SUI PARLAMENTARI CHE PER MOTIVI INCOMPRENSIBILI APPOGGIANO UN METODO COSTOSO, OBSOLETO E ANCHE PERICOLOSO PER LA SALUTE UMANA E SU TUTTI GLI PSEUDOANIMALISTI CHE NON TROVERANNO IL TEMPO DI PORTARE LA PROPRIA VOCE AL PARLAMENTO ATTIVANDOSI CON LA CONDIVISIONE E LE TRE SEMPLICI AZIONI DI CUI SOPRA


Cari saluti VIRIBUS UNITIS a tutti ! ! ! FORZA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

N.B. Ho appena sentito
Marco Sivero. RAPID DOG RESCUE a) vogliamo che venga portato avanti ogni tipo di emendamento contro la vivisezione
Corinna Andreatta di CHILIAMACISEGUA a) vogliamo che venga portato avanti ogni tipo di emendamento contro la vivisezione

Enel aumenta le tariffe.. e da la colpa alle fonti energetiche rinnovabili…. Bugia!

Nel vento

C’è molta disinformazione sulle rinnovabili, a parte che non sta bene installare pannelli fotovoltaici a terra e che occorre molta discriminazione sull’uso dell’eolico industraile, c’è da dire che l’approvvigionamento energetico pulito può passare solo attraverso l’uso di fonti rinnovabili..

A parte il necessario abbassamento dei consumi, questa è l’unica strada per la fornitura di energia elettrica. Ho letto però oggi sul serioso Corriere della Sera che si accusano le rinnovabili dell’aumento deciso dal governo sulle tariffe Enel.. (vedi anche articolo: http://batcomunica.blogspot.it/2012/03/da-aprile-luce-58-nuovo-aumento-maggio.html).

Questa è veramente cattiva informazione deviata. Che le rinnovabili pesino sulle bollette è una farsa clamorosa. Si osservi l’attenuazione del picco della potenza di rete assorbita nelle ore di picco con conseguente calo del prezzo dell’energia. Chi ha un briciolo di serietà e onestà si cerchi quanto è stato versato come incentivazione con il CIP 6 per le rinnovabili truffa come gli inceneritori….

Poi non si conta quanto è stato versato in termini di tasse sulla realizzazione dagli impianti e ora sulla vendita dell’energia. Diciamo la verità: solo ad ENEL le rinnovabili danno fastidio perché sono un guadagno distribuito fra le persone e non i soliti miliardi di euro che entrano nelle tasche dei lobbisti dell’energia.

A loro le rinnovabili danno fastidio perché significa la riduzione del loro fatturato e dei loro compensi milionari. E tutto questo senza contare i MILIARDI di kg di CO2 non emessi dalle loro inefficienti ed inquinanti centrali termoelettriche…”

Paolo D’Arpini

……..

Commento di Paola Contini:

Le fonti energetiche rinnovabili intermittenti … l’aumento dei prezzi della corrente elettrica un grande favore all’Enel di Scarone amico personale di molti attuali ministri è stata mascherata con la falsa attribuzione al fotovoltaico, ma non è vero: si stanno prendendo semplicemente i soldini dalla tasche degli Italiani trattandoli pure da fessi.

Siccome si tratta del mio specifico mestiere spiegherò in termini semplicissimi e comprensibili a tutti il trucco che è troppo stupidamente evidente. Tutti dovreste sapere, che il contatore dell’amico del governo ha tra letture dei kwh A1 A2 A3 (non scendo nei dettagli di R1 R2 R3, ma anche qui ci sarebbe molto da dire su questa corrente elettrica pagata e non goduta … ma tutte ’ste autoriti sull’energia è possibile che siano tutti contabili, macellai, qualche pasticcere e neppure un elettricista?)

A1 è la fascia a più alto costo
A2 la via di mezzo
A3 quella a costo più basso,

PERCHE’?
Perché le fonti stabili di produzione sono sempre uguali mentre ad essere intermittenti sono i CONSUMI … Mamma mia allora ohibò, son bugiardini !

Di giorno si consuma di più ed è più costosa la corrente elettrica, di mattina e verso sera si consuma un po’ meno, di notte si consuma molto poco e costa meno … Semplice legge di domanda ed offerta.
Ma adesso che mi viene in mente: ma non è proprio di notte che manca il sole? Ma allora i pannelli fotovoltaici che producono di giorno compensano un intermittenza nei consumi altro che essere loro intermittenti, ce la raccontano proprio grossa e pensano che siamo stupidi …

Eh sì, ma d’estate si produce molta corrente elettrica e d’inverno molta meno …

Mamma mia bugiardini un’altra volta …

Andate a vedere Terna i consumi mese per mese e scoprirete che d’estate si consuma molto di più con il picco di luglio ed agosto, ma or che mi sovviene … ma sono i mesi di maggior produzione dal solare …

Ora però non rimane che spiegare il perché: tutti i sistemi frigoriferi e di condizionamento, che sono la parte più energivora del sistema elettrico, lavorano moltissimo quando fa caldo e di giorno …

Ad essere intermittenti attenzione ve lo dicono con la bolletta: sono i consumi! Invece il fotovoltaico corrisponde esattamente con la sua produzione elettrica al maggior consumo. Dunque questa bella tartassata enel governativa, a cosa è dovuta?

Si chiama, semplicemente: CLEPTOCRAZIA !

……….

Appuntamento di discussione:

Kyoto Club – Scrive Elbano: “Il Kyoto Club ha convocato per il 2 aprile “Gli Stati Generali delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica”. Saranno presenti le associazioni di categoria del settore e rappresentanti del governo. Non mi sembra di avere visto nessuna associazione, neanche Legambiente, presente comunque nel KyotoClub (ma nel Kyoto Club ci sono anche le imprese). Segnalo l’ incontro ai “movimenti” perché credo che ambientalisti, ma anche pacifisti ed altri, debbano essere in maggiore contatto con il settore produttivo che ruota attorno alle energie pulite e all’efficienza energetica. In Italia lo sviluppo delle rinnovabili è arrivato ad un punto tale che comincia a disturbare alcuni. A questo riguardo sul sito di Qualenergia c’è una bella intervista al Prof. Zorzoli… Info. elbano9@yahoo.it”

P.S. L’incontro si terrà presso la Sala Palazzo Bologna – Senato della Repubblica (Via Santa Chiara 4 – Roma) – e sarà riservato esclusivamente alle Associazioni di categoria già informate via email.

venerdì 30 marzo 2012

U.S.A. terra di poveracci... - Dove la povertà estrema è di casa




IL SOGNO AMERICANO E' DIVENTATO UN INCUBO

"I padroni di questo paese sanno la verità. Il sogno americano si chiama così perché bisogna essere addormentati per crederci." (George Carlin)


Si è portati a pensare che le persone che campano con pochi dollari al
giorno risiedano nei paesi in via di sviluppo, non i quelli ricchi come gli
Stati Uniti. Ma un recente studio afferma che milioni di americani a fatica
tirano avanti con 2 dollari al giorno.

Il National Poverty Center dell’Università del Michigan ha scoperto che il
numero di famiglie americane che vivono in stato di “povertà estrema” –
ovvero con meno di 2 dollari a testa al giorno – per almeno un mese
all’anno, è più che raddoppiato dal 1996 al 2011, passando da 636.000 a
1.460.000. Dato che la famiglia americana media è costituita da 2,58
persone, ciò significa che rientrano in questo gruppo 3,8 milioni tra adulti
e bambini.

La ricerca compiuta da H. Luke Shaefer e Kathryn Edin calcola che 2,8
milioni di queste persone sono bambini. Circa 866.000 famiglie si sono
ritrovate nella fascia dei 2 dollari a testa per un periodo di 3 mesi
interi.

Da quando nel 1996 è stata approvata la riforma del welfare, il numero di
americani poveri che ricevono mensilmente aiuti in denaro di provenienza
governativa è precipitato da 12,3 milioni ai 4,4 milioni del giugno 2011.
Coloro che negli Stati Uniti si trovano in povertà estrema vengono sottratti
a condizioni peggiori mediante il piano SNAP (buoni pasto; programma
federale di aiuti finanziari per alimentare cittadini con un reddito basso,
N.d.T.), nonché mediante il diritto all’assicurazione sanitaria per i
bambini. Circa uno su cinque riceve poi sussidi per gli alloggi.

Il 55% della popolazione che vive in zone di povertà estrema è costituita da
afroamericani, mentre i due terzi hanno terminato i loro studi dopo la
scuola secondaria superiore.



Fonti:

http://www.npc.umich.edu/

http://en.wikipedia.org/wiki/Supplemental_Nutrition_Assistance_Program

http://www.ecplanet.com/sites/ecplanet.com/files/policybrief28.pdf

La truffa della certificazione energetica... come liberarsene

Danilo D'Antonio in campagna


Tutti sappiamo che è da poco entrata in vigore una certificazione obbligatoria dell'energia consumata negli edifici. Trattasi di norma orribile perché annichilisce l'umana ragione, nella quale l'ambiente emerge in verità ben poco, sommerso com'è dagli enormi affari in ballo. Gli alibi, le ragioni addotte per normative di questo tipo sono ormai tipicamente sempre le stesse: l'ambiente e la sicurezza. In realtà c'è ben altro che sta a cuore a coloro che portano avanti questa POLITICA COERCITIVA.

Andiamo subito al punto. Chiediamoci: per quale ragione i nostri Comandanti (ormai non si governa più, si ordina e basta) impongono una certificazione energetica a tappeto degli edifici? La ragione è semplice: perché essi intendono continuare lungo la linea delle privatizzazioni. L'apparato statale non intende produrre più alcunché bensì, corrotto dal settore privato che anela una crescita infinita e spingendo al massimo il mantenuto suo disegno politico fascista, gode del limitarsi ad addomesticare, imporre, controllare, reprimere e gabellare.

Una normativa del genere, che effettua l'ennesima TOTALITARIZZAZIONE del TERRITORIO sulla base del pensiero unico centrale, si spiega perfettamente con l'intento della delega totale alle imprese private. Un apparato finto pubblico in mano agli statali non è adatto a produrre beni e servizi di utilità e così, ai privati che beneficeranno di questa delega economica, viene chiesto in cambio il solito pezzo di carta che sta tanto a cuore alla burocrazia di pretto stampo fascista. Con tutte le conseguenze che questo errato sistema comporta.

Concediamoci ora il breve ma entusiasmante sogno
di come invece potrebbero andare le cose.

Innanzitutto occorre discernere la proprietà collettiva da quella privata. La Collettività (sarebbe a dire ciò che con vocabolo retrogrado molti chiamano ancora Stato, in riferimento al vecchio Stato monarchico antecedente la Repubblica) sulle sue proprietà immobiliari segua le politiche che ritiene opportune. Se preferisce avere una certificazione, piuttosto che accertarsi con la costante presenza di personale coinvolto ed esperto che i lavori siano eseguiti a regola d'arte, faccia pure come crede. Ma non si permetta di dettare legge sulla RES PRIVATA.

La RES PUBLICA (che va notevolmente accresciuta, riacquisita dai privati che se la sono vista regalare da una politica corrotta) segua i dettami ritenuti giusti dalla Collettività. Ma la RES PRIVATA (dei cittadini e delle imprese) sia lasciata libera di seguire le proprie rispettive sensibilità. Ricordiamo che quello che siamo oggi, ogni nostro conseguimento, tutto ciò di cui godiamo, è frutto tanto dell'attenersi a ciò che era riconosciuto valido quanto dello sconfinamento in territori che si riteneva non dovevano essere nemmeno avvicinati.

In una società ben congegnata, il settore pubblico e quello privato sono in EQUILIBRIO tra loro. Il settore pubblico, semplicemente comportandosi in modo adeguato, producendo beni e servizi di elevato valore, SETS THE STANDARD: genera lo standard che lo stesso settore privato sarà tenuto quantomeno a rispettare, se desidera essere COMPETITIVO rispetto al pubblico. Gli ambientalisti sono tipicamente ignoranti di ogni altra cosa che non riguardi la loro specializzazione. Ma noi, che siamo ESSERI UMANI, uomini e donne non affetti da alcuna fissazione, noi capiamo bene che è solo a seguito della generale latitanza, dall'impegno democratico di liberare la Funzione Pubblica dagli statali del duce e del re, che le privatizzazioni possono compiersi.

Ordunque, riassumiamo:

1) NON È NECESSARIO IMPORRE, È SUFFICIENTE CHE IL SETTORE PUBBLICO INIZI A FARE IL SUO DOVERE.

2) LE PRIVATIZZAZIONI SONO IL FRUTTO AVVELENATO DI UNA FUNZIONE PUBBLICA DI PRETTO STAMPO FASCISTA.

Basta col PENSIERO UNICO che viene fuori da scuole ed Università FINTO-PUBBLICHE ancora in ostaggio agli statali assunti a vita dal duce e dal re. Anche quando un docente se ne viene fuori con una teoria di decrescita economica, quel che porta avanti alla fine è sempre il solito PENSIERO UNICO che non ammette repliche!

La Funzione Pubblica divenga quindi al più presto davvero PUBBLICA aprendosi al contributo di ogni cittadino preparato. Avendo attorno milioni di persone direttamente interessate, non più quel MURO di BERLINO composto da acritici statali interessati solo al posto fisso, il mondo politico cambierà immediatamente, radicalmente, iniziando a redarre codici del tutto nuovi che applicheranno finalmente quei principi della scienza che gli statali così accuratamente hanno dimenticato quando si è trattato di consigliare i politici.

Danilo D'Antonio

un uomo libero libera gli altri

Impiego Pubblico a Rotazione
http://www.hyperlinker.com/ars/pre_index_it.htm


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Commento di Giuseppe Turrisi:

Poche idee e ben confuse (w l'itaglia)


il fascismo non centra una sola volta , tutte le volte che è stato citato (questo e derivante dal plagio mentale che SI riceve)
la privatizzazione è dovuta alla moneta debito a all'impero usurocratico bancario che al massimo il fascismo combatteva e non il contrario
Il fascismo non centra niente con le privatizzazioni ansi esattamente il contrario (i migliori enti pubblici sono nati sotto il fascismo INPS, INAIL, ENI, ecc)
la certificazione energetica (che solo una tecnologia neutra) serve per diagnosticare le dispersioni termiche dell'edilizia
poiché le abitazioni consumano il 60% per il riscaldamento comprando petrolio con dollari americani e alimentando guerre.....
Una buona coibentazione ridurrebbe: C02, traffico, petroliere, speculazioni in borsa sul petrolio, speculazioni sui soldi in borsa per comprare il petrolio, le accise sui carburanti , per non parlare di smog, tasse, ecc


edilizia fatta di merda con paretine da dieci centimetri da amministrazioni di ogni colore DC PCI PSI PD PDL
mentre l'ediliza sotto il fascismo ha la migliore tenuta termica che esista...
(NON CITIAMO CERTE PAROLE solo PERCHE' FA SCENA SE NON SI RISCHIA DI PASSARE PER VERI IGNORANTI)


E NON è QUESTIONE DI APOLOGIA SONO SOLO FATTI (che sono tutti verificabili basta leggere un po) (gli errori storici sono un'altra cosa ma non centrano niente con la certificazione energetica")


Nella nuova economia tutto bisogna fare tranne essere competitivi al massimo competenti..... la Funzione Pubblica non sarà mai tale se non si ha sovranità monetaria.... CHE POI QUESTI GOVERNI DI OGNI COLORE POLITICO SONO MERCE AVARIATA E SCADUTA è un'altro discorso


Ma meglio non continuare, Giuseppe Turrisi

giovedì 29 marzo 2012

La geopolitica, il sistema Terra/Mare ed il ruolo della Turchia nel futuro del pianeta…




La GEOPOLITICA non è un sistema assoluto di misurazione. Di sistemi assoluti NON ne conosciamo. E’ tuttavia l’approccio che maggiormente si avvicina ad una possibilità di analisi tanto dettagliata quanto dotata di alta probabilità di rappresentare dati significativi. Come il calcolo infinitesimale, che pur non essendo, anzi NON potendolo essere per definizione, preciso, tuttavia garantisce una approssimazione migliore rispetto a qualsiasi altra forma di calcolo, per la misurazione degli avvenimenti della fisica e della chimica.

IL PRESUPPOSTO DELLA GEOPOLITICA, quale è stato formulato dai PADRI di questa scienza, fra i quali dobbiamo mettere il “Nostro” prof MASSI, è basato su un assunto: esiste una conflittualità perenne fra il mare (l’Oceano) e la Terraferma. Anche se la cosa non appare in tutta la sua evidenza, se esaminiamo la storia del mondo attraverso questa lente VEDIAMO che INESORABILMENTE, i conflitti più importanti possono esere espressi con relativa approssimazione come scontri fra il mare e la terra. Ciò che al momento ci interessa, cioè la PREVISIONE di un prossimo conflitto, riguarda questo punto focale: quali sono gli schieramenti apparenti? E quali saranno invece gli schieramenti veri??

Uno dei motivi di incertezza è il ruolo giocato dalla Turchia.

