domenica 24 ottobre 2010

"..intensivo di illuminazione? Mah!” - Critica costruttiva sul valore della differenza di opinione – Dialogo fra Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini


Caro Paolo, stamattina mi sono svegliata presto ed ho ripreso il libro “Il dilemma dell'onnivoro” con cui mi sono addormentata ieri (ma non perché sia noioso, anzi) e forse riesco a finirlo oggi o domani così poi te lo do.

Oggi ho letto un bel capitolo sulla caccia, ebbene si, anche la caccia è contemplata e in qualche modo ammessa e giustificata. Questo mi ha fatto ripensare a quando tu scrivi o parli dei bioregionalisti americani, che cantano del caribù, ma poi (ma poi non si dice lo so ma in questo caso ci sta bene) lo cacciano e se lo cuociono e lo mangiano davanti al falò cantando alla luna.. e allora?

Qualche giorno fa, sempre in tema di americani, leggevo uno dei tuoi articoli sulla Cina, che sarebbe l'ultimo baluardo contro lo strapotere economico americano e mi chiedo e ti chiedo: ma tu ce l'hai con lo strapotere economico americano o con gli americani? Credo e spero che la risposta sia la prima perché gli americani odierni non sono altro che i pronipoti di noi europei e forse degli europei "migliori" per certi aspetti, quelli che hanno avuto il coraggio di prendere su e lasciare tutto, tutte le certezze, anche se modeste che avevano in una patria che non lasciava loro spazio, per ... la fortuna? l'ignoto? l'avventura? la ricchezza?

E cosa spinge oggi gli africani, gli arabi, gli orientali, gli slavi che vengono da noi? L'uomo ha sempre avuto la spinta di spostarsi, come ha sempre avuto la spinta di creare e di comunicare (ne sai qualcosa), ma qual'è il fine di questo? Per il singolo individuo può essere la realizzazione di sè o il semplice benessere personale, ma questo cosa ha portato per il genere umano? Lo vogliamo chiamare evoluzione? progresso?

Insomma a me gli americani per certi aspetti mi stanno "simpaticissimi".

Ieri sentivo alla radio parlare delle conseguenze che dovrebbe avere la faccenda della miniera in Cile per la tutela della sicurezza dei minatori nel mondo (ma c'è proprio bisogno di estrarre tutta questa "roba" dalla nostra amata Terra?).

Da un giornale telematico: "Il primato dei disastri minerari spetta alla Cina. Il 26 aprile 1946 a Benxihu, impianto estrattivo di carbone, un’esplosione uccise 1.549 minatori. Tutt’oggi, la Cina vanta la dubbia fama di Paese con il più alto tasso di vittime nel settore. Fra il gennaio del 2001 e l’ottobre del 2004 sono avvenuti 188 incidenti con un numero di perdite umane superiore alle 10 unità. Solamente nel 2006 4.749 minatori sono deceduti in migliaia di esplosioni, allagamenti ed altre calamità." Sarà anche "l'ultimo baluardo contro........" ma non so se, potendo scegliere, ci vorrei vivere.

Ma, si sa, noi non scegliamo niente, crediamo solo di poter scegliere, in realtà facciamo solo quello che è nelle nostre capacità, nel nostro destino che, ne sono sempre più convinta, è nel nostro DNA e il DNA degli americani, se non altro perché è più rimescolato, mi pare migliore di quello dei cinesi.... ahahah!!!!

Ciao, Amore, buona giornata, e poi non so ma mi viene sempre (e non sempre lo faccio apertamente) da commentare le TUE idee... ma io, di mie proprie non ne ho? Ma si!!!!

Hai visto come mi sono svegliata bene stamattina? Ora vado a cucinare qualcosa, più tardi chiamo la Pia per la passeggiata. Mi è arrivato un sms in cui un'amica mi informa che domani sera oltre a cantare fa una serata su "Sensi di colpa, fiducia e autostima", ma che ci vado a fare?

Caterina Regazzi

….....

Mia rispostina

Bella e brava... Caterina... sei una forza della natura.. fai bene a dichiarare
così apertamente le tue idee... e poi -per certi versi- sono
anche condivisibili.. Però che vuoi farci io sono impregnato di una
cultura diversa... é solo questione di karma, ma non mi fermo a
giudicare sulla base dei miei pensieri ed opinioni, lascio che ogni
cosa si evolva per conto suo e mi limito ad esprimere dei pareri che
siano in armonia con il mio sentire... ma sappi che non rinnego nulla
dell'umanità, la santità e la cattiveria, la sensibilità e l'egoismo,
l'intelligenza e l'ottusità... e poi a chi sta decidere chi sia
nell'una o nell'altra sponda e qual'é la differenza fra gli opposti?
Lasciamo che il mondo vada come vada ma non rinunciamo ad esprimere e
compiere ciò che riteniamo giusto. Il "contrasto" serve anche a creare
approfondimento nella comprensione dei meccanismi evolutivi della
specie.

Un abbraccio forte forte, tuo innamorato Paolo

P.S. Ah, pare ci sia un mio parente negli USA un tale Hal D'Arpini

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