giovedì 28 marzo 2024

RicerCare... La ricerca scientifica che non uccide e non crea sofferenza...



Da tempo stiamo lavorando alla creazione di un Centro di Eccellenza nella Ricerca Biomedica Human Based.

Con tale ricerca si intende un mix di moderne tecnologie che fanno uso di DNA, cellule, tessuti, organi e organoidi (cioè organi ricreati) umani in  grado di simulare la complessità di un organismo umano.

Tali tecnologie utilizzano principalmente materiali umani di scarto di cliniche, biopsie e l'utilizzo di cellule staminali  (pluripotenti indotte) per la ricostruzione personalizzata di organi umani sia sani sia aventi specifiche malattie.

Tale centro diventerebbe immediatamente un importante punto di riferimento per quella che è ormai vista come il futuro della ricerca e cioè la "ricerca personalizzata".

Il problema era trovare sponsor sufficienti per realizzarlo.

Il riconoscimento del nostro lavoro per la ricerca senza animali ci ha però permesso di essere coinvolti in un progetto internazionale che vede coinvolti centri di ricerca in diversi continenti.

Quindi siamo e saremo operativi per indirizzare la ricerca, a livello globale, sempre di più verso una ricerca finalmente senza animali.

Cercheremo inoltre, grazie a questa collaborazione, di creare un Centro di Eccellenza anche in Italia.

 

Nel corso della sua attività I-CARE EUROPE ODV ha salvato da laboratori e riabilitato oltre 21.200 animali di varie specie, (topi, ratti, conigli, cavie, minipig, gerbilli, criceti, cani, gatti, cavalli,  bovini, maiali) solo in Italia, grazie all'impegno e alla dedizione dei volontari dei centri di recupero che sostengono I-CARE.

Il numero degli animali salvati perché non più utilizzati come conseguenza del nostro lavoro

di sostituzione esperimenti in Italia e all'estero non è calcolabile, ma è nell'ordine di milioni di animali.

Tutto il lavoro della nostra Associazione è svolto unicamente da volontari.


rIcerCARE  - newsletter@ricer.care 




mercoledì 27 marzo 2024

TRIESTE CONTRO IL GENOCIDIO SIONISTA

 


I sionisti, con il paravento della lotta al "terrorismo", stanno trucidando donne, bambini, infermi. Intanto, le colonie israeliane nella Cisgiordania occupata si stanno espandendo. Vogliono cancellare un intero popolo dalla faccia della terra?

Noi diciamo basta alla violenza, basta alla guerra, basta alla morte!

CI VEDIAMO IL 28 MARZO 2024, IN PIAZZA PONTEROSSO TRIESTE,  ALLE ORE 17.00.  

Se qualcuno di voi vedesse in giro volantini che reclamizzano lo stesso presidio in Piazza della Borsa, ciò deriva dalla volontà della questura di negarci quella piazza, avvisandoci dopo giorni dalla comunicazione regolarmente svolta da parte nostra. Una nostra delegazione sarà in piazza della Borsa per recuperare le persone eventualmente confluite nel luogo.

Coordinamento per la Palestina di Trieste 

 Info: nogreenpasstrieste@riseup.net

martedì 26 marzo 2024

Gli attentati fanno la storia...



La storia è piena di attentati. Tutta la storia umana è un attentato. Tanto per fare un esempio celeberrimo, anche la morte di Giulio Cesare fu un attentato. Le guerre anticipano e seguono un attentato. La Prima Guerra Mondiale, che ridisegnò la storia del Mondo fino ad oggi, è cominciata con l'attentato di Sarajevo... 

 E non è un caso, perché si tratta della Prima Guerra Mondiale improntata chiaramente sulla geopolitica. Non che le precedenti non avessero basi geopolitiche. La geopolitica è la scienza che insegna a capire i nessi ed i comportamenti. 

Stavo leggendo recentemente la storia dei grandi Cavalieri di Ventura italiani (molti dei quali romagnoli, non è un caso), ed ho notato che le loro imprese si sono svolte in prevalenza nel luogo geopolitico che ha interessato tanto Cesare quanto Napoleone. La Padania. E' in questa area, che un Carl Schmitt avrebbe potuto chiamare Terra "nel" Mare, si è svolta e continua a svolgersi la Storia del nostro paese. 

E non è un caso che proprio nella Padania è stato trovato il gas-petrolio italiano che ha dato una svolta al nostro paese, con alcune morti premature. Pertanto, dobbiamo pensare che un attentato vale l'altro, nello scorrere della storia, che è Nostra perché ci coinvolge tutti senza scampo da vicino  (vedi articolo di Tiberio Graziani: Geopolitica e Diritto internazionale nell'epoca dell'occidentalizzazione del pianeta, su rivista EURASIA, n.4/2007).