Si tratta di un paese/TERRA, anzi, di un paese legato intimamente alla HEARTLAND. per risolvere il quesito, al momento, ci fermiamo al posizionamento della Turchia durnte gli ultimi conflitti. Durante la prima guerra mondiale ha parteggiato mper gli Imperi Centrali. Essendo l’Impero Ottomano un obiettivo fondamentale dell’offensiva angli-francese. Durante il secondo conflitto risulta NON belligerante, ma ha parteggiato, per quanto ha potuto, con l’Asse. NOTA particolare: l’emigrazione turca durante questo lungo dopoguerra si è orientata in particolare verso la Germania. Segno, comunque, di una particolare predilezione verso la centralità europea. (Terra).

Ma per chiarire meglio la situazione, occcorre esaminare la storia del rapporto Terra/Mare attraverso i tentativi di isolamento della Russia negli ultimi due secoli e mezzo. Anche perchè occorre ricordare che la Russia, durante questi secoli, è stata integrata al Continente, costituendone un elemento portante, e NON solo dopo il Congresso di Vienna del 1815. Possiamo anche aggiungere che, se è pur vero che dopo il 1945 USA ed URSS si sono spartiti l’Europa, è anche vero che, proprio grazie al “fittizio” contrasto “ideologico”, la Russia ( in quel caso l’URSS) è stata tenuta fuori dalla vita dell’Europa dell’Ovest. Quella che conta.

NASCITA DELL’IMPERO INGLESE.
la storia della nascita e sviluppo dell’Impero inglese è lunga e complessa. A noi interessano alcuni punti di riferimento.A fine ‘600 la Francia era l’ultimo nemico rimasto per la GB, dopo il periodo della pirateria organizzata, e contro di questa inizia il programma di accerchiamento.Durante la guerra di successione palatina (1688-1697)gli inglesi distruggono la flotta francese a La Hoghe. Nel 1710 la Gb acquista dalla Francia Terranova,la Nuova Scozia e i territori della Baia di Hudson. Con l’aiuto di truppe tedesche si appropria della Rocca di Gibilterra, ruba ai confederati spagnoli Minorca e costringe nel 1713 la Spagna al disonorevole patto di Assiento che trasferisce all’Inghilterra, per iltramite di schiavisti ebrei, il privilegio del commercio e trasferimento di schiavi negri sul continente e sulle isole americane.

Dopo la pace di Hubertusburg (i763) la Gb è la padrona dei mari.
E’ a questo punto che federico il Grande cerca l’alleanza con la Russia. Che tuttavia resterà in sospeso grazie alla Rivoluzione Francese la quale, agendo contro le Aristocrazie d’Europa, costringerà ad alleanze “necessariamente momentanee” ma deleterie per futuro d’Europa. La setssa battaglia di Waterloo, già pwersa da Wellington, sarà trasformata in vittoria dall’avvento dei prussiani,i quali non trarranno alcun vantaggio da quella partecipazione pressochè gratuita alla pseudo vittoria inglese. D’altronde, Napoleone sarà uno dei pochi a capire il vero funzionamento dell’imperialismo inglese, ma le sconfitte di Abukir e di Trafalgar non gli permetteranno di portare a termine il progetto, dimostrando ancora una volta che la vera forza inglese è nella sua marina.

D’altronde, anche la spedizione di Russia costituirà un vero vantaggio per l’Inghilterra, così come l’apertura del fronte russo, nel secondo conflitto mondiale, costituirà un immeritato vantaggio per le potenze atlantiche, anche se si va dimostrando che Hitler fu costretto ad attaccare perchè Stalin stava preparando un attacco proditorio.NON ne avremo mai le prove.Gli errori da parte prussiana furono moltissimi. Basti pensare che Napoleone, che aveva preparato una grande forza di sbarco, fu costretto a distrarre tutte quelle forze per poter ottenere la sua più grande vittoria militare, Austerlitz, della quale potè giustamente, vantarsi, ma a scapito della sconfitta definitiva contro la GB.

Nel frattempo, (1770) abbiamo la sconfitta dell’impero ottomano da parte della flotta russa del Baltico, con l’aiuto della marina inglese. Inizia la decadenza dell’impero ottomano e lo sviluppo della potenza russa verso il Mediterraneo.

Nel 1774 la Russia ottiene Azov ed il riconoscimento di “protettrice” dei popoli cristiani dei Balcani. 1783: annessione della Crimea. 1787-92: seconda guerra russo-turca ed avvicinamento della Russia al Mediterraneo. Aumentano le preoccupazioni inglesi.

Con la fine della parabola napoleonica, la presenza russa sul continente occientale è costante. Anzi, si può dire che uno dei periodi di pace più lunghi per l’Europa è costituito dalla presenza dell’ala protettiva dell’impero zarista che si installa in Europa dopo il 1815. Ma c’è l’Inghilterra pronta ad interferire ogni qualvolta un collegamento più o meno indiretto rischia di favorire la nasciat di una unità europea in senso eurasiatico. L’accerchiamento della Russia è tentato dall’Inghilterra in concomitanza di altri fattori. Da una parte abbiamo la questione afghana, che presenta in concomitanza con la difesa delle frontiere nordoccidentali dell’India inglese. Dall’altra abbiamo la questione della presenza russa sul Mar Nero, che viene combattuta con la guerra di Crimea da Francesi, Turchi, Piemontesi, con la partecipazione di un piccolo contingente inglese ( che era invece quello maggiormente interessato). La questione afghana è ampiamente descritta dal Grande Gioco, mentre la sconfitta russa in Crimea determina una sostanziale frenata della discesa russa in Mediterraneo. Molte e complkesse sono le vicende che vedono la partecipazione russa agli avvenimenti europei, mentre sui mari è la flotta inglese che non permette a Russi e Tedeschi di poter usufruire del momento propizio all’avventura colonialista. Le poche colonie che la Germania otterrà a fine ottocento le saranno sottratte alla fine del primo conflitto.

Durante il periodo di “latenza”, abbiamo la guerra RUSSO-Giapponese che terminerà con la distruzione della flotta russa, che innescherà la corsa al petrolio per i motori delle corazzate, e determinerà l’inizio dell’imperialismo giapponese sul Mare della Cina e relativo scontro con le mire statunitensi per lo stesso spazio vitale. Con l’avvento del bolscevismo la Russia è ancora circondata e relativamente isolata dalle truppe antirivoluzionarie “bianche”, mentre il bolscevismo stesso sarà causa di un ulteriore isolamento della Russia dal contesto europeo.

Anche in questo caso è l’Inghilterra a cantare vittoria.nel secondo dopoguerra, come dichiarato prima, è la stessa vittoria dell’URSS che contribuisce al suo isolamento ed al suo fallimento,pechè permette alle potenze atlantiche di fare perno sul “pericolo comunista”. Che è ben vero, comunque. Ma si pone anche il problema afghano che è teatro di una guerra infinita. Tuttavia, l’alleanza degli atlantici con il fondamentalismo islamico permette di battere il tentativo russo di operare su quel territorio. Possiamo anche affermare senza tema di smentita che è stato proprio il fallimento militare dell’invasione afghana a determinare la caduta del regime comunista. Tuttavia, è proprio il potenziamento amerikano delle potenzialità militari del fondamentalismo islamico a mettere in crisi la susseguente occupazione atlantica in quel paese….mentre la sconfitta che si deliea sempre più drammaticamente induce paesi come i Pakistan ad accelerare l’avvicinamento polico-religioso-militare all’Asse Turco-Iranico.

A QUESTO PUNTO, COME NON SI POSSA CAPIRE CHE IL TENTATIVO AMERIKANO DI GESTIRE IMPERIALISTICAMENTE SPAZI TROPPO ESTESI PER UNA SOLA POTENZA, (ANCORCHè MUNITA DI RILEVANTE POTERE DETERRENTE), E’ DESTINATO A ROVINARE MISERAMENTE, RESTA UN GRANDE MISTERO.

RESTA DA STABILIRE QUANDO LA TURCHIA, ROMPENDO DEFINITIVAMENTE GLI INDUGI, SI DECIDERA’ AD ADERIRE ALL’ASSE TERRESTRE EURASIATICO. Il libro: Turchia.un attore mediterraneo ed internazionale, di Luigi Mercuri, ed. Alpes Italia, febbr. 2011, ci illustra con dovizia di particolari il problema fondamentale del rapporto fra la Turchia e l’Unione Europea. Si tratta del GAS e dei gasdotti, elle trattative relative alla costruzione di gasdotti che coinvolgono paesi islamici ex URSS, rivieraschi del Mar Nero e del Caspio. Si tratta, in buona sostanza, dell’aspetto economico-energetico che ,giustamente, la Turchia sta cercando di far valere. Ovviamente nelle trattative ci sono molti partecipanti. E le offerte per la Turchia NON sono poche, anche perchè la posta in gioco non è solo l’approvvigionamento energetico, ma anche l’aspetto geopolitico dell’appartenenza della Turchia.

In ogni caso NOI siamo convinti che la soluzione del problema sia imminente e NON possiamo pensare che la Turchia, chiunque sia il suo governo (teniamo presente he i militari golpisti sono stati già messi furi gioco) possa pensare di favorire stati provocatori come Israele o gli Emirati Arabi, nati da una spietata guerra proprio contro l’Impero Ottomano.

Giorgio Vitali.

……..

Commento di Joe Fallisi: “Grazie di questa interessante analisi. Temo, tuttavia, che “la soluzione” in effetti “imminente” dimostrerà come riguardo al futuro prossimo della Turchia il tuo schema non regga. A tutto quel che già sappiamo si è aggiunta la notizia di ieri 15 febbraio secondo cui la Turchia, già Paese fondamentale nell’assalto imperialista alla Libia e attuale sede del “CNT” siriano, oltre che base d’appoggio e di partenza dei terroristi islamici anti-Assad, condivide perfettamente il punto di vista e i piani dei sauditi (cfr. http://www.todayszaman.com/news-271558-fm-turkey-backs-saudi-initiative-at-un-putting-pressure-on-assad.html). Che sono gli stessi degli emiri e dei sionisti”

…….

Commento di Maurizio Barozzi: “La Geopolitica ci consente di avere dei punti di riferimento con i quali valutare e prevedere quellE che possono essere certe evoluzioni internazionali. E su questo non ci piove.

A mio avviso però nell’era moderna l’analisi geopolitica ha perso molta della sua importanza o comunque le sue possibili previsioni debbono ora calcolarsi e proiettarsi in termini di secoli, non di anni.

Due fattori hanno contribuito a sconvolgere le analisi geopolitiche

1. Il grande sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni per il quale si possono superare spazi enormi in pochissime ore e si può comunicare da una parte all’altra dell’emisfero in tempo reale. Questo ha consentito, tra l’altro, l’avvento della globalizzazione in tutti i campi, culturale, economico, sociale, etnico. Tanto che oggi si parla di Ordine e Potere Mondiale.

2. L’ascesa, incontrastata, ai vertici di questo Potere mondiale in una “Forza” spaventosa. Chiamatela alta finanza (un pugno di ataviche famiglie) con il suo controllo bancario ed economico strutturato in un sistema predatorio immenso, chiametelo ebraismo internazionale con i suoi sogni di dominio mondiale, chiamatela Massoneria con la sua rete planetaria di lobby e consorterie varie, chiamatela come vi pare, fatto sta che, grazie a certe Istituzioni ed Organizzazioni trans ed over nazionali (dal Cfr, al Fmi, alla Banca Mondiale, alla Bce, ecc.) questa “Forza”) è in grado di imporre decisioni alle singole nazioni. Una imposizione fino a pochi decenni addietro impensabile. Ma questa “Forza” non è solo potere politico ed economico, essa è anche sostanziata da una visione della vita e del mondo, da una cultura, che genericamente possiamo definire “neo radicale”, che viene imposta in ogni modo, attraverso i mass media, i circoli culturali internazionali, le centrali del pensiero e dell’immgine, le grandi Organizzazioni mondiali, per esempio l’Unesco, ecc.

Tutto questo ha permesso l’attuazione, di fatto, di una globalizzazione a vari livelli, di cui il più evidente è quello economico, dove i suoi istituti, per esempio il Wto, ecc. interessano tutte le nazioni perchè altrimenti non potrebbero essere al passo con i tempi. Ma non meno importante è la globalizzazione esistenziale in un sistema di vita all’occidentale.

Ora si da il caso che la “Forza” che detiene nelle sue mani il potere mondiale non ha un punto di riferimento nazionale, territoriale, ma è di natura e genere cosmopolita ed ha quindi l’unico problema di imporre le sue decisioni alle singole nazioni per le quali quelle decisioni potrebbero non essere gradite. A questo ci pensano le grandi e moderne massonerie, dalla Trilateral, al Bildelberg, ecc., la quali hanno appunto il compito di fare da filtro e da veicolo di certe decisioni prese in alto loco e che devono essere attuate attraverso la manipolazione delle singole nazioni e l’opera dei loro diretti “servitori” (da noi vedi i Ciampi, i Prodi, i Draghi, i Monti), o quella dei rispettivi parlamenti all’uopo manipolati. E così via.

Ecco che allora, più il predominio di questa “Forza” si estende nel pianeta, e più l’analisi geopolitica risulta sempre più insufficiente a spiegare fatti ed eventi internazionali, apparentemente incomprensibii. Perchè quando parliamo di USA, dei suoi interessi, della sua geopolitica, dobbiamo tener presente che, a loro volta, gli Usa sono preda di questa “Forza” di genere e struttura NON nazionale. Vediamo due esempi, che danno l’idea.

1. Già negli anni ’40 la “Forza” di cui parlavamo era in grado di interferire pesantemente nelle nazioni cosiddette democratiche: Inghilterra, Francia e Stati Uniti, riuscendo a controllarne la politica e la strategia militare. E fu questo il fatto che fregò Hitler.

Hitler, infatti, ragionando anche geopoliticamente riteneva, giustamente, che l’Inghilterra, che ben sapeva da sempre aveva brigato per impedire la nascita di una grande potenza europea continentale, questa volta di fronte all’apparire sulla scena mondiale di due super potenze (Usa e Urss) che, inevitabilmente, l’avrebbero soppiantata e quindi avrebbe perso l’Impero, l’Inghilterra dicevamo, nel suo stesso interesse avrebbe dovuto venire a patti con la Germania in un accordo globale su scala mondiale per la quale, la Germania avrebbe mantenuto il controllo del centro Europa con espansione ad est e l’Inghilterra il dominio assoluto nell’Impero, il tutto regolato da una scala di accordi di reciproco interesse, economico, politico e militare.

Ma ci sbattè il muso, e le sue proposte, seppur molto favorevoli ai britannici, furono rigettate, perchè sull’asse Londra – New York, certe forze avevano in pugno le classi dirigenti anglo americane. Ci rimise la pelle anche Hess, il quale volò in Inghilterra non solo perchè aveva certi contatti sottotraccia, ma anche perchè seguiva la logica di questo ragionamento geopolitico.

Tutto questo accadeva negli anni ‘40, figuriamoci oggi.

2. Secondo esempio, questo recente. Nei primi anni ’90 sappiamo come venne fregato Saddam Hussein, indotto ad invadere il Kuwait e trovatosi poi nelle spire del ricatto americano di Bush padre che ebbe così il modo per bombardare e distruggere quel paese che puntando ad un certo modernismo in Medio Oriente era oltremodo “pericoloso”. Tutti si sono chiesti come mai Saddam, facendo il gioco degli americani, sostenne il braccio di ferro fino all’ultimo, fino ad arrivare alla scelta disperata di prendere degli ostaggi per evitare di essere attaccato. Il fatto è che anche Saddam, ragionando geopoliticamente e contando su certi impegni presi dalla Russia, era certo che la Russia, per sua stessa necessità geopolitica non avrebbe potuto consentire l’invasione dell’Irak e quindi sarebbe intervenuta al momento opportuno, come già aveva fatto in passato con i paesi arabi attaccati da Israele, per non farli totalmente capitolare. Si sbagliava, perchè, in quel momento, la realtà geopolitica era scavalcata dal fatto che la Russia, in mano a Gorbaciov, era di fatto in mano al mondialismo. E’ interessante a questo proposito una intervista successiva di Saddam ad un giornale turco, di cui stranamente si è taciuto in occidente. A precisa domanda fatta a Saddam del perchè non era sceso subito a patti, questi rispose perchè aveva contato sulle assicurazioni di Gorbaciov e Mitterand, assicurazioni sostanziate dagli interessi russi e francesi. Capite? Gorbaciov e Mitterenad, un russo e un francese, che di fatto non erano tali perchè erano uomini del mondialismo.

Ergo anche i Draghi, i Monti, ecc. pur avendo cittadinanza e nascita italiana, NON SONO italiani perchè sono uomini del mondialismo. E di questo bisogna tenerne conto.

Per concludere il discorso, occorre prendere atto che oggi come oggi, nelle analisi di politica internazionale bisogna soppesare due entità che possono essere convergenti o divergenti: l’analisi geopolitica e la considerazione del potere mondialista.

Non è più possibile tenere in conto solo l’analisi geopolitica.

Giorgio, tu hai perfettamente ragione quando riporti paragoni storici, ma questo fino alla seconda guerra mondiale, dopo di chè quelle analisi non sono più esaustive.

In termini assoluti, può darsi che il futuro, ma molto lontano, ti possa dare ragione, ma considera anche che il progresso scientifico e geografico finisca per spostare definitivamente certi modi di vivere e di rapportarsi e quindi superi ogni analisi geopolitica.

