mercoledì 14 luglio 2010

Ecologia sociale e malattia: “L’assistenza sanitaria pubblica e privata e il sistema farmaceutico mondiale sono nati per farci ammalare…”

Sul n.71 de “Le Journal de Michel Dogna” di maggio scorso si parla di vaccino antinfluenzale come di una truffa molto redditizia per le industrie farmaceutiche. L’articolo cita il Congresso internazionale chiamato “Projet Cochrane” che si è tenuto a Roma all’inizio del 2006 per fare il punto su 37 anni di vaccinazioni contro l’influenza. Il progetto, frutto di 25 differenti studi, ha preso in considerazione 60.000 adulti. La conclusione è stata che le vaccinazioni riducevano, nelle persone in buona salute, solo del 6% la possibilità di contrarre influenza e non aveva alcuna efficacia nelle persone anziane. A conferma di questo il Dr. Anthony Morris, virologo ed esperto responsabile del controllo ai vaccini della stessa FDA, dichiara: “Non esiste alcuna prova che il vaccino contro l’influenza sia utile. I suoi fabbricanti sanno benissimo che non serve a niente, ma continuano a venderlo”. Un altro studio effettuato nell’Ontario (Canada) dopo una campagna vaccinatoria gratuita effettuata nel 2000 su 12 milioni di persone, è giunta alle medesime conclusioni.

Il National Post di Ottava, il 2 maggio 2006, in merito ad uno studio fatto sui casi di influenza in Canada tra il 1990 e il 2005, a proposito dei soggetti vaccinati, riportava: “Il vaccino contro l’influenza non ha ridotto il numero dei casi, mentre questa campagna è costata più di 200 milioni di dollari ai contribuenti”. E in Giappone (dove nel 1976 fu resa obbligatoria la vaccinazione in massa contro l’influenza per i bambini delle scuole) prima della vaccinazione si ammalava una persona ogni 100 mila abitanti, dopo la vaccinazione se ne ammalarono 60 ogni 100 mila abitanti.

Tra gli effetti secondari del vaccino, oltre all’influenza stessa, alcune riviste di medicina famose, come il British Medical Journal, citano lo sviluppo di pericarditi acute, problemi cardiaci, encefaliti, mielopatie, occlusione della vena centrale della retina, paraplegie ecc.. Inoltre, le ricerche del Dr. Hungh Fudenberg, immunologo statunitense, provano che esiste un legame tra le vaccinazioni regolari contro l’influenza e aumento del morbo di Alzheimer.

E’ di questi giorni la dichiarazione del il ministro della Sanità polacca Eva Kopacz che, in merito al vaccini dichiara: “Non è abbastanza sicuro, ci sono una ventina di punti poco chiari: ci sono più dubbi che certezze sul siero del Millesimo. I tre vaccini vengono trattati tutti alla stessa stregua malgrado siano basati su diverse sostanze attive. E inoltre sono passati attraverso controlli decisamente brevi e non hanno controindicazioni dichiarate. Visto che il vaccino è così miracoloso come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo sul mercato libero e assumersene la completa responsabilità? I polacchi sanno separare la verità dalla balle, sono in grado si distinguere una situazione oggettiva da una truffa”.

La nostra visione delle cose non coincide con la logica delle vaccinazioni, sia perchè vaccinarsi significa immettere nell’organismo sano sostanze pericolose delle quali non si conoscono gli effetti a lunga o breve scadenza e che a volte si rivelano fatali, sia perché nessun organismo reagisce allo stesso modo e sia perché la logica sintomatologia non va alle cause della malattia che risiede quasi sempre in uno stile poco conforme alle nostre vere esigenze di esseri vegetariani. Se le nostre difese immunitarie sono efficienti non c’è virus o batterio che può minare la nostra salute.