Un accenno ai commenti più o meno ufficiali riguardo all'ultimo attentato geopolitico del 23 marzo 2024, al Crocus di Mosca,  è necessario: qualcuno in TV, qualcuno di area politica precisata, ha sostenuto la tesi dell'attentato "autoprodotto" (140 morti e centinaia di feriti).  Per  fortuna che hanno preso gli assassini, i quali si sono qualificati come "mercenari a prezzo fisso". Va bene precisare che questo tipo di mercenariato non ha senso. Eppoi nelle guerre i mercenari svolgono sempre una funzione di parte, quindi vanno considerati della parte nemica di chi ha subito il danno.

Tuttavia è opportuno fare riferimento ad un attentato tanto impossibile quanto "ufficialmente" preso per vero dagli intelligentoni che operano sui Media.  Mi riferisco alle Torri Gemelle fatte precipitare dritte sul posto causa impatto con un aereo di linea. La terza torre, invece, è caduta per simpatia e commiserazione. In quel caso la ragione era ed è evidente: trovare la scusa per dare vita all'ennesima "Guerra per il Petrolio"...tenendo ben presente che anche quella che si combatte al momento è una Guerra per il Petrolio, e per altre risorse... 

Giorgio Vitali        

 



 Articolo collegato: 
https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/03/crocus-un-attentato-compiuto-per-caso.html?sc=1711394553899#c7823543851974017447


Il processo ai terroristi di Mosca:   https://www.youtube.com/watch?v=yCKeXTq05VE

domenica 24 marzo 2024

Al via le lezioni ecologiche autopromosse dagli insegnanti...



 Sono felice di mettervi a conoscenza di questa iniziativa positiva, premessa per dar vita ad  "un sapere connettivo, capace di promuovere la conoscenza delle interrelazioni dell’ecosistema e di generare una coscienza civica e critica consapevole della complessità delle sfide presenti. 

Occorre un’educazione realmente partecipata, inclusiva e interculturale, che riconosca la centralità delle relazioni fra le persone, con la natura e col territorio per dar vita ad una scuola che sappia accogliere le specificità della comunità su cui insiste, valorizzando le differenze culturali, linguistiche e di origine. 

Una scuola dove si apprendano saperi e si sviluppino pratiche di lavoro con la natura e per la natura per concorrere alla resilienza del territorio; dove ogni studente e studentessa possa comprendere i termini e le cause della crisi ecologica e sociale in atto, elaborare pensieri ed emozioni al riguardo e diventare capace di immaginare e costruire nuovi strumenti per affrontarla. Una scuola che riconosca l’ecologia come patrimonio culturale irrinunciabile."

"L’iniziativa fa seguito ad una lettera/petizione (Lettera per una riforma in chiave ecologica della scuola)"

Gianluca Albertini

sabato 23 marzo 2024

La resistenza dei palestinesi è legittima...

 


La Cina rompe la sua tradizionale cautela diplomatica e politica e prende apertamente posizione in favore del popolo palestinese. E lo fa in modo molto netto, cosa abbastanza singolare in considerazione, appunto, della sua proverbiale e storica prudenza in politica internazionale. La qual cosa, ovviamente, non può essere casuale.

  E’ un segnale che ci dice che questo grande paese, consapevole ormai della sua forza e del ruolo che ricopre a livello mondiale, rivendica il diritto ma anche il dovere di esercitare un ruolo nelle controversie internazionali.

  La Repubblica Popolare Cinese riconosce il diritto dei palestinesi alla Resistenza e lo fa attraverso le parole del suo rappresentante del Ministero degli Esteri presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, Mao Xinmin, il quale ha spiegato che “l’uso della forza è un diritto inalienabile del popolo palestinese a resistere all’oppressione di Israele e a stabilire uno Stato indipendente”, soggiungendo che “la Cina ha costantemente sostenuto la giusta causa del popolo palestinese nel ripristino dei suoi legittimi diritti rammaricandosi del fatto che la soluzione che prevede la creazione di due Stati sia stata continuamente elusa, poichè le relative risoluzioni delle Nazioni Unite non sono state effettivamente attuate”. “Nel perseguimento del proprio diritto all’autodeterminazione – ha poi continuato – l’uso della forza da parte del popolo palestinese per resistere all’oppressione straniera e completare la creazione di uno Stato indipendente è un diritto inalienabile ben fondato nel diritto internazionale”. E ha concluso dicendo che “gli atti di violenza contro gli israeliani da parte dei palestinesi non sono terrorismo, ma piuttosto una legittima lotta armata”.