Facciamo un altro esempio. Un osservatore straniero della politica italiana, considerando le nostre esigenze geopolitiche, in particolare le nostre necessità energetiche, ne avrebbe tratto il convincimento che nella crisi libica, e nella probabile crisi iraniana, l’ltalia non poteva che tenersi defilata per non andare contro i suoi interessi. Nella realtà la lobby mondialista è stata talmente forte, nel nostro paese, da portarci in guerra contro la Libia ovvero contro i nostri interessi ed oggi, dopo la presa di possesso di un governo diretta emanazione mondialista, allo stesso modo si stanno muovendo nei confronti dell’Iran. Risultato: l’Italia rischia di trovarsi letteralmente senza approvvigionamenti petroliferi se non a carissimo prezzo e sotto ricatto occidentale.

Per quanto riguarda la Turchia, ogni analisi geopolitica non può prescindere dalla storia recente di quella Nazione che dai tempi dei “Giovani Turchi”, di cui ben sappiamo chi c’era dietro, divenne preda di “lorsignori”.

……….

Intervento “anomalo” di Paolo D’Arpini: “Il discorso è sviluppato in modo molto analitico e si è accresciuto di aspetti di cui bisogna tener conto.. Ma c’è da considerare anche l’aspetto “biologico” del pensiero, il pensiero non è solo speculativo o proiettivo, o perlomeno lo è solo nella sua forma visibile allorché si concretizza in una scelta abbinata ad un interesse precipuo (che sia quello di un io di una nazione o di una consorteria in cui ci si riconosce). Siamo però consapevoli che la matrice del pensiero è “biologica”? Ed essa non tiene conto dei risvolti e delle conseguenze, se non in funzione di un “progetto” globale evolutivo (tentativi ed errori, causa ed effetto, chiamatelo come vi pare). La mente è un ricetrasmettitore, è una radio od un televisore od un computer, ma l’operatore che immette dati e fa sì che i diversi programmi vengano sviluppati (sulla base di norme prestabilite e connaturate nelle capacità “tecniche” del mezzo stesso) è incontrollabile dal mezzo, essendo vero l’esatto contrario. Bios è la “Forza” l’aggregazione che presume di incarnarla è solo il braccio che si muove… La decisione non è del braccio ma appare come tale. La Vita nella sua totalità inscindibile spinge e genera “creature” atte a manifestare il suo “gioco”. Un esempio pratico.. quando sorge un pensiero nella nostra mente ed in conseguenza a ciò prendiamo una “decisione”.. ci siamo mai chiesti da dove sorge quel pensiero? Quale è la “Forza” che lo rende visibile alla nostra mente? Così è per tutto il resto: yin e yang, luce e tenebra, chiaroscuri necessari per il sogno! Ciò non ostante… come diceva il vate: “Ama il tuo sogno, se pur ti tormenta”… è quindi “corretto” e “consono” che ci si muova e si agisca nel mondo secondo il proprio sentire (qualsiasi esso sia)… Inshallah!”

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Replica di Giorgio Vitali: NULLA DA ECCEPIRE SU QUANTO SCRITTO DA D’ARPINI E DA JOE. DIVERSO è IL DISCORSO PER QUANTO RIGUARDA MAURIZIO, perchè si tratta di un elemento di valutazione di GRANDE IMPORTANZA. ALMENO PER NOI CHE, E LO POSSIAMO DIRE TRANQUILLAMENTE, DI QUESTE ANALISI e quindi…previsioni, VIVIAMO.

Ma torniamo il discorso che fa da sfondo a tutta la faccenda. Cioè il ruolo della geopolitica nell’analisi degli avvenimenti in corso. PER IL MOMENTO noi abbiamo la riprova che il sistema di misurazione della geopolitica ci permette di valutare tutto quanto accade CON UNA NOTEVOLE approssimazione. Confermata da fatto che proprio i CONSIGLIERI DEL RE ( cioè gli esperti della Casa Bianca) sono studiosi e programmatori di Geopolitica. il fatto che non pochi di essi siano notoriamente di origine frankista ce la dice lunga sui loro sistemi di giudizio. Che poi certe alleanze siano dettate anche da specifiche “affinità elettive” nessuno l’esclude.
Circa i fautori della Nuova Turchia, sappiamo bene di che origine sono. Tuttavia questa loro appartenenza ( che non è nuova, essendo, ad esempio, la Turchia uno dei primi paesi al mondo che può vantare una rilevante presenza massonica) non ha vietato la partecipazione al primo conflito mondiale dalla parte degli Imperi Centrali. E non si dica che le Alte Gerarchie di quel paese, quelle che stabilivano le alleanze, non erano dei “loro”. Fatto è che al momento opportuno prevalgono le valutazioni di carattere geopolitico. E le manovre a livello mondiale sono tutte determinate da esigenze geopolitiche. Come l’attacco all’IRAN. Tuttavia, è di oggi la notizia di una presa molto netta del Giappone, il quale ha dichiarato: L’Iran non si tocca! Non credo che questa discesa in campo del Giappone, generalmente molto gurdingo, sia interpretabile in termini ideologici o di Organizzazioni mondialiste. Tra l’altro, proprio il Bilerberg ha deciso di incontarsi in Israele, nell’Hotel Rotschild. Fatto inusuale che io interpreto come un rapido RITORNO A CASA.
PER quanto riguarda l’aspetto “mondialista”, occorre precisare intanto che questo mondialismo ha due sedi. Che sono gli USA e la GB. Cioè due localizzazioni geografiche ben precise, a loro volta conseguenti a politiche oceanocentriche. Che risalgono alla PIRATERIA inglese ed alla Dottrina Monroe, anch’essa di impostazione oceanico/navale. per quanto riguarda l’appartenenza a certe conventicole, facciamo qualche esempio: Massone era Napoleone e massone era il re di Prussia. Massone erano i promotori dell’indipendenza amerikana e massoni la classe dirigente inglese che essi combattevano, nonchè massoni, a cominciare da Lafayette, i francesi che li aiutarono (anzi…che fecero a guerra) a cacciare gli inglesi. Massoni erano Robespierre, Saint-Just, Couthon e massone fu Danton, lo furono i girondini, lo fu Filippo Egalité, Siyès, l’ex prete “talpa della rivoluzione”, e lo fu un altro grande ghigliottinato: Desmoulins, cugino di Fouquier-Tinville. E potremmo continuare a lungo”

mercoledì 28 marzo 2012

Destino d'Europa - Il senso della sintesi e la speculazione separativa...



Il senso della sintesi e la speculazione separativa - Simbologie, destini avversi e scontri fra la cultura aristocratica romana e quella "affermativa" giudaico-cristiana

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I due valori opposti "buono" e "cattivo" - "buono" e "malvagio" hanno combattuto sulla terra una lotta terribile e millenaria: e per quanto sia certo ormai che il secondo valore ha da lungo tempo superato il primo. non mancano certo luoghi in cui la lotta continua ancora e il suo esito non è certo. Potremmo addirittura dire che nel frattempo essa è stata portata sempre più in alto, facendosi sempre più profonda, più spirituale; tanto che oggi forse non esiste segno più chiaro della "natura superiore", della natura più spirituale, che essere scissi in codesto senso, ed essere ancora un campo di battaglia per quei contrasti.

Il simbolo di questa lotta, scolpito in una scrittura che è sopravvissuta, chiara e leggibile, a tutta la storia della umanità, è : ROMA contro GIUDEA, GIUDEA contro ROMA.

Sino ad oggi non si è dato avvenimento più grande di questa lotta, di questa impostazione del problema, di questo contrasto mortalmente ostile. Roma vide nell'Ebreo (e conseguentemente nel cristiano) qualcosa come la contronatura stessa, come un MONSTRUM ai suoi antipodi; a Roma, l'Ebreo era ritenuto "reo convinto di odio verso tutto il genere umano": a buon diritto, in quanto si ha un diritto di riconnettere la salvezza e il futuro del genere umano al dominio dei valori aristocratici, dei valori romani. E gli Ebrei, invece, quali erano i loro sentimenti verso Roma?

Lo si indovina da mille segni; ma basta soltanto anche ripensare attentamente all'apocalisse giovannea, a questa che è la più squallida tra tutte le invettive scritte, che lo spirito di vendetta abbia sulla coscienza (Non si sottovaluti, infatti la profonda logica dell'istinto cristiano che proprio su questo libro dell'odio scrisse il nome del discepolo dell'amore, quello stesso cui attribuì quel vangelo dell'amore estatico: in ciò c'è una parte di verità, per quanta falsificazione letteraria sia stata necessaria a questo scopo). I romani rappresentavano, infatti, i forti e gli aristocratici, come sulla terra non sono mai esistiti di più forti e più nobili, né tanto meno sono stati mai sognati: ogni loro vestigio, ogni loro iscrizione è una gioia, posto che si indovini che cosa scriva, in essi.

Gli Ebrei, invece, erano quel popolo del risentimento par excellence, cui era innata una ineguagliabile genialità popolare- morale: basta paragonare infatti gli Ebrei ai popoli in possesso di qualità affini, ai Cinesi o anche ai Tedeschi, per capire che cosa è di primo e che cosa è di quarto grado. Chi di essi ha temporaneamente vinto, Roma o Giudea?

Ma non è possibile alcun dubbio: pensiamo davanti a chi, proprio a Roma, ci si inchina oggi, come davanti alla summa di ogni valore supremo -e non solo a Roma, ma su quasi metà della terra, ovunque l'uomo sia stato reso mansueto o voglia diventarlo- dinanzi cioè a tre Ebrei, come ben si sa, e ad una Ebrea (dinanzi a Gesù di Nazareth, a Pietro il pescatore, a Paolo il tessitore di tappeti,e alla madre del già citato Gesù, detta Maria). Questo è molto interessante: senza ombra di dubbio Roma è stata sconfitta.

In ogni modo il Rinascimento rappresentò il risveglio grandiosamente inquietante dell'ideale classico, della maniera aristocratica di giudicare tutte le cose: allo stesso modo di chi si è risvegliato da una morte apparente, Roma stessa si mosse sotto il peso della nuova Roma giudaizzata costruita su quella antica, che aveva l'aspetto di una Sinagoga ecumenica e che veniva chiamata "Chiesa"; ma immediatamente Giudea tornò a trionfare, grazie a quel movimento di ressentiment essenzialmente plebeo (tedesco e inglese), cui si dà il nome di Riforma,con in più tutte le sue conseguenze, la restaurazione della Chiesa-la Restaurazione anche della vecchia quiete cimiteriale della Roma classica.

Con la Rivoluzione francese, Giudea tornò ancora a sconfiggere l'ideale classico, in un senso ancora più decisivo e profondo: l'ultima aristocrazia politica ancora presente in Europa,quella del XVII e XVIII secolo francesi, crollò sotto gli istinti popolari del ressentiment- e mai sulla terra si vide giubilo maggiore e più rumoroso entusiasmo! E' vero però che proprio al suo culmine accadde la cosa più mostruosa e inattesa: lo stesso ideale antico apparve in carne ed ossa e con splendore mai visto agli occhi e alle coscienze dell'umanità-e ancora una volta risuonò, più semplice, più forte e più penetrante che mai, di fronte alla antica fallace formula del "privilegio dei più", propria del ressentiment, di fronte alla volontà di deteriorare, abbassare, livellare, di far scadere e scomparire l'uomo, la formula opposta, terribile e fascinosa, del privilegio dei pochi!

Come ultima indicazione dell'"altra strada", apparve Napoleone, l'uomo più singolare e tardivamente apparso che mai sia esistito e con lui l'incarnazione del problema dell'"ideale aristocratico in sé"- si faccia bene attenzione a che tipo di problema sia mai questo: Napoleone, questa sintesi di non-uomo e di super-uomo....


Questo pezzo sublime è di Friedrich Wilhelm Nietzsche, il più grande genio europeo da non so quando... è tratto dalla Genealogia della Morale...
Eric Maulbertsch

Fonte: Destino D'Europa)

martedì 27 marzo 2012

Israel Warns of the Consequences of Jerusalem Global March of 30th March



Israel Warns of the Consequences of Jerusalem Global March

Israel issued a warning to the nearby Arab states if they allowed the global march to take place next Friday 30th March. Israel also stated that if anyone neared their borders, they would be accused of trespassing.

It claimed that the march is organized by “anti-Israeli parties” and said that this march won’t be allowed to reach Israel ’s borders.

Political sources said that the Israeli government sent warning letters to governments including; Syria, Lebanon, Egypt, Jordan and Hamas’ in the West Bank and to the Palestinian authority, asking them to put a stop to the possible escalation of tension as a result of these marches.

Israeli military authorities put a “security plan” in place, to face the risk of the flow of protesters to the borders. The plan will be presented in a meeting of the Israeli government on Sunday, 25th March to implement it.

According to the Israeli correspondent of the Israeli official TV, this plan contains strategies to suppress the masses, which the Israeli military units in the Army and border guards have trained for.

Two months ago, the international committee of the Global March to Jerusalem began organizing the global march under the logo “Freedom for Jerusalem , No Occupation, No Ethnic Cleansing and Segregation, No for Judaising of Palestine, its land and holy sites”.

The committee chose 30th March to coincide with the anniversary of Palestinian “land day”; Palestine Land Day is a day celebrated by Palestinians on 30th March each year. The event marks the events of March, 1976, following the Israeli authority’s confiscation of thousands of dunums of private and public land in the majority of Palestinian areas, especially the Galilee . Following these events the Arab masses inside Palestine declared a general strike, confronting the Israeli authorities for the first time since the occupation of Palestine in 1948. The Israeli response was militant and violent, as the Israeli troops, backed up by tanks, entered Palestinian villages and re-occupied them, causing a number of martyrs and many wounded and detainees among the civilians.

The march will unite the efforts of Palestinians, Arabs, Muslims, Christians, Jews, and all citizens of conscience in the world to put an end to Israel ’s disregard for international law through the continuing occupation of Jerusalem and Palestinian land.

Massive marches will be organized in Palestine, as well as from Asia, Africa and Europe to and in neighbouring countries to Palestine (Jordan, Egypt, Syria and Lebanon) and towards Jerusalem or to the nearest point possible according to the circumstances of each country and through the coordination between all groups and institutions of civil society taking part in the march, in coordination with the official and national bodies concerned.

Mass protests will also be organized in front of Israeli embassies in the capitals of different countries and in the main public squares in the big cities of the world, including the Arab and Muslim capitals and large cities.

PNN



(Source: http://gm2j.com/main/blog/2012/03/23/israel-warns-of-the-consequences-of-jerusalem-global-march/)

Tumori maligni ed economia perversa... - C'è un futuro per l'umanita?

Magna tu che magno io....


Quale futuro per il mondo dove il male viene valutato sotto profilo dell’interesse Economico?

Il Tumore, sicuramente il male di tutti i tempi, nel gergo volgare detto anche Cancro, ci si accorge di essere affetti quando è già sviluppato senza sapere come, quando e perché è entrato a far parte della nostra vita.
La scienza in via generale conferma che è una cellula che impazzisce nell’organismo e incomincia a moltiplicarsi. Sarà vero? Per quale ragione impazzisce? Perché non viene fermata ed eliminata dal sistema immunitario?

Il mondo è bersagliato da una infinità di informazioni che spesso non corrispondono alla realtà, cambiano frequentemente di parere per ritornare alle origini del pensiero. Gli esperti sostengono che vi sono due tipi distinti di tumore che sono generati per cause diverse le quali generalmente si sviluppano negli organi vitali: polmoni, fegato, cervello in forma benigna, ossia confinati a svilupparsi in un solo organo, oppure il Tumore più aggressivo o maligno che ramifica e si estende ad altri organi, costituendo la causa più numerosa dei decessi di Cancro.
Sembrerebbe che la scienza non ha ben chiaro del come e perché si contrae il Tumore e pensa che nella maggioranza dei casi i geni i quali sono i veri responsabili delle alterazioni provocate per cause ambientali, inadeguata dieta o per esposizione prolungata ad agenti cancerogeni chimici, fisici o virali sono le cause principali dei decessi.

Tra questi gli ambienti malsani o abitudini di vita errate: il fumo, l’amianto, la polvere, sostanze combustibili, l’alcol, le diete squilibrate, lunghe esposizioni ai raggi solari, ai raggi magnetici, sostanze chimiche, o per trasmissione genetica famigliare.

Ho conosciuto persone fisicamente sanissime le quali sono morte di cancro, eppure non bevevano, non fumavano, conducevano vita sana e provenivano da genitori sani.
Quando una persona è realista, rischia di essere tacciata per pessimista, ossia colui che vede tutto in modo negativo. Vi confesso che non sono per nulla negativo, ma semplicemente uno studioso che non si accontenta delle informazioni di routine riportate nei libri, tanto meno dai Giornali e tenta di andare a fondo dei problemi.
Quando Colombo scoprì l’America nel 1492, aveva trovato altra gente che millenni prima, avevano scoperto il continente e si erano insediati pacificamente senza Bandiera e senza gloria. La presenza degli Europei, causò la morte dei nativi per trasmissione di batteri da portatori sani dall’Europa.

Quando Cook scoprì l’Australia nel 1768, aveva trovato nativi che millenni prima avevano scoperto il nuovissimo Continente ed erano proliferati in pace. Anche li, i nativi furono contaminati sino alla morte di portatori sani di batteri dall’Europa.
Un altro esempio sconvolgente fa riferimento alla Palestina. Soltanto in quel posto si possono uccidere donne e bambini a volontà, mentre i due bambini Ebrei uccisi a Tolosa hanno attirato le attenzioni del mondo e non sono mancate accuse inverosimili a tutto il mondo Musulmano.