E a proposito di influenza il dr. Valdo Vaccaro scrive:
I nostri virus interni (detriti inanimati di cellule appena morte) rappresentano nell’economia virale del singolo il 99% dei virus totali in circolazione. Questo 99% non fa male a nessuno e non implica alcun contagio, ma solo un eventuale intasamento di pulviscolo virale che crea dei rallentamenti ulteriori al proprio metabolismo. I virus esterni o eterologhi, appartenenti ad altri esseri, per quanto scomodi ed inquietanti al pari di ogni sostanza non utilizzabile, non fanno male al di là del puro e semplice avvelenamento che però può essere sicuramente anche mortale. I virus eterologhi non sono contagiosi ma sono al massimo intasanti ed inquinanti, e normalmente vengono fagocitati e riaccompagnati fuori dal sistema immunitario. Se il sistema immunitario non funziona bene, come nel caso dei malati di altre patologie, c’è aggiunta di costipazione e di intasamento, ma non malattia virale a radice genetica. Il corpo umano non opera mai contro il proprio interesse. Persino il tumore è un procedimento positivo, costruttivo e difensivo. Non lo è più invece la neoplasia cancerogena, determinata dalla cachessia, dall’avvelenamento, dal mancato flusso sanguigno nutri-ripulente alle parti interessate.

I virus sono frammenti morti a tutti gli effetti, indipendentemente dalla loro provenienza e dalla loro targhetta genetica. Un morto non può variare, cambiare e modificarsi. Come si spiegano allora le cosiddette variazioni dei ceppi virali influenzali? Le variazioni nell’organismo possono solo essere opera del corpo umano. E’ il corpo che modula e reagisce, è lui che varia la propria reattività in base al grado di velenosità delle sostanze con cui viene a contatto. E’ lui che funziona bene o male, che sprizza salute o si ammala. E’ lui che modula e adegua la propria reazione alle sostanze e non viceversa.

Varia il corpo umano e la sua reattività. Varia in intensità e zone corporali interessate ai sintomi. Varia persino sulla base del clima a cui sono soggetti gli organismi colpiti. Variano soprattutto i batteri attratti automaticamente dalla polvere cellulare o virale di cui si nutrono. Sono dunque i batteri vivi (e non i virus morti) a variare, a trasformarsi, a mutare. Non c’è contagio sulla faccia della Terra, ma solo diffusione della stessa problematica dovuta a comportamenti simili in vigore nella massa. Esistono stati tossici comuni e generalizzati. Le uniche cose contagiose al mondo sono le pessime abitudini comportamentali ed alimentari che portano alle patologie. Nessuno può prendersi l’intossicazione che appartiene al corpo del vicino.
Franco Libero Manco

RICORDATI CHE VIVI IN UN MONDO PROGRAMMATO PER FARTI AMMALARE. SE VUOI STARE SANO E FELICE DEVI DIVENTARE UN PENSATORE AUTONOMO.
(Alan Goldhamer)



Le durissime accuse di Paracelso alla classe medicale del suo tempo

Duemila anni dopo Platone, Theophrastus Borubastus Von Hohenheim, detto Paracelso (1493-1541), medico e filosofo svizzero, perseguitato e costretto dai colleghi medici a rifugiarsi in Germania, dove diventò il massimo esponente del naturalismo tedesco, si espresse come segue:

Voi medici avete completamente disertato il cammino indicato dalla natura.
Avete costruito un sistema artificiale che non serve a nulla se non a ingannare la gente e depredare il portafoglio del malato.
La vostra arte non consiste nel curare il paziente ma nel circuire in modo viscido il ricco, truffare il povero e avere accesso alle cucine del nobile paese.
Vivete con l’impostura, l’aiuto e la complicità della professione legale, che vi permette di proseguire le vostre ruberie, eludendo così la punizione delle leggi.
Avvelenate la gente e ne rovinate la salute.

Avete giurato di usare diligenza nella vostra arte, ma come potreste mai fare questo?
Non possedete infatti altra arte ed altra scienza se non quella dell’inganno e della truffa.

Mi denunciate perché non seguo la vostra scuola, quando essa non può insegnarmi nulla che valga la pena di sapere.

Appartenete alla tribù dei serpenti, e da voi non mi aspetto altro che veleno.
Non avete rispetto per il malato.

Come potrei aspettarmi che abbiate rispetto per me, che metto a repentaglio i vostri salari, mostrando alla gente le vostre pretese e la vostra ignoranza?

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