Scusate se è poco, anzi, dalle mie parti saluteremmo una presa di posizione così forte con una colorita e ben nota (e oltremodo efficace) espressione dialettale romanesca…

E’ evidente che si tratta di una svolta che fa capire che i conti senza l’oste non si possono fare. Una posizione molto netta, non suscettibile di interpretazioni. Tradotto: nessuno si illuda di poter escludere la Cina dal consesso mediorientale e dalle negoziazioni in merito all’assetto politico e geopolitico di quell’area così vitale (anche per gli interessi cinesi, naturalmente…), quindi anche in merito ai “tavolini” che si apriranno sul cosa fare della Striscia di Gaza e sul futuro stato palestinese.

E’ una eccellente notizia per il popolo palestinese e una pessima notizia per Israele e i suoi alleati.

 Fabrizio Marchi -  https://www.linterferenza.info/



giovedì 21 marzo 2024

La moda degli stracci che inquinano...

 

Rifiuti Fast Fashion


 Ogni anno in Europa vengono distrutti 230 milioni di capi d'abbigliamento nuovi.  Quello dell’industria della moda è tra i settori produttivi più inquinanti, un sistema vorace che utilizza enormi quantità di materie prime e produce tonnellate di rifiuti ogni giorno.

Proprio per questo chiediamo al Governo italiano un'immediata azione che promuova un'industria tessile a misura di pianeta.

Abiti venduti e resi subito. Accessori progettati per durare una stagione soltanto e destinati a rompersi nel giro di poche settimane per poi finire in discarica o nel Sud del mondo. Con produzione di massa, bassa qualità e prezzi irrisori, l’industria del fast fashion genera enormi quantità di rifiuti e inquinamento. E dietro le false promesse di sostenibilità, spesso si nasconde il greenwashing e un impatto ambientale e sociale devastante.

Ogni anno soltanto nell’Unione Europea vengono gettate via 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature (circa 12 chili per persona) e l'80% di questi finisce in inceneritori e discariche. Meno dell'1% dei vecchi vestiti, infatti, viene utilizzato per creare nuovi capi.

Quando non finiscono nelle discariche e negli inceneritori europei, i capi di abbigliamento vengono esportati in altri Paesi, soprattutto in via di sviluppo, e da qui se ne perdono le tracce.

Le aziende del fast fashion promuovono la loro presunta sostenibilità dichiarando nelle etichette che i loro capi d’abbigliamento sono prodotti con un minore impatto ambientale. Spesso però si tratta solo di greenwashing! È ora di fermare tutto questo.

Giuseppe Ungherese -  Greenpeace Italia



mercoledì 20 marzo 2024

Palestina. Dove un popolo combatte anche per noi...




Non solo Gaza. Il genocidio dei palestinesi, a partire da “Piombo Fuso”, è il nodo emblematico di un’operazione dell’élite criminale agonizzante, al perseguimento di una dittatura tecnocratica globale, fondata su una serie di strategie militari, economiche, anticulturali, di depopolazione, saccheggio delle risorse, impoverimento di massa.


"Araba Fenice, il tuo nome è Gaza",  un docufilm di Fulvio Grimaldi, irrinunciabile per chi voglia essere informato correttamente sulle implicazioni del più lungo e feroce conflitto dei tempi moderni.


Dal terrorismo sionista degli anni ’40, all’iniqua spartizione della Palestina su disposizione angloamericana, all’espulsione, al genocidio, alla resistenza nel nome dell’umanità. L’ esperienza diretta dell’autore sul campo delle guerre, della resistenza nelle varie forme delle Intifade e della lotta armata, delle stragi di “Piombo Fuso” a Gaza, preludio alla “soluzione finale” messa in opera in questi giorni sotto gli occhi di poteri complici, o assenti.


In fondo al tunnel, la luce dell’irriducibile resistenza del popolo palestinese che induce una presa di coscienza delle masse in tutto il pianeta, promuove l’’antagonismo di paesi che ormai costituiscono la maggioranza demografica e delle risorse del mondo e prefigura un nuovo rapporto di forze tra carnefici e vittime. Vittime che oggi anticipano il riscatto degli esseri umani tutti.




FULVIO GRIMALDI  E’ DISPONBILE PER PRESENTAZIONI IN TERMINI DI VOLONTARIATO:  fulvio.grimaldi@gmail.com