I Marò che hanno ucciso i due pescatori Indiani, non sono punibili perché Italiani e dimostra il pensiero corrotto fondato sul razzismo e sul Potere.

Possiamo liberamente sostenere che l’Occidente si è piazzato sul piedistallo del mondo facendo credere di essere il popolo eletto a dirigere le sorti del Creato. Ordire liberamente la morte con l’uso delle armi, per trasmissioni Batteriche, sostanze Nucleari, o sistemi anti sociali che seminano decessi equivalenti al cancro.

Seguendo la storia del mondo ci rendiamo conto che non vi è un popolo superiore, ma un continuo avvicendamento temporaneo di Popoli e Nazioni, dovuto maggiormente per strumentalizzazioni Militari di interessi Economici o programmi di strozzinaggio Politico Economico e razziale per sottomettere altri popoli e Nazioni.
Tutte le Nazioni del Pianeta hanno avuto momenti di gloria più o meno prolungati nel tempo, ed hanno ceduto il passo o la Corona ad altre Nazioni che si sono sviluppate in periodi successivi.

Si stenta a credere che oltre tre mila anni fa, gli antichi egizi operavano i Tumori al cervello, con competenza e senza le attrezzature mediche disponibili nei tempi attuali. Da allora, quali progressi sono stati compiuti dalla scienza per combattere il male?

Quindi, ben vengano i libri scientifici e le informazioni storiche prese con le pinze, poiché umanamente siamo tutti uguali, ma fisicamente molto diversi l’uno dall’altro, specie nel contenuto della scatola cranica con formazioni contrapposte con i segni di terra, d’acqua, d’aria e di fuoco.

Il Tumore o Cancro certamente non è nato oggi e sono millenni che la scienza mondiale se ne occupa per arrivare ad una conclusione positiva del male, cercando di fornire mezze informazioni per non stravolgere il sistema di cui l’uomo è profondamente dipendente per tradizione.
Per entrare nel vivo dell’argomento sono costretto di allargarmi con il pensiero per una maggiore comprensione.

Se andiamo indietro nel tempo, riscontriamo che i primi alimenti di sussistenza dell’uomo furono la caccia, ossia alimentarsi prevalentemente di carne umana e più tardi di quella animale.

Gli animali di allora vivevano allo stato brado, gli erbivori si cibavano con i frutti diretti della natura ed erano i più sani, altri invece più feroci, si alimentavano esattamente come gli umani di allora, prevalentemente di carne, selvaggina e prodotti della pesca.
Immaginate per un istante la paura e la rabbia di chi viene inseguito dalla morte, creando uno stato interno di avvelenamento e di irrigidimento che si diffonde su tutto l’organismo.

Molti sostengono che soltanto l’uomo é dotato di sentimenti e di intelligenza, nulla di più errato. Tutti gli esseri viventi si equivalgono, anzi alcuni animali, volatili, insetti e batteri compresi, sono dotati di capacità intuitive superiori all’uomo.

Per avere una idea più precisa di come vengono uccisi e macellati gli animali, vi invito a visitare un macello pubblico, dove le povere bestie già in prossimità del macello hanno sentore di morte e si agitano dimostrando sofferenza.
Questi poveri animali che appartengono ad un regno diverso dal nostro, a noi del tutto sconosciuto per incomprensioni di linguaggio, allietano le nostre tavole da pranzo, passando dalle stalle di prigionia dove vengono impinzate di medicinali per aumentare volume, peso e sopperire alle infezioni con antibiotici, sedate e caricate sui camion in direzione dei campi di sterminio denominati “Macelli Pubblici”.

A mio avviso, il punto focale nella ricerca di soluzioni concrete sul Tumore, non è materia che allo stato attuale possa essere individuata e risolta dalla scienza, anche se qualche fortunato ammalato di Tumore è riuscito inspiegabilmente a guarire per grazia ricevuta dal cielo, perché la medicina non è ancora in grado di assicurare la guarigione.

Il punto che definirei tragico per il fatto che la scienza non ha ancora la certezza alle tante incognite che non guidano alla soluzione del problema, barcollando nel buio assoluto, mentre richiedono risposte certe:
(A) Il tumore è forse provocato dall’assunzione per via alimentare o respiratoria di una cellula diversa che sposa o aggredisce una cellula comune la quale attraversando il fegato o i polmoni, si innesca nel circuito sanguigno alla ricerca della posizione a lei più ottimale per nidificare e moltiplicarsi?
(B) Oppure una cellula impazzita che si sviluppa in un determinato organo a lei più conveniente per ragioni ancora da scoprire?
(C) Oppure una cellula riproduttiva che cambia sesso, alimentata dalle altre cellule?
(D) Oppure, un battere, la puntura o un pizzico di un insetto che colpisce una cellula provocando l’impazzimento, trasportata attraverso il sistema sino ad arrestarsi nell’organo prescelto?
(E) Oppure una infezione genetica provocata dalla trasmissione per contatto da un portatore sano, anche per respiratoria o salivare?
(F) Oppure un indebolimento fisico momentaneo di vitamine o minerali necessari alle difese di alcuni organi vitali?
(G) Oppure siamo tutti esposti al tumore per generazione, e protetti dalle nostre difese immunitarie che vengono a scarseggiare in determinati punti e condizioni per ragioni da scoprire?
(H) Oppure l’esposizione ai raggi di qualsiasi natura che attraversano il corpo e colpiscono punti deboli nell’organismo?
(I) Sappiamo che il tumore è accentuato in alcune zone del mondo a causa delle varie esplosioni Atomiche (oltre 3000), infettando l’aria e l’ambiente, aggravate dall’uso continuo di esplosivi contenenti Uranio Impoverito, o le scorie provenienti dalle centrali Nucleari, debilitando il fisico, causando il moltiplicarsi di allergie e intolleranze alimentari?
(J) Una concausa dell’incremento dei tumori è da riscontrare anche nel cambiamento dei stili di vita, alimenti contraffatti, alimenti conservati, alcolici, diete errate, l’inquinamento dell’aria che respiriamo, prodotti chimici a contatto con la pelle?

In alcune isole dell’Oceano Pacifico, dove le popolazioni hanno mantenuto lo spirito di saggezza nello sviluppo della vita, nutrendosi esclusivamente dei frutti della terra con vegetali e frutta, qualche pesce dai mari incontaminati, aria e ambiente sani, non conoscono nessuna forma patologica del tumore, tranne quella della povertà imposta dalla Società Universale, fortemente malata di ideologie speculative che controllano l’informazione in difesa degli interessi di parte dei Potenti.
Probabilmente, Il punto focale nella soluzione dei Tumori, è da ricercare nelle statistiche mondiali che riportano l’incidenza del cancro sui vari sistemi di vita delle singole popolazioni suddivise per Nazioni e Isole.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, è sicuramente a conoscenza dei dati relativi all’incidenza dei tumori, suddivisi per Nazione, ma per ovvie ragioni di interessi stenta a renderli pubblici.

Una statistica parziale rilasciata dal Global Cancer Statistic, rileva per approssimazione che i casi di tumore a livello mondiale sono di circa 13 milioni all’anno, con sostanziali e preoccupanti aumenti.

I Governi del mondo sono condizionati da tre importanti settori che dettano le leggi di comportamento dell’ordine mondiale: le Fabbriche di Armamenti, le fabbriche di Medicinali e Chimici in generale, e le Religioni che Governano il pensiero, accompagnandoci dalla nascita sino alla morte, guidandoci in una vita terrena di sopportazione ai voleri del Potere.

Risolvere i problemi e gli interessi economici generati dal Tumore, il quale frutta a livello mondiale un giro di parecchi miliardi di Euro, potrebbe essere controproducente per le Fabbriche di Medicinali.

La bolla Mondiale che ha causato la crisi é generata proprio dalle guerre Economiche Euro/Dollaro, Oriente/Occidente, Musulmani/Cristiani, che richiedono acquisti abbondanti di armamenti, e relative cure, relative alle conseguenze delle guerre che speculano sulle vite dei cittadini.

Per ridurre il diffondersi incontrollato del cancro, bisognerebbe inscatolare tutti i Politici del mondo e sottoporre a seri esami del cervello tutti i concorrenti destinati a ricoprire funzioni Pubbliche.

Nel frattempo e nell’attesa di soluzioni certe per guidarci verso una qualità migliore della vita, bisognerebbe seguire le istruzioni dei Nutrizionisti, Dietisti, Biologi Alimentari, i quali ci consigliano diete a base di minerali, vitamine, ferro, magnesio, potassio, riscontrabili nei carboidrati, nei legumi, nei vegetali, nella frutta diversificata di stagione, dando onore alle stagioni che rinnovano i cicli naturali della vita.

Concludo con un bel piatto di pasta e fagioli, altamente nutrienti e completi, riso e yogurt, riso e lenticchie, ricchi di vitamina A e di ferro, la polenta con abbondante parmigiano, fave secche o fresche, non dimenticate Braccio di Ferro che è diventato forte con gli spinaci, il pane, il latte, i formaggi di cui l’Italia è produttrice di ottimi formaggi.

Cinquant’anni fa si moriva prevalentemente di infarto, perché la qualità dell’aria era migliore, il cibo era più genuino, e la gente godeva di miglior appetito, non c’erano le conoscenze informative di oggi e facevano uso abbondante di grassi animali, accompagnati da fiaschi di vino e tante sigarette.

Oggi non mancano le informazioni di prevenzione e le malattie attuali sono provocate maggiormente dall’inquinamento dell’aria, dalle merendine, dalla carne, e dalle bevande alcoliche e gassate, le sigarette e i pranzi fuori casa e la conseguente trasmissione di malattie genetiche passate da genitori a figli, per errati comportamenti e stili di vita.

Anthony Ceresa

lunedì 26 marzo 2012

1.500 i bambini uccisi in Palestina in 12 anni di invasione sionista

Fiamma Nirenstein


In un recente articolo sul Giornale la “signora” Fiamma Nirenstein afferma che “l’esercito israelia­no non ha mai colpito intenzional­mente un solo bambino, anzi ha sospeso infinite operazioni quan­do ­si è delineata una vittima incol­pevole”

Evidentemente l’età comincia a farsi sentire e la memoria la sta abbandonando…

Dal 2000 ad oggi lo stato invasore sionista ha ucciso oltre 1500 minori e quella che segue è una lista incompleta delle vittime dai 13 anni in giù e dal 2000 al 2009
Buona lettura “signora” Nirenstein


2000

Muhammad Salh Muhammad al-Arja, 12 anni, di Rafah, Gaza. Ucciso con un proiettile al capo da uno sniper israeliano vicino al posto di blocco della frontiera di Rafah.
Math Ahmad Muhammad abu-Hadwan, 11 anni, di Hebron, ucciso da un proiettile al capo dall’IDF a Tel Rumeida.

Abdul-Rahman Khaled Hammouda Khbeish, 4 anni, del campo di rifugiati di Balata, ucciso con un proiettile al capo dall’IDF.

2001

Il piccolo Obeisi, di Nablus, è morto ad un checkpoint dell’IDF, perché i soldati non hanno voluto farlo passare per potersi ricoverare in ospedale.
Muhammad Ismael Hashem Nasr, 10 anni, di Dahyet-el-Bareed, vicino a Gerusalemme, ucciso da coloni israeliani.

Isra Ahmad, 11 anni, di Nablus. E’ morta ad un checkpoint dell’IDF perché i soldati non hanno voluto lasciarla passare per andare in ospedale.
Mahmoud Ismael al-Darwish, 11 anni, di Dura, vicino a Hebron, ucciso dalle schegge di una granata sparata dall’IDF che lo hanno raggiunto al petto.
Yehya Fathi Muhammad al-Sheikh Eid, 12 anni di Rafah, Gaza. Ucciso da schegge di una granata sparata dall’IDF, che lo hanno attinto al viso, al collo e all’addome.
Iman Muhammad al-Haju, 4 mesi, di Khan Younis, Gaza. Ucciso dalle schegge di una granata sparata dall’IDF nelle braccia dilla madre.
Suleiman Sami al-Masri, 12 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF alla schiena.
Khalil Ibrahim Muhammad al-Moghrabi, 11 anni, di Rafah, Gaza, ucciso dal colpo di un tank dell’IDF alla testa mentre giocava con un amico vicino alla frontiera con l’Egitto.
Diya Marwan Hilmi al-Tmeizi, 3 mesi, di Ithna, vicino ad Hébron, uccisa insieme a suo fratello da spari dii coloni alla testa e alla schiena.
Ashraf Khalil Abdul-Minem, 8 anni, di al-Judiidah, vicino a Jénine, ucciso con suo fratello da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF durante un’esecuzione mirata.
Bilal Khalil Abdul-Minem, 10 anni, di al-Judiidah, vicino a Jenin, ucciso con suo fratello da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF durante un’esecuzione mirata.
Azhar Said Shalafa, 2 anni, di Rafah, Gaza, è morta ad un checkpoint dell’IDF perché i soldati hanno rifiutato il passaggio a sua madre che voleva portarla in ospedale.
Muhammad Subhi abu-Arrar, 14 anni, del campo di rifugiati di Rafah, Gaza, ucciso dal tiro di uno sniper dell’IDF al petto mentre giocava davanti a casa sua.
Inas Samir abu-Zeid, 5 anni, di Rafah, Gaza, ucciso insieme a suo fratello da schegge di granate dell’IDF.
Suleiman Samir abu-Zeid, 7 anni, di Rafah, Gaza, ucciso insieme a suo fratello da schegge di granate dell’IDF.
Abdallah Atatrah, 3 anni, di al-Tarm, vicino a Jenin, è morto ad un checkpoint dell’IDF perché I soldati hanno rifiutato di far passare la macchina che lo portava al centro medico di Yabad, dopo che era caduto in uno stagno.
Khaled Arafat al-Batash, 2 anni, di Hébron, ucciso dal gas durante un attacco dell’IDF et di coloni israeliani.
Riham Nabil Younis Abul-Ward, 10 anni, di Jenin, uccisa da un proiettile dell’IDF alla testa nella sua aula scolastica.
Abed-Rabo, un neonato di Betlemme, é morto ad un checkpoint dell’IDF perché i soldati hanno impedito a sua madre di portarlo dal medico.
Akram Naim Abdul-Karim al-Astal, 6 anni, del campo rifugiati di Khan Younis a Gaza, ucciso insieme a suo fratello e a tre cugini da un missile dell’IDF mentre andavano a scuola.
Anis Idris Muhammad al-Astal, 11 anni, del campo rifugiati di Khan Younis a Gaza, ucciso con suo fratello e tre cugini da un missile dell’IDF mentre andavano a scuola.
Muhammad Rateb abu-Shahla, 12 anni, di Jenin, ucciso da schegge di un proiettile dell’IDF che lo hanno attinto al capo.
Shadi Ahmad Abdul-Moti Arafeh, 13 anni, di Hébron, ucciso da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato.
Burhan Muhammad Ibrahim al-Himuni, 3 anni, di Hébron, ucciso da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF durante un’esecuzione mirata.
Muhammad Zakin, 8 ore, di Yamoun, vicino a Jenin, é morto ad un checkpoint dell’IDF perché I soldati hanno impedito il passaggio dilla madre per portarlo dal medico.
Rami Salahaldien Muhammad Zurob, 13 anni, di Rafah, Gaza, ucciso con un proiettile al capo tirato da un elicottero dell’IDF mentre giocava davanti a casa sua.

2002

Muna Sami Ataya al-Bajasa, 13 anni, di Khan Younis, Gaza, ucciso insieme a sua madre dal fuoco di un tank dell’IDF che faceva un’incursione in Palestina.
Mahmoud Hasan Ahmad al-Talalka, 7 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso da proiettili dell’IDF all’addome vicino alla colonia di Nisanit.
Maria Izaldien abu-Sarieh, 9 anni, del campo profughi di Jenin, uccisa a casa sua da schegge di granate che l’hanno attinta alla testa durante un’incursione.
Inas Ibrahim Eisa Saleh, 9 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, é morta per le ferite riportate quando è stata attinta da schegge di proiettili dell’IDF, il 19 febbraio, durante un omicidio mirato.
Muhammad Hussein abu-Kweik, 8 anni, del campo profughi di Amari, ucciso insieme alle due sorelle dai tiri di un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato.
Shaima Izaldien Ibrahim al-Masri, 7 anni, di Ramallah, uccisa dai tiri di un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato.
Said Ali Ibrahim Subeih, 12 anni, di Ramallah, é morto in seguito alle ferite riportate alla testa per I tiri dell’IDF il 28 febbraio.
Muhammad Mamoun Fayez abu-Ali, 10 anni, del campo profughi di Tulkarm, é morto a seguito dille ferite d’arma da fuoco al petto provocategli dall’IDF durante l’incursione del 7 marzo.
Amani Odih Muhammad al-Awawdah, 12 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, ucciso insieme alla madre, al fratello, alla sorella ed al cugino da una mina dell’IDF mentre viaggiavano su una carretta tirata da un asino.
Salim Odih Muhammad al-Awawdah, 10 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, ucciso con la madre, il fratello, la sorella e un cugino da una mina dell’IDF mentre viaggiavano su una carretta tirata da un asino.
Tariq Muhammad Salman al-Awawdah, 10 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, ucciso con la madre, il fratello, la sorella e un cugino da una mina dell’IDF mentre viaggiavano su una carretta tirata da un asino.
Mujahed Arafat abu-Shabab, 2 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da schegge di proiettili dell’IDF.
Shaima Said Abdul-Rahim Hamad, 12 anni, di Rafah, Gaza, é morta per le ferite alla testa provocatele da tiri dell’IDF il 15 marzo.
Iyad Imad Muhammad al-Mughrabi, 11 anni, del campo profughi di Askar, è morta per le ferite alla testa provocatele da spari dell’IDF il 15 marzo.
Riham Hussam Mustafa abu-Taha, 4 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, é morta per le ferite alla testa provocatele da spari dell’IDF il 15 marzo.
Mahmoud Muhammad Musa abu-Yasin, 13 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, é morta per le ferite all’addome ricevute durante un funerale il 12 marzo.
Abdullah Samir Omar al-Shubi, 10 anni, di Nablus, é stato ucciso insieme ai sette membri della sua famiglia da un missile durante una incursione dell’IDF.
Anas Samir Omar al-Shubi, 4 anni, di Nablus, é stato ucciso insieme ai sette membri dilla sua famiglia da un missile durante una incursione dell’IDF.
Azzam Samir Omar al-Shubi, 7 anni, di Nablus, é stato ucciso insieme ai sette membri della sua famiglia da un missile durante una incursione dell’IDF.
Salwa Khaled Dahaliz, 10 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, é stato ucciso da un proiettile dell’IDF alla testa vicino alla colonia di Rafah Yam.
Sumaya Najeh Abdul-Hadi al-Hasan, 6 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, è stato ucciso da una scheggia di proiettile dell’IDF che lo ha attinto al capo.
Isra Ghaleb Othman, 10 anni, di Beitunia, vicino a Ramallah, uccisa da un proiettile sparato dall’IDF che l’ha attinta al fianco.
Ahed Rasmi Ali Hamad, 5 anni, di Hébron, ucciso da un proiettile dell’IDF durante una incursione.
Qusay Farah abu-Aisha, 12 anni, del campo profughi di Askar, ucciso da un proiettile dell’IDF mentre giocava nel cortile di casa sua durante un’incursione.
Fadil Mahmoud abu-Zuheirah, 9 anni, di Beitunia, vicino a Ramallah, ucciso a casa sua dal tiro di un tank che lo attinto al ventre durante una incursione.
Rifat Bassam Shehada Awad, 12 anni, di Awarta, vicino a Nablus, ucciso insieme ai suoi due fratelli da un veicolo blindato dell’IDF.
Khayri Bassam Shehada Awad, 11 anni, di Awarta, vicino a Nablus, ucciso insieme ai suoi due fratelli da un veicolo blindato dell’IDF.
Faraj Hekmat Udwan, 4 anni, di Awarta, vicino a Nablus, ucciso insieme ai suoi due fratelli da un veicolo blindato dell’IDF.
Othman Fadil Khaled Masharqah, 7 anni, di Jenin, ucciso da schegge di proiettili dell’IDF che lo hanno attinto alla testa e al corpo durante un’incursione.
Asad Faysal Ersan Qarini, 10 anni, di Jenin, ucciso da proiettili dell’IDF, che lo hanno attinto al piedi e alla testa durante un’incursione.
Huda Muhammad Said abu-Shaluf, 12 anni, di Rafah, Gaza, uccisa a casa sua da proiettili dell’IDF che l’hanno attinta alla testa durante un’incursione.
Fadi Ghassan al-Ajlouni, 8 anni, di Hébron, ucciso da tiri dell’IDF.
Abed Khaled Muhammad Ismael, 11 anni, di Artas, vicino a Betlemme, ucciso da tiri dell’IDF.
Abeer Muhammad Yousef Zakarna, 3 anni, di Qabatiya, vicino a Jenin, uccisa insieme a suo fratello e sua madre da schegge di proiettili sparati dall’IDF.
Basel Muhammad Yousef Zakarna, 4 anni, di Qabatiya, vicino a Jenin, ucciso insieme a sua sorella e a sua madre da schegge di proiettili sparati dall’IDF, che l’hanno attinto alla schiena.
Tamer Khaled Mahmoud abu-Siriyye, 10 anni, di Tulkarm, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF, che lo hanno attinto al petto mentre lanciava pietre.
Salem Sami Salem al-Shaer, 15 anni, di Rafah, Gaza, é morto insieme a suo fratello a seguito delle ferite per i colpi che lo hanno attinto il 7 maggio durante un’incursione dell’IDF.
Anwar Elian Saleh abu-Said, 12 anni, di Juhor al-Diek, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso dalle schegge di proiettili dell’IDF.
Hussein Eid Hassan al-Matwi, 8 anni, di al-Maghraqa, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso nei pressi di casa sua da proiettili dell’IDF che lo hanno attinto al cuore.
Abdul-Samad Hashem Shamlakh, 10 anni, di Gaza City, ucciso a casa sua da tiri dell’IDF che lo hanno attinto alla testa durante un’incursione.
Ahmad Yousef Abdul-Aziz al-Ghazawi, 9 anni, di Jenin, ucciso dai tiri di un tank.
Fares Hussam Fares al-Sadi, 13 anni, di Jenin, ucciso dall’IDF quando ha fatto saltare la casa del vicino.
Sjoud Ahmad Turki Fahmawi, 6 anni, di Jenin, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF, che l’hanno attinto al petto e al braccio sinistro durante un’incursione.
Jamil Yousef Abdul-Aziz al-Ghazzawi, 12 anni, di Jenin, è morto a seguito dille ferite provocatele, alla gamba e alla coscia, il 21 giugno da un tank dell’IDF, mentre si trovava col fratello.
Bassam Ghassan Ragheb al-Sadi, 6 anni, del campo profughi di Jenin, ucciso da colpi dell’IDF che lo hanno attinto al petto.
Muhammad Shteiwi, 12 anni, del campo profughi di Fara, ucciso da colpi sparati dall’IDF che lo hanno attinto al petto.
Anwar Muhammad Kamal al-Hindi, 2 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa insieme alla madre da un proiettile dell’IDF che la attinta alla testa.
Shukri Fayq Abdil-Haj Daoud, 10 anni, di Qalqilya, é morta per le ferite provocatele da proiettili dell’IDF il 27 giugno durante il coprifuoco.
Ahmad Said Abdul-Jawad abu-Radaha, 7 anni, del campo profughi di Amari, ucciso da una bomba dell’IDF.
Muhammad Mahmoud al-Huwaiti, 3 anni, di Gaza City, ucciso insieme a suo fratello a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Subhi Mahmoud al-Huwaiti, 5 anni, di Gaza City, ucciso insieme a suo fratello a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Ayman Raed Matar, 18 anni, di Gaza City, ucciso insieme a suo fratello, sua sorella e due cugini a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Dina Raed Matar, 2 anni, di Gaza City, uccisa insieme a suo fratello e due cugini a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Muhammad Raed Matar, 4 anni, di Gaza City, ucciso coi fratelli e le sorelle a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Dunia Rami Matar, 5 anni, di Gaza City, uccisa coi cugini a casa sua nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Ala Muhammad Matar, 11 anni, di Gaza City, ucciso coi cugini a casa sua nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Ahmad Muhammad al-Shawa, 5 anni, di Gaza City, ucciso insieme a suo padre a casa loro nel corso di un’incursione aerea dell’IDF durante l’omicidio mirato di Salah Shehada.
Asma Tahseen Ahmad Ahmad, 9 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa da schegge di proiettili dell’IDF che l’hanno attinta alla schiena mentre giocava nel cortile davanti a casa sua.
Hamzeh Muhammad Badawi Dweikat, 13 anni, di Balata, ucciso a casa sua da tiri dell’IDF che lo hanno attinto al petto e al collo durante il coprifuoco.
Ayman Atiya abu-Mugheiseb, 12 anni, di Diir al-Balah, Gaza, è morto per le ferite riportate alla testa a seguito dii tiri dell’IDF il 7 agosto nel suo cortile.
Ayman Bassam Nadid Fares, 6 anni, di Khan Younis, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF che lo ha attinto alla testa mentre si trovava nel suo campo vicino alla colonia di Ganei Tal.
Jihad Musa Muhammad al-Athra, 6 anni, di Yatta, Hébron, schiacciata dall’auto di un colono.
Bahira Borhan Mefleh Daraghma, 7 anni, di Tubas, uccisa insieme a suo cugino da un missile dell’IDF durante un tentativo di omicidio.
Abdul-Salam Fawzi Abdul-Rahman Samreen, 11 anni, di al-Bireh, ucciso da un proiettile dell’IDF che lo ha attinto al ventre durante il coprifuoco.
Rawan Murad Eisa Hrezian, 3 giorni, di Hébron, é morto ad un checkpoint dell’IDF.
Rami Kahlil Ibrahim al-Barbari, 12 anni, di Nablus, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno attinto al capo durante il coprifuoco.
Mahmoud Hamza Ahmad Zaghloul, 11 anni, di Nablus, ucciso da schegge di proiettili dell’IDF che lo hanno colpito al cuore.
Thaer Salah al-Hout, 12 anni, dil campo profughi di Rafah, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno colpito alla testa durante un’incursione.
Shaima Kamal Yousef abu-Shamaleh, 8 anni, di Rafah, Gaza, uccisa a casa sua dai tiri di un tank dell’IDF che l’hanno colpita alla testa durante un’incursione.
Nafez Khaled Mashal, 2 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso da un colpo dell’IDF all’addome.
Muhammad Rifat abu-Naja, 9 anni, di Rafah, Gaza, é morto a seguito dille ferite subite il 17 ottobre da tiri dell’IDF.
Hamed Asad Hasan al-Masri, 2 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso da schegge di proiettili dell’IDF, che lo hanno attinto al petto.
Jihad Tahseen Darweesh al-Faqih, 8 anni, di Nablus, ucciso da un proiettile dell’IDF al cuore durante una incursione.
Un bimbo di Fawaregh, neonato, di Masarah, vicino a Betlemme, è morto ad un checkpoint dell’IDF perché alla madre non è stato consentito di passare subito per andare all’ospedale di Betlemme.
Un neonato di Tel, vicino a Nablus, ucciso da colpi dell’IDF.
Nada Kamal Muhammad Mahdi, 11 anni, di Rafah, Gaza, uccisa a casa sua da colpi dell’IDF che l’hanno attinta al petto.
Hanin Saud abu-Sita, 12 anni, di Rafah, Gaza, uccisa da schegge di proiettili dell’IDF.
Hanin Abdul-Kadir Saleh abu-Suleiman, 8 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa da schegge di proiettili dell’IDF che l’hanno attinta alla testa.

2003

Abdul-Rahman Samer abu-Bakr, 10 anni, di Nablus, é morto ad un checkpoint dell’IDF perché gli è stato impedito di passare per andare dal medico.
Iyad Salim Othman abu-Shaer, 12 anni, di Diir al-Balah, Gaza, é morto in seguito alle ferite di arma da fuoco al collo provocategli il 24 dicembre dall’IDF.
Ali Taleb Ghreiz, 8 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso da schegge di proiettili dell’IDF che lo hanno attinto alla testa.
Mustafa Ibrahim abu-Adwan, 10 anni, di Khan Younis, Gaza, é morto per le ferite alla testa subite il 7 febbraio durante un bombardamento dell’IDF.
Aref Omar Afif Bisharat, 13 anni, di Tammun, vicino a Tubas, é morto per le ferite al capo subite dall’IDF il 5 febbraio, mentre lanciava pietre.
Husni Majdi al-Ghul, 8 anni, di Qalqilya, ucciso da colpi d’arma da fuoco al petto, esplosi dalla polizia di frontiera israeliana durante una incursione.
Abdul-Rahman Mustafa Ali Jadallah, 9 anni, di Khan Younis, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF che lo ha colpito alla testa durante un funerale.
Ilham Ziad Hassan al-Assar, 4 anni, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, ucciso da spari dell’IDF che lo hanno colpito al piedi e all’addome durante una incursione.
Christine George Antoine Sada, 10 anni, del campo profughi di Aida, uccisa dalle truppe speciali dell’IDF con colpi al capo e al petto nel corso di un assassinio mirato mentre ella viaggiava in macchina con la famiglia.
Anas Jihad al-Kahlout, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF al capo.
Amir Ahmad Muhammad Ayyad, 2 anni, di Gaza City, ucciso da colpi dell’IDF al petto e all’addome durante un’incursione.
Elian Saad Elian al-Bashiti, 18 mesi, di Khan Younis, Gaza, ucciso da schegge di proiettile dell’IDF al capo.
Tamer Nizar Fathi Arar, 11 anni, di Salfit, ucciso da un colpo alla testa tirato da uno sniper dell’IDF durante una manifestazione.
Afnan Yasser Muhammad Taha, 1 anno, del campo profughi di Bureij, Gaza, uccisa insieme a sua madre da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF durante l’omicidio mirato di suo padre.
Amal Nimer Salem al-Jarusha, 8 anni, di Gaza City, é morta per le ferite subite da un missile lanciato da un elicottero dell’IDF il 10 giugno, mentre giocava nel cortile di casa sua.
Muhammad Sharif Jawdat Kabaha, 3 anni, di Barta al-Sharkiya, vicino a Jenin, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF mentre era in attesa ad un checkpoint nell’auto dilla sua famiglia.
Aya Mahmoud Noman Fayyad, 9 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa a casa sua dai tiri di un tank dell’IDF che l’hanno attinta al petto.
Sana Jamil al-Daour, 9 anni, dil campo profughi di Jabalya, Gaza, è morto in seguito alle ferite provocatele alla testa e al collo il 29 agosto dai tiri di un elicottero durante un omicidio mirato.
Thaer Monsur Noman al-Sayouri, 9 anni, di Hébron, ucciso a casa sua dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno attinto alla testa durante una incursione.
Muhammad Ayman Yousef Ibrahim, 7 anni, del campo profughi di Tulkarm, ucciso da colpi dell’IDF al petto durante un omicidio mirato.
Ibrahim Ahmad Frej al-Qreinawi, 10 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da colpi dell’IDF all’addome durante una incursione mentre si trovava nel cortile di casa sua con la famiglia.
Atwa Yousef abu-Muhsen, 8 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da colpi dell’IDF al capo durante un’incursione.
Muhammad Ziad Muhammad Baroud, 12 anni, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, ucciso dagli spari di un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato.
Muhammad Ismael Elian al-Hamayda, 10 anni, di Diir al-Balah, ucciso durante una incursione da colpi d’arma da fuoco dell’IDF che lo hanno attinto all’addome mentre si recava alla moschea.
Ahmad Muhanad Nafeh Meri, 11 anni, del campo profughi di Jenin, è morta per le ferite alla testa inflittele l’8 novembre dall’IDF mentre lanciava pietre contro i soldati che stavano demolendo una casa di Jenin.
Hani Salem Rabayah, 9 anni, del campo profughi di Rafah, ucciso da colpi dell’IDF al capo e al collo.
Muayad Mazen Abdul-Rahman Hamdan, 9 anni, di al-Bireh, ucciso dai colpi d’arma da fuoco dell’IDF che lo hanno attinto al capo durante una incursione.
Latifa, una bimba prematura, di Diir Balut, vicino a Ramallah, è morta contemporaneamente alla sorella gemella ad un checkpoint dell’IDF perché non hanno consentito alla madre di raggiungere l’ospedale.
Moufida, , una bimba prematura, di Diir Balut, vicino a Ramallah, è morta contemporaneamente alla sorella gemella ad un checkpoint dell’IDF perché non hanno consentito alla madre di raggiungere l’ospedale.

2004

Iman Samir Darwish al-Hams, 13 anni, di Rafah, Gaza, uccisa da colpi d’arma da fuoco dell’IDF, alla testa, al petto e all’addome mentre andava a scuola nei pressi del posto di controllo di Tal Zarub.
(L’ufficiale israeliano che aveva svuotato il suo caricatore su di lei, trapassandola con 17 proiettile, fu assolto da un Tribunale israeliano. E’ stato accusato di delitti minori. E’ lui che ha dichiarato che avrebbe fatto la stessa cosa anche se la ragazzina avesse avuto 3 anni]
Tariq Majdi Abdul-Muati al-Sousi, 11 anni, di Gaza City, ucciso dai tiri di un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato mentre stava tornando in macchina da scuola.
Motaz Nafez Hussein al-Sharafi, 11 anni, di Gaza City, é morto per le ferite al collo e al capo provocatele il 28 febbraio da un elicottero dell’IDF durante un omicidio mirato.
Mahmoud Abdullah Hasan Younis, 10 anni, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, ucciso dai proiettili di uno sniper.
Fatma Muhammad Sharifi al-Jaled, 7 anni, di Khan Younis, Gaza, è morta per le ferite alla testa inflittele il 19 marzo dall’IDF mentre giocava nel cortile di casa sua con delle amiche.
Khaled Maher Zaki Walwil, 6 anni, del campo profughi di Balata, è stato ucciso da un proiettile dell’IDF al collo durante un’incursione mentre stava affacciato alla finestra.
Iman Muhammad Khalil Talbiyeh, 12 anni, di Khan Younis, Gaza, è stata uccisa da proiettili dell’IDF al capo nella sua cucina.
Muna Hamdi Shehada abu-Tabak, 10 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa da proiettili dell’IDF che l’hanno attinta all’addome e al braccio destro mentre rincasava.
Asma Ali abu-Qaliq, 4 anni, di Jabalya, Gaza, uccisa dai gas lacrimogeni dell’iDF.
Ahmad Muhammad Ali al-Mughayer, 10 anni, di Rafah, Gaza, ucciso con la sorella da uno sniper dell’IDF con un colpo al capo mentre dava da mangiare agli uccelli sul tetto dilla casa.
Mahmoud Tariq Mahmoud Monsur, 12 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF durante una manifestazione pacifica vicino alla postazione militare di Tal Zorub.
Mubarak Salim Mubarak al-Hashash, 11 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF durante una manifestazione pacifica vicino alla postazione militare di Tal Zorub.
Walid Naji Said abu-Qamr, 12 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF durante una manifestazione pacifica vicino alla postazione militare di Tal Zorub.
Iyad Muhammad Afana, 13 anni, di Gaza City, é morto per le ferite al capo subite l’11 maggio durante un’incursione.
Tamer Younis al-Arja, 3 anni, di Rafah, Gaza, è morto per una crisi cardiaca durante un bombardamento dell’IDF.
Hamed Yasin Hamed Bahlul, 16 anni, di Rafah, Gaza, ucciso dai tiri di un elicottero dell’IDF vicino alla zoo.
Islam Muhammad Mahmoud Husniya, 13 anni, dil campo profughi di Fawwar, è stato ucciso da proiettili dell’IDF al capo mentre lanciava pietre durante una manifestazione contro le incursioni israeliane a Rafah.
Rawan Muhammad Said abu-Zid, 4 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da proiettili dell’IDF al capo e al collo mentre andava a comprare dille caramelle con la sorella.
Hani Mahmoud Khaled Kandil, 13 anni, di Nablus, ucciso a bruciapelo da un proiettile dell’ IDF in piena téa durante una incursione.
Omar Muhammad Awad abu-Zaran, 12 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF vicino casa sua.
Ihab Abdul-Karim Ahmad Shatat, 9 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF in pieno petto mentre andava in drogheria.
Safah al-Shaer, 4 anni, di Rafah, Gaza, è morta per le ferite subite dall’IDF il 1 luglio.
Samr Omar Hasan Fawju, 3 anni, di Rafah, Gaza, é morta per le ferite alla téa subite dall’IDF l’ 8 luglio mentre stava davanti a casa sua.
Ali Abdul-Rahim Ashraf abu-Alba, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso dai tiri di un elicottero dell’IDF che lo hanno attinto all’addome davanti a un’incursione.
Khaled Jamal Salim al-Asta, 8 anni, di Hosh al-Jitan, vicino a Nablus, ucciso a casa sua da proiettili dell’IDF al petto.
Munir Anwar Muhammad al-Daqs, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso a casa sua dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno colpito in pieno petto durante un’incursione.
Maram Moufid Abdul-Aziz al-Nahleh, 11 anni, di Nablus, uccisa da un proiettile dell’IDF in piena faccia durante un’incursione.
Raghdah Adnan Abdul-Muati al-Asar, 9 anni, del campo profughi di Khan Younis, Gaza, è morta per le ferrite riportate il 7 settembre da uno sniper dell’IDF mentre era seduta al suo banco in una scuola dille Nazioni Unite vicino alla colonia di Neve Dikalim.
Saber Ibrahim Iyad Asaliya, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso da un proiettile dell’IDF alle spalle mentre cercava di fuggire durante un’incursione.
Luay Ayman Muhammad al-Najjar, 4 anni, di Khuza, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso durante una incursione da un tiro di un tank dill’IDF che lo ha colto in piena testa mentre stava giocando a casa sua.
Iman Samir Darwish al-Hams, 13 anni, di Rafah, Gaza, uccisa mentre andava a scuola da proiettili dell’IDF alla testa, il petto e l’addome vicino al posto dell’esercito di Tal Zarub.
Samah Samir Omar Nasr Musleh, 10 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa a casa sua dai tiri di un tank dell’IDF all’addome.
Ghadir Jaber Hussein Mukhemar, 9 anni, del campo profughi di Khan Younis, Gaza, è morta per le ferite provocatele al petto dall’IDF il 12 ottobre mentre si trovava in classe in una scuola gestita dall’ONU.
Hisham Hassan Husni Ashour, 10 anni, di Khan Younis, Gaza, ucciso da proiettili dell’IDF al petto durante un incontro di quartiere.
Rania Iyad Ahmad Aram, 7 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa da proiettili dell’IDF che l’hanno colpita al collo mentre usciva da casa sua, prossima al posto dell’esercito di Nouria, per andare a scuola.
Rana Omar Abdul-Hadi Siyam, 8 anni, di Khan Younis, Gaza, uccisa da proiettili dell’IDF mentre pranzava a casa sua vicino alla colonia di Neve Dikalim.

2005

Mahmoud Kamel Muhammad Ghaben, 12 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa da bombe dell’IDF insieme a due fratelli e tre cugini mentre stavano lavorando nei campi.
Rajeh Ghassan Kamal Ghaben, 10 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a cinque cugini da bombe dell’IDF mentre lavoravano nei campi.
Omar Ramadan Muhammad al-Qrenawi, 6 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, morto per le ferrite provocategli da un tank dell’IDF alla testa il 13 gennaio durante una incursione.
Rahma Ibrahim Musa abu-Shams, 3 anni, di Diir al-Balah, Gaza, uccisa da schegge di proiettili alla testa mentre faceva colazione a casa sua vicino alla colonia di Tal Katif.
Ahmad Ismael Muhammad al-Khatib, 12 anni, del campo profughi di Jenin, è morto in un ospedale israeliano per ferite al capo e all’addome, provocategli il 3 novembre da tiri dell’IDF, mentre giocava con una pistola di plastica. Gli organi di Ahmad sono stati donati da suo padre ed hanno salvato la vita di 3 bambini israeliani e di una israeliana di 54 anni

2006

Aya Muhammad Suleiman al-Astal, 9 anni, di Khan Younis, Gaza, ucciso da tiri dell’IDF vicino all’incrocio di Kissufim.
Raed Ahmad Adil al-Batash, 11 anni, di Gaza City, ucciso con suo fratello da un missile dell’IDF durante un omicidio mirato.
Akaber Abdul-Rahman Izzat Zayd, 9 anni, di Yamoun, vicino a Jenin, ucciso da proiettili che lo hanno attinto in piena testa durante una incursione dell’IDF mentre andava a farsi levare dii punti di sutura in macchina con lo zio.
Bilal Iyad Muhammad abul-Einein, 5 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF durante l’assassinio mirato del padre.
Hadiel Muhammad Rabih Abdullah Ghaben, 8 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa da schegge di proiettile dell’IDF alla testa mente si trovava a casa.
Muhanad Hamdi Farouq Aman, 6 anni, di Gaza City, ucciso con sua madre e sua zia da un missile durante un omicidio mirato.
Haithem Ali Eisa Ghalya, 5 mesi, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a sua madre, suo padre e le sue 4 sorelle da bombe tirate da un motoscafo d’altura mentre facevano un picnic su una spiaggia di Waha.
Hanadi Ali Eisa Ghalya, 18 mesi, di Beit Lahya, Gaza, , ucciso insieme a sua madre, suo padre, suo fratello e le sue 3 sorelle da bombe tirate da un motoscafo d’altura mentre facevano un picnic su una spiaggia di Waha.
Sabrin Ali Eisa Ghalya, 4 anni, di Beit Lahya, Gaza, , ucciso insieme a sua madre, suo padre e le sue 3 sorelle da bombe tirate da un motoscafo d’altura mentre facevano un picnic su una spiaggia di Waha.

Maher Ashraf Farouq al-Mughrabi, 8 anni, di Gaza City, ucciso con suo fratello e suo padre da un missile dell’IDF durante un assassinio mirato.



Samia Mahmoud Ziad al-Sharif, 5 anni, di Gaza City, uccisa da un missile dell’IDF mentre andava in drogheria durante un tentativo di assassinio mirato.
Muhammad Jamal Shukri Ruqa, 6 anni, di Gaza City, ucciso da un missile dell’IDF mentre andava in drogheria durante un tentativo di assassinio mirato.
Majzarah Shaban Abdul-Qadir Ahmad, 12 ore, di Khan Younis, Gaza, uccisa insieme a sua madre e suo zio da un missile dell’IDF durante un tentativo di assassinio mirato.
Anwar Ismael Abdul-Ghani Atallah, 12 anni, di Beit Hanoun, Gaza, è morto per le ferrite provocategli da tiri dell’IDF il 5 luglio.
Rawan Farid Shaban Hajaj, 6 anni, di Gaza City, uccisa a casa sua con suo fratello quando l’IDF ha bombardato la stazione di servizio vicina.
Walid Mahmoud Ahmad El-Zeinati, 12 anni, di Gaza City, è morto per le ferrite provocategli da un missile dell’IDF il 6 luglio.
Huda Nabil Abdul-Latif abu-Salmeya, 13 anni, di Gaza City, é morto coi suoi genitori, due fratelli e quattro sorelle nel corso di un attacco aereo sulla loro casa.
Iman Nabil Abdul-Latif abu-Salmeya, 12 anni, di Gaza City, é morta coi suoi genitori, due fratelli e quattro sorelle nel corso di un attacco aereo sulla loro casa.
Yehya Nabil Abdil-Latif abu-Salmeya, 10 anni, di Gaza City, é morto coi suoi genitori, suo fratello e 5 sorelle nel corso di un attacco aereo sulla loro casa.

Aya Nabil Abdil-Latif abu-Salmeya, 9 anni, di Gaza City, é morto coi suoi genitori, due fratelli e quattro sorelle nel corso di un attacco aereo sulla loro casa.
Nasrallah Nabil Abdul-Latif abu-Salmeya, 7 anni, di Gaza City, é morto coi suoi genitori, suo fratello e 5 sorelle nel corso di un attacco aereo sulla loro casa.
Nadi Habib Abdullah al-Attar, 10 anni, di Atatra, vicino a Beit Lahya, Gaza, ucciso con sua nonna in un bombardamento dell’IDF mentre viaggiava su un carretto tirato da un asino.
Khitam Muhammad Rebhi Tayeh, 11 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa da una bomba dell’IDF andando in drogheria.
Bara Ahmad Hussein Habib, 2 anni, di Gaza City, ucciso da un missile dell’IDF sparato da un drone che lo ha colpito alla testa e all’addome durante un omicidio mirato.
Shahid Samir Ata Oukal, 8 mesi, di Jabalya, Gaza, uccisa con sua madre e sua sorella durante un bombardamento dell’IDF.
Maria Samir Ata Oukal, 5 anni, di Jabalya, Gaza, uccisa con sua madre e sua sorella durante un bombardamento dell’IDF.
Anis Salem Jadua abu-Awad, 11 anni, di Rafah, Gaza, ucciso in un bombardamento dell’IDF.
Shahed Saleh Omar al-Sheikh Eid, 3 giorni, di Rafah, Gaza, ucciso in un bombardamento dell’IDF.
Raja Salam abu-Shaban, 3 anni, di Gaza City, uccisa da un missile dell’IDF.
Nidal Abdul Aziz al-Dahdouh, 14 anni, di Gaza City, ucciso da uno sniper dell’IDF.
Hussam Ahmad Muhammad al-Sarsawi, 12 anni, di Gaza City, morto per le ferrite provocategli dai tiri di un tank dell’IDF il 27 agosto.
Iman Usama Fadil al-Harazin, 2 anni, di Gaza City, uccisa da un bombardamento dell’IDF mentre passeggiava con suo padre.
Suhaib Adil Zerei Mahmoud Qudaih, 13 anni, di Abasan al-Kabira, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso a casa sua da un missile dell’IDF.
Bara Riyad Muhammad Fayyad, 4 anni, di Beit Hanoun, Gaza, è morto per le ferrite riportate durante il bombardamento della sua casa da parte dell’IDF.
Saad Majdi Said al-Athamna, 8 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso mentre dormiva insieme a sedici membri dilla sua famiglia da bombe dell’IDF.
Mahmoud Amjad al-Athamna, 12 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso mentre dormiva insieme a sedici membri della sua famiglia da bombe dell’IDF.
Maram Ramez Masoud al-Athamna, 2 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa mentre dormiva insieme a sedici membri della sua famiglia da bombe dell’IDF.
Maisa Ramez Masoud al-Athamna, 6 mesi, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa mentre dormiva insieme a sedici membri della sua famiglia da bombe dell’IDF.
Abdul-Aziz Salman Muhammad Salman, 10 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso da tiri di un tank dell’IDF che lo hanno colpito all’addome mentre giocava vicino alla moschea di al-Zawia.
Ayman Abdul Qadir abu-Mahdi, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, è morto per le ferite al cuore provocategli il 25 novembre dall’IDF mentre giocava vicino a casa sua.
Jamil Abdul-Karim Jamil Jabji, 5 anni, del campo profughi di Askar, ucciso da un proiettile sparatogli alla testa da una jeep dell’IDF mentre gettava pietre.

2007

Abir Bassam Abed-Rabo al-Aramin, 10 anni, di Anata, vicino a Gerusalemme, é morta per le ferite alla testa provocatele il 17 gennaio da un’arma a percussione dell’IDF mentre si trovava nel cortile della sua scuola durante una manifestazione contro il muro di annessione.
Saifadien Said Khalil Jundiyah, 9 anni, di al-Shejaya, vicino a Gaza City, Gaza, uccisa dai tiri di un tank dell’IDF durante una incursione mentre era seduta davanti a casa sua.
Ahmad Iyad Hiles, 16 anni, di al-Shejaya, vicino a Gaza City, Gaza, ucciso da una bomba dell’IDF durante una incursione.
Ibrahim Ali abu-Nahl, 16 mesi, é morto per una malattia al cuore davanti al checkpoint di Erez, perché Israele non ha voluto farlo passare per recarsi all’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
Sana Muhammad Yusuf al-Hajj, 6 mesi, è morta per una malattia renale all’ospedale pediatrico di al-Nasr a Gaza City, che non dispone di un servizio pediatrico di dialisi, perché Israele ne ha rifiutato il passaggio per recarsi in un ospedale dotato di un
servizio di pediatria appropriato.
Amir Shahir Abdullah al-Yazji, 9 anni, di Gaza City, Gaza, è morto di meningite all’ospedale pediatrico di al-Nasr a Gaza City, che non disponeva dii vaccini necessari dal momento che Israele gli aveva impedito di recarsi all’ospedale Ichilov di Tel Aviv. Una richiesta di autorizzazione per il trasferimento urgente, presentata 5 giorni prima, non ha ottenuto alcuna risposta.
Hala Rohi Muhammad Zanoun, 3 mesi, del campo profughi di Rafah, Rafah, Gaza, è morta per problemi al cuore ed una grave infezione alla pelle all’ospedale europeo di Khan Younis, che non disponeva dell’attrezzatura necessaria, perché Israele gli aveva rifiutato l’ingresso al centro medico di Sheba a Tel Hashomer.
Razan Muhammad Kamel Atallah, 6 anni, di Rafah, Gaza, è morta di una atrofia cerebrale perché Israele ha negato l’autorizzazione ad uscire dalla striscia di Gaza per cure mediche .
Yusuf Iyad abu-Maryam, 5 anni, di Beit Lahya, Gaza, è morto di cancro perché Israele non ha permesso che andasse a curarsi, nonostante che il ministro palestinese dilla salute abbia chiesto il suo trasferimento in un ospedale israeliano l’11 ottobre perché l’ospedale di Gaza non aveva l’attrezzatura per praticare la chemioterapia.
Yusuf Iyad abu-Maryam, 5 anni, di Beit Lahya, Gaza, è morto di cancro perché Israele non ha permesso che andasse a curarsi, nonostante che il ministro palestinese dilla salute abbia chiesto il suo trasferimento in un ospedale israeliano l’11 ottobre perché l’ospedale di Gaza non aveva l’attrezzatura per praticare la chemioterapia.

2008

Ibrahim abu-Jazar, 2 anni, di Rafah, Gaza, è morto di una malattia non specificata perché Israele gli ha rifiutato il permesso di lasciare Gaza per farsi curare.
Shirin Ismail Abdullah abu-Shawareb, 11 anni, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, è morta di problemi cardiaci all’ospedale pediatrico di al-Nasr Pediatric a Gaza City, che non disponeva delle attrezzature necessarie, e ciò in quanto Israele gli ha rifiutato le cure. I medici avevano chiesto il suo trasferimento in un ospedale israeliano il 27 dicembre. Il 10 gennaio, credendo di avere ottenuto l’autorizzazione, suo padre l’ha portato al checkpoint Erez, dove Israele gli ha rifiutato l’ingresso.
Amir Muhammad Hashem Muhammad al-Yazji, 5 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso insieme a suo fratello e suo zio da un missile dell’IDF che ha colpito la loro auto sulla strada al-Nafaq Street, nel quartiere al-Daraj di Gaza City.
Hamid Maher abu-Hamda, 90 giorni, di Gaza City, Gaza, é morto d’una malattia non specificata che richiedeva un trattamento introvabile nella striscia di Gaza, perché Israele gli ha rifiutato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per motivi sanitari.
Faten Majdi al-Hafnawi, 10 giorni, di Gaza City, Gaza, é morta d’una malattia non specificata perché Israele le ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per motivi sanitari.
Tamer Muhammad Abdul-Riziq abu-Shar, 9 anni, di Wadi al-Salqa,vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso da dieci proiettili dell’IDF al capo durante una incursione mentre lui e i suoi compagni cercavano di rifugiarsi a casa sua.
Said Muhammad Said al-Aidi, 2 anni, di Rafah, Gaza, é morto d’una malattia congenita perché Israele ha negato il permesso di ritornare all’ospedale per bambini del Cairo. Said vi aveva cominciato il trattamento nel dicembre 2006 e avrebbe dovuto ritornarvi sei mesi dopo per terminarlo.
Shihab Muhammad Khleif, 20 giorni, di Beit Lahya, Gaza, é morto di una malformazione al cuore perché Israele gli ha negato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per motivi di cura.
Muhammad Amin abu-Watfa, 12 anni, di Gaza City, Gaza, é morto d’una emorragia celebrale perché Israele gli ha rifiutato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per ragioni di cura.
Muhammad Nasr Abdul-Aziz al-Boray, 7 mesi, di Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua dallo scoppio di dieci missili dell’IDF che lo hanno colpito alla testa e al petto quando un aereo dell’ IDF ha distrutto l’edificio vicino al Ministero dell’Interno. Muhammad era l’unico figlio di genitori che avevano dovuto sottoporsi a trattamenti medici contro l’infertilità, prima di concepirlo.
Ali Munir Muhammad Dardunah, 6 anni, del compo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso insieme a suo cugino ed un’altra cugina, colpiti da un missile dell’IDF lanciato da un elicottero mentre giocavano a calcio con degli amici vicino a casa.
Dardunah Dieb Khalil Dardunah, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF lanciato da un elicottero mentre giocava a calcio con degli amici vicino a casa.
Salah Zaki Manniour, 10 anni, di al-Shouka, vicino a Rafah, Gaza, ucciso con suo fratello da un ordigno esplosivo inesploso mentre lo raccoglieva per andare a venderlo come ferro vecchio.
Muhammad Zaki Manniour, 12 anni, di al-Shouka, vicino a Rafah, Gaza, ucciso con suo fratello da un ordigno esplosivo ineploso, mentre lo raccoglieva per andare a venderlo come ferro vecchio.
Adil Khalil Barbakh, 11 anni, di al-Shouka, vicino a Rafah, Gaza, ucciso da un ordigno esplosivo inesploso mentre lo raccoglieva per andare a venderlo come ferro vecchio.
Saifadien Said Khalil Jundiyah, 9 anni, di al-Shejaya, vicino a Gaza City, Gaza, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF durante una incursione mentre stava seduto davanti a casa sua.
Ibrahim Ali abu-Nahl, 16 mesi, é morto di una malattia al cuore al checkpoint Erez, perché Israele gli ha rifiutato l’accesso all’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
Rawan Samih Diab, 13 mesi, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, é morta per una infiammazione al fegato nell’ospedale pediatrico di al-Nasr a Gaza City, che non disponeva delle attrezzature necessarie dopo che gli era stata rifiutata l’autorizzazione al trasporto in un ospedale israeliano.
Dua Hani Habib, 6 mesi, di Gaza City, Gaza, é morto per problemi al midolo spinale perché Israle gli ha vietato di lasciare la striscia di Gaza per potersi curare.
Salwa Zaidan Muhammad Ghali Assaliya, 13 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa a casa sua con sua sorella da un missile dell’IDF.
Salsabeel Majid Muhammad abu-Jalhoum, 2 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa nel suo giardino da un missile dell’IDF.
Nael Zuhair Shukri abu-Oun, 12 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF mentre si trovava in strada con gli amici.
Safah Raed Ali Said abu-Saif, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, é morta per ferite all’addome provocatele da spari dell’IDF mentre stava a casa sua. E’ morta dissanguata perché i soldati hanno impedito all’ambulanza di andare a soccorrerla.
Amira Khaled Faraj abu-Aser, 20 giorni, di Gaza City, Gaza, uccisa da tiri dell’IDF che l’hanno colta al capo mentre si trovava a casa di amici di famiglia durante una incursione.
Iman Amin al-Safi, 4 anni, di Khan Younis, Gaza, é morta per una malattia di cuore perché Israele le ha rifiutato il permesso di lasciare Gaza per cure mediche.
Salsabeel Ibrahim Tabasi, 9 mesi, di Gaza City, Gaza, é morta di polmonite acuta perché Israele le ha negato il permesso di lasciare Gaza per cure mediche.
Yusuf Wasim Mushtaha, 2 mesi, di Gaza City, Gaza, é morto per una malattia al fegato perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Muhammad Ihab Haniya, 14 mesi, di Gaza City, Gaza, é morto per una malformazione cardiaca perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare Gaza per cure mediche, adducendo “ragioni di sicurezza” e minacciando di distruggere la sua cartella clinica se fossero state presentate altre richieste.
Nuralhuda Khamis al-Kilani, 7 mesi, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, é morto per una malattia non diagnosticata perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare Gaza per sottoporsi a controlli medici.
Muhammad Ziad al-Ajala, 63 giorni, di Gaza City, Gaza, é morto per una malformazione al cuore all’ospedale pediatrico al-Nasr di Gaza City, dopo che per due volte gli è stata negata l’autorizzazzione ad entrare in Israele per farsi curare.
Masad Ahmad Eid Hassan abu-Metiq, 1 anno, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso con sua madre e i suoi fratelli e sorelle da dieci schegge di missili dell’IDF mentre stavano facendo colazione a casa loro, durante una incursione.
Hana Ahmad Eid Hassan abu-Metiq, 3 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso con sua madre e i fratelli e le sorelle da dieci schegge di missile dell’IDF mentre facevano colazione a casa loro, durante una incursione.
Rudiina Ahmad Eid Hassan abu-Metiq, 4 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso con sua madre e i fratelli e le sorelle da dieci schegge di missile dell’IDF mentre facevano colazione a casa loro, durante una incursione.
Saleh Ahmad Eid Hassan abu-Metiq, 5 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso con sua madre e i fratelli e le sorelle da dieci schegge di missile dell’IDF mentre facevano colazione a casa loro, durante una incursione.
Nasim al-Biouk, 4 mesi, di Rafah, Gaza, é morto per una malattia al cuore dopo che Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per sottoporsi ad appropriate cure mediche.
Yusuf Muhammad Zakut, 2 giorni, é morto per una malattia non diagnosticata nell’ospedale pediatrico al-Nasr di Gaza City, che mancava dell’attrezzatura necessaria, perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per sottoporsi ad appropriate cure mediche.

Salwa Nahed abu-Tawahin, 8 mesi, di Diir al-Balah, Gaza, é morta di cancro all’ospedale Shuhada al-Aqsa Hospital a Diir al-Balah, che mancava dell’attrezzatura necessaria, perché Israele le ha negato il permesso di lasciare Gaza per ricevere cure appropriate. La richiesta di autorizzazione è stata presentata venti giorni prima della sua morte.
Ward Hashim Sabiha, 10 giorni, é morto per una malattia del fegato all’ospedale al-Shifa di Gaza City, che mancava dell’attrezzatura necessaria perché Israele gli ha negato l’autorizzazione necessaria per lasciare Gaza ed ottenere cure appropriate.
Sujud Khalil al-Farra, 1 settimana, é morta con sua sorella per una malattia non diagnosticata all’ospedale al-Naser Hospital di

Khan Younis, Gaza, che non disponeva della medicina necessaria “Alservictant,” a causa del blocco della striscia di Gaza da parte di Israele. La terza figlia è morta due giorni più tardi.
Faiza Khalil al-Farra, 1 settimana, , é morta con sua sorella per una malattia non diagnosticata all’ospedale al-Naser Hospital di

Khan Younis, Gaza, che non disponeva della medicina necessaria “Alservictant,” a causa del blocco della striscia di Gaza da parte di Israele. La terza figlia è morta due giorni più tardi.

Aya Hamdan Hamdan al-Najjar, 8 anni, di Khuza, vicino a Khan Younis, Gaza, uccisa da un missile dell’IDF mentre giocava vicino a casa sua.
Hamada Saleh Hamada, 4 mesi, di Beit Lahya, Gaza, é morta per una malattia al cuore perché Israele le ha negato il permesso di lasciare Gaza per poter ricevere cure appropriate.
Hasan abu-Mamar, 17 anni, di Khan Younis, Gaza, é morta per un cancro in quanto Israele le ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Ayat Anwar Daheik, 8 mesi, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, é morta per una malattia al cuore perché Israele le ha negato l’autorizzazione ad uscire dalla striscia di Gaza per cure mediche.
Imad Ismail al-Oweini, 6 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, é morto per una malattia al fegato in quanto Israele gli ha negato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Wasim Iyad Hamdan, 10 mesi, di Beit Hanoun, Gaza, é morto per una malattia non diagnosticata in quanto Israele gli ha negato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Ahmad Husam Yusuf Musa, 11 anni, di Nileen, vicino a Ramallah, ucciso da proiettili dell’IDF che lo hanno attinto al capo durante una manifestazione contro il muro di annessione.
Ahmad Eid abu-Amra, 3 mesi, di Diir al-Balah, Gaza, é morto per una malattia al cuore perché Israele gli ha negato il permesso di uscire dalla striscia di Gaza per cure mediche.
Ali al-Dahdouh, 27 giorni, di Gaza City, Gaza, é morto per una malattia al cuore perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
al-Mutasim Bila Muhammad Jundiya, 2 anni, di Gaza City, Gaza, é morto di paralisi cerebrale perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Muhammad Ala al-Sarhi, 5 mesi, di Gaza City, Gaza, é morto per una malattia di cuore perché Israele gli ha negato il permesso di lasciare la striscia di Gaza per cure mediche.
Abu-Ridih un maschietto di Nablus, é morto a un checkpoint dell’IDF perché sua madre vi è stata trattenuta più di 40 minuti ed è arrivata troppo tardi all’ospedale.
Hadi al-Hassainah, 3 anni, di Gaza City, Gaza, é morto per una deficienza proteica al cervello perché Israele ha negato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per sottoporsi a cure mediche.
Muhammad Ramzi al-Imawi, 18 mesi, di Jabalya, Gaza, é morto di atrofia cerebrale perché Israele gli ha negato l’autorizzazione a lasciare la striscia di Gaza per sottoporsi a cure mediche.
Odih Saleh Abdul-Al, 7 anni, di Rafah, Gaza, é morto per una crisi cardiaca e problemi polmonari perché Israele gli ha impedito di tornare all’ospedale Ichilov di Tel Aviv per ricevere il suo trattamento.
Abdul-Rahman Hani Akram Khuziq, 10 mesi, di Gaza City, Gaza, é morto di atrofia cerebrale perché Israele gli ha negato l’autorizzazione ad uscire dalla striscia di Gaza per sottoporsi a cure mediche.
Tamer Hassan Ali al-Akhras, 5 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere di al-Zaytoun a Gaza city.
Ahmad Riyad Muhammad al-Sinwar, 3 anni, di al-Zahra City, vicino a Diir al-Balah, Gaza, ucciso dall’IDF ad al-Zahra City, vicino a Diir al-Balah.
Uday Abdul-Hakim Rajab Mannii, 6 anni, di Diir al-Balah, Gaza, ucciso dall’IDF a Diir al-Balah.
Samar Anwar Khalil Balousha, 6 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa nel sonno insieme alle sue quattro sorelle da un missile dell’IDF.
Dina Anwar Khalil Balousha, 7 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa nel sonno insieme alle sue quattro sorelle da un missile dell’IDF.
Jawaher Anwar Khalil Balousha, 8 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa nel sonno insieme alle sue quattro sorelle da un missile dell’IDF.
Muath Yasir al-Abed abu-Teir, 6 anni, di Abasan al-Kabira, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso dall’DF a Abasan al-Kabira.
Sidqi Ziad Mahmoud al-Absi, 4 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso a casa sua insieme a due fratelli da un missile dell’IDF.
Ahmad Ziad Mahmoud al-Absi, 12 anni, , del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso a casa sua insieme a due fratelli da un missile dell’IDF.
Wisam Akram Rabi Eid, 12 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso dall’IDF vicino alla piazza di Zemu a nord della striscia di Gaza.

30 dicembre2008 Lama Talal Shehada Hamdan, 4 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa con sua sorella da un missile dell’IDF mentre stava a casa sua nel quartiere di al-Rayes di Beit Hanoun. Il fratello è morto il giorno dopo a causa delle ferite riportate.
Haya Talal Shehada Hamdan, 12 anni, di Beit Hanoun, Gaza, , uccisa con sua sorella da un missile dell’IDF mentre stava a casa sua nel quartiere di al-Rayes di Beit Hanoun. Il fratello è morto il giorno dopo a causa delle ferite riportate.
Ismail Talal Shehada Hamdan, 9 anni, di Beit Hanoun, Gaza, é morto in seguito alle ferrite che gli sono state procurate da un missile dell’IDF che ha anche ucciso le sue due sorelle.
Al-Muez Ledinallah Jihad al-Nasla, 3 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso insieme a sua sorella dalle bombe dell’IDF sulla strada del mercato di al-Nada vicino ad un serbatoio di acqua a Izbat Beit Hanoun.

2009

Muhammad Iyad Abed-Rabo al-Astal, 12 anni, di al-Qarara, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso con suo fratello ed un cugino, colpito da un missile dell’IDF lanciato da un drone mentre tornavano da un lavoro nei campi vicini. Due di essi sono morti sul posto, il terzo sulla strada verso l’ospedale.
Abed-Rabo Iyad Abed-Rabo al-Astal, 8 anni, di al-Qarara, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso con suo fratello ed un cugino, colpito da un missile dell’IDF lanciato da un drone mentre tornavano da un lavoro nei campi vicini. Due di essi sono morti sul posto, il terzo sulla strada verso l’ospedale.
Abdul-Satar Walid Abdul-Rahim al-Astal, 10 anni, di al-Qarara, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso con suo fratello ed un cugino, colpito da un missile dell’IDF lanciato da un drone mentre tornavano da un lavoro nei campi vicini. Due di essi sono morti sul posto, il terzo sulla strada verso l’ospedale.
Muhammad Musa Ismail al-Silawi, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso con alter quattordici persone da un missile dell’IDF lanciato da un drone sulla moschea del campo profughi di Jabalya durante la preghiera della sera.
Hani Muhammad Musa al-Silawi, 6 anni, du camp di réfugiés di Jabalya, Gaza, , ucciso con alter quattordici persone da un missile dell’IDF lanciato da un drone sulla moschea del campo profughi di Jabalya durante la preghiera della sera.
Ziad Muhammad Selmi abu-Snaima, 10 anni, di Rafah, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF nelle strade di al-Nasr, vicino a Rafah.
Baha Muayad Kamal abu-Wadi, 8 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere di al-Zaytoun a Gaza City.
Asma Ibrahim Husain Afana, 12 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa da un bombardamento dell’IDF nel quartiere di al-Zaytoun a Gaza City.
Shatha al-Abed Muhammad al-Habbash, 10 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua insieme a un cugino da un missile dell’IDF nel quartiere di al-Tufah a Gaza City.
Farah Amar Fuad al-Helu, 1 an, di Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua insieme al nonno da proiettili dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Suheir Ziad Ramadan al-Nimr, 11 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa col fratello da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Mahmoud Sami Yahya Asaliya, 3 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso a casa sua da bombe dell’IDF.
Ibrahim Kamal Subhi Awaja, 9 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso dall’IDF a Beit Lahya.
Jihad Samir Fayez Erhayem, 9 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Wadi Amin Omar Omar, 3 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso dall’IDF a Beit Lahya.
Hamza Zuhair Riziq Tantish, 12 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso con suo nonno da una bomba dell’IDF mentre si trovava sul tetto della casa di suo nonno a Beit Lahya.
Wiam Jamal Mahmoud al-Kafarneh, 2 anni, di Beit Hanoun, Gaza, morto per le ferite riportate il 4 gennaio durante l’attacco dell’IDF a Beit Hanoun.
Arafat Muhammad Arafat Abdul-Dayem, 12 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso nel corso di un attacco dell’IDF durante i funerali di suo cugino, un ausiliare medico ucciso nell’esercizio delle sue funzioni il 4 gennaio dall’IDF.
Sayed Amr Riziq Saber abu-Eisha, 12 anni, del campo profughi di Shati, Gaza, ucciso a casa sua insieme al padre, la sorella e il fratello da un missile dell’IDF.
Ghaida Amr abu-Eisha, 8 anni, del campo profughi di Shati, Gaza, uccisa a casa sua con il padre e due fratelli da un missile dell’IDF.
Muhammad Amr abu-Eisha, 10 anni, del campo profughi di Shati, Gaza, ucciso a casa sua col padre, sua sorella e suo fratello da un missile dell’IDF.
Fatheia Ayman Salim al-Dabbari, 4 mesi, di Rafah, Gaza, ucciso da una bomba dell’IDF a al-Shouka, vicino a Rafah.
Muamen Mahmoud Talal Allaw, 12 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua da una bomba dell’IDF.
Nasr Ibrahim Helmi al-Samouni, 5 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua insieme a due fratelli, un fratello più grande, uno zio, un cugino, sette cugini alla lontana e nove altri membri della sua famiglia da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun a Gaza City.
Muhammad Helmi Talal al-Samouni, 6 mesi, di Gaza City, Gaza, ucciso , ucciso a casa sua insieme a un cugino, nove cugini alla lontana, e 11 membri della sua famiglia da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun a Gaza City.
Azza Salah Talal al-Samouni, 6 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua insieme a un cugino, nove cugini alla lontana, e 11 membri della sua famiglia da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun a Gaza City.
Huda Nael Faris al-Samouni, 7 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua insieme a due cugini, otto cugini alla lontana e 11 altri membri della sua famiglia da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun a Gaza City
Al-Mutasem Bilah Muhammad Ibrahim al-Samouni, 1 mesi, anni, di Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua insieme a dieci cugini alla lontana e 11 altri membri della sua famiglia da bombe dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun a Gaza City.
Aya Usama Nayif al-Sersawi, 6 anni, di al-Shejaya, vicino a Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua da bombe dell’IDF.
Muhammad Salam Awad al-Tarfawi, 4 anni, di Jabalya, Gaza,ucciso dall’IDF vicino alla stazione di benzina di via al-Karama a Jabalya.
Ismail Haidir Eleiwa, 7 anni, di al-Shejaya, vicino Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua insieme a due fratelli e alla sorella da bombe dell’IDF.
Lana Haidar Eleiwa, 10 anni, di al-Shejaya, vicino Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua insieme a tre fratelli da bombe dell’IDF.
Muamen Haidar Eleiwa, 12 anni, di al-Shejaya, vicino Gaza City, Gaza, ucciso a casa sua insieme ai suoi tre fratelli da bombe dell’IDF.
Shahid Muhammad Amin Hiji, 3 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Nada Radwan Naim Mardi, 6 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa dall’IDF nel quartiere al-Seyafa a Beit Lahya.
Ahmad Jabr Jabr Hweij, 6 anni, di Gaza City, Gaza, é morto per le ferite riportate il 27 dicembre durante un attacco dell’IDF nel quartiere al-Tufah a Gaza City.
Ahmad Shaher Fayq Khudair, 10 anni, di Beit Lahya, Gaza, é morto per le ferite riportate il 3 gennaio durante un attacco dell’IDF nel quartiere al-Seyafa a Beit Lahya.
Islam Odih Khalil abu-Amsha, 12 anni, di al-Shejaya, vicino Gaza City, Gaza, ucciso dal tiro di un tank dell’IDF nel quartiere al-Tufah di Gaza City.
Muhammad Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 7 mesi, di Gaza City, Gaza, ucciso con i suoi due fratelli, tre sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Ala Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 7 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa ucciso con i suoi due fratelli, tre sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Ali Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 10 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso con i suoi due fratelli, tre sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Sharafeddin Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 5 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso con i suoi due fratelli, tre sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Raba Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 6 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa coi tre fratelli, due sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Khitam Iyad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 5 mesi, di Gaza City, Gaza, ucciso con i suoi due fratelli, tre sorelle, i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Bara Ramez Fayez Misbah Hashim al-Daia, 2 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso con sua sorella i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Salsabil Ramez Fayez Misbah Hashim al-Daia, 5 mesi, di Gaza City, Gaza, uccisa con sua sorella i genitori, i nonni paterni, sei cugini, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Yusif Muhammad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 2 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso con le tre sorelle, i genitori, i nonni, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Amani Muhammad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 6 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa con due sorelle, i genitori, i nonni paterni, due zie e uno zio da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Qamr Muhammad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 5 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa col fratello, due sorelle, la madre, i nonni paterni, due zie e due zii da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Arij Muhammad Fayez Misbah Hashim al-Daia, 3 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa col fratello, due sorelle, la madre, i nonni paterni, due zie e due zii, da bombe dell’IDF mentre si trovavano a casa del nonno nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Abdul-Jalil Hasan Abdul-Jalil al-Hels, 8 anni, del campo profughi di Shati, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF che ha colpito un veicolo della polizia che stazionava vicino al campo profughi di Shati.
Adam Mamoun Saqr Ramadan al-Kurdi, 3 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso dall’IDF nel campo.
Zakaria Yahya Ibrahim al-Tawil, 5 anni, del campo profughi di Nuseirat, Gaza, ucciso da una bomba dell’IDF su una casa del blocco 2 del campo.
Hassan Ata Hassan Azzam, 20 mesi, di al-Mughraqa, vicino Gaza City, Gaza, ucciso con suo fratello e suo padre dall’IDF a al-Mughraqa.
Ibrahim Suleiman Muhammad Baraka, 12 anni, di Bani Sheila, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso dall’IDF a Bani Sheila.
Nur Muin Shafiq Dieb, 3 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso a casa sua coi due fratelli, una sorella e un cugino da bombe dell’IDF vicino alla scuola al-Fakhoura nel campo.
Aseel Muin Shafiq Dieb, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa a casa sua con 3 fratelli e un cugino da bombe dell’IDF vicino alla scuola al-Fakhoura nel campo.
Lina Abdul-Monim Nafez Hasan, 10 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa a casa sua da bombe dell’IDF vicino alla scuola al-Fakhoura nel campo.
Muhammad Basem Ahmad Shaqoura, 9 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso a casa sua da bombe dell’IDF vicino alla scuola al-Fakhoura nel campo.
Marwan Hasan Abdul-Muamin Qdiih, 5 anni, di Abasan al-Kabira, vicino a Khan Younis, Gaza, ucciso da una bomba dell’IDF a casa sua.
Ranin Abdullah Ahmad Saleh, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso dall’IDF nel campo.
Shahid Husein Nazmi Sultan, 8 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso dall’IDF nel campo.
Anas Aref Baraka, 8 anni, di Wadi al-Salqa, vicino a Diir al-Balah, Gaza, é morto in un ospedale egiziano per le ferite alla testa provocategli il 4 gennaio da spari dell’IDF a Diir al-Balah.
Abdullah Muhammad Shafiq Abdullah, 11 anni, di Beit Lahya, Gaza, é morto per le ferite inflittegli il 6 gennaio da bombe dell’IDF vicino alla scuola al-Fakhoura nel campo profughi di Jabalya, Gaza.
Suad Khaled Muhammad Abed-Rabo, 7 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa insieme a sua sorella dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno colpito al petto , nonostante la sua famiglia sventolasse una bandiera bianca mentre usciva dalla loro casa di Izbat Beit
Hanoun pera andare a cercare dell’acqua.
Amal Khaled Muhammad Abed-Rabo, 2 anni, di Beit Hanoun, Gaza, uccisa insieme a sua sorella dai tiri di un tank dell’IDF che lo hanno colpito al petto , nonostante la sua famiglia sventolasse una bandiera bianca mentre usciva dalla loro casa di Izbat Beit Hanoun pera andare a cercare dell’acqua.
Tawfiq Khaled Ismail al-Kahlout, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso insieme al fratello, un altro fratello più grande, suo padre e un cugino alla lontana da un missile dell’IDF mentre attraversavano in auto i lotti abitativi di Beit Lahia.
Radwan Muhammad Radwan Ashour, 12 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso insieme a suoi fratello da un missile dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Abdul-Rahman Muhammad Radwan Ashour, 11 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso insieme a suo fratello da un missile dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Hussam Raed Rizq Subuh, 12 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso da un bombardamento dell’IDF mentre si trovava insieme a molta gente nel quartiere di Beit Lahya’s al-Salateen.
Basma Yasser Abed-Rabo al-Jilawi, 5 anni, Beit Lahya, Gaza, uccisa da schegge di proiettili dell’IDF nel campo profughi di Jabalya, Gaza.
Yousef Awni Abdul-Rahim al-Jaru, 2 anni, Gaza City, Gaza, ucciso avec sa mère, di nationalité ukrainienne par un tir di tank di l’IDF danni le quartier di al-Tufah a Gaza City.
Amr Ibrahim Khalil Balousha, 10 anni, di al-Zahra, near Gaza City, Gaza, ucciso a al-Zahra City.
Bara Iyad Samih Shalha, 7 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa par l’IDf danni le lotissement di Beit Lahya.
Shahid Saadallah Matar abu-Halima, 18 mesi, di Beit Lahya, Gaza, ucciso apr l’IDF danni le lotissement di Beit Lahya.
Ghainma Sultan Fawzi Halawa, 11 anni, di Jabalya, Gaza,ucciso par l’IDF a Jabalya.
Ala Ahmad Fathi Jabr, 13 anni, di Jabalya, Gaza, uccisa par un tank di l’IDF a Jabalya.
Fatima Raed Zaki Jadallah, 11 anni, du camp di réfugiés di Jabalya, Gaza, uccisa chez elle par dis bombes di l’IDF danni le quartier Tal al-Zatar du camp.
Rana Fayez Muhammad Salha, 12 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso chez lui avec sa mère, diux frères et une soeur par un missile di l’IDF.
Baha Fayez Muhammad Salha, 5 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso a casa sua insieme a sua madre, due fratelli e una sorella, da un missile dell’IDF.
Rula Fayez Muhammad Salha, 2 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa a casa sua insieme alla medre e due fratelli da un missile dell’IDF.
Ali Kamal Ali al-Nethur, 11 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso insieme a suo fratello da un missile dell’IDF mentre uscivano da un edificio di Jabalya per sfuggire a un attacco.
Abdul-Rahman Ahmad Haboush, 4 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere al-Tufah di Gaza City.
Zakaria Hamid Khamis al-Samouni, 8 anni, di Gaza City, Gaza, é morto per le ferite riportate durante un attacco dell’IDF il 4 gennaio nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City.
Amal Najib Muhammad Aloush, 12 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso da una bomba dell’IDF a Jabalya.
Tasnim Yasir Jabr al-Rafati, 3 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso a casa sua da un missile dell’IDF destinato a suo padre a Jabalya.
Faris Talat Asad Hamouda, 2 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere Tal al-Hawa.
Haitham Yasir Yousef Marouf, 11 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF a Beit Lahya.
Ayat Kamal Mahmoud al-Bana, 12 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso dai tiri di un tank dell’IDF a Jabalya.
Fadallah Imad Hasan al-Najjar, 2 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, uccisa da un attacco di missili al campo.
Nashat Raed al-Firi, 12 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso da un attacco di missili dell’IDF su Jabalya.
Abdul-Rahman Muhammad Atiya Ghaben, 15 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso dalle bombe dell’IDF a Beit Lahya.
Basim Talat Jamil Abdul-Nabi, 12 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso nel campo insieme a suo fratrello da un missile dell’IDF mentre giocavano tra le rovine di una casa demolita.
Qasim Talat Jamil Abdul-Nabi, 7 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, ucciso nel campo insieme a suo fratello da un missile dell’IDF mentre giocavano tra le rovine di una casa demolita.
Hamza Saadallah Matar Masoud abu-Halima, 8 anni, di Atatra, vicino a Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a due fratelli e al padre da bombe dell’IDF a Beit Lahya.
Ziad Saadallah Matar Masoud abu-Halima, 10 anni, di Atatra, vicino a Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a due fratelli e al padre da bombe dell’IDF a Beit Lahya.
Aisha Ibrahim al-Said al-Najjar, 4 anni, di Jabalya, Gaza, uccisa dall’IDF a Jabalya.
Hadiel Jabr Diab al-Rafati, 9 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso dall’IDF a Jabalya, Gaza.
Khalil Muhammad Musa Bahar, 12 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere al-Shaf.
Hala Isam Ahmad al-Mnei, 1 mese, di Beit Lahya, Gaza, é mortaper le ferite riportate durante un attacco dell’IDF il 13 gennaio a Beit Lahya.
Haneen Fadil Muhammad al-Batran, 10 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere Tal al-Hawa.
Shaima Adil Ibrahim al-Jadba, 9 anni, di Gaza City, Gaza, uccisa a casa sua da una bomba dell’IDF nel quartiere al-Tufah.
Bara Ata Hasan al-Ermaliat, 1 anno, di Beit Lahya, Gaza, uccisa insieme a due sorelle e alla madre da bombe dell’IDF a Beit Lahya.
Arij Ata Hasan al-Ermaliat, 2 mesi, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a due sorelle e alla madre da bombe dell’IDF a Beit Lahya.
Husam Muhammad Shaban Eslim, 7 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso insieme a suo fratello e suo cugino da un missile durante un assassinio mirato.
Ahmad Usama Muhammad Kurtom, 7 anni, di Gaza City, Gaza, ucciso dall’IDF nel quartiere Rimal.
Anwar Salman Rushdi Abdul-Hai abu-Eita, 7 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a due cugini e un membro della famiglia più grande da un missile dell’IDF a Beit Lahya.

Malak Salama Abdul-Hai abu-Eita, 3 anni, di Beit Lahya, Gaza, uccisa insieme a un fratello e a un cugino e un membro della famiglia più grande da un missile dell’IDF a Beit Lahya.
Ahmad Salama Abdul-Hai abu-Eita, 10 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme alla sorella, il cugino e un membro della famiglia più grande da un missile dell’IDF a Beit Lahya.
Muhammad Atef Muhammad abul-Husni, 12 anni, di Jabalya, Gaza,ucciso dall’IDF a Jabalya.
Iman Isa Abdul-Hadi al-Batran, 11 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, uccisa a casa sua insieme alla madre, la sorella e tre fratelli da un missile tirato da un elicottero Apache sulla sua casa nel blocco 4 del campo.
Bilal Isa Abdul-Hadi al-Batran, 6 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, uccisa a casa sua insieme alla madre, due sorelle e due fratelli da un missile tirato da un elicottero Apache sulla sua casa nel blocco 4 del campo.
Izaldien Isa Abdul-Hadi al-Batran, 3 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, uccisa a casa sua insieme alla madre, due sorelle e due fratelli da un missile tirato da un elicottero Apache sulla sua casa nel blocco 4 del campo.
Muhanad Amr Khalil al-Jdiili, 8 anni, del campo profughi di Bureij, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF nella sua casa nel blocco 7 del campo.
Rawan Ismail Muhammad al-Najjar, 7 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso nel corso di un bombardamento dell’IDF.
Bilal Muhammad Shehada al-Ashkar, 6 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a suo fratello durante un bombardamento dell’IDF contro una scuola dell’ONU.
Muhammad Muhammad Shehada al-Ashkar, 4 anni, di Beit Lahya, Gaza, ucciso insieme a suo fratello durante un bombardamento dell’IDF contro una scuola dell’ONU.
Aseel Munir Matar al-Kafarna, 1 anno, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso dall’IDF a Beit Hanoun.
Fawzia Fawaz Ahmad Saleh, 5 anni, di Jabalya, Gaza, uccisa insieme a suo fratello da bombe dell’IDF a Jabalya.
Ahmad Fawaz Ahmad Saleh, 10 anni, di Jabalya, Gaza, ucciso insieme a sua sorella da bombe dell’IDF a Jabalya.
Rakan Muhammad Musa al-Ir, 5 anni, di Izbat Abed-Rabo, vicino a Jabalya, Gaza, ucciso insieme a suo fratello e alla sorella da un missile dell’IDF a Izbat Abed-Rabo.
Ibrahim Muhammad Musa al-Ir, 12 anni, di Izbat Abed-Rabo, près di Jabalya, Gaza, ucciso insieme al fratello e alla sorella da un missile dell’IDF a Izbat Abed-Rabo.
Angham Rafat Atallah al-Masri, 10 anni, di Beit Hanoun, Gaza, ucciso da un missile dell’IDF a Beit Hanoun.
Isa Muhammad Iyada Rimeliat, 12 anni, del campo profughi di Rafah, Gaza, ucciso dall’IDF nella sezione al-Shaboura del campo.
Abdullah Nasr Abdullah al-Sdoudi, 7 anni, di Nuseirat, Gaza, morto per le ferite riportate il 18 gennaio durante un attacco dell’IDF su Nuseirat.
Nancy Said Muhammad Waked, 6 mesi, di Gaza City, Gaza, morta per le ferite riportate il 18 gennaio durante un attacco dell’IDF nel quartiere al-Zaytoun.
Muhammad Yahya Said Baba, 11 anni, di Beit Lahya, Gaza, morto per le ferite riportate il 10 gennaio durante un attacco dell’IDF su Beit Lahya.
Sundus Said Hasan abu-Sultan, 4 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, morto per le ferite riportate il 17 gennaio nel corso di un attacco dell’IDF al campo.
Dima Said Ahmad al-Zahal, 5 anni, di Beit Lahya, Gaza, morta per le ferite riportate il 7 gennaio nel corso di un attacco dell’IDF su Beit Lahya.
Zaynaldien Muhammad Zurub, 7 mesi, morto per una infezione polmonare nell’ospedale europeo di Gaza perché Israele gli ha negato l’autorizzazione a uscire dalla striscia di Gaza per ricevere cure mediche. I genitori hanno tentato invano per parecchie settimane prima che morisse di ottenere un permesso per trasportarlo a Gerusalemme.
Muhammad Taysir Muhammad Zumlot, 11 anni, del campo profughi di Jabalya, Gaza, é morto nell’ospedale al-Amal a Gaza City, Gaza, per le ferrite riportate il 6 gennaio nel corso di un bombardamento dell’IDF al blocco 2 del campo. Sua nonna e suo padre sono rimasti uccisi durante l’attacco.

dati presi dal sito ossin.org